8° Capitolo
Conan
contro Kid: la magia dei quattro elementi
Signor Suzuki, accetto
con piacere la sua sfida. Ruberò il diamante Hope sabato sera alle
21.45. Se non le dispiace mi esibirò in un assaggio della mia magia
la sera prima alla stessa ora!
Ladro Kid
Jirokichi
Suzuki era un uomo molto ricco quanto testardo. Aveva sfidato Ladro
Kid molte volte ed era sempre riuscito a sfuggirgli, ormai era una
questione di orgoglio. Per questo aveva finanziato e messo a
disposizione uno dei musei Suzuki per l'esposizione al pubblico del
diamante Hope.
Quando aveva avuto la
prima conversazione con Sean Lewis, il responsabile del museo di
Washington, l'aveva messo in guardia a causa della pessima
reputazione della gemma. << Il diamante Hope è stato
rinvenuto
in India nella seconda metà del seicento. È passata tra le mani di
nobili francesi come Maria Antonietta e suo marito, finiti
decapitati. I successivi proprietari e i loro cari sono morti
accidentalmente, di orribili malattie o suicidati >>.
Jirokichi si era fatto una
grande risata e replicò che era proprio la pietra perfetta per
catturare Ladro Kid.
Il giorno prima del furto
Nakamori entrò nella residenza Suzuki, scortato da due agenti.
Furono accolti da una cameriera e li guidò fino a un salotto
elegante, allestito con un lungo tavolo marrone scuro e sedie
imbottite di fodera rosa scuro, il parquet era pregiato e
lucidissimo. Le alte finestre riflettevano i raggi tiepidi della
prima giornata di sole da molti giorni, filtravano da tende dorate.
Si sedettero al tavolo e
la cameriera servì caffè e acqua da un portavivande.
<< Prego >>.
<< Grazie signorina,
può andare. Benvenuti nella mia residenza >>, premette il
tasto di un proiettore. << Quello che vedete è il
diamante
Hope >>.
Nakamori rimase con la
tazzina di ceramica a mezz'aria. << Ho visto molte pietre
preziose però questa è straordinaria. I diamanti non sono incolore?
>>.
<< Effettivamente
sì: per questo è una pietra straordinaria. Aleggia una sorta di
leggenda per cui chiunque ne entri in possesso subisca ogni genere di
sfortuna >>, rise Suzuki
<< Be', la sfortuna
serve a Ladro Kid! >>.
<< Sono
perfettamente d'accordo >>. Premette un altro tasto.
<<
Questi sono i dettagli del piano. Dopo questa riunione la diapositiva
verrà distrutta, quel ladruncolo ne sa una più del diavolo. Sarete
voi tre ad istruire le forze armate contro Ladro Kid >>.
<< Mi dispiace per
il detective Hakuba ma ha la febbre alta >>. In verità
non gli
dispiaceva per niente, quel dilettante sul campo era fin troppo
fastidioso.
<< Non importa. Ho
un altro asso nella manica >>.
<<
Il signor Suzuki
dovrebbe conoscere meglio le facce dei suoi dipendenti
>>,
sogghignò Kaito, dopo aver finito di ascoltare la registrazione
della riunione. Si era travestito da cameriera e piazzato un
microfono attaccato a un registratore sotto il tavolo e l'aveva
ripreso velocemente quando era andato a ritirare le tazzine sporche e
bicchieri.
<< I fondi
illimitati del signor Suzuki gli permettono diverse stramberie
>>,
disse Jii.
<< Nessuna può
fermarmi! >>. Con una matita scrisse qualche calcolo e
abbozzò
un disegno, poi lo mostrò a Jii.
Sgranò gli occhi. <<
Fantastico signorino Kaito! >>.
<< Bisogna sempre
stupire, in particolare quando mi sfidano. Inoltre... >>.
<< Inoltre? >>.
Kaito appoggiò il gomito
sinistro sul bancone, il mento sulla mano e con l'altra continuava a
disegnare, un lieve sorriso. << Ho un fan speciale da
irritare
>>.
Su
ordine di Suzuki la
teca era stata disposta nel mezzo del bellissimo giardino del museo.
L'edificio era stato costruito a forma di quadrato e nel mezzo c'era
il giardino, in piena fioritura primaverile, adorno di statue
scolpite da famosi artisti. Suzuki pagava i giardinieri e flowers più
esperti e affermati per rendere quel posto un paradiso in terra. Le
aiuole erano in ferro battuto nero, le decorazioni richiamavano il
sole e i fiori che sbocciano.
Il gioiello sarebbe stato
visibile dalle 20.30 alle 22.30. Il resto delle sale era stato
sigillato, le grandi porte chiuse con delle catene al titanio per
evitare che Ladro Kid trovasse una via di fuga. I condotti di
aerazione erano monitorati da telecamere e alcuni agenti erano
costretti ad entrarvi ogni quaranta minuti per controllare. Per
accedere al giardino bisognava entrare dal portone principale,
percorrere il corridoio e si accedeva poi da una porta a vetri.
Tra le aiuole c'erano
delle lampade da terra a forma di fiori, in cristallo, e
l'illuminazione fu regolata ad alta intensità. Lanterne enormi erano
state installate negli angoli del giardino e sui tetti. Dato che
l'esposizione del gioiello avveniva al piano terra, Suzuki era certo
di aver tagliato le ali del ladro poiché accedere al tetto dal
giardino era impossibile, le altre tre porte in vetro erano state
chiuse con le medesime catene. Per essere sicuri che Ladro Kid non si
infiltrasse tra gli agenti erano stato disposto un segno sulla
guancia di tutti.
La folla si era accalcata
per vedere l'anteprima dello show del famigerato ladro fantasma. Non
aveva parlato di rubare il gioiello quella sera e non voleva che
scoprisse la sorpresa che aveva in serbo per lui perciò aveva
ordinato di non esporlo.
Suzuki era vicino a
un'aiuola di profumati fiori lilla e rosa, parlava al cellulare.
<< Zio! >>.
Una ragazza bionda con gli
occhi verdi agitò la mano nella sua direzione e corse verso di lui.
Dietro di lei c'erano altre due persone: una ragazza liceale e un
bambino delle elementari.
Jirokichi chiuse la
conversazione e si mise il telefono in tasca. << Sonoko!
>>.
<< Buonasera signori
Suzuki >>, salutò educata la ragazza.
<< Felice di vederti
Ran >>.
L'uomo si chinò verso il
bambino. << Non potevi mancare, tu sei la nemesi di Kid!
>>.
Conan si trattenne dal
ridere. << Be' sì >>.
<< Questo posto è
incantevole >>, disse Ran.
<< Lo adoro. Ho
perfino vietato di fumare qui >>.
Conan guardò l'orologio,
erano le 21.30: entro un quarto d'ora Kid avrebbe fatto la sua
apparizione. Era consapevole che non avrebbe potuto catturarlo,
doveva approfittarne per analizzare la situazione.
Erano molti mesi che si
scontrava con lui. All'inizio era il suo dovere di detective ma ben
presto era diventata una sfida, vedeva la soddisfazione nei suoi
occhi quando lo notava nella folla, avvertiva il suo cervello
elaborare deduzioni. Per certi versi ammirava il suo talento di
prestigiatore e illusionista, non ammetterlo avrebbe fatto di lui uno
sciocco e sottovalutarlo significava farselo scappare ogni volta.
Sonoko fissava il cielo.
<< Non vedo l'ora che arrivi il mio Kid! >>.
Conan alzò gli occhi al
cielo e Ran rise.
<< Nakamori com'è
la situazione? >>, domandò Suzuki nella ricetrasmittente.
<< Qui tutto
regolare, mancano dieci minuti >>.
Il vecchio scrutò il
cielo nuvoloso, teso. Era solo una dimostrazione ma temeva il trucco
che poteva essersi inventato.
Conan si appoggiò
all'aiuola in metallo e gettò un'occhiata ai fiori dietro di sé,
erano più o meno gli stessi in ognuna, alcuni differenziavano per
tonalità di colore e creavano un buon profumo. Un altro sguardo
all'orologio: cinque minuti.
Tra la gente nasceva
l'entusiasmo e tutti avevano lo sguardo rivolto al cielo. Poi le
lancette toccarono le 21.45 e Kid apparve con il suo aliante,
splendente di bianco, con il sorriso sfrontato.
<< È Kid! >>,
urlò un uomo.
<< Kid, Kid, Kid!
>>.
Sonoko era in totale
adorazione, Conan lo fissava intensamente. Non era mai riuscito a
vederlo in volto, era certo che fosse molto giovane, forse avevano
addirittura la stessa età.
<< Gli elicotteri
uno, due e tre in posizione! >>, urlò l'ispettore.
Ladro Kid atterrò nel
quadrato destinato alla teca il giorno dopo. La folla chiamava il suo
nome, Conan si avvicinò al ladro, tenendo pronta la pistola con le
freccette narcotizzanti
<< Signori e
signore! >>, allargò le braccia. << Sono
qui stasera per
mostrarvi l'anteprima del mio spettacolo di domani! >>.
Nakamori mobilitò gli
agenti ma Suzuki li fermò
<< È impazzito per
caso?! >>, reagì l'uomo.
<< Voglio vedere
cosa combina, potrebbe esserci utile per domani >>.
<< Lei scherza?! >>.
Ladro Kid puntò lo
sguardo al cielo. Quella sera era solo un modo per valutare la
situazione di persona, ci era già sotto le mentite spoglie di un
giardiniere per piazzare i trucchi che avrebbe utilizzato per
compiere il furto. Ora avrebbe contato il numero di agenti, le
reazioni dei presenti e, in particolare, osservare il piccolo grande
detective. Lo scovò nella folla, non gli staccava gli occhi di dosso
e non pareva molto arrendevole.
Sorrise e diede iniziò
all'anteprima. Tirò fuori un piccolo ombrello pieghevole bianco.
Un ombrello?,
pensò Conan.
I primi secondi rimasero
tutti in attesa e poi Ladro Kid schioccò le dita. Dopo altri tre
secondi Ran avvertì qualcosa di umido sulla guancia e la sfiorò.
<< Acqua? >>.
<< Sta piovendo! >>,
esclamò Sonoko. << È
stato Ladro Kid? >>.
<< Non dire
stupidaggini... >>, iniziò Ran ma dovette smentirla
quando un
lampo trapassò le nuvole e poi un tuono.
Conan si asciugò la
fronte con la manica, la pioggia aumentava. La folla si riparò sotto
borsette, dépliant e giacche.
<< Impossibile! >>,
disse Nakamori, accese la ricetrasmittente. << Che cosa
vedete
dal tetto? >>.
Una voce gracchiò. <<
Ispettore non so come dirglielo... sul tetto non piove!
>>.
<< Che cosa?! >>.
<< Confermo! >>,
disse un altro poliziotto. << Piove solo nel perimetro
del
giardino! >>.
Ladro Kid schioccò le
dita ancora una volta e la pioggia smise gradualmente, riparato dal
suo ombrello non si era bagnato.
<< Incredibile!
Fantastico! >>, urlò la folla.
Conan sapeva che non era
vera magia ma pura illusione, come diamine aveva fatto?
Il piccolo detective, con
i capelli in disordine e tremante di freddo, faceva lavorare
freneticamente il suo cervello per capire come avesse fatto.
<< A domani sera per
lo spettacolo con gli altri elementi, mio adorato pubblico!
>>,
si avvolse nel mantello e sparì in una nuvola di fumo.
Svanito, Suzuki ordinò di
controllare tutto il museo, i tetti, ogni singolo centimetro ed
angolo.
Conan si disse che era
inutile, qualsiasi illusione per quanto straordinaria, non veniva da
terra ma dal cielo. Aveva menzionato altri elementi: che volesse
simulare anche la terra, il vento e il fuoco? A che scopo?
Tutte quelle domande lo
irritavano moltissimo, cosa che gli succedeva sempre prima dei furti
dei Ladri Kid. Mentre Sonoko continuava a sperticarsi in complimenti
e Ran tentava di calmarla, lui camminava per il giardino, guardandosi
attorno, non vedeva nulla di anomalo. Qualsiasi strumentazione avesse
usato doveva averla nascosta fin troppo bene. Guardò le quattro
telecamere poste negli angoli del giardino e decise che avrebbe
visionato i filmati al più presto.
Aoko
servì la colazione a
Kaito, suo padre era tornato a notte fonde e all'alba era già
uscito.
Kaito sbadigliò, erano le
otto del mattino. L'amica era stata generosa e l'aveva fatto dormire
mezz'ora più del solito. Si ripromise di comprarsi dei tappi per le
orecchie, ma aveva la sensazione che avrebbe sfondato la porta
d'ingresso pur di svegliarlo.
Stava mescolando
nervosamente delle uova in una ciotola. << Quel
grandissimo
mascalzone! >>, commentò, guardando le immagini al
telegiornale.
Kaito non replicò e
sgranocchiò la sua colazione, pensieroso. Il trucco della sera prima
era riuscito alla perfezione. Dopo essersi esibito, nella coltre di
fumo, aveva indossato una veste nera e si era mischiato velocemente
nel pubblico. Lo sguardo di quel moccioso fastidioso era stato
sgradevole e si lasciò scappare una risatina, ripensando agli
occhi sbarrati e al quel piccolo cervello che fumava per capire il
trucco.
<< Che hai da
ridere? >>, gli domandò Aoko, servendo l'uovo.
Kaito rimestava le
bacchette nel piatto. << Nulla >>.
<< Sei sempre così
misterioso! >>, sbuffò, sedendosi a tavola.
Non sai quanto...,
pensò amaramente Kaito.
<< Stasera ci vieni?
>>, domandò, prendendo un boccone del toast e aprendo il
quotidiano.
<< Dove? >>.
<< Come dove? Al
museo! >>.
<< Al... aspetta! Tu
ci vai? >>.
Aoko alzò lo sguardo
dalla prima pagina e lo riabbassò subito, in imbarazzo.
<<
Uhm... sì >>.
<< Perché mai?
Dubito che ti interessi il diamante Hope >>. Aoko non era
poi
così interessata ai gioielli e gemme, era solo per l'ispettore che
presenziava a qualche suo furto.
<< Be' voglio essere
di... supporto a mio padre >>, bofonchiò nel bicchiere di
latte, appena udibile, e si nascose dietro il giornale.
Kaito non rise perché
sapeva che l'avrebbe solo fatta arrabbiare. << Ah... vuoi
vedere la magia di Ladro Kid! >>.
La ragazza sbatté il
bicchiere con violenza, da far traboccare il latte sul tavolo,
arrossendo. << Non è vero! Figurati se m'interessa
qualche
trucco da prestigiatore >>.
L'amico ne fu lusingato e
non poteva darlo a vedere. << Comunque io non posso
venire, ho
già un impegno >>.
<< Uff >>,
disse, asciugando il latte con il tovagliolo. << Sei il
ragazzo
dai mille segreti >>.
Conan
calciava la palla
nel cortile della casa del dottor Agasa. Rifletteva sugli avvenimenti
della sera prima e non riusciva a trovare risposta.
<< Pensieroso? >>.
Poggiò un piede sulla
palla e guardò la bambina dai capelli chiari. << Più che
altro confuso >>.
Ai si sedette sulla
panchina del cortile e invitò Conan a fare lo stesso.
<< Il ladro dal
chiaro di luna ti ha proprio messo in difficoltà stavolta
>>.
Conan poggiò il pallone
al suo fianco e incrociò le braccia. << Insomma... ha
fatto
piovere solo nel perimetro del giardino e le forze dell'ordine hanno
confermato che veniva dall'alto >>.
<< Magari è davvero
una magia >>, scherzò Ai.
<< Non dire
sciocchezze >>, ribatté. << Poi stasera
simulerà il
fuoco, il vento e la terra... >>, scese dalla panchina.
<<
Devo visionare ancora i filmati, c'è qualcosa che non mi torna
>>.
<< Attento Shinici
>>, l'avvertì Ai. << Non giocare con la
magia,
soprattutto quando la pratica Ladro Kid >>.
La
sera del furto c'era
ancora più gente della sera prima. Non era inusuale che Ladro Kid
facesse delle anteprime e Conan aveva tratto due conclusioni: la
prima è che Kid lo facesse per studiare bene il luogo del colpo con
la presenza della polizia. La seconda riguardava proprio il pubblico,
istigati da video, televisione e pagine dei giornali se ne sarebbe
presentata il doppio e risultava più semplice fuggire.
Arrivò al museo con Ran,
Sonoko e Goro. Le maschere all'ingresso fecero un piccolo inchino
davanti a Sonoko e la invitarono ad entrare con i suoi ospiti,
percorressero il corridoio ed entrarono nel giardino, era stato
sistemato a causa dell'acqua provocata da Ladro Kid. Molta gente
aveva l'ombrello per non bagnarsi.
Conan
vagò in mezzo alle aiuole ed osservava la gente. Jirokichi si
avvicinò al piccolo.
<< Mi raccomando, mi
aspetto molto da te! >>.
<< Signor Suzuki ha
notato qualcosa di strano durante le pulizie e il trasporto della
teca? >>.
Scosse la testa. <<
Niente. Mi rivolgo a una ditta affermata e, come puoi vedere, il
giardino è al massimo dello splendore e nessun giardiniere risultava
sospetto, gli agenti che hanno trasportato la teca erano gli stessi
di ieri >>, puntò il dito verso il centro.
<< Guarda tu
stesso! >>.
Conan passò tra le
persone e si bloccò quando vide la teca. Il diamante Hope era
posizionato su un grande cuscino di velluto bianco, che risaltava il
suo colore particolare, blu scuro. Il contorno e la catena erano
diamanti incolore. Sapeva della sfortuna che la pietra si portava
dietro ma alle leggende non ci aveva mai creduto.
Si avvicinò ancora di più
e vide la sua immagine riflessa. Il diamante Hope era custodito in
una teca, sì, ma era enorme e sembrava più una cupola quadrata. Era
saldata a terra quindi non c'era modo di sollevarla. Dovevano aver
posizionato il piedistallo, il cuscino e poi il gioiello, infine la
teca era stata saldata. Ci sarebbe voluto un martello e più colpi
per rompere quel vetro.
<< Allora che ne
pensi? >>, domandò il vecchio ricco, ridendo soddisfatto.
<< In sostanza ha
imprigionato il gioiello >>.
<< Esatto! >>.
<< Ingegnoso zio!
>>.
Sonoko era alle sue spalle con Ran e Goro. Il detective
si sporse per guardare il gioiello.
<< Come farà a
riprenderlo? >>.
<< Quando sarà
terminata la mostra farò togliere le saldature alla base
>>.
Conan era perplesso. Si
guardava attorno, non riusciva a capire cosa non gli tornasse, c'era
qualcosa di diverso e non riusciva a cogliere quel dettaglio. Poi
Ladro Kid era arrivato con l'aliante la sera prima, era certo che si
sarebbe travestito per essere già sul posto e avrebbe fatto volare
un manichino al posto suo.
L'ispettore Nakamori si
avvicinò al gruppo. Era in compagnia di una ragazza dai capelli
scuri e gli occhi azzurri, vestita di blu.
<< Lei è mia figlia
Aoko >>, la presentò.
<< Piacere di
conoscervi >>. Un piccolo inchino.
<< Non ti ho mai
vista >>, disse Sonoko.
<< Frequento il
secondo anno al liceo Ekoda >>.
<< Noi siamo al
liceo Teitan >>, continuò Ran. << Sei qui
per tuo padre?
>>.
<< Certo! Ci sarebbe
dovuto essere anche un mio amico detective, Saguru... >>.
Conan girò la testa in
direzione di Aoko. << Hakuba? >>.
<< Lo conosci
piccolo? >>, chiese curiosa la ragazza, mettendosi alla
sua
altezza.
<< Più o meno. Lo
conosce un mio lontano parente! >>, s'inventò lui,
dissimulando come ormai aveva imparato a fare molto bene.
<< Purtroppo ha la
febbre alta. Conoscendolo starà seguendo tutto in diretta!
>>.
<< Mi ricorda
qualcuno >>, sorrise sorniona Sonoko, guardando Ran.
<<
Piantala! >>, le intimò lei.
<< Ricorda quel
ragazzino che si crede un grande detective >>, intervenne
Goro.
<< Parli di Shinici
Kudo, suppongo >>, disse Nakamori. << Un
altro dilettante
>>.
Conan cercò di nascondere
l'irritazione. Parla
per te!
<<
Mancano cinque minuti >>, disse Jirokichi.
<< È quasi
ora >>.
<< Aoko devo
lasciarti >>, disse il padre.
<< Non si preoccupi,
le faremo compagnia noi >>, disse Ran, gentile come
sempre.
<< Benissimo. A dopo
figliola! >>.
Annuì. << Buona
fortuna papà! >>:
<< Vengo con lei >>,
disse Goro, prendendo il pacchetto di sigarette.
<< Papà non resti?
>>, chiese la figlia.
<< Fumo e ritorno!
>>.
Lo zietto è sempre lo
stesso, pensò Conan,
ridacchiando.
<<
Tutto regolare?
>>.
<< Affermativo
signorino >>.
<< Si inizia >>.
Fece partire il manichino.
Nessuno si accorse delle
palline tra i loro piedi, troppo impegnati a guardare il cielo.
Rilasciarono del fumo che avvolse la teca e poi le urla di giubilo
della folla.
Ladro Kid era in piedi,
con il mantello che svolazzava alla lieve brezza e il viso celato dal
suo monocolo.
<< Signori e
Signore, benvenuti al mio spettacolo! >>.
Sbruffone,
pensò Conan, avvicinandosi a lui.
<< Cominciamo con la
magia della terra! >>.
Conan cominciò a correre
verso il ladro ma dovette fermarsi. Le aiuole cominciarono a vibrare
per poi tremare, insieme alla terra.
<< Il terremoto! >>.
<< Attenzione! >>.
<< Crollerà tutto!
>>.
Le urla della gente
rompevano i timpani e nessuno si muoveva, era incredibile. Quando
smise tutto di muoversi, Kid attirò lo sguardo sulle aiuole e
davanti agli occhi del pubblico fiorirono meravigliosi fiori gialli.
Conan non era disposto a
guardare quelle illusioni, c'era un motivo per cui si esibiva in uno
spettacolo così complicato e doveva capirlo prima che arrivasse alla
fine.
<< Impossibile >>,
mormorò Aoko.
<< Credici invece.
Ha fatto tremare la terra! >>, disse Sonoko.
<< Ci deve essere
una spiegazione >>. Ran non era convinta.
Ladro Kid puntò il suo
sguardo al cielo e di nuovo ricominciò a piovere e tuonare, la gente
aprì gli ombrelli e in poco tempo ci furono tante chiazze di colore
sparse per il giardino. Nakamori ordinò agli agenti di catturarlo ma
una brezza fortissima si mischiò all'acqua, creando uno spettacolo
acquatico bellissimo e non riuscivano ad avvicinarsi alla cupola.
Conan si riparò sotto il
cappuccio della felpa e lottava contro il vento. Di colpo finì e si
ritrovò fradicio con il respiro grosso.
<< Ed ora vi
mostrerò l'ultimo elemento con cui ruberò la gemma, colui che
distrugge tutto: il fuoco! >>.
Mise le mani avanti e si
infiammarono, le agitò e attorno alla teca si creò una fiamma che
la circondò. Sembrava completamente padrone della situazione.
<< Come fa a non
scottarsi?! >>, esclamò Nakamori.
<<
Farabutto! Mettete fine a questo spettacolo! >>, ordinò
Jirokichi.
Conan non aveva più molto
tempo. All'improvviso sentì uno strano rumore, come un crepitio ma
non riusciva a capire da dove venisse. Corse a sbirciare nelle
aiuole, poi guardò la moltitudine di ombrelli colorati e, di colpo,
l'illuminazione.
Ricominciò a piovere e
l'incendio di spense, di nuovo un rumore fastidioso. Ladro Kid fece
un salto, sparò delle carte e la cupola indistruttibile si ruppe.
<< No! >>,
urlò il vecchio.
Ladro Kid prese il
gioiello e lo mostrò alla folla e applaudirono. << Sono
lieto
di essermi esibito per voi, mio caro pubblico! >>.
Apparve
l'aliante.
Non scapperai!
Conan attivò le scarpe e
un pallone dalla sua cintura. Ladro Kid gli restituì uno sguardo
arrogante, prima che potesse calciarla i proiettori si fecero
improvvisamente più intensi e la luce era troppo forte. Conan si
coprì gli occhi e quando riuscì a vedere di nuovo era svanito.
Jirokichi
era in ginocchio, accanto alla cupola distrutta e vaneggiava i
peggiori insulti.
<< Dopotutto quella
pietra porta davvero sfortuna >>, commentò Goro.
Nakamori urlò nella
ricetrasmittente. << Controllate ogni singolo millimetro
di
questo posto! Elicottero uno, due e tre scandagliate il cielo,
controllate pure le nuvole, quello è capace di nascondersi pure lì!
>>.
<< Credo che ormai
stia gongolando da qualche parte >>, disse il detective,
arreso.
<< Non mi arrenderò
finché non mi diranno che è sparito dalla terra! >>,
sbraitò
Nakamori.
<< Papà calmati!
>>.
<< Ehi >>, Ran
si guardò attorno. << Ma dov'è Conan? >>.
Ladro
Kid era poggiato
alla sua auto e investì il diamante di luce lunare.
<< Sei proprio una
pietra sfortunata >>. La rimise in tasca, non era
Pandora. Salì
in macchina, aveva il punto d'incontro con Jii tra quindici minuti.
Chiuse la portiera, si
allacciò la cintura e accese il motore, non aveva fatto nemmeno
trecento metri e per poco non perse il controllo della macchina: sui
sedili di dietro c'era Conan.
<< Ma che...? >>.
<< Devo proprio
farti i miei complimenti >>, disse Conan, passando
davanti e
allacciandosi la cintura.
<< Come... >>.
<< Ho fatto? >>,
rise. << Vediamo di analizzare punto per punto il tuo
spettacolo. Intanto guida e non cercare di ingannarmi >>,
lo
mise sotto tiro con le freccette anestetizzanti. << A
questa
velocità potremo schiantarci >>.
<< Ti ascolto >>,
disse, con la sua calma indistruttibile.
<< Ti sei infiltrato
tra i giardinieri che si sono occupati della manutenzione per
piazzare tutti i tuoi trucchetti, in entrambe le occasioni, insieme
al tuo fido assistente. Mi sono chiesto perché avessi scelto l'acqua
per l'anteprima e l'ho capito dopo lo spettacolino con l'aria
>>.
Ladro Kid continuava a
guidare, stringendo le mani sul volante per la tensione che riusciva
a mascherare.
<< Ho guardato
almeno dieci volte i filmati. Hai utilizzato dei congegni attivabili
a distanza che hanno fatto tremare le aiuole, essendo in ferro
battuto facevano un gran casino e li hai nascosti, mimetizzati con il
nero, al centro del sole della trama. Il resto... non è magia
>>.
<< Ah no? >>.
<< No, hai usato la
semplice psicologia dell'isterismo di massa. Hai attaccato piccoli
registratori dove avevi registrato delle voci che urlavano al
terremoto e tutti hanno creduto che ci fosse davvero, io per primo.
Sciocco eh? >>.
<< Ho fatto anche
fiorire i fiori >>.
<< Bazzecole, non
hai fatto fiorire proprio un bel niente. Non riuscivo a comprendere
cosa mi tormentasse finché non l'ho capito. Hai piantato qualche
fiore della specie Evening Primrose, che fioriscono solo di notte.
Sono fiori di un vivace colore giallo, perfetti per puntare
l'attenzione al tuo scopo. In genere i fiori lo fanno di giorno ma tu
li hai piazzati solo stamane, in modo che nessuno li potesse notare
ieri. Come la chiamate in magia? >>.
<< Ispezione >>,
rispose. << Se dimostri che una cosa non c'è una volta,
non la
cercheranno nemmeno una seconda >>.
<< La pioggia,
questa mi ha messo particolarmente in crisi. Poi, sempre dalle
telecamere ho notato che la pioggia... si muoveva >>.
Kaito sbirciò l'orologio,
ancora sette minuti e sarebbe stato al punto d'incontro.
<< Ti sei infiltrato
nell'hangar con il tuo assistente e avete piazzato serbatoi d'acqua,
non troppo pesanti, a tutti e tre gli elicotteri. Il timer ha fatto
piovere e ha smesso all'ora stabilita >>.
Ladro Kid stava per aprire
bocca ma Conan lo fermò.
<< Stai per
chiedermi del peso? Hai usato serbatoi di metallo leggero e ha
piovuto per... tre minuti? >>.
<< Interessante >>.
<< Per finire hai
utilizzato un registratore in tasca per farci credere che tuonasse ma
le luci non erano altro che quelle degli elicotteri che erano
costretti ad accendere a causa delle nuvole. Come sto andando?
>>.
<< Continua >>.
<< Passiamo al
vento. Hai utilizzato un trucchetto molto semplice: dei ventilatori
piccoli ma potenti >>.
Il ladro si mise a ridere.
<< Simulare il vento con dei ventilatori? E poi ti
ricordo che
pioveva, sarebbero andati in cortocircuito >>.
<< Non se li avessi
piazzati sotto le telecamere >>.
Ladro Kid sbarrò gli
occhi, le cose si mettevano male. Conan capì di aver indovinato.
<< Non riuscivo a
capire perché non vedevo dalle telecamere i punti d'inizio finché
non ho viste le persone con gli ombrelli, hai utilizzato lo stesso
principio. Hai messo i ventilatori, dello stesso colore delle mura,
sotto le telecamere. Poi le hai azionati, hai utilizzato il principio
delle correte: con le brezze da quattro angoli diversi e la pioggia
sembravano molto più forti di quanto in realtà non lo erano
>>.
<< Rischioso non
trovi? Qualcuno le poteva trovare dopo >>.
Conan scosse la testa,
sorridendo. << Hai attaccato minuscoli esplosivi, li hai
detonati e sono caduti morbidamente sulla terra, approfittando delle
aiuole angolari. In mezzo al caos, il tuo assistente travestito da
uomo grasso, raccoglieva il tutto e immagino che li abbia nascosti
man mano... insieme alle attrezzature del giardino? Anche se li
avessero trovati avrebbero pensato che erano di proprietà del museo
>>.
<< La gente se ne
sarebbe accorta >>.
<< Con gli ombrelli
sopra la testa? >>.
L'aveva spiazzato ancora,
aveva capito perché aveva usato l'acqua come primo elemento
dell'anteprima. << Perché avrei fatto tutto questo?
Potevo
semplicemente rompere la teca >>.
<< L'hai fatto
apposta per rompere la cupola >>.
<< In che senso? >>.
<< Il vetro era
troppo spesso per essere rotto da un semplice martello o arnese e qui
arriviamo al fuoco. Hai indossato dei guanti ignifughi, sopra ci hai
messo dei finti polsi, mani, avambracci e gli hai dato fuoco. Per
terra c'era sparso un accelerante non troppo infiammabile o saresti
bruciato insieme alle persone in prima fila >>.
<< A che scopo? >>.
<< Per utilizzare
l'effetto ragnatela >>.
Ladro Kid non replicò,
continuò a guidare.
Accidenti.
<< Quando un vetro
viene colpito da caldo e freddo insieme, tipo pioggia e fuoco
>>,
lo guardò trionfante. << Si crea l'effetto ragnatela,
ovvero
il vetro di rompe in più punti a causa dello sbalzo di temperatura.
Succede spesso negli incendi in cui sono coinvolti i palazzi. Dopo ti
è bastato rompere il vetro già fragile e il gioco era fatto.
Sbaglio... zietto? >>.
Kaito si tolse la faccia
di Goro, gettandola all'indietro sul sedile. << Come hai
fatto
a capirlo? >>.
<< Hai fatto
addormentare Goro e l'hai nascosto nel bagno degli uomini. Poi ti sei
unito a noi e hai detto di volerti andare a fumare una sigaretta
fuori. Goro non poteva sapere che era vietato fumare nel giardino...
ma tu sì >>.
Sorrise. << Lo
conosci troppo bene. Ho un'altra domanda: come hai fatto a sapere che
era la mia macchina? >>.
<< Ho ragionato che
non saresti mai potuto scappare con l'aliante... Così ho girato un
po' per il perimetro del palazzo e ho trovato la tua auto mimetizzata
sotto un telo. Bella macchina >>.
<< Grazie. Immagino
che il pallone era solo un modo per farmi abbassare la guardia
>>.
<< Esatto >>.
<< Complimenti, mio
piccolo detective. È andata proprio così >>, fu costretto
ad
ammettere.
<< Adesso >>,
disse, sempre puntando l'orologio. << Tu fermerai la
macchina.
Se non lo fai prima o poi la benzina dovrà terminare. A quel punto
ti addormenterò e tu farai sogni tranquilli in prigione
>>.
Kaito lo guardò, quel
piccolo irritante doveva impararlo a conoscerlo meglio.
<<
Credo che sarai tu a fare sogni tranquilli >>.
Conan non fece in tempo a
capire e Kaito premette un tasto al lato delle frecce: si aprì il
cruscotto da cui uscirono coriandoli e stelle filanti. In un primo
momento pensò che lo stesse prendendo in giro, si accorse troppo
tardi della macchina ferma, delle mani di Jii e poi del fazzoletto
imbevuto di anestetico. Cercò di addormentarlo ma si accasciò sul
sedile, occhi chiusi e docile.
Kaito sospirò. <<
Devo ammettere che ho avuto un pizzico di fortuna stasera
>>,
sfiorò il gioiello. << Non sei così malvagio dopotutto
>>.
<< Cosa facciamo con
lui, signorino? >>.
Kaito frugò nella tasca
di Conan e ne estrasse il cellulare. Cercò il numero Ran tra le
ultime chiamate.
La ragazza rispose al
primo squillo, agitata. < Conan, dove sei finito?!
>>.
<< Ran! >>,
imitò la voce del detective alla perfezione. << Ho
seguito
Ladro Kid, sono... >>. Kaito lesse l'indirizzo e lo
comunicò a
Ran. << Vienimi a prendere, ho recuperato il gioiello!
>>.
Chiuse la chiamata prima
che Ran potesse aggiungere altro e rimise il cellulare nella tasca
dei pantaloni. Lo mise seduto sulla panchina e gli lasciò anche il
diamante Hope, con un messaggio:
Non è la gemma che sto cercando, potete riprendervela.
Ladro Kid
Jii
guardò il bambino
addormentato. << Ma chi è questo ragazzino?
>>.
<< Un bambino molto
intelligente >>. O
un liceale molto
sveglio.
Kaito
camminava per i
corridoi della scuola, leggendo gli articoli sullo smartphone. A
caratteri cubitali c'era scritto che il diamante era stato ritrovato
da un bambino e che la sfortuna sul gioiello forse stava mutando.
Entrò in classe.
<< Quando è
arrivato il fuoco sembrava proprio crepitare tra le sue mani!
>>.
Aoko stava raccontando il furto. Cercando, senza successo, di
mascherare l'entusiasmo.
<< Allora ti è
piaciuto lo spettacolo! >>.
Kaito era alle sue spalle,
gongolando. L'idea di aver stupito anche Aoko gli faceva molto
piacere.
<< Ma quando mai!
>>, ribatté Aoko. << Per una manciata di
trucchetti da
strada >>.
<< Trucchetti di
strada?! >>.
<< Perché ti
arrabbi tanto? >>.
Kaito riprese la sua
calma. << Io l'ho visto in televisione e non mi è
sembrato per
niente male! >>.
Aoko fece un verso di
disappunto. << Fregato da un bambino! >>.
Il ragazzo non poté
nemmeno ribattere perché era la verità, aveva scoperto ogni singola
illusione e per un pelo non l'aveva catturato.
Guardò fuori dalla
finestra, il cielo era terso e con qualche batuffolo bianco. Quel
mocciosetto fastidioso non avrebbe mai saputo che Kaito apprezzava le
sue doti da detective e che, dopotutto, rendeva i suoi spettacoli
ancora più magici.
Angolo autrice!
Ecco un nuovo capitolo!
Spero vi piaccia la sfida tra Kid e il piccolo detective ;)
Grazie a chi l'ha messa
tra le preferite e le seguite! :)
Alla prossima!