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Autore: Lovy91    28/05/2017    1 recensioni
Kaito è alla ricerca di Pandora, la pietra preziosa che è costata la vita a suo padre Toichi. Dopo l'ultimo furto cambia tutto: Saguru sospetta di Kaito e l'organizzazione ha deciso di scoprire se il ladro è veramente Toichi Kuroba. In particolare il rapporto con Aoko comincia a cambiare e il ragazzo si rende conto della delusione enorme che proverebbe se scoprisse che lui è Ladro Kid.
Il più grande ladro del mondo si rende conto di essere in mezzo a un triangolo pericoloso da cui dipende la sua libertà, la vita e l'amore...
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akako Koizumi, Aoko Nakamori, Ginzo Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Saguru Hakuba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8° Capitolo


Conan contro Kid: la magia dei quattro elementi



Signor Suzuki, accetto con piacere la sua sfida. Ruberò il diamante Hope sabato sera alle 21.45. Se non le dispiace mi esibirò in un assaggio della mia magia la sera prima alla stessa ora!


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Jirokichi Suzuki era un uomo molto ricco quanto testardo. Aveva sfidato Ladro Kid molte volte ed era sempre riuscito a sfuggirgli, ormai era una questione di orgoglio. Per questo aveva finanziato e messo a disposizione uno dei musei Suzuki per l'esposizione al pubblico del diamante Hope.
Quando aveva avuto la prima conversazione con Sean Lewis, il responsabile del museo di Washington, l'aveva messo in guardia a causa della pessima reputazione della gemma. << Il diamante Hope è stato rinvenuto in India nella seconda metà del seicento. È passata tra le mani di nobili francesi come Maria Antonietta e suo marito, finiti decapitati. I successivi proprietari e i loro cari sono morti accidentalmente, di orribili malattie o suicidati >>.
Jirokichi si era fatto una grande risata e replicò che era proprio la pietra perfetta per catturare Ladro Kid.
Il giorno prima del furto Nakamori entrò nella residenza Suzuki, scortato da due agenti. Furono accolti da una cameriera e li guidò fino a un salotto elegante, allestito con un lungo tavolo marrone scuro e sedie imbottite di fodera rosa scuro, il parquet era pregiato e lucidissimo. Le alte finestre riflettevano i raggi tiepidi della prima giornata di sole da molti giorni, filtravano da tende dorate.
Si sedettero al tavolo e la cameriera servì caffè e acqua da un portavivande.
<< Prego >>.
<< Grazie signorina, può andare. Benvenuti nella mia residenza >>, premette il tasto di un proiettore. << Quello che vedete è il diamante Hope >>.
Nakamori rimase con la tazzina di ceramica a mezz'aria. << Ho visto molte pietre preziose però questa è straordinaria. I diamanti non sono incolore? >>.
<< Effettivamente sì: per questo è una pietra straordinaria. Aleggia una sorta di leggenda per cui chiunque ne entri in possesso subisca ogni genere di sfortuna >>, rise Suzuki
<< Be', la sfortuna serve a Ladro Kid! >>.
<< Sono perfettamente d'accordo >>. Premette un altro tasto. << Questi sono i dettagli del piano. Dopo questa riunione la diapositiva verrà distrutta, quel ladruncolo ne sa una più del diavolo. Sarete voi tre ad istruire le forze armate contro Ladro Kid >>.
<< Mi dispiace per il detective Hakuba ma ha la febbre alta >>. In verità non gli dispiaceva per niente, quel dilettante sul campo era fin troppo fastidioso.
<< Non importa. Ho un altro asso nella manica >>.


<< Il signor Suzuki dovrebbe conoscere meglio le facce dei suoi dipendenti >>, sogghignò Kaito, dopo aver finito di ascoltare la registrazione della riunione. Si era travestito da cameriera e piazzato un microfono attaccato a un registratore sotto il tavolo e l'aveva ripreso velocemente quando era andato a ritirare le tazzine sporche e bicchieri.
<< I fondi illimitati del signor Suzuki gli permettono diverse stramberie >>, disse Jii.
<< Nessuna può fermarmi! >>. Con una matita scrisse qualche calcolo e abbozzò un disegno, poi lo mostrò a Jii.
Sgranò gli occhi. << Fantastico signorino Kaito! >>.
<< Bisogna sempre stupire, in particolare quando mi sfidano. Inoltre... >>.
<< Inoltre? >>.
Kaito appoggiò il gomito sinistro sul bancone, il mento sulla mano e con l'altra continuava a disegnare, un lieve sorriso. << Ho un fan speciale da irritare >>.

Su ordine di Suzuki la teca era stata disposta nel mezzo del bellissimo giardino del museo. L'edificio era stato costruito a forma di quadrato e nel mezzo c'era il giardino, in piena fioritura primaverile, adorno di statue scolpite da famosi artisti. Suzuki pagava i giardinieri e flowers più esperti e affermati per rendere quel posto un paradiso in terra. Le aiuole erano in ferro battuto nero, le decorazioni richiamavano il sole e i fiori che sbocciano.
Il gioiello sarebbe stato visibile dalle 20.30 alle 22.30. Il resto delle sale era stato sigillato, le grandi porte chiuse con delle catene al titanio per evitare che Ladro Kid trovasse una via di fuga. I condotti di aerazione erano monitorati da telecamere e alcuni agenti erano costretti ad entrarvi ogni quaranta minuti per controllare. Per accedere al giardino bisognava entrare dal portone principale, percorrere il corridoio e si accedeva poi da una porta a vetri.
Tra le aiuole c'erano delle lampade da terra a forma di fiori, in cristallo, e l'illuminazione fu regolata ad alta intensità. Lanterne enormi erano state installate negli angoli del giardino e sui tetti. Dato che l'esposizione del gioiello avveniva al piano terra, Suzuki era certo di aver tagliato le ali del ladro poiché accedere al tetto dal giardino era impossibile, le altre tre porte in vetro erano state chiuse con le medesime catene. Per essere sicuri che Ladro Kid non si infiltrasse tra gli agenti erano stato disposto un segno sulla guancia di tutti.
La folla si era accalcata per vedere l'anteprima dello show del famigerato ladro fantasma. Non aveva parlato di rubare il gioiello quella sera e non voleva che scoprisse la sorpresa che aveva in serbo per lui perciò aveva ordinato di non esporlo.
Suzuki era vicino a un'aiuola di profumati fiori lilla e rosa, parlava al cellulare.
<< Zio! >>.
Una ragazza bionda con gli occhi verdi agitò la mano nella sua direzione e corse verso di lui. Dietro di lei c'erano altre due persone: una ragazza liceale e un bambino delle elementari.
Jirokichi chiuse la conversazione e si mise il telefono in tasca. << Sonoko! >>.
<< Buonasera signori Suzuki >>, salutò educata la ragazza.
<< Felice di vederti Ran >>.
L'uomo si chinò verso il bambino. << Non potevi mancare, tu sei la nemesi di Kid! >>.
Conan si trattenne dal ridere. << Be' sì >>.
<< Questo posto è incantevole >>, disse Ran.
<< Lo adoro. Ho perfino vietato di fumare qui >>.
Conan guardò l'orologio, erano le 21.30: entro un quarto d'ora Kid avrebbe fatto la sua apparizione. Era consapevole che non avrebbe potuto catturarlo, doveva approfittarne per analizzare la situazione.
Erano molti mesi che si scontrava con lui. All'inizio era il suo dovere di detective ma ben presto era diventata una sfida, vedeva la soddisfazione nei suoi occhi quando lo notava nella folla, avvertiva il suo cervello elaborare deduzioni. Per certi versi ammirava il suo talento di prestigiatore e illusionista, non ammetterlo avrebbe fatto di lui uno sciocco e sottovalutarlo significava farselo scappare ogni volta.
Sonoko fissava il cielo. << Non vedo l'ora che arrivi il mio Kid! >>.
Conan alzò gli occhi al cielo e Ran rise.
<< Nakamori com'è la situazione? >>, domandò Suzuki nella ricetrasmittente.
<< Qui tutto regolare, mancano dieci minuti >>.
Il vecchio scrutò il cielo nuvoloso, teso. Era solo una dimostrazione ma temeva il trucco che poteva essersi inventato.
Conan si appoggiò all'aiuola in metallo e gettò un'occhiata ai fiori dietro di sé, erano più o meno gli stessi in ognuna, alcuni differenziavano per tonalità di colore e creavano un buon profumo. Un altro sguardo all'orologio: cinque minuti.
Tra la gente nasceva l'entusiasmo e tutti avevano lo sguardo rivolto al cielo. Poi le lancette toccarono le 21.45 e Kid apparve con il suo aliante, splendente di bianco, con il sorriso sfrontato.
<< È Kid! >>, urlò un uomo.
<< Kid, Kid, Kid! >>.
Sonoko era in totale adorazione, Conan lo fissava intensamente. Non era mai riuscito a vederlo in volto, era certo che fosse molto giovane, forse avevano addirittura la stessa età.
<< Gli elicotteri uno, due e tre in posizione! >>, urlò l'ispettore.
Ladro Kid atterrò nel quadrato destinato alla teca il giorno dopo. La folla chiamava il suo nome, Conan si avvicinò al ladro, tenendo pronta la pistola con le freccette narcotizzanti
<< Signori e signore! >>, allargò le braccia. << Sono qui stasera per mostrarvi l'anteprima del mio spettacolo di domani! >>.
Nakamori mobilitò gli agenti ma Suzuki li fermò
<< È impazzito per caso?! >>, reagì l'uomo.
<< Voglio vedere cosa combina, potrebbe esserci utile per domani >>.
<< Lei scherza?! >>.
Ladro Kid puntò lo sguardo al cielo. Quella sera era solo un modo per valutare la situazione di persona, ci era già sotto le mentite spoglie di un giardiniere per piazzare i trucchi che avrebbe utilizzato per compiere il furto. Ora avrebbe contato il numero di agenti, le reazioni dei presenti e, in particolare, osservare il piccolo grande detective. Lo scovò nella folla, non gli staccava gli occhi di dosso e non pareva molto arrendevole.
Sorrise e diede iniziò all'anteprima. Tirò fuori un piccolo ombrello pieghevole bianco.
Un ombrello?
, pensò Conan.
I primi secondi rimasero tutti in attesa e poi Ladro Kid schioccò le dita. Dopo altri tre secondi Ran avvertì qualcosa di umido sulla guancia e la sfiorò.
<< Acqua? >>.
<< Sta piovendo! >>, esclamò Sonoko. << È stato Ladro Kid? >>.
<< Non dire stupidaggini... >>, iniziò Ran ma dovette smentirla quando un lampo trapassò le nuvole e poi un tuono.
Conan si asciugò la fronte con la manica, la pioggia aumentava. La folla si riparò sotto borsette, dépliant e giacche.
<< Impossibile! >>, disse Nakamori, accese la ricetrasmittente. << Che cosa vedete dal tetto? >>.
Una voce gracchiò. << Ispettore non so come dirglielo... sul tetto non piove! >>.
<< Che cosa?! >>.
<< Confermo! >>, disse un altro poliziotto. << Piove solo nel perimetro del giardino! >>.
Ladro Kid schioccò le dita ancora una volta e la pioggia smise gradualmente, riparato dal suo ombrello non si era bagnato.
<< Incredibile! Fantastico! >>, urlò la folla.
Conan sapeva che non era vera magia ma pura illusione, come diamine aveva fatto?
Il piccolo detective, con i capelli in disordine e tremante di freddo, faceva lavorare freneticamente il suo cervello per capire come avesse fatto.
<< A domani sera per lo spettacolo con gli altri elementi, mio adorato pubblico! >>, si avvolse nel mantello e sparì in una nuvola di fumo.
Svanito, Suzuki ordinò di controllare tutto il museo, i tetti, ogni singolo centimetro ed angolo.
Conan si disse che era inutile, qualsiasi illusione per quanto straordinaria, non veniva da terra ma dal cielo. Aveva menzionato altri elementi: che volesse simulare anche la terra, il vento e il fuoco? A che scopo?
Tutte quelle domande lo irritavano moltissimo, cosa che gli succedeva sempre prima dei furti dei Ladri Kid. Mentre Sonoko continuava a sperticarsi in complimenti e Ran tentava di calmarla, lui camminava per il giardino, guardandosi attorno, non vedeva nulla di anomalo. Qualsiasi strumentazione avesse usato doveva averla nascosta fin troppo bene. Guardò le quattro telecamere poste negli angoli del giardino e decise che avrebbe visionato i filmati al più presto.


Aoko servì la colazione a Kaito, suo padre era tornato a notte fonde e all'alba era già uscito.
Kaito sbadigliò, erano le otto del mattino. L'amica era stata generosa e l'aveva fatto dormire mezz'ora più del solito. Si ripromise di comprarsi dei tappi per le orecchie, ma aveva la sensazione che avrebbe sfondato la porta d'ingresso pur di svegliarlo.
Stava mescolando nervosamente delle uova in una ciotola. << Quel grandissimo mascalzone! >>, commentò, guardando le immagini al telegiornale.
Kaito non replicò e sgranocchiò la sua colazione, pensieroso. Il trucco della sera prima era riuscito alla perfezione. Dopo essersi esibito, nella coltre di fumo, aveva indossato una veste nera e si era mischiato velocemente nel pubblico. Lo sguardo di quel moccioso fastidioso era stato sgradevole e si lasciò scappare una risatina, ripensando agli occhi sbarrati e al quel piccolo cervello che fumava per capire il trucco.
<< Che hai da ridere? >>, gli domandò Aoko, servendo l'uovo.
Kaito rimestava le bacchette nel piatto. << Nulla >>.
<< Sei sempre così misterioso! >>, sbuffò, sedendosi a tavola.
Non sai quanto...
, pensò amaramente Kaito.
<< Stasera ci vieni? >>, domandò, prendendo un boccone del toast e aprendo il quotidiano.
<< Dove? >>.
<< Come dove? Al museo! >>.
<< Al... aspetta! Tu ci vai? >>.
Aoko alzò lo sguardo dalla prima pagina e lo riabbassò subito, in imbarazzo. << Uhm... sì >>.
<< Perché mai? Dubito che ti interessi il diamante Hope >>. Aoko non era poi così interessata ai gioielli e gemme, era solo per l'ispettore che presenziava a qualche suo furto.
<< Be' voglio essere di... supporto a mio padre >>, bofonchiò nel bicchiere di latte, appena udibile, e si nascose dietro il giornale.
Kaito non rise perché sapeva che l'avrebbe solo fatta arrabbiare. << Ah... vuoi vedere la magia di Ladro Kid! >>.
La ragazza sbatté il bicchiere con violenza, da far traboccare il latte sul tavolo, arrossendo. << Non è vero! Figurati se m'interessa qualche trucco da prestigiatore >>.
L'amico ne fu lusingato e non poteva darlo a vedere. << Comunque io non posso venire, ho già un impegno >>.
<< Uff >>, disse, asciugando il latte con il tovagliolo. << Sei il ragazzo dai mille segreti >>.

Conan calciava la palla nel cortile della casa del dottor Agasa. Rifletteva sugli avvenimenti della sera prima e non riusciva a trovare risposta.
<< Pensieroso? >>.
Poggiò un piede sulla palla e guardò la bambina dai capelli chiari. << Più che altro confuso >>.
Ai si sedette sulla panchina del cortile e invitò Conan a fare lo stesso.
<< Il ladro dal chiaro di luna ti ha proprio messo in difficoltà stavolta >>.
Conan poggiò il pallone al suo fianco e incrociò le braccia. << Insomma... ha fatto piovere solo nel perimetro del giardino e le forze dell'ordine hanno confermato che veniva dall'alto >>.
<< Magari è davvero una magia >>, scherzò Ai.
<< Non dire sciocchezze >>, ribatté. << Poi stasera simulerà il fuoco, il vento e la terra... >>, scese dalla panchina. << Devo visionare ancora i filmati, c'è qualcosa che non mi torna >>.
<< Attento Shinici >>, l'avvertì Ai. << Non giocare con la magia, soprattutto quando la pratica Ladro Kid >>.


La sera del furto c'era ancora più gente della sera prima. Non era inusuale che Ladro Kid facesse delle anteprime e Conan aveva tratto due conclusioni: la prima è che Kid lo facesse per studiare bene il luogo del colpo con la presenza della polizia. La seconda riguardava proprio il pubblico, istigati da video, televisione e pagine dei giornali se ne sarebbe presentata il doppio e risultava più semplice fuggire.
Arrivò al museo con Ran, Sonoko e Goro. Le maschere all'ingresso fecero un piccolo inchino davanti a Sonoko e la invitarono ad entrare con i suoi ospiti, percorressero il corridoio ed entrarono nel giardino, era stato sistemato a causa dell'acqua provocata da Ladro Kid. Molta gente aveva l'ombrello per non bagnarsi.
Conan vagò in mezzo alle aiuole ed osservava la gente. Jirokichi si avvicinò al piccolo.
<< Mi raccomando, mi aspetto molto da te! >>.
<< Signor Suzuki ha notato qualcosa di strano durante le pulizie e il trasporto della teca? >>.
Scosse la testa. << Niente. Mi rivolgo a una ditta affermata e, come puoi vedere, il giardino è al massimo dello splendore e nessun giardiniere risultava sospetto, gli agenti che hanno trasportato la teca erano gli stessi di ieri >>, puntò il dito verso il centro. << Guarda tu stesso! >>.
Conan passò tra le persone e si bloccò quando vide la teca. Il diamante Hope era posizionato su un grande cuscino di velluto bianco, che risaltava il suo colore particolare, blu scuro. Il contorno e la catena erano diamanti incolore. Sapeva della sfortuna che la pietra si portava dietro ma alle leggende non ci aveva mai creduto.
Si avvicinò ancora di più e vide la sua immagine riflessa. Il diamante Hope era custodito in una teca, sì, ma era enorme e sembrava più una cupola quadrata. Era saldata a terra quindi non c'era modo di sollevarla. Dovevano aver posizionato il piedistallo, il cuscino e poi il gioiello, infine la teca era stata saldata. Ci sarebbe voluto un martello e più colpi per rompere quel vetro.
<< Allora che ne pensi? >>, domandò il vecchio ricco, ridendo soddisfatto.
<< In sostanza ha imprigionato il gioiello >>.
<< Esatto! >>.
<< Ingegnoso zio! >>.
Sonoko era alle sue spalle con Ran e Goro. Il detective si sporse per guardare il gioiello.
<< Come farà a riprenderlo? >>.
<< Quando sarà terminata la mostra farò togliere le saldature alla base >>.
Conan era perplesso. Si guardava attorno, non riusciva a capire cosa non gli tornasse, c'era qualcosa di diverso e non riusciva a cogliere quel dettaglio. Poi Ladro Kid era arrivato con l'aliante la sera prima, era certo che si sarebbe travestito per essere già sul posto e avrebbe fatto volare un manichino al posto suo.
L'ispettore Nakamori si avvicinò al gruppo. Era in compagnia di una ragazza dai capelli scuri e gli occhi azzurri, vestita di blu.
<< Lei è mia figlia Aoko >>, la presentò.
<< Piacere di conoscervi >>. Un piccolo inchino.
<< Non ti ho mai vista >>, disse Sonoko.
<< Frequento il secondo anno al liceo Ekoda >>.
<< Noi siamo al liceo Teitan >>, continuò Ran. << Sei qui per tuo padre? >>.
<< Certo! Ci sarebbe dovuto essere anche un mio amico detective, Saguru... >>.
Conan girò la testa in direzione di Aoko. << Hakuba? >>.
<< Lo conosci piccolo? >>, chiese curiosa la ragazza, mettendosi alla sua altezza.
<< Più o meno. Lo conosce un mio lontano parente! >>, s'inventò lui, dissimulando come ormai aveva imparato a fare molto bene.
<< Purtroppo ha la febbre alta. Conoscendolo starà seguendo tutto in diretta! >>.
<< Mi ricorda qualcuno >>, sorrise sorniona Sonoko, guardando Ran.
<< Piantala! >>, le intimò lei.
<< Ricorda quel ragazzino che si crede un grande detective >>, intervenne Goro.
<< Parli di Shinici Kudo, suppongo >>, disse Nakamori. << Un altro dilettante >>.
Conan cercò di nascondere l'irritazione.
Parla per te!
<< Mancano cinque minuti >>, disse Jirokichi. << È quasi ora >>.
<< Aoko devo lasciarti >>, disse il padre.
<< Non si preoccupi, le faremo compagnia noi >>, disse Ran, gentile come sempre.
<< Benissimo. A dopo figliola! >>.
Annuì. << Buona fortuna papà! >>:
<< Vengo con lei >>, disse Goro, prendendo il pacchetto di sigarette.
<< Papà non resti? >>, chiese la figlia.
<< Fumo e ritorno! >>.
Lo zietto è sempre lo stesso
, pensò Conan, ridacchiando.

<< Tutto regolare? >>.
<< Affermativo signorino >>.
<< Si inizia >>. Fece partire il manichino.
Nessuno si accorse delle palline tra i loro piedi, troppo impegnati a guardare il cielo. Rilasciarono del fumo che avvolse la teca e poi le urla di giubilo della folla.
Ladro Kid era in piedi, con il mantello che svolazzava alla lieve brezza e il viso celato dal suo monocolo.
<< Signori e Signore, benvenuti al mio spettacolo! >>.
Sbruffone
, pensò Conan, avvicinandosi a lui.
<< Cominciamo con la magia della terra! >>.
Conan cominciò a correre verso il ladro ma dovette fermarsi. Le aiuole cominciarono a vibrare per poi tremare, insieme alla terra.
<< Il terremoto! >>.
<< Attenzione! >>.
<< Crollerà tutto! >>.
Le urla della gente rompevano i timpani e nessuno si muoveva, era incredibile. Quando smise tutto di muoversi, Kid attirò lo sguardo sulle aiuole e davanti agli occhi del pubblico fiorirono meravigliosi fiori gialli.
Conan non era disposto a guardare quelle illusioni, c'era un motivo per cui si esibiva in uno spettacolo così complicato e doveva capirlo prima che arrivasse alla fine.
<< Impossibile >>, mormorò Aoko.
<< Credici invece. Ha fatto tremare la terra! >>, disse Sonoko.
<< Ci deve essere una spiegazione >>. Ran non era convinta.
Ladro Kid puntò il suo sguardo al cielo e di nuovo ricominciò a piovere e tuonare, la gente aprì gli ombrelli e in poco tempo ci furono tante chiazze di colore sparse per il giardino. Nakamori ordinò agli agenti di catturarlo ma una brezza fortissima si mischiò all'acqua, creando uno spettacolo acquatico bellissimo e non riuscivano ad avvicinarsi alla cupola.
Conan si riparò sotto il cappuccio della felpa e lottava contro il vento. Di colpo finì e si ritrovò fradicio con il respiro grosso.
<< Ed ora vi mostrerò l'ultimo elemento con cui ruberò la gemma, colui che distrugge tutto: il fuoco! >>.
Mise le mani avanti e si infiammarono, le agitò e attorno alla teca si creò una fiamma che la circondò. Sembrava completamente padrone della situazione.
<< Come fa a non scottarsi?! >>, esclamò Nakamori.
<< Farabutto! Mettete fine a questo spettacolo! >>, ordinò Jirokichi.
Conan non aveva più molto tempo. All'improvviso sentì uno strano rumore, come un crepitio ma non riusciva a capire da dove venisse. Corse a sbirciare nelle aiuole, poi guardò la moltitudine di ombrelli colorati e, di colpo, l'illuminazione.
Ricominciò a piovere e l'incendio di spense, di nuovo un rumore fastidioso. Ladro Kid fece un salto, sparò delle carte e la cupola indistruttibile si ruppe.
<< No! >>, urlò il vecchio.
Ladro Kid prese il gioiello e lo mostrò alla folla e applaudirono. << Sono lieto di essermi esibito per voi, mio caro pubblico! >>. Apparve l'aliante.
Non scapperai!
Conan attivò le scarpe e un pallone dalla sua cintura. Ladro Kid gli restituì uno sguardo arrogante, prima che potesse calciarla i proiettori si fecero improvvisamente più intensi e la luce era troppo forte. Conan si coprì gli occhi e quando riuscì a vedere di nuovo era svanito.
Jirokichi era in ginocchio, accanto alla cupola distrutta e vaneggiava i peggiori insulti.
<< Dopotutto quella pietra porta davvero sfortuna >>, commentò Goro.
Nakamori urlò nella ricetrasmittente. << Controllate ogni singolo millimetro di questo posto! Elicottero uno, due e tre scandagliate il cielo, controllate pure le nuvole, quello è capace di nascondersi pure lì! >>.
<< Credo che ormai stia gongolando da qualche parte >>, disse il detective, arreso.
<< Non mi arrenderò finché non mi diranno che è sparito dalla terra! >>, sbraitò Nakamori.
<< Papà calmati! >>.
<< Ehi >>, Ran si guardò attorno. << Ma dov'è Conan? >>.

Ladro Kid era poggiato alla sua auto e investì il diamante di luce lunare.
<< Sei proprio una pietra sfortunata >>. La rimise in tasca, non era Pandora. Salì in macchina, aveva il punto d'incontro con Jii tra quindici minuti.
Chiuse la portiera, si allacciò la cintura e accese il motore, non aveva fatto nemmeno trecento metri e per poco non perse il controllo della macchina: sui sedili di dietro c'era Conan.
<< Ma che...? >>.
<< Devo proprio farti i miei complimenti >>, disse Conan, passando davanti e allacciandosi la cintura.
<< Come... >>.
<< Ho fatto? >>, rise. << Vediamo di analizzare punto per punto il tuo spettacolo. Intanto guida e non cercare di ingannarmi >>, lo mise sotto tiro con le freccette anestetizzanti. << A questa velocità potremo schiantarci >>.
<< Ti ascolto >>, disse, con la sua calma indistruttibile.
<< Ti sei infiltrato tra i giardinieri che si sono occupati della manutenzione per piazzare tutti i tuoi trucchetti, in entrambe le occasioni, insieme al tuo fido assistente. Mi sono chiesto perché avessi scelto l'acqua per l'anteprima e l'ho capito dopo lo spettacolino con l'aria >>.
Ladro Kid continuava a guidare, stringendo le mani sul volante per la tensione che riusciva a mascherare.
<< Ho guardato almeno dieci volte i filmati. Hai utilizzato dei congegni attivabili a distanza che hanno fatto tremare le aiuole, essendo in ferro battuto facevano un gran casino e li hai nascosti, mimetizzati con il nero, al centro del sole della trama. Il resto... non è magia >>.
<< Ah no? >>.
<< No, hai usato la semplice psicologia dell'isterismo di massa. Hai attaccato piccoli registratori dove avevi registrato delle voci che urlavano al terremoto e tutti hanno creduto che ci fosse davvero, io per primo. Sciocco eh? >>.
<< Ho fatto anche fiorire i fiori >>.
<< Bazzecole, non hai fatto fiorire proprio un bel niente. Non riuscivo a comprendere cosa mi tormentasse finché non l'ho capito. Hai piantato qualche fiore della specie Evening Primrose, che fioriscono solo di notte. Sono fiori di un vivace colore giallo, perfetti per puntare l'attenzione al tuo scopo. In genere i fiori lo fanno di giorno ma tu li hai piazzati solo stamane, in modo che nessuno li potesse notare ieri. Come la chiamate in magia? >>.
<< Ispezione >>, rispose. << Se dimostri che una cosa non c'è una volta, non la cercheranno nemmeno una seconda >>.
<< La pioggia, questa mi ha messo particolarmente in crisi. Poi, sempre dalle telecamere ho notato che la pioggia... si muoveva >>.
Kaito sbirciò l'orologio, ancora sette minuti e sarebbe stato al punto d'incontro.
<< Ti sei infiltrato nell'hangar con il tuo assistente e avete piazzato serbatoi d'acqua, non troppo pesanti, a tutti e tre gli elicotteri. Il timer ha fatto piovere e ha smesso all'ora stabilita >>.
Ladro Kid stava per aprire bocca ma Conan lo fermò.
<< Stai per chiedermi del peso? Hai usato serbatoi di metallo leggero e ha piovuto per... tre minuti? >>.
<< Interessante >>.
<< Per finire hai utilizzato un registratore in tasca per farci credere che tuonasse ma le luci non erano altro che quelle degli elicotteri che erano costretti ad accendere a causa delle nuvole. Come sto andando? >>.
<< Continua >>.
<< Passiamo al vento. Hai utilizzato un trucchetto molto semplice: dei ventilatori piccoli ma potenti >>.
Il ladro si mise a ridere. << Simulare il vento con dei ventilatori? E poi ti ricordo che pioveva, sarebbero andati in cortocircuito >>.
<< Non se li avessi piazzati sotto le telecamere >>.
Ladro Kid sbarrò gli occhi, le cose si mettevano male. Conan capì di aver indovinato.
<< Non riuscivo a capire perché non vedevo dalle telecamere i punti d'inizio finché non ho viste le persone con gli ombrelli, hai utilizzato lo stesso principio. Hai messo i ventilatori, dello stesso colore delle mura, sotto le telecamere. Poi le hai azionati, hai utilizzato il principio delle correte: con le brezze da quattro angoli diversi e la pioggia sembravano molto più forti di quanto in realtà non lo erano >>.
<< Rischioso non trovi? Qualcuno le poteva trovare dopo >>.
Conan scosse la testa, sorridendo. << Hai attaccato minuscoli esplosivi, li hai detonati e sono caduti morbidamente sulla terra, approfittando delle aiuole angolari. In mezzo al caos, il tuo assistente travestito da uomo grasso, raccoglieva il tutto e immagino che li abbia nascosti man mano... insieme alle attrezzature del giardino? Anche se li avessero trovati avrebbero pensato che erano di proprietà del museo >>.
<< La gente se ne sarebbe accorta >>.
<< Con gli ombrelli sopra la testa? >>.
L'aveva spiazzato ancora, aveva capito perché aveva usato l'acqua come primo elemento dell'anteprima. << Perché avrei fatto tutto questo? Potevo semplicemente rompere la teca >>.
<< L'hai fatto apposta per rompere la cupola >>.
<< In che senso? >>.
<< Il vetro era troppo spesso per essere rotto da un semplice martello o arnese e qui arriviamo al fuoco. Hai indossato dei guanti ignifughi, sopra ci hai messo dei finti polsi, mani, avambracci e gli hai dato fuoco. Per terra c'era sparso un accelerante non troppo infiammabile o saresti bruciato insieme alle persone in prima fila >>.
<< A che scopo? >>.
<< Per utilizzare l'effetto ragnatela >>.
Ladro Kid non replicò, continuò a guidare.
Accidenti.
<< Quando un vetro viene colpito da caldo e freddo insieme, tipo pioggia e fuoco >>, lo guardò trionfante. << Si crea l'effetto ragnatela, ovvero il vetro di rompe in più punti a causa dello sbalzo di temperatura. Succede spesso negli incendi in cui sono coinvolti i palazzi. Dopo ti è bastato rompere il vetro già fragile e il gioco era fatto. Sbaglio... zietto? >>.
Kaito si tolse la faccia di Goro, gettandola all'indietro sul sedile. << Come hai fatto a capirlo? >>.
<< Hai fatto addormentare Goro e l'hai nascosto nel bagno degli uomini. Poi ti sei unito a noi e hai detto di volerti andare a fumare una sigaretta fuori. Goro non poteva sapere che era vietato fumare nel giardino... ma tu sì >>.
Sorrise. << Lo conosci troppo bene. Ho un'altra domanda: come hai fatto a sapere che era la mia macchina? >>.
<< Ho ragionato che non saresti mai potuto scappare con l'aliante... Così ho girato un po' per il perimetro del palazzo e ho trovato la tua auto mimetizzata sotto un telo. Bella macchina >>.
<< Grazie. Immagino che il pallone era solo un modo per farmi abbassare la guardia >>.
<< Esatto >>.
<< Complimenti, mio piccolo detective. È andata proprio così >>, fu costretto ad ammettere.
<< Adesso >>, disse, sempre puntando l'orologio. << Tu fermerai la macchina. Se non lo fai prima o poi la benzina dovrà terminare. A quel punto ti addormenterò e tu farai sogni tranquilli in prigione >>.
Kaito lo guardò, quel piccolo irritante doveva impararlo a conoscerlo meglio. << Credo che sarai tu a fare sogni tranquilli >>.
Conan non fece in tempo a capire e Kaito premette un tasto al lato delle frecce: si aprì il cruscotto da cui uscirono coriandoli e stelle filanti. In un primo momento pensò che lo stesse prendendo in giro, si accorse troppo tardi della macchina ferma, delle mani di Jii e poi del fazzoletto imbevuto di anestetico. Cercò di addormentarlo ma si accasciò sul sedile, occhi chiusi e docile.
Kaito sospirò. << Devo ammettere che ho avuto un pizzico di fortuna stasera >>, sfiorò il gioiello. << Non sei così malvagio dopotutto >>.
<< Cosa facciamo con lui, signorino? >>.
Kaito frugò nella tasca di Conan e ne estrasse il cellulare. Cercò il numero Ran tra le ultime chiamate.
La ragazza rispose al primo squillo, agitata. < Conan, dove sei finito?! >>.
<< Ran! >>, imitò la voce del detective alla perfezione. << Ho seguito Ladro Kid, sono... >>. Kaito lesse l'indirizzo e lo comunicò a Ran. << Vienimi a prendere, ho recuperato il gioiello! >>.
Chiuse la chiamata prima che Ran potesse aggiungere altro e rimise il cellulare nella tasca dei pantaloni. Lo mise seduto sulla panchina e gli lasciò anche il diamante Hope, con un messaggio:


Non è la gemma che sto cercando, potete riprendervela.



                                                                                                                                                                                    Ladro Kid




Jii guardò il bambino addormentato. << Ma chi è questo ragazzino? >>.
<< Un bambino molto intelligente >>.
O un liceale molto sveglio.


Kaito camminava per i corridoi della scuola, leggendo gli articoli sullo smartphone. A caratteri cubitali c'era scritto che il diamante era stato ritrovato da un bambino e che la sfortuna sul gioiello forse stava mutando.
Entrò in classe.
<< Quando è arrivato il fuoco sembrava proprio crepitare tra le sue mani! >>. Aoko stava raccontando il furto. Cercando, senza successo, di mascherare l'entusiasmo.
<< Allora ti è piaciuto lo spettacolo! >>.
Kaito era alle sue spalle, gongolando. L'idea di aver stupito anche Aoko gli faceva molto piacere.
<< Ma quando mai! >>, ribatté Aoko. << Per una manciata di trucchetti da strada >>.
<< Trucchetti di strada?! >>.
<< Perché ti arrabbi tanto? >>.
Kaito riprese la sua calma. << Io l'ho visto in televisione e non mi è sembrato per niente male! >>.
Aoko fece un verso di disappunto. << Fregato da un bambino! >>.
Il ragazzo non poté nemmeno ribattere perché era la verità, aveva scoperto ogni singola illusione e per un pelo non l'aveva catturato.
Guardò fuori dalla finestra, il cielo era terso e con qualche batuffolo bianco. Quel mocciosetto fastidioso non avrebbe mai saputo che Kaito apprezzava le sue doti da detective e che, dopotutto, rendeva i suoi spettacoli ancora più magici.

Angolo autrice!


Ecco un nuovo capitolo! Spero vi piaccia la sfida tra Kid e il piccolo detective ;)
Grazie a chi l'ha messa tra le preferite e le seguite! :)
Alla prossima!




























   
 
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