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Autore: trenodicarta    28/05/2017    1 recensioni
Simone e Viola si avvicinano, lui le offre la sua amicizia e lei la accetta con diffidenza. Lei nasconde una storia tormentata e lui un segreto doloroso. Lei è ferita, lui è l'ultimo che possa guarirla. Il loro rapporto si fortifica ogni giorno sempre di più, fino a quando Viola non scopre la vera identità di Simone, da quel momento ogni sua certezza si distrugge, di nuovo.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Epilogo 

- Ti fa male? - 
Era l'ennesima volta che Simone faceva quella domanda e per l'ennesima volta Viola rispose con un secco no. Aveva sentito dolore al polso per poco tempo, in seguito al colpo dato a Riccardo in prigione, ma ormai era passato, non c'era quindi bisogno che il poliziotto continuasse a preoccuparsi. 
- Sto bene, ma le valigie le porterai ugualmente tu. - 
Sì, erano in partenza. Subito dopo la visita a Riccardo non avevano più parlato del passato, al contrario la prima domanda che Simone le aveva posto usciti dal carcere era stata: 'Allora, quando vuoi partire?'. Non avevano perso tempo, il ragazzo si era preoccupato di prenotare un volo dalla misteriosa destinazione il giorno stesso. 
Elisa, pur essendo rimasta sorpresa da quella decisione, non aveva detto nulla in proposito, limitandosi ad invitarli per un saluto prima della partenza. 
- Quanto starete via? - 
Dinnanzi a quella lecita domanda i due ragazzi si rivolsero un'occhiata complice, sollevando le spalle e rispondendo all'unisono 'non si sa': non avevano acquistato nessun biglietto di ritorno!
Inevitabilmente Elisa assunse un'aria confusa, non essendo certa di approvare quella folle scelta ma anche in quel caso non commentò. - Beh allora fate buon viaggio! - 
Salutò affettuosamente entrambi, dando a ciascuno un abbraccio, per poi osservarli mentre insieme si avviavano verso l'uscita. Nel guardarli allontanarsi mano per la mano Elisa pensò che quei due fossero perfetti insieme, un po' folli e complicati, ma perfetti proprio per quello. 
***

Le coincidenze sono una delle cose più buffe della nostra vita, a volte sembrano capitare al momento giusto e altre invece... sarebbe stato meglio se non fossero mai capitate. Come in quel caso, quando mentre i due uscivano di casa, Monica si accingeva a bussare alla porta. Inutile dire che la reazione dei tre nel ritrovarsi faccia a faccia non fu piacevole: Simone si irrigidì, Monica abbassò lo sguardo e Viola la fulminò con un'occhiata. 
- Scusate io non immaginavo di incontrarvi. - Si giustificò imbarazzata la designer, venuta fin lì con il solo scopo di riscuotere il compenso per i lavori fatti in casa.
Viola roteò gli occhi al cielo. - Davvero? Non ti aspettavi di incontrarci a casa di Elisa? - Le fu impossibile non risponderle con quel tono astioso. Con quale faccia tosta quella stronza osava venire fin lì? 
Monica sapeva di essere nel torto, per questo decise di rimanere in silenzio lasciando che le occhiatacce di Viola la investissero. Quest'ultima fu ancora più infastidita da tale atteggiamento, per questo si preparò ad aprir bocca nuovamente, prima che Simone la bloccasse.
- Mi aspetteresti in macchina? - Domandò difatti il ragazzo, ricevendo in risposta una chiara occhiata attonita da entrambe le donne. Viola avrebbe tanto voluto chiedergli cosa gli passasse per la testa, ma alla fine preferì sospirare e avviarsi verso l'auto, non prima di dire: - Fai in fretta, l'aereo non ci aspetta.  - 
Monica attese di rimanere sola con Simone prima di parlare. 
- Siete in partenza? - 
- Sì, un piccolo viaggio. - 
- Che strano, hai sempre detto di essere troppo impegnato col lavoro per viaggiare con me. - 
Quell'accusa lasciò spiazzato Simone: si aspettava delle scuse, non delle accuse.
- è proprio un clichè non è vero? - Domandò improvvisamente la donna, mentre con uno strano sguardo malinconico scrutava Viola in lontananza.
- Cosa? -
- La nostra situazione. Io che mi affeziono al playboy che alla fine mi spezza il cuore andandosene con un'altra. - 
Simone non seppe bene che rispondere. Durante la frequentazione con Monica non si era mai considerato un playboy, ma neanche un ragazzo impegnato. Non aveva colpe, non l'aveva mai presa in giro, eppure al tempo stesso era dispiaciuto per quanto era accaduto tra di loro.
- Sono stato chiaro con te Monica, fin dall'inizio io te l'avevo detto che ... -
- No tu mi hai detto di non volerti innamorare. La verità era che non volevi innamorarti di me. - Non lo disse con tono astioso, per quanto in realtà provasse una forte rabbia nei confronti del ragazzo. 
- Tu non hai nulla meno di Viola, sei fantastica davvero ma... credo che dovesse andare così e basta. -
Certo, una tipica frase da maschio. Doveva andare così. 
- So bene di non avere niente in meno di lei! - Esclamò d'un tratto lei, mostrando solita presunzione che da sempre l'aveva contraddistinta. - Sei sempre stato tu il problema. Se tu l'avessi voluto forse ci sarei io in quella macchina. - 
Wow, dinnanzi a quelle frasi la reazione di Simone fu ridere e scuotere il capo. - è incredibile, pensavo che parlarti sarebbe stata l'occasione per chiarire, ma ... sei proprio fatta così, sei così egocentrica, non c'è nulla da fare. - Non c'era più nessun motivo per fermarsi a "parlare" con lei, pertanto il poliziotto la superò, diretto all'auto. 
- Simone. - 
Con aria scocciata l'uomo si voltò verso Monica, la quale dopo qualche istante di silenzio mormorò: - Ti chiedo scusa. - Pensava si stesse scusando per aver spifferato la verità a Viola, ma così non era. Monica, dal suo punto di visto, pensava ancora di aver fatto la cosa giusta a quel riguardo. - Mi spiace di averti paragonato a Riccardo, tu non sei come lui. -
Per quanto poco gli importasse dell'opinione di Monica, quelle parole lo rasserenarono, come se avesse bisogno di una tale rassicurazione. Fece un breve cenno col capo, a mo' di saluto, consapevole del fatto che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui si sarebbero visti.

 
***

Fu solamente una volta giunti in aeroporto che Viola comprese quale sarebbe stata la loro destinazione. 
Simone aveva mantenuto il segreto fino all'ultimo, affermando di volerle fare una sorpresa.
- Hawaii?! - Viola era sconvolta, dalla gioia ovviamente. - Mi hai regalato una vacanza alle Hawaii? Tu sei pazzo! Non potrò mai sdebitarmi. - 
Ovviamente la reazione di Simone fu quella di ridacchiare, mentre la afferrava per la vita. - Sono sicura che troverai molti modi fantasiosi per ripagarmi. - Scherzò facendole un occhiolino, prima di rubarle un fugace bacio. 
Anche Viola ridacchiò, per poi lasciarsi sfuggire un leggero: - Ti amo. -
Forse non era il momento più romantico per dirglielo, d'altra parte erano nel bel mezzo di un affolato aeroporto chiassoso, ma ad entrambi importò ben poco del luogo. 
- Anche io ti amo. - Si osservarono per qualche istante, sorridendo e guardandosi come solo due persone innamorate sanno fare. - Ora basta, stiamo diventando troppo smielati. Forza, andiamo. -
Viola rise nuovamente, mentre afferrava il proprio bagaglio a mano pronta ad imbarcarsi. Mentre camminava non potè fare a meno di pensare a quanto la sua vita fosse cambiata in così poco tempo. Aveva conosciuto il dolore, la rabbia, la paura, ma anche la felicità, il coraggio e ... l'amore, con una persona per cui mai avrebbe immaginato di provarlo! 
Seduta sul proprio sedile si ritrovò ad osservare fuori dal finestrino, mentre l'aereo decollava e la terra sotto di loro si allontanava sempre di più. 
A Viola non erano mai piaciute tutte quelle situazioni in cui si perde il controllo ed essere su un aereo in volo di certo rientrava in quella categoria. Eppure a Viola piacque! Adorò non avere in mano le redini della situazione, in quel momento si sentì forte, ma questo non dipendeva solo da lei: era anche merito della persona che al suo fianco le stringeva la mano. Forse sarebbe finita prima o poi, o forse no, fatto sta che Simone sarebbe rimasto per sempre l'uomo che le aveva ridato la voglia di vivere e il coraggio per farlo. 

FINE.


Angolo autrice 
E così termina la storia! Spero vi sia piaciuta e di avervi lasciato qualche emozione. Non avevo mai scritto una storia su una tematica importante come quella della violenza sulle donne, quindi spero di aver reso correttamente ogni pensiero e riflessione di Viola senza cadere nel banale, soprattutto spero di non aver offeso o urtato la sensibilità di nessuno (anche se c'è da dire che le scene di violenza sono praticamente inesistenti nella storia, c'è solo qualche rimando quindi non credo di aver 'spaventato' nessuno con alcuna scena di crudeltà). Complessivamente sono soddisfatta della storia, anche se sinceramente credevo sarebbe venuta meglio, specie il finale di cui ovviamente non sono convinta (ma io non sono convinta mai di nessun finale quindi è normale che io dica così), purtroppo negli ultimi capitoli devo ammettere di aver perso la passione iniziale e credo che si sia notato dal momento che ho aggiornato in maniera per nulla tempestiva. Ripeto però che complessivamente credo che sia venuta fuori una bella storiella originale con dei protagonisti meravigliosi a cui mi sono affezionata *.*
Passiamo alla parte dei ringraziamenti!
Vorrei ringraziare in particolare Claddaghring8, Luna5 e youbetterkissme, che hanno commentato la maggior parte dei capitoli facendomi anche notare eventuali sviste e via dicendo <3 Ringrazio anche tutti gli altri che hanno dedicato una parte del loro tempo per lasciare qualche recensione, come Crudelia_02, iker, sefora1996 (spero di aver scritto correttamente ogni nome e di aver nominato tutti). Grazie anche a chi ha seguito il racconto o l'ha inserito tra i preferiti! 
C'è chi in una recensione si è domandato se avessi in mente un continuo e devo dire che onestamente non credo ce ne sarà uno. Diciamo che ci sto riflettendo, al momento ho altre storie per la testa da pubblicare, quindi se dovesse esserci un seguito (ma non credo) sarà tra un po' di tempo. 
Ad ogni modo, grazie ancora e a presto!
 
   
 
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