Chapter 18 – If you
think this chapter is crazy – Just know that
it gets much worse than that
New
Radiant Garden – anno 2865 (anno 15 post-crisis)
Il
ragazzo e la ragazza
corrono per le strade buie bagnate dalla pioggia, le ombre degli
edifici si
alternano alle luci viola dei lampioni che si riflettono nelle
pozzanghere. Il
volto dell’Imperatore sembra osservare tutto dai megaschermi,
mentre scappano.
“PRRRRLLLLLLL!
PLLLLRRRRLLLLLL!
PLLLLRRRRRRLLLLLLLLL!”
I versi
orrendi dei loro
inseguitori li raggiungono.
“Presto,
dobbiamo arrivare
subito ad uno snodo energetico e attivare la macchina!”, fa
la ragazza.
“Il
più vicino è a cento
metri da qui”, risponde il ragazzo, “ce la faremo,
dobbiamo farcela! Presto, di
qua!”
I due
svoltano a sinistra
ad un incrocio. Dietro di loro giungono i passi dell’armata
di Fartless e i
suoni delle loro scorregge, mentre il loro capo continua a fare quel
verso:
“PLLLLRRRRLLLL!
PLLLLLLLLLL!”
“Ci
siamo quasi, secondo
il rilevatore è lì in fondo!”, continua
il ragazzo, indicando una piazza in
fondo alla strada, sulla quale sorge una fontana con
un’effigie dell’imperatore.
PRRRRRRRRRRRRROOOOOOOOOOOOOOOOT!!!
Un colpo
di
raggio-scorreggia (scorraggio) li manca di poco.
“I
Fartless! sono vicini,
ormai!”, esclama la ragazza.
“Ci
siamo quasi, Naminè,
resisti ancora un po’!”
“Ce
la farem…”, sta per
dire Naminè, ma un colpo di scorraggio la raggiunge alla
gamba; lancia un urlo
e cade a terra. Il ragazzo fa per tornare indietro ad aiutarla.
“No!
No, Sarò! Devi
andare! Vai
Avanti senza di me! Devi impedirlo, devi impedire che tutto
ciò accada!”
“Ma…
ma… Naminè…”
“Vai
avanti ho detto! Io
li tratterrò!”
Il
ragazzo chiamato Sarò
esita, ma solo per un istante. Sa che ha una missione più
grande da compiere e
riprende subito la fuga. I suoni delle scorregge dei Fartless si fanno
più
vicini, all’altro capo della strada ora Sarò vede
l’armata di nuvolette verdi
piene di zip incedere nella sua direzione armata di scorreggiofucili. E
c’è il
loro capo, l’orrendo essere col becco d’anatra
nella sua armatura robotica, che
avanza facendo il suo inquietante verso:
“PLLLLLLLL!
PLLLLLLRLLLLL!”
Naminè
estrae un fucile
sparakeyblade comprato alla Lidl dalla fodera che porta sulla schiena,
e apre il
fuoco contro i Fartless; molti di essi vengono falciati dai colpi di
keyblade,
ma gli altri continuano ad avanzare.
“PRRRRLLLLLLLLL!
PRRRLLLLLLLLLLLLLLLLL! PRLLLLLLLL!”,
ringhia il loro capo, indicando Sarò
che sta scappando verso la fontana, e ormai l’ha praticamente
raggiunta. I
Fartless continuano a sparare i loro scorraggi, concentrandoli ora solo
su
Sarò; Naminè si sforza di tenerli a bada, ma sono
in troppi.
Ecco lo snodo energetico, pensa Sarò, giunto finalmente davanti
alla
grande statua viola dell’imperatore, fra le cui gambe
l’acqua zampilla come
urina. Fulmineo, Sarò estrae da una tasca il rotolo di carta
igienica
spazio-temporale e inizia a srotolarlo.
“PLLLLLLLLLLL!
PLLLLLLRRRLLLLLLLLL!”,
strilla feroce la creatura
col becco d’anatra.
“Ci
siamo!”, esclama Sarò
soddisfatto, dando uno strappo al rotolo. Proprio mentre ciò
accade, uno scorraggio
lo colpisce alla schiena. Il rotolo gli cade di mano.
“NO!”,
grida, ma è troppo
tardi, non fa in tempo ad afferrarlo e il processo ormai è
attivato. Sarò
svanisce in una grande bolla di luce, la carta igienica spazio
temporale cade a
terra in una pozzanghera, e lì rimane.
L’essere
col becco d’anatra
arriva sul posto subito dopo. Sarò non
c’è più. Raccoglie il rotolo, che
frattanto si è mezzo inzuppato d’acqua. Si volta;
dietro di lui i Fartless
sorreggono Naminè, ormai prigioniera ed inerme.
“Pppllrrrlllllllll…”,
fa
l’essere, rivolto a Naminè.
“Oh,
andiamo…”, risponde
lei; “sappiamo benissimo entrambi che parli perfettamente la
nostra lingua,
Generale Platypus!”
Il
generale fa un
versetto divertito.
“Il
tuo amico è riuscito
a sfuggirci”, dice, stavolta in lingua umana ma con
inflessione vagamente
anatresca; “ma come vedi si è lasciato dietro
qualcosa di molto prezioso…”
Mostra a
Naminè il rotolo
spazio-temporale tutto zuppo di pioggia.
“Era
l’unico prototipo
funzionante. Senza il rotolo non potrà più
tornare indietro, Naminè.”
Naminè
lo guarda con
strafottenza.
“Non
ha importanza,
generale. Sarò ormai è su un’altra
linea temporale. Non avrà più bisogno di
tornare indietro, perché questo futuro a breve non
esisterà più!”
Il
generale ride.
“Sì,
è un vero pericolo.
E in effetti, se ci pensi bene, in teoria essendo questo il futuro, non
dovrebbe già esistere più se la sua missione
avesse avuto successo… però,
insomma, dai, questo è pur sempre Kingdom Hearts quindi fuck
logic. Non ha
importanza. Voi ribelli pensavate di avere qualche speranza rubando la
carta
igienica spazio-temporale, ma per l’Imperatore non siete
più pericolosi che delle
formiche. E ora ci assicureremo che Sarò non riesca mai a
completare la sua
missione!”
“Non
avete modo di farlo!”,
esclama Naminè; “il rotolo ormai è
zuppo e raggrinzito, in quelle condizioni usarlo
potrebbe essere letale. Nessun essere vivente potrebbe arrischiarsi a
usarlo per
fare un viaggio nel tempo!”
“E
chi ha parlato di
esseri viventi?”, fa il generale con un ghigno maligno.
Schiocca
le dita. I
Fartless alle spalle di Naminè si dividono come il Mar Rosso di fronte a
Mosè. Si
sente un suono di arti robotici e di passi mentre qualcuno si avvicina.
“Fatela
girare”, ordina
il generale ai Fartless che tengono prigioniera Naminè;
“forse queste due si
conoscono già?”
Naminè
viene voltata di
forza dai Fartless, così che ora può vedere
l’essere davanti a lei. È una
ragazza… o meglio…. Quello che ne resta. Ora
è al novanta per cento una
creatura robotica; frammenti di quello che un tempo era stato un essere
umano di
sesso femminile sono tenuti insieme da giunti metallici, cavi gommati e
strutture in plastica trasparenti che permettono di vederne in vari
punti gli
organi interni. Un occhio robotico illuminato di una sinistra luce
rossa si
fissa inquietante su Naminè.
“TU?!”,
esclama il
Nobody.
“Come
vedi, Naminè, non
abbiamo alcun bisogno di un essere vivente”; poi si rivolge
all’orrido essere: “Cyborg-Gina!
È arrivato il tuo momento! Ora potrai vendicarti di
ciò che ti è stato fatto! Sono
passati quindici anni da quando abbiamo trovato i tuoi pezzi nelle
fogne. Li
abbiamo rimessi insieme e fatto di te una creatura nuova, né
viva né morta! Tu
sei l’unica che possa affrontare questo viaggio! Prendi
questo rotolo di carta
igienica spazio-temporale!”
Il
generale Platypus le
porge l’oggetto, lei lo prende nell’artiglio
robotico.
“Ora
tornerai indietro
nel tempo e ti assicurerai che niente si metta sulla strada fra noi e
il
potere!”
“AGLI
ORDINI - GENERALE
PLATYPUS”, risponde il cyborg, e comincia a svolgere il
rotolo. Arrivata al
punto giusto, quindici strappi, si ferma.
“Vai,
ora, Cyborg-Gina!”
Cyborg-Gina
strappa il
rotolo e un globo di luce la avvolge.
Mentre
scompare, Il
generale alza le braccia al cielo, una luce fanatica negli occhietti
scuri.
“ORA
NULLA POTRÀ PIÙ FERMARCI!”,
esclama; “il dominio degli ornitorinchi sarà
eterno! Cyborg-Gina, conducici al
potere assoluto! PER LA SUPREMA GLORIA DELL’IMPERATORE TINKY
WINKY!”
I
Fartless iniziano a
cantilenare:
“GLORIA
E ONORE A TINKY WINKY! TINKY WINKY!
TINKY
WINKY!”
Il
generale strappa dalle
mani di un Fartless lo scorreggiofucile, e lo punta alla testa di
Naminè.
L’orrida
cantilena si fa
sempre più forte:
“TINKY
WINKY! TINKY WINKY! TINKY WINKY!”
“Spiacente,
Naminè”, dice
il generale; “per te è arrivata l’ora
del tubby-ciao-ciao.”
Preme il
grilletto. La
gigantesca scorreggia ultrasonica investe il volto di Namine.
L’ultima cosa che
ella vede, prima che la sua testa venga incenerita, è
quello sguardo: lo
sguardo spietato del Teletubby viola che la osserva da ogni schermo, e
le fa il
suo terrificante:
“SETTETEEEEEEEEEEEEEEEEE!”