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Autore: kamy    29/05/2017    0 recensioni
[Wtf].
E se Jack avesse incontrato Pitch Black prima di essere guardiano? Un differente primo incontro tra i due.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
-Jack Frost, Pitch Black
Prompt: eppure anche lui aveva gli incubi, ma nessuno lo poteva confortare.
Genere: Dark, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Jack Frost, Pitch
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=S_xWf81Us2Y.

Cap.6 La figlia di Pitch

La sala era illuminata da una luce argentea che si riverberava nelle iridi della giovane, illuminandola tutt’intorno.

La giovane donna teneva il capo chino, era accomodata su un trono di marmo su cui erano cresciuti dei tralci di rampicanti che l’avvolgevano, tenendola immobilizzata. Una serie di foglie verde smeraldo le cadevano tutt’intorno, le lunghe ciocche ondulate dei suoi capelli neri si muovevano intorno al suo viso minuto. Una foglia sfiorò la coroncina di fiori candidi che la ragazza teneva sulla testa.

Delle felci bianco latte le stringevano i piedi nudi e delicati, arrossandole la pelle.

Intorno a lei danzavano delle ragazze, mentre lei indossava un lungo vestito di seta verde chiaro, le altre giovani avevano dei costumi da danzatrici del ventre color perla, i loro visi erano nascosti da dei sottili veli color argento.

Jack si strinse al traliccio di pietra e si affacciò, guardando la ragazza sotto di lui. Osservò la pelle diafana della figlia di Pitch, le sue lunghe ciglia tremavano ogni volta che la giovane batteva le palpebre, stringeva un portafoto di legno macchiato di sangue. Al suo interno c’era una pergamena ingiallita in cui era raffigurata una lei bambina in braccio a un uomo sorridente. La bambinetta era emaciata, al contrario dell’adulto.

< Ora fisicamente la cosa si è ribaltata > pensò.

Con un gesto fulmineo le tolse la fotografia di mano, si raddrizzò e si mise in piedi sul traliccio, si mise a correre e raggiunse il lucernario. Uscì sul tetto, ansimando.

< Non sono mai stato più felice di essere difficile da notare > pensò.

Pitch gli si avvicinò.

“Ho controllato l’Omino della luna. È ancora nella sala del trono principale, non si è accorto che siamo qui. Ci conviene andarcene” disse gelido.

< Poteva scappare e non l’ha fatto… quanto è ingenuo > pensò.

Jack annuì, nascondendosi la fotografia dentro una delle capienti tasche della giacca ce indossava.

“Hai ragione a dire che quello è pazzo, ma tu non sei da meno. Ti ricordo che mi hai rapito” borbottò.

Pitch gli sorrise, mostrando i denti lattei e aguzzi.

“Io non ti ho forzato a venire a letto con me. Inoltre mi sembra tu sia ancora in possesso della tua volontà” gli ricordò.

Jack rabbrividì e deglutì rumorosamente.

“D’accordo, lui è peggio. Però questo non vuol dire che tu sia sano” ribatté.

Nell’oscurità, le iridi dorate dell’uomo nero brillarono.

“Te l’ho detto. Non mi sembrava giusto che lui potesse avere ciò che voleva ed io no. Inoltre, tu hai solo l’aspetto di un ragazzo, in realtà hai davvero parecchi secoli” disse lascivo.

Jack strinse con forza le gambe e indietreggiò, facendo ondeggiare il bastone che teneva legato sulle spalle.

“Anche tu. Mi ricordo che già c’eri quando sono diventato guardiano” borbottò.

Pitch gli porse nuovamente il mantello blu notte.

“Da nemmeno vent’anni più di te. Sei solo morto più giovane” ribatté.

Jack lo afferrò e lo indossò, mentre Pitch si rimetteva il cappuccio del proprio.

“Se amavi tanto tua moglie, perché ora ti piace un ragazzo?” domandò Frost.

Pitch si passò la lingua sulle labbra.

“Credo che gli umani adesso la chiamino bisessualità” rispose.

“Sono convinto che in quel termine non rientrino i rapimenti. In ogni caso, tua figlia mi sembra più la sua sposa che la sua concubina. Quelle intorno…” borbottò Jack.

Pitch tamburellò con le dita sul proprio fianco.

“No, ha una concubina per ogni stanza del palazzo. Quelle altre che vedi sono fate, quelle nemmeno le considera” sibilò.

Jack impallidì e si morse l’interno della guancia.

“Ah. Beh, come rompiamo l’incantesimo?” domandò.

Pitch assottigliò gli occhi.

“Non volevi solo parlargli? Ti ricordo che ci ha riportato in vita lui. Non abbiamo la potenza per batterlo” gli ricordò.

Jack si alzò un paio di volte sulle punte dei piedi.

“Magari se riusciamo a trovare un modo per risvegliare tua figlia e la facciamo scappare, la lascerà perdere. Ne ha altre, lo hai detto tu stesso. E ne può creare quante ne vuole” rifletté.

Pitch si grattò una guancia.

“Sì, potrebbe dimenticarsela con il tempo. Potremmo provare” valutò.

Jack si passò la mano sotto il cappuccio del mantello e si grattò la testa.

“Se salvo tua figlia, non mi guadagno la libertà, vero?” chiese. Un paio di ciocche grigie gli finirono davanti al viso.

“No, per niente” rispose gelido Pitch.

Jack sospirò.

“Ti prometto che se mi aiuti a farmi vedere, non tenterò più la fuga” capitolò.

Pitch si piegò in avanti e insinuò la mano sotto il suo mantello, accarezzandogli la guancia gelida.

“Come pensi di trovare la forza necessaria a liberarla?” gli chiese, accarezzandogli le labbra con il pollice.

Le iridi di Jack divennero liquide e il ragazzo si scostò.

“Per ora ho preso delle prove e poi andrò a parlare con i Guardiani. Fidati, vedendo una ragazzina così piccola in una situazione simile, vorranno sicuramente salvarla” disse, cercando d’indurire il tono.

< Mi fa paura, ma i miei poteri sono attratti dai suoi. Quanto li odio! > pensò Jack.

“Quegli idioti sfiderebbero l’Omino della luna e si farebbero uccidere” borbottò Pitch. Strinse gli occhi e si massaggiò le tempie con le dita adunche.

“Dici che a quel punto vorrebbero salvarle tutte?” domandò il più giovane.

Pitch si grattò il naso adunco.

“Dico” esalò.

Jack scrollò le spalle e mise entrambe le mani nelle tasche.

“Beh, al massimo diventeranno un ottimo diversivo per noi” ribatté.

Pitch roteò gli occhi e sospirò.

“Torniamo sulla Terra, allora” disse.

Jack accarezzò la superficie gelida della fotografia nella sua tasca e socchiuse gli occhi.

< Giuro che tornerò a salvarti > promise mentalmente.

  
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