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Autore: TZNFerroxsempre    29/05/2017    0 recensioni
Sono ora mai quattro mesi che ho cominciato a frequentare questo corso che un domani dovrebbe darmi una mano per inserirmi nel mondo del lavoro perché a proposito di lavoro, io non ho chiaro di che cosa voglio fare. Non è facile infatti trovare un lavoro ad una ragazza ribelle e molto ecentrica come me, che ama vestirsi come Elton John ogni giorno della sua misera esistenza. Io però spero sempre che in questo mondo ci sia qualcuno con buon senso, che ti assuma anche se ti presentassi al colloquio di lavoro vestita da clown. La mia famiglia mi vorrebbe normale, ma nel mio mondo di eccentricità la normalità è assai nemica, ma poi al mondo esiste una persona normale? Ditemi voi come sono queste persone normali che tutti vorrebbero, così mi metto in testa di provare ad essere come loro.
Fatto sta che nonostante fossi ribelle, eccentrica, bisessuale e un forte desiderio di riuscire ad assomigliare in qualche modo a Elton John, lo avreste mai immaginato che potessi perdere la testa per un ragazzo che vorrebbe essere a tutti i costi molto simile a Celentano? Sono veramente fuori di testa. Dovrei chiudermi in un manicomio...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash, Crack Pairing
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
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Uno
 
Sono le nove e mezza in punto di un lunedì mattina. Io sono appena entrata nell’aula del posto dove di solito andavo per frequentare questo corso molto importante. Questa mattina, mi sono presentata vestita con una maglia leopardata e pantaloni zebrati con tanto di occhiali da sole bianchi a pois neri mentre come scarpe ho addosso delle banali scarpe da ginnastica beige.
  
La mia amica Violetta mi osserva molto preoccupata.
  
« Vanessa sembri uscita da una tappezzeria sta mattina. Quando ti vedrò vestita come una persona normale? » mi domanda lei, sorridente.
  
« Lo sai che lo faccio per attirare l’attenzione di qualcuno e anche per assomigliare a Elton John, il mio idolo numero uno » commento io.
  
« Ancora non riesco a capire come fa a piacerti Matteo. Fra tutti quelli che ci sono in questo corso, lui sarebbe quello che lascerei volentieri fuori dalla classe, tutte le volte che arriva in ritardo » commenta Violetta.
  
« Mi piace perché riesce a farmi sorridere e soprattutto a divertire, quando si mette in testa di imitare Celentano, ci riesce perfettamente. Dovrebbe provare a partecipare in qualche talent musicale » rispondo io, arrossendo.
  
« Ci credo! Partecipa ai karaoke e ai corsi di teatro. Per questo riesce a farlo bene, mi ha detto che lo prendono proprio per fargli fare la parte di Celentano quando è a teatro quindi, lo saprà interpretare come un fenomeno » continua Violetta.
  
Nel frattempo, il docente del corso ci ha invitati a sederci e, a chiudere le nostre bocche per portare ascolto alla lezione. Oggi si lavorerà sulle nostre emozioni e io oggi ho solo un’emozione per la testa: l’amore. Vorrei inginocchiarmi davanti a tutti gli allievi del corso, prendere la mano di Matteo e dirgli davanti a tutti che sono innamorata perdutamente di lui ovviamente è una cosa più facile a dirsi che a farsi. Credo che dovrei semplicemente aspettare che si faccia lui avanti dopo tutto sono dell’idea che deve essere sempre l’uomo a farsi avanti per primo. Le donne devono solo aspettare quindi, meglio che lasci perdere le mie aspirazioni di gloria visto che Matteo per me non prova niente sto solo perdendo tempo ad illudermi.
  
Si sono fatte le dieci del mattino. Siamo tutti seduti ai nostri posti ma manca solamente Matteo che ci scommetto, arriverà sempre in ritardo ma di solito tra le dieci e dieci un quarto è già in classe. Il posto alla mia destra è vuoto; vorrei tanto che si sedesse vicino a me al suo arrivo ma sicuramente prenderà il posto vuoto che abbiamo lasciato vicino alla cattedra del docente. Uffa! Io voglio che si metta a tutti i costi vicino a me, sarei la ragazza più felice del mondo solo per un gesto del genere.
  
Finalmente alle dieci e cinque la porta d’ingresso si spalanca e vedo entrare una faccia familiare: Matteo. In questo momento, comincia a battermi il cuore a mille e lo so al cento per cento che sono diventata anche rossa nelle guance. Lui è vestito con una camicia bianca, pantaloni corti tipo jeans beige da uomo e … accipicchia ai suoi occhi! Quello sguardo è troppo pericoloso per una come me. È bastato guardarlo in faccia una volta per innamorarmi di lui.
  
Noto che è alla ricerca di un posto da sedersi quando da non crederci, decide di occupare il posto vicino a me lasciato vuoto. Oh my god! Per una volta sono davvero molto felice.
  
« Ciao, come stai ehm … Vanessa? Dico bene? » mi domanda lui.
  
« Si, hai detto bene Matteo, io sono Vanessa! » rispondo io, capendo che sono arrossita in faccia.
  
Dopo quasi quattro mesi, non ha ancora memorizzato che mi chiamo Vanessa. Direi che io e lui andiamo davvero a gonfie vele.
  
« Come mai sei arrivato in ritardo? » domando curiosa.
  
« Perché ascoltavo il mio MP3 mentre ero in tram e la musica mi ha distratto, mi sono ritrovato al capolinea » mi dice lui.
  
Alla faccia! Succedesse una cosa del genere anche a me mentre ascolto Elton John nelle cuffie sarei tra le nuvole perché di solito, finisco solamente per causare brutti guai quando mi abbandono alla sua musica.
  
« Cosa ascoltavi di bello? » domando, pur sapendo la risposta.
  
« Ma che domande sono? Ascoltavo Celentano. Avevi dei dubbi? » mi risponde lui.
  
« Dovevo aspettarmelo » concludo io, guardandolo dolcemente dritto negli occhi.
  
« Ehi, quaquaraquà, volete prestare ascolto alla lezione?  Siete fidanzati? » si lamenta il docente.
  
« No, ci scusi! » rispondiamo insieme al docente, un po’ dispiaciuti per aver portato disturbo.
  
Il docente ci aveva appena chiesto se eravamo fidanzati. Quanto avrei voluto rispondere assolutamente si, siamo due fidanzatini molto innamorati poi però Matteo mi mandava a quel paese se dicevo una cosa del genere ma che ci posso fare se muoio d’amore per lui e se sogno di dirgli una volta per tutte che lo amo. Peccato solamente che dopo la lamentela del docente nemmeno un minuto, io e Matteo rincominciamo a chiacchierare.
  
« Mi piace come sei vestita, un look molto vistoso » mi dice lui squadrandomi dalla testa ai piedi.
  
« Grazie, anche tu stai molto bene » rispondo io.
  
« Veramente? Ti piaccio? » mi domanda lui.
  
« Si, stai molto bene vestito così! » ammetto sorridendo.

Lui mi fa un sorriso mettendo in mostra i suoi denti bianchissimi, mi fa impazzire quando sorride così in modo naturale. Mi dispiace che posso solo stare a guardarlo quando invece vorrei baciarlo e non smetterei mai più di farlo.
  
Violetta che è seduta alla mia sinistra mi da una gomitata.
  
« Smettetela voi due! Disturbate il docente e la lezione in questo modo » mi dice lei.
  
« Va bene » rispondo senza stare ad ascoltarla perché troppo presa a chiacchierare con Matteo.
  
« Violetta vuole dirci qualcosa? » domanda Matteo sorridente.
  
« Quaquaraquà, se non state zitti vi butto fuori dall’aula » si lamenta ancora il docente.
  
« Togliamo il disturbo! » concludiamo, questa volta veramente.
  
Finalmente alle undici e dieci comincia la pausa. Io come al solito siccome non ho l’abitudine di portarmi la merenda da casa, devo andare alla macchinetta al piano di sopra per prendere anche solamente da bere ma questa mattina ho voglia di uno snack, vedere Matteo mi mette quella strana voglia di dolce. 

« Violetta vieni anche tu alle macchinette con me? » domando a lei.
  
« Si, aspetta solo che prendo il portafoglio » mi dice lei.
  
« Ragazze vengo anche io » dice Matteo.
  
Mamma mia! Volevo parlare segretamente con la mia amica senza il suo disturbo ma ora mai ho capito chiaramente che Matteo non ci lascerebbe mai sole un momento. Io non mi staccherei mai da lui ma a volte, vorrei anche parlare in privato con la mia amica senza nessun ragazzo che disturba. A quanto pare, ho capito che dovrò aspettare di tornare a casa con lei per parlarle dato che prendiamo lo stesso tram. Violetta è la sola amica con la quale condivido la mia cotta per Matteo, l’unica informata di tutte le cavolate che faccio ogni giorno dal mattino alla sera. Quando le ho detto che avevo una cotta per Matteo a momenti non le mancava la respirazione.
  
Non appena arriviamo alle macchinette io, Violetta e Matteo prendiamo a turno delle cose alla macchinetta io ho prendo il Kinder maxi, in poche parole delle barrette di cioccolato e latte molto buone. Matteo invece prende una Fiesta e Violetta si accontenta di una lattina di Coca Cola. Come fa la mia amica a bere la Coca Cola al mattino? Beh, io a volte mi alzo alle quattro del mattino per berla visto che a casa mia quella bibita non manca mai.
  
« Ti piace la Fiesta? » mi domanda Matteo.
  
« Si, una delle mie merendine preferite » rispondo io.
  
« Ma tu rispondi sempre che ti piace ogni cosa che ti chiedo? Guarda che se una cosa ti fa schifo puoi dirmelo. Non vergognarti, mon amour! » commenta Matteo divertito.
  
Sbaglio oppure mi ha chiamata “Mon amour”? Sarà una mia impressione, devo aver capito male.
  
Mon amour … che faccia tosta! Certe volte lo prenderei a sberle ma in senso affettivo, non potrei mai fare del male al mio amore. Vanessa sei spacciata! Vedi di cominciare seriamente a distrarti dal pensare di avere speranza per poterlo conquistare perché non ci riuscirai mai.

In quel momento squilla il mio cellulare: è Angelica. Non posso rispondere perché non ci tengo a far sapere a Matteo che ho una relazione con una ragazza. Decido quindi di far finta di niente e di far vibrare il cellulare fino alla fine della telefonata.
   
Non appena finisce l’intervallo torniamo in aula.
   
L’ultima ora del corso finisce molto bene. Io e Matteo abbiamo chiacchierato veramente tanto ma adesso ci dobbiamo salutare perché dobbiamo rientrare a casa nostra e io sperò già che arrivi presto mercoledì. Violetta mi aspetta impaziente all’uscita per avviarsi verso la fermata del tram con me.
   
« Anche oggi avete parlato tanto, tu e Matteo » commenta lei.
   
« Eh si! Lui è un vero simpaticone » ammetto io.
   
« Io non riesco a sopportarlo e lo sai meglio di me. Secondo me tu dovresti trovare modo di dirgli che sei innamorata di lui anche nonostante la tua natura abbastanza strana » mi dice lei.
   
« Non gli hai detto niente riguardo quella cosa vero? » le chiedo quasi preoccupata.
   
« Io no però prima o poi, dovrai dirgli questa cosa » mi dice lei.
   
« Quando arriverà il momento giusto gli dirò anche questo ma per ora, tu non sai niente di questa cosa » commento io.
   
« Okay » conclude Violetta.
 

 
   
 
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