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Autore: Storyteller_juliet    30/05/2017    0 recensioni
[Queste Oscure Materie]
Luna è un'orfana.
Una comune inglesina che vive al jordan college
assieme a Lyra,
la sua compagna di avventure.
Hanno attraversato il mondo della morte e sono sopravvissute.
Ma ancora un'altra avventura è in serbo per loro.
e quest'ultima sconvolgerà le loro vite.
niente sarà più come prima.
[Queste oscure materie]
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Volere non significa potere.
-Ma se possiamo e dobbiamo,allora non c'è scusa



FLASHBACK
:-sono in ritardo! siamo in ritardo si nuovo,Altair!! Il maestro ci ammazzerà!-:
una giovane ragazzina dai capelli neri e scarmigliati correva per  corridoi schivando servitù e insegnanti. Accanto a lei vi era una piccola volpe che le correva a fianco,con la stessa foga della ragazza.
:-Non sarebbe successo se ti fossi svegliata prima!-: sbuffò l'animale lanciandole un'occhiataccia. Una di quelle occhiatacce che Luna aveva imparato ad ignorare col tempo.
Si fiondò giù per la scala che portava all'aula e spalancò la porta attirando l'attenzione di tutti.
L'insegnante ora la stava guardando,era rivolto verso la lavagna e aveva voltato la testa per osservare con disappunto la nuova arrivata.
:-Signorina Belacqua,è di nuovo in ritardo!-: Esordì l'insegnate,il suo gufo-daimon poggiato sulla sua spalla e lanciava occhiate torve ad altair.
Luna si lisciò la gonna imbarazzata :-mi dispiace,non succederà più!-: Ma era una promessa vana. Luna sapeva di essere troppo svampita per riuscire a preoccuparsi di più di una cosa alla volta.
Andò a sedersi accantò a Lyra,la sua migliore amica,tra i fischi e le risatine dei compagni giziani che la indicavano e ridevano.
Lyra le poggiò una mano sulla spalla,sorridendole come solo lei sapeva fare. Un sorriso da orecchio ad orecchio.

FINE FLASHBACK
La giovane donna guardò l'arco che teneva tra le mani,quello che le era stato dato tanto tempo fa dal maestro del jordan. Sospirò accarezzando il soffice velluto del fodero col le dita.
Le cose erano cambiate,ora non era più una bambina inconscia di quello che faceva. Si avviavano verso l'età adulta. Che per Lyra fu forse il periodo più triste di tutta la vita.La ragazza si isolava da tutti e,quando arrivava il giorno di san giovanni,verso mezzogiorno spariva e non la si vedeva per tutto il giorno.
Luna ricordò con nostalgia quando passavano giornate intere assieme a progettare gli scherzo più crudeli o a fare uscire di testa le governanti. Ma ora Lyra era silenziosa e non parlava quasi mai.
Pan,dal canto suo,tentava di consolarla in tutti i modi,ma nulla sembrava funzionare.
Luna si chiedeva cosa si erano detto,Will e Lyra il giorno del loro addio perchè la sua migliore amica avesse una malinconia tale addosso.
Magari era per la storia dell'aletiometro,si disse,ma poi scuotendo la testa disse che doveva essere per forza per quell'idiota.
:-Lyra-: Un pomeriggio di calda primavera Luna parlò. Le parole furono pronunciate pianissimo,ma Lyra trasalì.
:-Lyra,ora basta. Mi stai facendo preoccupare. Cosa ti rende triste?-: Silenzio da parte della bionda. Guardava un unto fisso e accarezzava pan con aria assente. Altair e Luna si scambiarono un'occhiata allarmata e perplessa ; Lyra non era una che stava troppo a rimurginare sulle cose. Stava davvero così male per will?
:-Lyra..io voglio aiutarti. ma non posso se tu non-:
Lyra scattò di botto in piedi,gli occhi fiammeggianti di rabbia rivolti verso l'amica 
:-NON SONO AFFARI TUOI!-: Gridò,furiosa come se qualcuno avesse appena detto qualcosa di male sui suoi avi. Aveva i pugni stretti con tanta forza che le nocche erano bianche :-dovresti smetterla di intrufolarti nella mia vita! NON DEVO TENERE CONTO A TE! NON DEVO TENER CONTO A NESSUNO,MALEDIZIONE!-: e se ne andò imprecanto sotto voce.
Luna rimase immobile come una statua di sale,incapace di muoversi sorpresa e sconcertata,oltre che ferita dalla reazione dell'amica. Non aveva mai urlato in quel modo...
soprattutto a lei.
:-ora basta. Ho intenzione di indagare.-: disse dopo un lungo silenzio,tirando fuori l'arco dalla faretra. il daimon-cigno le appoggiò il muso sulle ginocchia :-dove andiamo?-:
chiese dopo che Luna ebbe fissato l'arco per una frazione indeterminata di tempo.
:-A Svalbard.-: rispose lei con uno sbrilluccichio negli occhi :-ho bisogno di risposte su questa storia e conosco qualcuno che saprà darmele-:
afferrò l'arma con tanta forza da sentir male alle mani e si concetrò sul luogo in questione.
Sentì altair tendere le ali accanto a lei,pronto a spiccare il volo.
ghiaccio...pensò. Neve...ghiaccio...armatura...mare...oceano freddo e ghiacciato...portami lì...
le ultime parole suonarono un farfugliamento confuso nella sua testa,poichè sentì un forte risucchio e si sentì sollevare da terra.
Vorticò

vorticò e vortivò ancora sforzandosi di tenere gli occhi chiusi e di non sentirsi girare troppo.
Qualcosa di freddo le colpì la faccia finendole negli occhi. Un vento freddo e crudele le sferzò i capelli.
Indolenzita,si sollevò prendendo altair in braccio. 
:-Abbiamo scordato i vestiti pesanti...-: Disse il Daimon,tremando dal freddo. Luna lo accarezzò maledicendosi per quanti capelli aveva in testa per essersene scordata.
:-non ci tratterremo molto.-: lo rassicurò,avviandosi verso l'enorme maceria di un palazzo gotico. Luna lo riconobbe come il palazzo del defunto Iofur Raknison,colui che uccise il sovrano e divenne re esiliando l'erede.
Svalbard era anche più nevosa e fredda di come la ricordasse. 
Le montagne ne incorniciavano le coste e in qualche modo diminuaivano il vento gelido.
:-mi è mancato vedere questo posto...-: commentò prima di bloccarsi nel vedere delle figure bianche muoversi verso di lei.
Orsi del ghaccio.

   
 
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