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Autore: Ihopeinlove    31/05/2017    1 recensioni
Storia partecipante al 'Fortune cookies cotest' indetto da Emanuela.Emy sul forum di efp.
Isaac è innamorato da tempo del suo amico Adriel, ma solo quando quest'ultimo inizierà a sentirsi con un altro, Isaac prenderà sul serio l'idea di dichiararsi.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Adriel sbuffò osservando il disastro che aveva combinato quell'idiota di Isaac. C'erano fogli ovunque e l'odore di qualcosa di indefinito arrivava pungente al suo naso. Oggetti di ogni forma e materiale erano sparsi sull'enorme letto della camera e i vestiti appallottolati a terra sembravano quasi messi in ordine rispetto al disastro che c'era sulla scrivania del ragazzo. «Per caso è passato uno tzunami a Seattle e io non ne so nulla?» chiese ironicamente, lanciando la sua tracolla accanto alla porta spalancata. Gli occhi verdi e vispi di Isaac intercettarono quelli glaciali e grigi dell'amico, concedendogli un sorriso giocoso che raggiunse poi anche le labbra. «Stavo cercando una cosa» rispose vagamente, avvicinandosi con in mano una scatola in legno di cedro. Adriel si lanciò a stella sul letto dell'amico, cercando di evitare di schiacciare tutti i libri che vi erano ammucchiati. «Cos'è?» chiese curioso occhieggiando la targhetta incisa a mano sulla superficie della scatola. Isaac si sedette al fianco del ragazzo. «Era di mamma, me l'ha regalata dopo che non avevo ottenuto la parte a teatro. Io volevo abbandonare tutto quanto, ma lei mi ha spinto a continuare a sognare e a credere in me stesso. Quel giorno mi disse che questa scatola avrebbe rappresentato i miei sogni e di tenerla con cura, perchè se si fosse persa o rovinata sarebbe stato come trascurare i miei sogni ma soprattutto me stesso» disse passando la punta delle dita sul leggero strato di polvere presente sulla superficie dell'oggetto. Adriel sorrise e portò una mano sull'avambraccio del ragazzo, attirando su di se lo sguardo dell'amico. Quel verde così acceso e quasi innaturale aveva la capacità di tirargli su il morale e vederlo così malinconico e liquido gli diede la forza di essere lui l'Isaac della situazione per una volta. «E cosa c'è lì dentro?» chiese tirandosi a sedere e appoggiando il viso sulla sua spalla, curioso di conoscere i segreti e i sogni del ragazzo. Isaac spostò con un gesto veloce un ricciolo che gli era finito davanti al viso e sospirò. «Non è importante il contenuto, la cosa importante è la forza di inseguire i miei sogni e di avere coraggio che mi trasmette». Adriel girò il viso verso quello di Isaac, facendo così cozzare il suo naso con la guancia dell'amico. Lui era sempre stato estroverso e coraggioso, desideroso di raggiungere i propri obbiettivi e mai poteva essere considerato timoroso e bisognoso della forza di qualcuno o qualcosa che non fosse se stesso. «D'accordo, allora dimmi a cosa ti serve» chiese curioso. Isaac sorrise, profondamente compiaciuto da se stesso nell'aver azzeccato l'esatta reazione di Adriel. «Sai che si dice che dall'amicizia all'amore c'è la distanza di un bacio?» sviò la domanda girando il viso, ritrovandosi naso a naso con il ragazzo che ora lo guardava in un misto tra confusione e consapevolezza. Isaac fece scorrere la punta del dito sulla scatola di legno nell'esatto momento in cui chiuse gli occhi e si avvicinò alle labbra di Adriel. Il contatto fu veloce e meno esitante di quanto se lo era immaginato. La morbidezza delle labbra di Adriel sulle sue era paradisiaca, e quando prese il suo labbro inferiore tra i denti pensò di volare. Un brivido gli attraversò la schiena quando si dovette scostare da quel bacio dolce e sensuale. «Penso che i detti popolari siano sempre i più corretti» mormorò Adriel, riavvicinando il viso a quello di Isaac, rubandogli un veloce ma non meno inteso bacio a fior di labbra. Un sorriso quasi identico fiorì sulle labbra di entrambi i ragazzi, facendo brillare la foresta degli occhi di Isaac, che si specchiava nella lucentezza del cielo invernale contenuto negli occhi di Adriel. «E anche questa volta la scatola ha fatto il suo dovere» disse scoppiando a ridere, ebbro di felicità. Appoggiò l'oggetto magico sul comodino, portando poi le braccia a circondare il collo del ragazzo che si era sdraiato nuovamente sul materasso, con il sorriso più bello che Isaac avesse mai visto. Adriel passò una mano lungo il contorno del suo viso. «Quindi era a quello che ti serviva?» chiese stupito. «Non sapevo che avessi bisogno di lei per dichiararti. Credevo che il mio comportamento e i miei sguardi su di te fosse molto più eloquenti di semplici e banali parole». Isaac gli leccò giocosamente il dito che stava tracciando il contorno delle sue labbra, sorridendo spensierato. «Tu vali così tanto per me, non potevo non esserne certo. E poi credevo di non avere più tempo dopo la scorsa settimana» mormorò nascondendo il viso sul petto di Adriel. Le braccia del ragazzo, come d'istinto o come un'abitudine consolidata, si chiusero attorno al busto di Isaac, cullandolo dolcemente. «Sei tu che voglio, un piccolo flirt non può distogliere la mia attenzione da te». «Anche se sei uscito già tre volte con questo piccolo flirt?» chiese risollevando il viso verso quello di Adriel. «Ho ancora del tempo per dimostrarti che posso essere migliore di lui? Noi, abbiamo ancora tempo per dimostrarci che possiamo farcela?» chiese timoroso. Adriel fece scontrare dolcemente i loro nasi e mormorò «Isaac...abbiamo tutto il tempo di questa vita»
   
 
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