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Autore: Generale Capo di Urano    31/05/2017    2 recensioni
[KazuBisha Week 2017] [Day Five: Commissioned Doujinshi Drawn By Master Artist Yato] [May 18th]
«Allora? Ce l’hai la roba?»
La prima figura infilò una mano nel giaccone, proteggendo un pacchetto misterioso.
«Ce l’ho proprio qui, come ti avevo assicurato. Sicuro che non ti abbia seguito nessuno?»
***
«Siamo ancora in tempo per lasciare tutto qui e andarcene...»
«Dopo esserci arrivati così vicino? Mai e poi mai!» E detto questo lo aprì di scatto, con lo stesso sorriso di un bambino che scarta il proprio regalo di compleanno. La sua espressione perplessa e confusa suscitò la preoccupazione del fratello.
Genere: Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bishamon, Kazuma, Yato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'F o r e v e r '
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KazuBisha Week 2017
Day Five (May 18th): Commissioned Doujinshi Drawn By Master Artist Yato


Vinceremo ogni problema, ogni ostacolo


Cappotto scuro, cappello nero calato sugli occhi e un paio di occhiali da sole sul naso: appariva così una losca figura che si aggirava furtivamente per le strade con lo sguardo abbassato, nel palese tentativo di non dare nell’occhio – tentativo, non c’è bisogno di dirlo, senz’altro fallimentare, considerato quello stravagante comportamento.
Per sua fortuna, ben poca gente amava passeggiare per quelle strade sporche e poco frequentate, e quei pochi passanti che incontrava avevano ben altro a cui pensare che a un tizio strambo che giocava a fare la spia, camminando rasente ai muri e guardandosi prudentemente attorno.
Quando il nostro uomo ebbe adocchiato il suo obiettivo si appiattì contro una parete di cemento grigia e scrostata, girando il capo da una parte all’altra per assicurarsi che nessuno stesse osservando i suoi movimenti. Una figura del tutto simile gli si avvicinò all’incrocio di un vicolo cieco piccolo, buio e nascosto; aveva un’aria nervosa e impaziente.
«Allora? Ce l’hai la roba?»
La prima figura infilò una mano nel giaccone, proteggendo un pacchetto misterioso.
«Ce l’ho proprio qui, come ti avevo assicurato. Sicuro che non ti abbia seguito nessuno?»
«Sono stato attentissimo, come da istruzioni: nessuno sa che sono qui.»
«Perfetto. Ricorda, non farne parola con nessuno, non farti scoprire e soprattutto... goditela.»
Un sorrisetto malizioso increspò le sue labbra, mentre gli porgeva l’involucro ben nascosto. Il suo interlocutore si morse lievemente la guancia e con uno scatto fulmineo lo afferrò e lo nascose in una tasca interna dell’impermeabile nero. Uno sbuffo appena accennato gli sfuggì dalle narici, facendo ridacchiare l’altro uomo.
«Mi raccomando, prudenza!» E quello sparì proprio come era arrivato: un’ombra scura che sgattaiolava tra un vicolo e l’altro credendosi invisibile e silenziosa come un gatto.
 

«Secondo me non è una buona idea.»
«Ssshh! Non vorrai farti sentire... e dai, non mi dire che non sei neanche un po’ curioso!»
«Sinceramente? No.»
Due figure basse e minute stavano spiando ciò che stava accadendo all’interno di una stanza chiusa – o meglio, una di esse stava sbirciando curiosamente dal buco della serratura mentre l’altra si guardava nervosamente attorno con sguardo colpevole, tenendo le mani giunte al petto e mordendosi il labbro inferiore.
«Me lo sento, non è una cosa buona... faremo male a Bishamon-sama così.»
«La curiosità non è una brutta cosa, l’ha detto anche Akiha! Certo che se tu ti senti in colpa così per forza che sembra qualcosa di malvagio... rilassati una buona volta!»
Kazuha cercò di trattenere la sorella stringendole la spalla. «Sì, ma...»
«Ecco, è uscito! Dai che possiamo entrare ora!» lo interruppe Karuha, afferrandogli una mano e aprendo silenziosamente la porta. L’altro deglutì.
«Non è eccitante? Ecco, è qui che tiene quegli affari misteriosi...»
La bambina si avvicinò allo scaffale più basso di un vecchio mobile in legno, interessata al contenuto di un anonimo scatolone lì riposto; lo tirò a sé – era più pesante di quanto sembrasse – esitando un secondo prima di aprirlo per rivelare ciò che nascondeva.
«Siamo ancora in tempo per lasciare tutto qui e andarcene...»
«Dopo esserci arrivati così vicino? Mai e poi mai!» E detto questo lo aprì di scatto, con lo stesso sorriso di un bambino che scarta il proprio regalo di compleanno. La sua espressione perplessa e confusa suscitò la preoccupazione del fratello.
«Che c’è? Cosa c’è lì dentro?»
«Oh, allora ti interessa...» lo prese in giro Karuha. «Comunque sono solo... fumetti, credo.»
Tornò a fissare il contenuto dello scatolone, visibilmente delusa e lievemente imbronciata. Kazuha non poté trattenere un sospiro di sollievo. «Visto? Nulla di strano. Ora possiamo andarcene, no?»
La gemella però ne aveva già preso in mano uno e osservava incuriosita la copertina. «C’è scritto “La nuova magnifica opera inedita del Super Fantasmagorico Inimitabile Maestro Artista Dio Yato”. Con la scrittura di Yato.»
«Modesto.»
«Che ci fate qui voi due?»
La nuova voce che si era improvvisamente intromessa nel discorso fece raggelare sul posto i due gemelli. Girarono lentamente la testa, all’unisono, cercando di assumere un’espressione innocente.
«Chi, noi?»
Bishamonten sollevò un sopracciglio. «Cos’avete lì?»
«Ehm... fumetti. Credo. Cioè, sì, fumetti.»
«In camera di Kazuma?»
«Così pare...»
La dea si inginocchiò accanto a Karuha, dando anch’ella un’occhiata all’interno della scatola. Allungò una mano, nella tacita richiesta di farle vedere quello che la bambina stringeva tra le dita.
La sola vista della copertina le fece assumere un’espressione a metà tra il seccato e il disgustato, con una smorfia infastidita. Il nome di Yato non presagiva mai nulla di positivo.
Cominciò a sfogliarlo, soffermandosi appena fra le varie pagine. Più andava avanti, più il suo volto si coloriva di una tonalità sempre più intensa di rosso – se fosse per l’imbarazzo o per l’ira, questo i ragazzini non avrebbero saputo dirlo. Poi tutt’a un tratto, gettò il fumetto assieme agli altri e prese lo scatolone dalle mani della propria Shinki, alzandosi poi in piedi di scatto.
«Bishamon-sama?»
«Devo fare due chiacchiere con qualcuno.»
Uscì dalla stanza a passo spedito. I due Strumenti Divini si scambiarono un’occhiata perplessa.
«Te l’avevo detto che era una pessima idea.»








Angolino del Mega Galattico Ritardo
Wow, ben 13 giorni di ritardo! Dev'essere un record.
Comunque no, non ci ho ancora rinunciato... anche perché ci sono troppo, troppo poche KazuBisha e se non mi arrangio mi tocca stare in astinenza e NO, MAI NELLA VITA, I MIEI BAMBINI MERAVIGLIOSI HANNO BISOGNO DI UN SACCO DI AMORE. DATE PIÙ AMORE E PIÙ FIC A QUESTI DUE.

 
   
 
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