Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Segui la storia  |       
Autore: Echocide    01/06/2017    3 recensioni
Laki Maika'i è il modo in cui ad Alola augurano 'Buona Fortuna' e sono due parole che Adrien, Marinette e Nino si sentono dire quando iniziano il loro giro delle isole.
Adrien è un ragazzo misterioso, che sembra fuggire da qualcosa.
Marinette è una giovane di Kalos, trasferitasi assieme ai genitori.
Nino è il protetto del Kahuna Fu, deciso a dimostrare il suo valore.
Tre ragazzi.
Tre destini che si uniscono in una regione piena di misteri.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: Laki Maika'i
Personaggi: Marinette Dupain-Cheng, Adrien Agreste, Altri
Genere: azione, avventura, romantico,
Rating: G
Avvertimenti: longfic, alternative universe
Wordcount: 3.155 (Fidipù)
Note: Alola! E bentornati nella regione di Alola! Bene, bene. Finalmente ci sarà la scelta degli starter e, basandomi su una scenetta presente nel gioco, ho deciso che questa importante decisione non verrà presa dall'allenatore ma bensì dal pokémon (giuro, per un attimo nel gioco, ho pensato che Litten mi mandasse a quel paese!) e poi...
Beh, non vi dico altro per non spoilerarvi niente!
Come per l'altro capitolo, alla fine, troverete le immagini e i link dei pokémon presenti e citati in questo capitolo.
Detto questo, vi ricordo che domani verrà aggiornato Miraculous Heroes 3 con un nuovo capitolo, mentre sabato sarà il turno di Lemonish.
Vi rimando,come sempre, alla pagina facebook per gli aggiornamenti e le anteprime.
Come sempre, voglio ringraziare tutti voi che leggete, commentate e inserite le mie storie nelle vostre liste!
Grazie di tutto cuore!


La mora sbuffò, fermandosi a metà del sentiero e pestando stizzita un piede per terra: era arrivata fin in cima alla salita, trovando quel piccolo pokémon attaccato da uno stormo di Spearow e, senza pensare, era corsa ad aiutarlo, proteggendolo con il proprio corpo; poi era giunto quel ragazzo e li aveva difesi entrambi, poi il ponte era crollato Marinette aveva chiuso gli occhi e quando li aveva riaperti, dopo essersi assicurata che non era morta, il ragazzo l’aveva attaccata senza permetterle di spiegarsi.
Che tipo!
Poteva essere anche carino, ma a modi lasciava veramente a desiderare!
Chinò le spalle, scendendo lentamente i gradoni di legno, che erano stati posizionati nelle zone più ripide del sentiero, stando ben attenta a dove metteva i piedi per evitare di rovinare a terra: la prima discesa la completò con successo ma, alla successiva, mise male un piede e inciampò nella trave, cadendo.
Storse le labbra, mettendosi seduta e tirando su le gambe, osservando le gambe sporche di terra: brava, Marinette. Complimenti, Marinette.
Poggiò la testa sulle ginocchia, ignorando i passi che provenivano da poco sopra di lei: sicuramente era quel tipo, c’era un’unica strada che collegava al villaggio sottostante e avrebbe dovuto prenderla per forza anche lui, a meno che non avesse un pokémon volante; lo sentì avvicinarsi e fermarsi al suo fianco, Marinette rimase immobile, attendendo che lui se ne andasse ma la mancanza del rumore di passi che si allontanavano, la spinse ad alzare la testa.
Il biondo era accucciato davanti a lei e la fissava con sguardo preoccupato e, Marinette notò, anche con un po’ di imbarazzo: «Sei caduta?» le domandò, abbassando lo sguardo e studiandole le gambe in cerca di qualche ferita.
La ragazza lo fissò malamente, voltandosi poi di lato e imbronciandosi, un chiaro segnale che non voleva parlare con lui: «Io…» mormorò il giovane, poggiando lo zaino per terra e aprendolo, attirando così l’attenzione della ragazza: il piccolo pokémon che aveva aiutato era all’interno della borsa e la guardava incuriosito: «Io mi chiamo Adrien» continuò il biondo, sorridendo quando trovò quel cercava nella borsa e mostrandole un fazzoletto, allungandoglielo: «Io…» si fermò, voltandosi verso lo zaino e osservando Cosmog uscire tranquillamente e fluttuare attorno alla ragazza: «Piaci a Cosmog…»
Marinette lo fissò, alzandosi poi e andandosene lasciandolo lì: non aveva voglia di venir trattata nuovamente male perché il suo pokémon l’aveva presa in simpatia; continuò a proseguire lungo il sentiero, sentendo la presenza del biondo alle sue spalle e le guance andare in fiamme per quella strana situazione: non le piaceva avvertire quella sensazione di essere seguita e, cosa più importante, chissà cosa stava guardando quel tipo.
Arrivò alla terza e ultima rampa di gradoni, scendendoli lentamente e, con la coda dell’occhio, vide il ragazzo affiancarla: si fermò, fissandolo male e ricevendo in cambio un sorriso imbarazzato e, Marinette dovette ammetterlo, era decisamente carino.
Troppo carino.
Tanto carino.
Non doveva arrossire, non doveva arrossire.
Lo stava facendo, però.
Sentiva le guance diventare di fuoco.
Si voltò, non prestando attenzione a dove metteva i piedi e scivolò per la seconda volta: chiuse gli occhi, sentendo una presa forte sul suo braccio che le impedì di fare un volo molto più grande rispetto a quello di poco prima: «Sei davvero un attentato alla tua stessa vita» dichiarò il biondo, tenendola sempre per l’avambraccio e assicurandosi che rimanesse ben salda sui suoi piedi prima di lasciarla: «Va tutto bene?»
«S-sì»
Adrien sorrise, osservandola negli occhi e sentendosi soddisfatto del fatto che lei gli avesse parlato: «Mi…» iniziò, portandosi una mano alla nuca e gettando una breve occhiata alle sue spalle: «Mi dispiace per come mi sono comportato prima. Io…beh, ero spaventato per questo rompiscatole qui dietro e…» si fermò, abbozzando un sorriso: «…e scusami se ti ho attaccato. Non volevo: tu hai protetto Cosmog ed io…»
«N-non imparte…imparto…» Marinette si fermò, respirando a pieno e chinando la testa: «N-non i-importa.»
«No, invece» dichiarò Adrien, chinando il capo: «Tu hai aiutato Cosmog: dovevo ringraziarti, non attaccarti. Ti chiedo scusa. Veramente.»
Marinette annuì, stringendosi una mano con l’altra e tenendo lo sguardo basso, senza dire altro: aveva paura a parlare, non le era mai successo di balbettare in quel modo confusionario e non voleva ripetere la figuretta di poc’anzi.
Adrien risollevò la testa, indicando la direzione in cui si trovava Lili: «Stavi tornando al villaggio?» domandò, cercando di fare conversazione e ricevendo un cenno affermativo con la testa: «Non sei di queste parti, vero? Io vivo ad Hau’oli da tre mesi e…» Marinette negò con la testa, osservandolo mentre lui scendeva pochi gradini e la fissava impacciato: «Immagino ci vorrà un po’ per farmi perdonare, eh? Ok. L’accetto. Non mi sono comportato per niente bene con te.»
Quello era vero, però lei non stava parlando perché non si fidava della sua voce e delle parole che sarebbero uscite.
Adrien le sorrise e l’aspettò, mentre lei scendeva i pochi gradini che li separavano continuando fino a Lili: «Ohilà, Marinette!» esclamò Plagg, sogghignando alla vista del biondo: «Ovviamente, tu non potevi che allungare già le mani, eh Adrien?»
«Veramente il rompiscatole si è fatto uno dei suoi soliti giretti e questa ragazza mi ha aiutato» spiegò Adrien, sbuffando: «Non sono certo io quello che, anche se è sposato, non si fa problemi a provarci con ogni tipa che incontra…»
«Ehi, tutto vale quando si tratta di formaggio»  bofonchiò Plagg, fissando male il biondo: «Marinette, ti presento uno dei due idioti che viaggeranno con te: Adrien ‘parlo sempre a sproposito’ Agreste.»
«Io non parlo…»
«Sì, tu parli. E anche troppo.»
«Non è vero!» bofonchiò il biondo, imbronciandosi e fissando male l’uomo: «Poi lo dici proprio tu?»
«Sono più grande, posso dirlo.»
«Non è vero!»
«Certo, certo. Ragazzini» sospirò Plagg, alzando gli occhi al cielo: «Ehi, bello di mamma. Lei è Marinette Dupain-Cheng. Ricordi? Ti ho infilato la sua scheda sotto il viso mentre stavi divorando le malasade della mattina…»
«Co-co-cosa?»
«Ho pensato di farti conoscere ai due idioti prima che tu arrivassi» spiegò Plagg, sorridendo all’espressione inorridita e sorpresa che era comparsa sul volto di Marinette: «Ricordi quando ti ho chiesto una foto e ti ho fatto compilare una scheda? Ecco, mi servivano per questo.»
«Tranquilla, l’ha fatto anche con me» dichiarò Adrien, sospirando e poi voltandosi verso di lei con il sorriso sulle labbra: «Marinette. E’ un nome…»
«Grazioso come una Carineria, vero?»
«Plagg, fai battute pessime!»
Marinette rimase in silenzio, osservando i due impegnati in quel botta e risposta e poi fece vagare lo sguardo: i suoi genitori stavano parlando con alcune persone e sembravano veramente interessati alla cucina di Lili, dato che entrambi avevano in mano un piattino ricolmo di cibo; poi la sua attenzione fu attirata da un vecchietto molto basso che, con il peso lento dell’età, avanzava verso la pedana: «E’ tornato Fu, il Kahuna dell’isola! Colui che è stato scelto dal pokémon protettore!» esclamò qualcuno, mentre una piccola folla si ammassava davanti all’anziano.
Marinette rimase con Adrien e Plagg, osservando il vecchio avanzare e avvicinarsi a loro: «Fu!» esclamò Plagg, posando le mani sui fianchi e fissandolo: «Dov’eri finito?»
«Sono il Kahuna dell’isola…»
«Fu, non è che puoi fare il cavolo che ti pare solo perché sei il Kahuna dell’isola!» sbottò Plagg, scuotendo il capo: «Ho i due idioti che stanno morendo dalla voglia di avere il loro primo pokémon e poi c’è anche Marinette. Hai presente Marinette? La ragazza di cui ti ho parlato…»
«Ma c’è qualcuno a cui non ha detto che arrivavo?» mormorò la protagonista del discorso, fissando sconvolta il professore e il famigerato Kahuna, facendo ridacchiare Adrien al suo fianco.
«A proposito! Dove Giratina – l’avete capita? – è finito Nino?»
«Plagg, ti ho già detto che le tue battute fanno venire Sogniamari!»
«Oh, senti coso! Le mie fanno pietà e le tue no?»
«Io sono più bello di te!»
Fu scosse il capo, ignorando i due e avvicinandosi a Marinette, fissandola con un sorriso in volto: «E quindi sei tu la nuova arrivata ad Alola? Piacere di conoscerti, ragazza mia, io sono Fu il Kahuna di Mele Mele» mormorò, studiandola dal basso: il famoso Kahuna era un vecchietto molto basso di lei e la stava studiando con lo sguardo marrone, massaggiandosi la barbetta corta e i baffi, spostando poi l’attenzione su Adrien: «Adrien, ho visto Tapu Koko volare in questa direzione poco fa.»
«Ed ecco che il TapuKoko-radar di Fu entra in funzione…»
«Plagg» sibilò il biondo, fissandolo male e poi riportando l’attenzione sull’anziano: «Niente di che, signore. Mister ‘sono un pokémon libero’ ha pensato bene di farsi un giretto e, se non fosse stato per Marinette, avrebbe passato una brutta esperienza con degli Spearow…»
«Per brutta esperienza intendi che lo avrebbero…»
«Plagg!»
«Era solo per chiedere!»
Adrien lo fissò, scuotendo il capo: «Comunque eravamo sul Ponte Sospeso, solo che questo è crollato e siamo precipitati nel crepaccio e Tapu Koko…beh, ci ha salvati. Tutti e tre.»
Fu annuì, facendo passare lo sguardo su Marinette e Adrien, sorridendo: «A quanto pare quel pokémon capriccioso vi ha notati…» dichiarò, lisciandosi i baffetti e assottigliando lo sguardo: «Cosa hai nello zaino, Adrien?»
«A parte quel rompiscatole?» domandò il ragazzo, togliendosi la borsa dalle spalle e chinandosi per terra, stando ben attento a non far uscire Cosmog tirò fuori le due pietre che aveva raccolto poco prima mostrandole a Fu e notando come l’uomo le osservò interessato: «Sapete cosa sono?»
«Non può essere…» mormorò, facendo vagare lo sguardo sui due: «Hai detto che siete stati salvati da Tapu Koko, eh?»
Adrien spostò lo sguardo su Marinette, incontrando quello confuso della ragazza e annuì: «Sì, queste le ho trovate…beh, penso le abbia lasciate lui lì.»
«Non solo vi ha salvato, ma vi ha dato anche le pietre…» mormorò Fu, sorridendo: «Ti dispiacerebbe se tenessi io le pietre per un po’?»
«Marinette?» domandò il biondo, tenendo lo sguardo sulla ragazza e vedendola fare un incerto cenno affermativo con la testa; Adrien annuì a sua volta, allungando la mano con le pietre verso Fu e dandogliele, richiudendo poi lo zaino e issandoselo sulle spalle: «Sa che cosa sono, signor Fu?» domandò, tirandosi su e fissando il Kahuna dall’altro.
«Sì, le conosco molto bene» dichiarò l’anziano, rigirandosi le due pietre fra le dita e sorridendo a entrambi: «Domani ve le renderò, promesso.»
Adrien abbozzò un sorriso, annuendo nuovamente con la testa e osservò Marinette, che era rimasta in silenzio: «Immagino che sembri tutto strano per te» mormorò, sistemandosi meglio la sacca sulle spalle e sorridendo: «Vieni da…»
«Loska…cioè, volevo dire Kolas. Kalos, vengo da Kalos.»
«Il paradiso dei formaggi!» s’intromise Plagg, con voce sognante: «Livarot, Reblochon, Camembert!»
«Oh no! Non dirmi che ti sei fatto portare del formaggio puzzolente!»
«Ehi, se non ti va bene, dormi in spiaggia!» sbottò il professore, fissandolo male: «Ti do vitto e alloggio, e come mi ricambi?»
«Aiutandoti ogni volta che distruggi qualcosa per provare qualche mossa pokémon?» domandò Adrien, scuotendo il capo: «Il professor Plagg – sempre se è un professore – è specializzato nello studio delle mosse dei pokémon» spiegò, voltandosi verso la ragazza e poi facendo vagare lo sguardo oltre di lei e sorridendo: «E Nino è appena arrivato.»
«Oh. Bene. Il duo scemo è riunito.»
Marinette si voltò, in tempo per vedere un ragazzo dalla pelle scura, alto e magro, correre verso di loro: «Non sono in ritardo, vero? Vero? Se lo sono Fu mi uccide. Sul serio stavolta!»
«Sei arrivato in tempo, amico.» dichiarò Adrien, sorridendo e indicando con un cenno della mano la ragazza al suo fianco: «Lei è Marinette ed è…»
«E’ bellissima…» mormorò Nino con un sorriso ebete in volto, sgranò poi lo sguardo, scuotendo la testa e riprendendosi: «Ah. Ecco, io…sei molto carina…»
«Oh oh oh. La nostra piccola Marinette ha già fatto colpo!» dichiarò Plagg, portandosi dietro la ragazza e dandole una generosa manata  fra le scapole: «Idiota numero due, finisci di sbavare e presentati a modo!»
«Io non sto…» il nuovo arrivato scosse il capo e sospirò, regalando un sorriso impacciato a Marinette: «Mi chiamo Nino Lahiffe, molto piacere.» dichiarò, allungandole una mano e rimanendo in attesa.
«Io sono Marinette Dupain-Cheng» si presentò la moretta, stringendo la mano che le era offerta: «Molto piacere.»
«Bene. Siete tutti e tre riuniti! Voi tre affronterete il giro delle isole come un solo Vigorcolpo!»
«Plagg, seriamente, basta battute.»
«Bro, proprio tu parli?»
«Io faccio battute migliori!»
«Veramente…» Nino si fermò, osservando Fu sulla grande pedana che dominava il centro del villaggio, e sorrise: «Ci siamo!» dichiarò, osservando l’anziano Kahuna lanciare tre pokéball e vedere i rispettivi pokémon uscire e materializzarsi davanti a tutti.
Marinette allungò il collo, osservando i tre starter di quella regione: per tanto tempo aveva fantasticato su quale sarebbe stata la sua scelta a Kalos e, per molto tempo, era stata indecisa fra Fennekin e Froakie; ma il destino aveva giocato la sua mano e così adesso si trovava a osservare quei nuovi pokémon di cui non sapeva nulla.
Quale avrebbe dovuto scegliere?
Quale sarebbe stato il migliore per iniziare la sua avventura?
«Marinette?» la voce di Adrien, la riscosse facendole portare l’attenzione sul giovane biondo, che le regalò un sorriso: «Non so se Plagg te l’ha detto, ma qui ad Alola non sei tu a scegliere il pokémon, ma sarà lui a scegliere te.»
«Già. E tu, Adrien, prega di non venir scelto da Rowlet…» dichiarò Nino, mentre un mugolio si levò dalle labbra del biondo, facendo ridacchiare l’altro: «Devi sapere, Marinette, che Adrien è allergico alle piume e…beh, immagina se lo sceglie quella palletta di piume!»
«Per questo andrò per primo» dichiarò il biondo, marciando verso la pedana con fare sicuro: «Almeno avrò due possibilità su tre di non venir scelto da Rowlet!»
Nino ridacchiò, facendo cenno a Marinette di avvicinarsi e lei lo seguì, tenendo lo sguardo fisso su Adrien mentre si scambiava qualche breve frase con Fu e poi si sistemava di fronte ai tre pokémon: il primo era un volatile dal piumaggio marroncino e bianco, con un grazioso fiocchetto verde sotto al becco; il secondo era un felino nero, striato di rosso e gli occhi gialli che si guardavano attorno curiosi, infine l’ultimo era un pokémon completamente blu, con un grosso naso rosa e che ricordava per fisionomia una foca.
Rimasero in attesa finché il piccolo felino non balzò in avanti, studiando intensamente Adrien e poi miagolando felice: il biondo sorrise, chinandosi e allargando le braccia, mentre il pokémon saltellò baldanzoso verso di lui: «Uh. Litten. Interessante scelta» commentò Plagg, massaggiandosi il mento: «Nino, tocca a te.»
Il ragazzo annuì, avvicinandosi alla piccola scaletta che portava sopra la pedana e si scambiò il cinque con l’amico, che stava scendendo con il pokémon in braccio: Marinette continuò a seguire con curiosità la scena, mentre Nino eseguiva lo stesso rituale di Adrien, sistemandosi davanti ai due pokémon rimasti, finché quello blu non avanzò faticosamente verso di lui.
«E’ il tipo d’acqua?» domandò la ragazza, voltandosi verso Plagg e ricevendo un segno affermativo dal professore: «Popplio. Di tipo acqua sì, quindi vuol dire che Rowlet sarà tutto tuo. Beh, sempre se ti accetta come allenatrice, ovviamente.»
«Plagg…»
«C’è la possibilità che non la scelga, Adrien.»
Marinette sgranò gli occhi, osservando Nino scendere le scale con Popplio fra le braccia: doveva andare, doveva salire e aspettare di non venir scelta dal piccolo pokémon volante. Perché sicuramente così sarebbe andata.
Sarebbe rimasta in piedi davanti a tutti e il pokémon – Rowlet, così l’aveva chiamato Plagg – si sarebbe voltato dalla parte opposta, non ritenendola degna di essere la sua allenatrice; già poteva sentire le voci che sarebbero serpeggiate fra la gente e lei additata a vita come quella non scelta da nessun pokémon.
«Marinette?»
La ragazza osservò il piccolo volatile, ruotare la testa quasi ad angolo retto e lo sguardo scuro posarsi su di lei.
Ecco, la stava già valutando.
Il pokémon aprì le ali, tubando qualcosa, puntando poi nella sua direzione e finendole addosso a tutta velocità, facendola rovinare per terra: «Beh, mi sbagliavo» commentò Plagg, ridacchiando: «A quanto pare a Rowlet piaci. E anche parecchio.»
Marinette osservò con lo sguardo sgranato il piccolo pokémon, affondando la mano nel piumaggio marrone e sorridendo alla morbidezza del pokémon, il tutto accompagnato da un sottofondo di starnuti: alzò la testa, osservando Adrien in preda a una crisi allergica mentre si allontanava di qualche passo e le sorrideva incerto.
«Ah…Io…»
«Nessun problema» bofonchiò il ragazzo, intervallando le parole con una sequenza di starnuti: «Sono felice per te, Marinette.»
Fu si avvicinò al trio, sorridendo orgoglioso: «Beh, direi che sono delle interessanti scelte» dichiarò soddisfatto: «Anche se sarebbe stato divertente vedere Adrien alle prese con un Rowlet.»
«Piantatela!»


Marinette osservò il piccolo Rowlet, mentre esplorava curioso il giardino di casa: erano rincasati da poco e i suoi genitori, stremati per i lavori in casa e per la festa, erano subito crollati a dormire mentre lei aveva ancora tante energie in corpo e, per questo, una volta indossato il pigiama era uscita e si era sistemata sulla veranda dell’ingresso; Meowth se ne stava acciambellato poco distante, tenendo sotto controllo il nuovo arrivato, e lei si era seduta sui gradini che portavano alla porta, ascoltando il rumore ripetitivo delle onde del mare.
Era stata una giornata intensa, piena di emozioni, incontri e fatti.
Sarebbe stato difficile prendere sonno quella notte.
«Ancora sveglia?» una voce maschile la fece sobbalzare e Marinette si voltò verso il cancello del giardino, osservando Adrien fermo dall’altra parte e con un sorriso mite sulle labbra: «Ve ne siete andati da un bel po’ dalla festa e…» si fermò, sorridendo e portandosi una mano alla nuca: «Niente, come non detto.»
Marinette annuì, abbassando lo sguardo e avvertendo di nuovo quella strana sensazione di disagio: sentiva la gola stretta da una morsa e aveva paura di cosa sarebbe potuto uscire, mentre il suo cuore batteva furioso nel petto e le guance le erano di nuovo diventate bollenti.
«Ah. Nino ha detto che domani voleva fare qualche giro qui nei dintorni…» la informò il biondo, poggiando gli avambracci al legno del cancello e sorridendole: «Per iniziare ad allenarsi, catturare qualche pokémon. Cose così. Vuoi essere dei nostri?»
«M-ma come fa-farai con l-la tua alloria…allergia?»
«Starò a debita distanza» dichiarò il biondo, sorridendo: «Mi dispiacerebbe che ti sentissi messa da parte per colpa mia. Sei nuova e penso che conosci solo noi, quindi…»
«Grazie.»
«Figurati!» esclamò Adrien, sorridendole: «Ci vediamo domani al negozio di malasade, ok?»
Marinette annuì e Adrien la salutò, allontanandosi dalla casa dei Dupain-Cheng e osservando Plagg poco distante: «E’ appena arrivata e l’hai già conquistata» decretò l’uomo, ridacchiando: «Sei un vero rubacuori. Un artista dell’Attrazione!»
«Stai dicendo cose senza senso. Lei è…» Adrien si voltò, sorridendo alla vista dell’abitazione della ragazza: «…un’amica.»
«Amica. Certo.» mormorò Plagg, osservando il ragazzo avanzare per la strada diretto verso la loro abitazione: «Anche io lo dicevo di qualcuno.» concluse, carezzando con il pollice la fede che portava all’anulare sinistro e sospirando: beh, sarebbe stato un giro delle isole veramente divertente.




Pokémon che compaiono: Rowlet | Litten | Popplio.

Pokémon che vengono solamente citati: Giratina


   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: Echocide