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Autore: SheDark    01/06/2017    0 recensioni
Tratto dal testo:
"Luke e Calum, divenuti miei amici per buffe coincide, erano diversi come il giorno e la notte e, proprio come il giorno e la notte che non potevano esistere se non senza l'altro, la mia vita mi era parsa vuota e non potevo più immaginare di poter stare in assenza della loro amicizia.
Volevo bene ad entrambi ma sapevo che avrei dovuto fare una scelta: Luke, il biondo che mi era piaciuto dalla prima volta che l'avevo visto e la cui misteriosità mi intrigava, o Calum, il moro capace di farmi ridere come nessun altro e che si era catapultato nella mia vita rendendola più spensierata?
Sarebbe stato estremamente difficile scegliere... buio o luce?"
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Seconda storia della serie 5 Stuff Of Season (5SOS)
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Calum Hood, Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '5 Stuff Of Season (5SOS)'
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Posai lo zaino vicino alla scrivania lasciandovi accanto anche le scarpe. La giornata scolastica non era stata troppo impegnativa: alle prime due ore avevo avuto chimica insieme a Hemmings che mi aveva ricordato della festa di quella sera, come aveva fatto anche Samantha ad arte; durante la lezione le avevo confessato che non avevo ancora idea di come vestirmi così ci eravamo date appuntamento nel tardo pomeriggio per prepararci insieme a casa mia. Recuperai dalla sedia una tuta e mi diressi al bagno per fare una doccia.
Avevo appena terminato di vestirmi quando il campanello suonò annunciando l'arrivo della mia amica, mi avvolsi un asciugamento sui capelli ancora umidi e scesi le scale raggiungendo l'entrata dove i due cani abbaiavano, li calmai prima di aprire la porta. Samantha si presentò con una grossa borsa e un largo sorriso.
«Allora Sophie hai deciso che cosa mettere?» chiese chinandosi per dare una carezza al cucciolo bianco.
«No, non ne ho la più pallida idea.» ammisi con un sorriso, «Speravo in qualche consiglio.»
«Bene,» rise, «Dai vediamo come posso aiutarti.»
Annuii invitandola a salire in cameretta, «Avremmo il pubblico.» scherzai riferendomi ai due cani che ci seguirono scodinzolando.
Mostrai i completi che a mio parere andavano bene, senza che dovessi provarli Samantha ne scartò un po' lasciando la scelta su sole due opzioni: una maglia a righe orizzontali bianche e nere abbinata ad una gonna a vita alta bordeaux, oppure un vestito blu notte che arrivava poco sopra al ginocchio.
«Tu invece che cosa metti?» le chiesi mentre infilavo la maglia a righe.
«Questo qui!» disse prendendo dal suo borsone un vestito rosso con lo scollo a cuore.
«È bellissimo!» dissi sistemandomi la gonna. «Opzione numero uno:» mi guardai nello specchio sull'anta interna dell'armadio: carino. «che ne pensi Sam?»
«Niente male, ma vediamo anche l'altro.»
Presi l'abito che mi porgeva. Mi ero innamorata di quel vestito a prima vista ma non avevo ancora avuto l'occasione di indossarlo: aveva un ampia scollatura che arrivava a metà schiena mentre sul davanti copriva il decoltè formando un triangolo il cui apice si univa a due lembi di pizzo nero che si legavano dietro il collo. Mi avvicinai allo specchio per guardarmi meglio.
«Oddio Sophie, non sapevo avessi un tatuaggio!»
«Oh sì, l'ho fatto insieme ad Adam.» sorrisi, voltandomi di trequarti per osservare il riflesso della mia schiena dove una mezza luna stilizzata spiccava  poco sotto alla base collo, «Il mio primo ed ultimo tatuaggio.» scherzai. «Allora, che ne pensi del vestito?»
«Perfetto. Devi mettere quello, assolutamente.»
«Lo penso anche io.» assentii, «E voi invece che ne pensate?»  chiesi voltandomi verso di due cani.
Snow abbaiò scodinzolando mentre Piggy, che se ne stava sdraiata sul pavimento, scosse velocemente la coda corta provocando il movimento di tutta la parte posteriore del corpo. Io e Samantha ridemmo delle loro reazioni.
«Piace anche a loro.» commentò la mia amica.
«Già, e invece i capelli: li piastro o li lascio mossi?»
«Mossi, potresti legarli per lasciare la schiena libera.»
Annuii. Aspettai che anche lei si fosse vestita e ci spostammo entrambe nel bagno, mentre io mi asciugavo i capelli lei invece si truccava. Samantha si offrì di truccare anche me (se non ci fosse stata lei io non l'avrei fatto essendo una vera frana con il make up) e poi mi aiutò a sistemare i capelli in una coda alta. Quando finimmo di prepararci salimmo sull'auto di Samantha, una mini cabriolet celeste, e ci dirigemmo alla festa; la casa in cui si sarebbe tenuta si trovava alla fine del nostro stesso quartiere quindi il viaggio fu relativamente corto.
Arrivammo anche con qualche minuto di ritardo, ma Samantha mi fece notare che bisognava farsi aspettare. La ragazza parcheggiò davanti ad una villetta tutta illuminata da cui, per la gioia dei vicini, proveniva della musica a volume alto: da quanto avevo capito i genitori dei padroni di casa non c'erano e così i figli ne avevano approfittato per dare una festicciola con i loro amici.
Ero abbastanza nervosa ed emozionata: era la mia prima festa e non sapevo esattamente come dovermi comportare, ma sapevo di poter contare sulla mia amica; era anche grazie a lei se ero riuscita a convincere i miei genitori a lasciami andare. Presi un profondo respiro e poi seguii Sam all'entrata dell'abitazione.
Dovemmo aspettare un po' prima che qualcuno venisse ad aprirci ed immaginammo che con quella musica era possibile che non avessero sentito il campanello, Sam fece quindi per suonare una seconda volta ma si fermò quando notò che la porta si stava aprendo. Quello che immaginai l'organizzatore del party, un ragazzo dalla pelle olivastra e gli occhi grandi leggermente a mandorla, ci accolse con un sorriso.
«Ehi Samantha.» salutò prima la mia amica e poi porse a me la mano presentandosi, «Piacere Calum.»
«Sophie, piacere mio.» risposi stringendogliela. Notai che sul dorso, tra pollice e indice, aveva una scritta: “DSH”; alzando poi lo sguardo vidi che quello non era l'unico tatuaggio che aveva, sul braccio destro infatti ne spiccavano altri che però non ebbi tempo di osservare bene.
Il ragazzo si illuminò, «Quella Sophie? Ti devo ringraziare, se non fosse stato per il tuo prezioso aiuto non avrei superato il test di matematica.» disse ammiccando. Io non riuscii a capire a cosa si riferiva.
«Michael...» mormorò a denti stretti Samantha. Come se l'avesse sentita il fidanzato si presentò sulla porta ma non fece in tempo ad aprir bocca dato che la bionda gli puntò il dito contro evidentemente arrabbiata: «Ti avevamo chiesto di non dirlo a nessuno!» lo apostrofò.
«Tranquilla Sam, Mike ha mostrato solo a me la copia della verifica.» il moro prese le difese dell'amico.
«Poi ho cancellato la foto. Giuro!» disse Michael che si trovava ancora sotto agli occhi inquisitori della sua ragazza.
«Sono felice che vi sia servita.» dissi cercando di calmare le acquee.
Il padrone di casa ci invitò quindi ad entrare: la festa si svolgeva al piano inferiore e nel giardino, mentre il piano superiore era off-limits. C'era davvero una sacco di gente ma a prima vista non riuscii a riconoscere nessuno che conoscessi, così decisi di seguire Samantha e Michael che si diressero insieme nella cucina per prendere da bere. I miei genitori si erano raccomandati con me di non assumere alcolici ma pensai che un po' di birra non mi avrebbe fatto male così ne presi un bicchiere anche io.
Mi guardai intorno alla ricerca di Hemmings. Attraverso la finestra lo intravidi nel giardino intento a parlare con una ragazza, era di spalle quindi non potei sapere di chi si trattava; aveva i capelli neri lisci come seta, era alta e slanciata, e il vestito azzurrino le avvolgeva i fianchi magri . Mi rattristai: come avevo solo potuto immaginare che Luke si potesse interessare ad una come me?
Bevvi un sorso dal bicchiere e trattenni una smorfia quando il liquido amarognolo mi scese in gola, qualcuno sembrò notarlo e mi si avvicinò ridendo.
«Tu che bevi birra, non si era mai visto!»
Mi voltai incredula riconoscendolo all'istante non solo dalla voce ma anche da uno dei suoi tanti tatuaggi: metà cartello romboidale giallo con un canguro nero al centro spuntava infatti da sotto la manica destra della T-shirt. «Adam, che ci fai qui?»
«Maly-Koa, la figlia degli Hood, lavora con mia sorella ed invitando lei ha automaticamente invitato anche me.» spiegò con un sorriso.
«C'è anche V?»
«Sì, è di la. Bel vestito, almeno ogni tanto lo mostri quel tatuaggio.»
«Grazie. Ehi ma quello è mio.» protestai quando Adam mi prese dalle mani il bicchiere portandoselo alle labbra.
«Ma se non ti piace nemmeno. Tieni, bevi questo.»
Presi il bicchiere che mi porse e ne assaggiai il contenuto assaporandone il gusto fruttato, «Buono, cos'è?»
«Vodka alla pesca più succo d'arancia.»
Seguii il mio migliore amico nel soggiorno dove trovammo sua sorella intenta a ballare insieme ad un ragazzo, la notai subito grazie alla chioma chiara: quando l'avevo appena conosciuta credevo che se li decolorasse prima di scoprire che aveva naturalmente i capelli di quel biondo lunare.
«Ehi Violet!» la salutai abbracciandola.
«Sophie, non sapevo ci fossi anche tu!» ricambiò la stretta, «Lui è Ashton, il mio fidanzato.» disse poi presentandomi il ragazzo accanto a lei.
Lo osservai attentamente: era poco più alto della mia amica, gli occhi erano nocciola come anche i capelli, i cui ciuffi ribelli spuntavano dalla bandana rossa arrotolata sulla fronte, al lati delle labbra sottili si disegnarono due fossette appena sorrise. A prima vista sembrava una persona simpatica e socievole.
Dopo aver ballato per un po' io, Adam e la coppia ci spostammo dalla pista da ballo improvvisata ed andammo nel giardino per prendere una boccata d'aria. Notai che Luke e la ragazza erano ancora li fuori, ma non erano abbastanza vicini perché riuscissi a sentire quello che dicevano. Poco dopo anche il padrone di casa uscì all'esterno unendosi a noi.
«Ehi ragazzi, non state li da soli, venite qui con noi.» gridò Calum appena notò la coppia dall'altra parte del giardino. Di certo quel ragazzo non aveva il senso della discrezione, immaginai che doveva essere un tipo abbastanza impiccione.
Luke si voltò facendo un cenno di assenso all'amico e si incamminò nella nostra direzione seguito dalla ragazza, quando la riconobbi mi vergognai della mia gelosia infondata nei suoi confronti: era Gwendolyn, coinquilina e carissima amica di Violet e suo fratello.
«Sophie, che bello vedere che ci sei anche tu, Sam mi ha detto che non è stato facile convincere i tuoi.» mi salutò Luke.
«Già, sono dei fantastici genitori, ma volte sono un po' troppo apprensivi.» dissi.
Ci spostammo in gruppo in un angolo del giardino, io ero seduta sul dondolo insieme ad Adam e Gwen, su uno sdraio era steso Luke mentre sull'altro c'erano Ashton con in braccio Violet. Calum, che era rimasto in piedi, si accese una sigaretta passando successivamente l'accendino ad Adam che si era alzato; i due si scambiarono così di posto. Il dondolo ondeggiò quando il moro si sedette accanto a me, uno sbuffo di fumo mi danzò davanti al viso e non riuscii a trattenermi dall'allontanarlo con un movimento della mano.
«Ti da fastidio?» chiese Calum notandomi.
«Un po', scusa.»
«Scusami tu.» disse il ragazzo alzandosi. Rimasi colpita dal gesto gentile.
Vidi Samantha raggiungere il giardino guardandosi introno prima di incamminarsi velocemente verso di noi, appena ci raggiunse notammo tutti che sembrava piuttosto preoccupata.
«Va tutto bene?» le chiese Luke.
Samantha scosse la testa: «Michael sta male.»
«Dov'è adesso?» s'informò Calum.
«In bagno che rimette, credo abbia bevuto troppo...»
«Ma sono appena le dieci e venti, come fa ad essere già ubriaco?» notò Adam controllando l'ora dall'orologio al polso.
«Gli avevo detto di non esagerare!»  
«Vado da lui.» Calum spense la sigaretta nel posacenere e a passo svelto  tornò dentro casa. Ashton lo raggiunse per dargli una mano.
Samantha si voltò verso di me, «Sophie, scusami se ti abbandono, ma devo portare Mike a casa.»
«Tranquilla, capisco.» la rassicurai. Mi sarei fatta dare uno strappo da Adam e Violet.
«Luke, ti dispiace darle un passaggio tu?»
Il biondo annuì, «Certo, nessun problema.»
Samantha lo ringraziò riconoscente, salutò velocemente gli altri scusandosi ancora con me e poi corse dentro casa. Luke ed Adam decisero di seguirla per vedere se avesse bisogno di aiuto, io rimasi fuori a parlare con Gwen e Violet fino a quando il fidanzato della bionda non tornò annunciando che Michael e Samantha erano andati via, Ashton ci disse che il ragazzo era stato davvero tanto male, mi preoccupai e così mandai un messaggio a Sam scrivendole di aggiornarmi sulla salute di Mike.
Era passata circa mezz'ora da quando i miei vicini di casa se n'erano andati  prima dalla festa, avevo ballato un po' con Adam finché non ci eravamo stancati e così ci eravamo seduti sul divano in salotto a sorseggiare i nostri drink, era forse il mio terzo o quarto bicchiere: quell'intruglio di vodka e succo era così buono che ne avevo perso il conto.
Violet si fece strada tra gli invitati trascinando Ashton con se, dietro li seguiva Gwendolyn.  «Adam andiamo, domani io e Gwen dobbiamo svegliarci presto.» disse incitando il fratello ad alzarsi dal divano.
«Sophie hai bisogno di un passaggio?» chiese il mio amico
«No no, volevo restare ancora un po'. Luke ha detto che mi poteva portare lui a casa.»
Adam non insistette sapendo quanto mi piacesse quel ragazzo e mi salutò augurandomi “buona fortuna”. Quando mi alzai per ricambiare i saluti ebbi un leggero capogiro, immaginai che il volume della musica unito all'alcool che avevo ingerito potevano essere la causa del mio mal di testa e così decisi di andare fuori per prendere una boccata d'aria fresca.
Mi stesi sul dondolo dandomi una leggera spinta e solo in quel momento mi resi conto che sentivo gli occhi stanchi e pesanti, tentai di resistere a quel dondolio che mi cullava con leggerezza e mi imposi di non addormentarmi. Feci di tutto per tenere le palpebre aperte però era una forza con cui non potevo competere ed ogni secondo che passava le sentivo sempre più pesanti. Alla fine dovetti cedere al loro volere. Pensai che se chiudevo gli occhi solo per un secondo forse nessuno se ne sarebbe reso conto, e così feci, sicura che li avrei riaperti nell’istante seguente.


 
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ANGOLO  AUTRICE
 
Chiedo immensamente scusa per il ritardo nell'aggiornamento ma il pc non voleva proprio collaborare... Ma bando alle ciance (o ciancio alle bande? Ok no, la smetto!) come state trovando la ff? Mi farebbe piacere sapere che ne pansate, non siate timide: lasciate una piccola recensionsioncina.
Grazie di cuore a chi è arrivato a leggere fino a qui, al prossimo aggiornamento!
   
 
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