Film > Star Wars
Ricorda la storia  |      
Autore: 9Pepe4    02/06/2017    6 recensioni
«D’accordo» acconsentì Han, «era solo una proposta. Ma pensavo avessimo superato la fase in cui bere qualcosa insieme poteva essere inopportuno o…»
«Sono incinta» lo interruppe Leia.
Lui si bloccò. La sua mascella si schiuse leggermente, i suoi occhi si allargarono. «Tu sei…»
«Incinta» confermò lei.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Han Solo, Principessa Leia Organa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Qualcosa in più

Quando Han arrivò, Leia gli andò subito incontro.
Si trovavano in una vecchia sala conferenze, una delle tante stanze dello stabilimento che di recente era stato convertito in una base per la Ribellione.
«Ehi» la salutò l’uomo, mentre lei scorgeva Luke alle sue spalle.
Suo fratello le gettò uno sguardo d’incoraggiamento, quindi si fece indietro, lasciando che la porta si chiudesse dietro Han.
Erano solo loro due, adesso. Be’, più o meno.
«Luke ha detto che devi parlarmi».
Leia si inumidì le labbra. «È così».
«Di che si tratta?» chiese Han, guardandosi attorno. «Una qualche missione segreta?»
«No, non… Non si tratta della Ribellione».
L’uomo inarcò un sopracciglio. «Oh?»
Leia cercò di riordinare le idee. Ironicamente, le sarebbe stato molto più facile esporre un qualche piano intricato.
«Allora?» chiese Han, quando il silenzio iniziò a prolungarsi troppo.
Leia trasse un respiro. «È… complicato».
«Va bene…» L’uomo la studiò di sottecchi. «Vuoi bere qualcosa? Ti aiuterebbe?»
Lei non poté fare a meno di arricciare il naso. «Non è proprio il caso».
«D’accordo» acconsentì Han, «era solo una proposta. Ma pensavo avessimo superato la fase in cui bere qualcosa insieme poteva essere inopportuno o…»
«Sono incinta» lo interruppe Leia.
Lui si bloccò. La sua mascella si schiuse leggermente, i suoi occhi si allargarono. «Tu sei…»
«Incinta» confermò lei.
Senza riuscire a trattenersi, lanciò un’occhiata verso la porta. Aveva chiesto a Luke di non andarsene, una volta che le avesse portato Han. Una sorta di precauzione nel caso la notizia avesse spinto l’uomo a darsela a gambe prima che potessero parlarne per bene.
Riportò lo sguardo su di lui, scoprendolo ancora impietrito. Quel silenzio e quell’immobilità iniziavano ad innervosirla, se doveva essere sincera.
Poi, finalmente, Han si mosse, e non verso la porta, ma verso di lei.
«Vuoi» iniziò, con una strana esitazione nella voce, «vuoi dire che c’è un bambino?»
A Leia non sfuggì il modo in cui i suoi occhi guizzarono verso il suo ventre.
«Sì» rispose, cauta, «di solito è questo che vuol dire essere incinta».
Insomma, sospettava che al momento fosse più simile ad un gamberetto che ad un essere umano, ma non era quello il punto.
Han incontrò il suo sguardo. «Il nostro bambino?»
L’aveva domandato molto quietamente, e qualcosa nel suo tono chiuse la gola di Leia.
«Sì» ripeté, ed era ancora sulle spine, ma adesso anche qualcos’altro stava sfarfallando nel suo petto. Qualcosa di simile alla speranza.
E poi il viso di Han si rilassò, e lui rise. Sembrava felice. Genuinamente felice. Fece uno strano gesto, come se avesse iniziato a tendere il braccio ma poi avesse cambiato idea.
Leia lo notò. Col cuore che batteva furiosamente, gli afferrò la mano e se la premette con decisione sulla pancia ancora piatta.
Han parve sorpreso, e le sue sopracciglia ebbero un guizzo.
«Non che si senta qualcosa, adesso» gli disse Leia, azzardando un sorriso.
Dopo un momento, lui la ricambiò. «No. Suppongo di no».
«Ora sai perché l’idea di andare a bere non mi andava molto a genio».
Han annuì, tirando indietro la mano quasi a malincuore. «E perché negli scorsi giorni storcevi il naso ogni volta che qualcuno ti offriva un caffè».
Leia sbatté le palpebre, sorpresa. Non ci aveva pensato, ma in effetti mentre di solito il caffè le piaceva parecchio, da qualche giorno a quella parte non riusciva nemmeno a sopportarne l’aroma.
«Quindi…» Han si schiarì la gola. «Da quant’è che…?»
«Da quanto tempo sono incinta? O da quanto tempo lo so?»
Han scrollò le spalle. «Tutte e due».
«Sono di circa cinque settimane. Lo so con certezza da tre giorni, anche se lo sospetto da un po’ di più».
Era stato Luke ad aiutarla a realizzarlo, quando qualche giorno prima le aveva chiesto se era tutto a posto. Leia gli aveva assicurato che stava bene, aveva solo un po’ di nausea. Suo fratello aveva aggrottato la fronte, commentando che gli sembrava di sentirla diversa attraverso la Forza, come se ci fosse… qualcosa in più. Lì per lì, Leia l’aveva trovata un’affermazione alquanto bizzarra. Almeno sinché non aveva messo insieme altri pezzi, come la nausea e la stanchezza. A quel punto, una visita in infermeria le aveva dato la conferma definitiva.
Han aggrottò la fronte. «Avresti potuto dirmelo».
«Lo so» ammise Leia, «ma non sapevo come».
“Avevo paura di come avresti potuto reagire” aggiunse mentalmente.
Han indicò la porta. «Luke lo sapeva?»
Lei lo scrutò, cercando di stabilire se c’era della gelosia nella sua espressione. Lo avrebbe consolato sapere che nessun altro ne era al corrente, salvo il droide che le aveva fatto la diagnosi? «L’ha capito da solo».
«E come?»
Leia alzò le spalle. «Cose da Jedi, immagino».
Han mantenne un’aria accigliata ancora per qualche istante, poi parve venirgli in mente un’altra cosa. «Aspetta, cinque settimane hai detto?»
«Già».
L’uomo emise un fischio sommesso. «Allora è stato quando noi… sai, sul Falcon…»
Leia gli assestò una manata sul braccio. Ci aveva pensato e anche lei era giunta alla conclusione che doveva essere successo quella sera, ma trovava che Han fosse fin troppo compiaciuto dalla cosa.
«Quindi nostro figlio – o figlia – è stato concepito sul Millennium Falcon?»
Leia roteò gli occhi, divertita proprio malgrado.
«Dovrò raccontarglielo, quando sarà…» Han si interruppe e tornò improvvisamente serio. «Certo, ammesso che tu voglia… sai, tenerlo».
Sembrava quasi vergognarsi di non averglielo chiesto subito.
«Sì» disse precipitosamente Leia. «Insomma, lo so che non lo abbiamo cercato e che il tempismo è davvero pessimo…»
«Abbiamo vinto» le ricordò Han.
«Stiamo vincendo» lo corresse Leia. «L’Imperatore sarà anche morto, ma l’Impero non è sconfitto del tutto. E c’è ancora così tanto da fare».
L’uomo si limitò a guardarla, e lei inspirò dal naso, portandosi le mani al ventre quasi senza rendersene conto.
«Però sì. Voglio tenerlo».
«È questo che conta» le assicurò Han.
Lei si morse il labbro. Non sapeva se era davvero così semplice. «E tu?» gli chiese, quietamente.
«Io?» ripeté Han, interrogativo.
Leia annuì. «So che non era nei piani e che non avevamo ancora parlato di avere dei figli, quindi… Cosa vuoi fare?»
In un certo senso, credeva – sperava – di conoscere già la risposta, data la reazione dell’uomo alla notizia… ma doveva esserne certa.
«Io e te stiamo insieme, e quello è nostro figlio» disse Han, risoluto. «Non ti lascio sola».
Leia sorrise, e per un istante provò l’impulso di gettargli le braccia al collo e baciarlo.
Certo, lei era ferma nella propria decisione in ogni modo, e supponeva che se anche lui si fosse tirato indietro qualche aiuto l’avrebbe trovato… Luke, per esempio, o altri membri dell’Alleanza Ribelle.
Il fatto che Han avesse accettato così prontamente il loro bambino, però, e che avesse tutte le intenzioni di crescerlo insieme a lei… contava più di quanto potesse spiegare.
«Credi che ci riusciremo? A fare questa cosa come si deve, intendo».
Han la guardò. «Be’» disse. «Siamo sopravvissuti a due Morti Nere, a Jabba, a varie schermaglie contro l’Impero…»
«Quindi pensi di sì» dedusse Leia, avvicinandosi abbastanza da dover alzare il mento per guardarlo negli occhi.
L’uomo scrollò le spalle. «Di certo non sarà più letale di tutto quel che abbiamo affrontato finora».
Lei emise un lieve sbuffo.
«E poi» aggiunse Han, «se le cose si mettono male potremmo sempre rifilarlo a Chewie. Sono certo che non gli dispiacerebbe avere un cucciolo da crescere».
Anche se sapeva che scherzava, Leia gli allungò una gomitata.
Han rise e la attirò tra le proprie braccia. «Andrà bene, vedrai. In qualche modo faremo».
Leia si portò di nuovo una mano al ventre, pensando che avrebbero potuto lavorare più tardi sul trovare una soluzione meno approssimativa. Al momento, voleva soltanto assaporare come si deve l’ottimismo dell’uomo e la felicità che ancora sembrava irradiare da lui.
Qualcosa, nel modo in cui Han la cingeva, le diceva che nei giorni a seguire avrebbe avuto a che fare con una sua versione iper-protettiva, ma per qualche motivo, almeno per adesso, quell’idea non la infastidiva affatto.















Note:
Buona festa della Repubblica!
Spero che questa OS non sia un disastro, grazie per aver letto :*
  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: 9Pepe4