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Autore: cin75    02/06/2017    4 recensioni
Jared fa una vita che a qualcuno non piace. Jensen ne ha addirittura due di vite!!
Si incontreranno. Si scontreranno. Si ameranno.
Ma non sempre la vita che fai o che ti ostini a portare avanti porta al "vissero felici e contenti!"
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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LA  R I V I N C I T A   D I   J A R E D


Pacificamente esausti e soddisfatti, i due amanti, se ne stavano uno tra le braccia dell’altro.

Jensen , ancora appoggiato allo schienale del letto, teneva stretto a lui il corpo caldo di Jared che , pancia sotto, sembrava aver trovato l’incastro perfetto del suo corpo con quello del compagno.

La sua testa sembrava fatta apposta per incastrarsi perfettamente con la curva decisa del collo di Jensen. Le braccia parevano avere la misura giusta per poter abbracciare Jensen completamente e le loro gambe, di sicuro, non erano mai state così comode come lo erano adesso. Legate in un perfetto e sensuale intreccio.

Passarono così, in quella posizione, parecchio tempo. Quasi tutta la notte.

Vollero godersi tutto di quello che era successo tra loro. Assaporarsi fino all’ultimo secondo di appagamento fisico e non.


 

“Jay!?” sussurrò Jared senza spostarsi dalla sua posizione.

“Mmh!!?” fu la dolce anche se lamentosa risposta di Jensen che in quel pacifico e rilassato abbraccio non aveva mai smesso di carezzare pigramente la schiena del suo amante. La mano che lenta e ritmica saliva e scendeva , delicatamente, lungo tutta la spina dorsale di Jared, concludeva, ogni volta, quel sali-scendi lasciando una delicata carezza alla base del collo del giovane.

“Credi che sia da incosciente pensare di stare magnificamente in questo momento anche se solo qualche ora fa ci hanno sparato addosso e che potrebbero ancora farlo?!” fu la strana domanda che fece Jared e che a Jensen parve quasi dovuta da un insensato senso di colpa.

“No. Non lo credo affatto. Anzi, se non fosse assurdo dirlo, quasi quasi ringrazio il tipo che voleva fare il remake di “Due nel mirino” con noi.”

“Sul serio?!” fece , sorridendogli , Jared, che si issò su un fianco per poterlo guardare.


Mio Dio!! si ritrovò a pensare il giovane perdendosi nello sguardo incredibilmente smeraldino e profondo di Jensen. Mai visti occhi così belli!


“Certo. Se non fosse stato per lui, non penso che avremmo trovato il coraggio di fare quel passo che ci ha portato fin qui.” ammise Jensen, sistemandosi meglio contro il materasso e contro Jared.

“E dove ci avrebbe portato?!” domandò con un tono leggermente malizioso.

E Jensen decise di stare al gioco.

“Non so dove sei tu, ma io sono magnificamente incastrato sotto il magnifico corpo di un magnifico ragazzo il cui magnifico viso non fa altro che farmi venire in mente pensieri non proprio….magnifici!” ironizzò il biondo.

“E che pensieri sarebbero, se non sono indiscreto?!” domandò mentre gli rubava un bacio leggero ma umido.

“Brutti…davvero davvero brutti!” fece con aria contrita e colpevole, dopo aver risposto al bacio.

“Brutti in che senso?!” lo provocò Jared, mentre con un gesto deciso tirava più giù , verso il materasso, Jensen, e lentamente mentre il biondo parlava, lui gli si sistemava meglio sopra.

“Nel senso…indecenti.” rispose Jensen offrendogli innocentemente il collo.

“Indecenti?” si finse sconvolto e nel frattempo baciò Jensen sul collo, godendo del brivido con cui sentì fremere il compagno.

“Sconvenienti..” proseguì , l’altro, leggermente affannato dai brividi che iniziava a sentire scorrergli lungo tutto il corpo.

“Sconvenienti?!” ripetè ancora Jared e con una mano scese a carezzargli sensualmente la linea dei fianchi mentre ancora lo baciava.

“Lus…lussuriosi!” balbettò Jensen, intuendo quello che stava cercando di fare il suo sorprendente amante.

“Lussuriosi?!” e a questo punto non solo le mani di Jared scesero a dare attenzioni al corpo di Jensen. Era tutto il corpo di Jared a torturarlo piacevolmente: Bocca, mani, dita, pelle, fiato.

Il giovane , bacio dopo bacio, accarezzò con la bocca e la lingua, il corpo del compagno , fino ad arrivare alla sua virilità , oramai , di nuovo piena di gloriosa vita.

“Inap…inappropriati!!” quasi boccheggiò il biondo a quel contatto eroticamente intimo.

“Inappropriati?” ripetè Jared , sorridendo malizioso dalla sua posizione. “Davvero?” ironizzò lambendo con le labbra la pelle delicata del basso ventre di Jensen. “Dopo quello che tu e la tua ..lingua, mi avete fatto meno di un ora fa?!” e poi bloccandolo appena dai fianchi. “Per non parlare di quello che mi ha fatto il tuo amichetto qui sotto?!” lo provocò ancora, prima di procedere a quello che aveva in mente e che lasciò Jensen con le parole a metà tra gola e labbra.

“Jar….Jared…” riuscì appena a biascicare Jensen, quando la bocca di Jared prese il sopravvento della sua intimità esposta.

Jared ne baciava la lunghezza, ne accarezzava con il velluto della sua lingua l’intera turgidità. Con il calore delle sue labbra portava conforto ai tremori con cui la vedeva fremere. Poi, quando un gemito più appassionato da parte di Jensen , gli rubò un sorriso soddisfatto, il giovane , abbandonò quella sua dolce e appassionata tortura per tornare a guardare il suo amante , decisamente sopraffatto dal piacere che stava ricevendo.

“Troppo inappropriato?!” lo provocò ironicamente.

Jensen , non riuscì a dirgli nulla.

La mente ancora confusa dalle sensazioni che le attenzioni di Jared gli avevano provocato. L’unica frase che riuscì a mettere insieme fu qualcosa del tipo: “Ti stai vendicando?” e Jared soddisfatto decise di giocare la sua partita.

Tornò verso il volto accaldato di desiderio del suo bellissimo amante e ghignò un tanto soddisfatto quanto malizioso: “Ne ho tutta l’intenzione!” sentenziò baciandolo talmente profondamente da togliergli il fiato.
Poi,  furono le mani di Jared che si prendevano ogni parte del corpo di Jensen. La sua bocca che ne saggiava ogni centimetro. La sua lingue che ne gustava il sapore dolce e salato e tanto tanto inebriante. E infine il suo corpo che , comunque insodissfatto richiedeva di prendere ancora di più. Fin quando quell'intima richiesta non fu esaudita e Jensen si arrese completamente e lasciò che ogni parte di lui soccombesse alla passione di Jared.

Mai vendetta fu così appagante!!

Il falco aveva decisamente perso la sua gara contro una colomba.


 

Quei giorni passati in quella stanza di motel, trascorsero così. Tra baci, carezze, fremiti e ansimi appassionati.

La voglia di stare insieme, la soddisfazione di scoprire di volta in volta quei punti particolarmente sensibili dei loro corpi. Stare insieme e stare insieme in quel modo, sembrò qualcosa di cui i due neo amanti non riuscivano a fare a meno.

Uno strano oblio dovuto alla loro quasi indispensabile necessità di amarsi ogni volta che il loro corpo ne sentiva il bisogno, annebbiò il vero motivo per cui erano costretti a stare rinchiusi in quella camera.


 

La mattina del terzo giorno, erano appena usciti dalla doccia e si stavano godendo una più che meritata e abbondante colazione, quando Misha tornò a bussare alla loro porta.

Jared fece per andare ad aprire ma Jensen lo anticipò. Lo fermò per il polso e sporgendosi verso di lui, gli baciò la fronte spaziosa.

“Sta’ qui. Vado io.” gli disse sorridendogli dolcemente e allontanandosi da lui per andare ad aprire.


 

Jared sentì il suo stomaco contorcersi piacevolmente. Sentì il suo cuore battere all’impazzata. Perfino le sue mani a volte tremavano dall’emozione quando il suo Jay gli era vicino.

Che cosa gli aveva fatto quell’uomo? Possibile che fosse stato in grado di fargli provare quelle emozioni e quelle sensazioni in così poco tempo? Possibile che fosse già assuefatto alla presenza di Jay? Che il suo corpo andasse pericolosamente in astinenza quando Jay era lontano da lui? Che fosse già talmente preso da lui che aveva perso di vista il motivo per cui erano in quella stanza ?


 

Ma se questo era quello che, in quel momento, si allarmava nella mente di Jared, quello che vorticava in quella di Jensen era ben altro.

Il cecchino si era offerto di andare ad aprire per mera protezione. Misha non aveva detto a che ora sarebbe tornato e quindi Jensen non sapeva chi c’era dietro la porta. Prima di aprire mise la mano, con indifferenza, sul suo giubbetto accartocciato apposta sul pensile del piccolo ingresso della stanza, così da poterci nascondere dentro la pistola.

Jensen aveva visto che Jared non gli aveva tolto gli occhi di dosso e fu per questo che compì quel gesto con più noncuranza possibile ma allertando comunque i suoi sensi ad agire se ce ne fosse stato bisogno.

Guardò dallo spioncino e quando vide che al di la della porta c’era effettivamente Misha, si sentì sollevato. Si voltò verso Jared e gli fece l’occhiolino per rassicurarlo.

“Chi è?” chiese comunque.

“Io!” fu la risposta.

“Io chi?” chiese ancora sorridendo divertito a Jared che gli sorrideva di rimando.

“Sono Misha. Apri…Jay!!” fece l’altro calcando chiaramente sul nome.

“Come faccio a sapere che sei Misha?!” lo stuzzicò ancora Jensen, poggiandosi con la spalla allo stipite della porta e incrociando le braccia al petto.

“OH!! Andiamo. Ti sembra davvero il momento di scherzare?!” rispose seccato l’amico oltre la porta.

“Vedi!!? Il mio vecchio amico Misha non rinuncerebbe mai a scherzare!” lo provocò.

“Il tuo vecchio amico Misha sta per sputtanarti con il tuo nuovo amico Jared se adesso non apri questa dannata porta.” lo minacciò Misha.

“ Davvero? E cosa…” ma Misha non lo fece nemmeno finire e mise in pratica la sua minaccia.

“Ok! Te la sei cercata. Quando avevi 16 anni andavi matto per la seta e hai perfino indossato un paio di mut…”

“Ok!!! OK!! Hai vinto!” e vinse sul serio, perché prima che Misha potesse terminare la sua “rivelazione”, Jensen aprì velocemente la porta e lo tirò dentro, afferrandolo per un braccio.

“Fesso!” fu il saluto di Jensen.

“Puttana!” quello di Misha che si sistemò la camicia strattonata da Jensen.


 

Jared rideva apertamente di quel siparietto e non fece caso al fatto che Misha si guardò intorno e non fece nemmeno caso al modo in cui l’amico appena arrivato, scrutò lui e Jensen da capo a piedi.

“Vedo che avete fatto già colazione?!” chiese fissando Jensen appena dietro di lui.

“Sì. Avevamo fame!” rispose l’amico.

“Lo immagino!” replicò Misha appena appena malizioso.

“Molta….fame!” aggiunse Jared, mentre si portava alla bocca l’ultimo pezzo di ciambella fissando Jensen.

“Immagino anche perché!” convenne Misha, indicando il letto ancora sfatto. “Come immagino che non abbiate pensato a come venire fuori dal casino in cui siete finiti, vero?”

“Beh!! noi…” balbettò Jared, arrossendo appena.

“Certo che ci abbiamo pensato!” andò in aiuto Jensen, che con un lieve imbarazzato, infilò le mani in tasca. “Un paio di volte…tra una cosa….e l’altra!” ammiccò.


 

“Cazzo! Ragazzi!!” esclamò esasperato il russo. “Non ditemi che non avete fatto altro dalla sera che vi ho lasciato qui!!”


 

“Certo che no!!” si difese Jensen, avvicinandosi a Jared.

“E ?!” azzardò Misha.

“Diciamo che ora….ci conosciamo meglio !” rispose chinandosi appena per baciare il capo di Jared, che istintivamente chiuse gli occhi a quel contatto e sorrise sereno. Nonostante la situazione.

“Meno male che non sono diabetico!” asserì seccato Misha, sedendosi pesantemente su una sedia accanto al tavolo.

Il ragazzo avrebbe davvero voluto che i due avessero già un piano. Però sapeva che Jensen comunque sapeva cosa fare e poi….


E poi aveva visto lo sguardo dell’amico. I suoi occhi che brillavano. Il modo in cui aveva baciato Jared e come Jared si era abbandonato a quel bacio casto. Il modo in cui lo guardava e veniva guardato.

Non si trattava della cosa di un paio di giorni da motel. Quello che vedeva sia sul volto di Jared che su quello di Jensen era qualcosa che andava ben oltre. Molto più nel profondo.

E ne fu felice perché non aveva mai visto Jensen così.

E lo sarebbe stato ancora di più se in quel momento non avessero avuto qualcuno alle calcagna che voleva fare loro la pelle.


 

   
 
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