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Autore: EragonForever    02/06/2017    4 recensioni
L'universo è in pericolo di estinzione, un'antica minaccia sta tornando per rimpossessarsi della conoscenza del Pilastro dell'Equilibrio per piegare l'intera umanità al suo volere. Ma prima dovrà fare i conti con una nuova generazione di Guardiani, sei ragazzi provenienti da dimensioni diverse rinati a nuova vita e divenuti immortali, forti del potere delle Arti Mistiche, dovranno dare fondo a tutta la loro energia per fermarlo. Perchè se la guerra incombe, la nostra umanità non avrà un futuro.
***
Salve gente, questa è la nuova versione appena ristrutturata, spero con il cuore che vi piaccia
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5: Una Marcia in Più

Buio, solo buio accolse Hypnos non appena varcò la soglia della sala del trono del Palazzo d'Onice situato al centro di una landa desolata priva di qualsiasi forma di vita. Il silenzio era sovrano, nemmeno il vento soffiava. L'atmosfera era pesante, mentre il suo miasma infernale impregnava l'intera area. Lui era ovunque, Hypnos poteva percepire la sua presenza fin dentro le ossa. Sudava freddo e nonostante fosse da anni al suo servizio li incuteva ancora un certo timore. Quindi si inginocchiò con le gambe che tremavano mentre in mano teneva il Cristallo delle Lacrime, una debole fonte di luce in mezzo a tutta quella oscurità. Deglutì un paio di volte per poi parlare.

"Mio signore Apophys, ho portato a termine la missione che mi avete assegnato.", esordì con il capo chinato.

Bastò sentire il silenzio per capire che lui era soddisfatto, poichè era uno che non si esponeva mai troppo, così Hypnos si alzò per poi uscire dalla stanza lasciando il Cristallo al suo cospetto. Si diresse quindi verso il salotto passando per i bui corridoi dove le torce illuminavano a malapena dando un'aria sinistra e inquietante, ma a lui non faceva ne caldo ne freddo. Quando raggiunse la sala spalancò le porte con fare trionfale, un sorriso in volto.

"Salve gente! Il vostro Hypnos è tornato!", esclamò con tono gioviale.

Le due figure sedute lo guardarono con fare impassibile.

"Suvvia, cosa sono quei musi cupi? Non siete contenti? Un po' di entusiasmo avanti.", disse poco dopo, sedendosi in modo scomposto su una poltrona accanto al fuoco.

"Hyp, siediti meglio su quella poltrona, non sei in un bar.", disse con freddezza la figura alla sua sinistra, intenta a leggere un libro, occhieggiando il compagno con fare critico.

Aveva una pallida carnagione diafana, gelidi occhi grigio chiaro e lunghi capelli lisci e fluenti con ciocche azzurro ghiaccio con ciocche argentate. Da sotto il vestito bianco si intravedeva un fisico agile ma anche magro e smunto. Il rosso allora sbuffò.

"Ah tu e i tuoi modi garbati mi date proprio sui nervi, io faccio come mi pare chiaro? E poi un minimo di entusiasmo insomma, ho trionfato per la miseria.", fece l'altro di rimando.

"Quindi hai dato a quei fenomeni da baraccone una bella lezione immagino.", disse una voce di ragazza sulla poltrona di fronte.

Lei invece aveva una delicata carnagione color pesca con un neo sul labbro superiore, vispi occhi smeraldini e capelli a caschetto ramati con tenui riflessi dorati. Fisico minuto e snello, agile e atletico, evidenziato dalla sua tuta aderente blu notte. Hypnos allora sogghignò.

"Certamente cara Selene, li ho pestati a dovere, peccato che quella patetica Ninfa si sia messa in mezzo durante il mio colpo finale, ma tutto sommato ho preso il Cristallo.", rispose lui con un sorriso spavaldo.

"Bravo, ti sei fatto valere.", disse Selene, soddisfatta.

"Come sempre dolcezza, ma anche tu hai dato il meglio di te"

"Si, è stato troppo facile, quegli angioletti non riuscivano nemmeno a proteggere se stessi, erano praticamente impotenti davanti al mio esercito.", fece lei.

"Decisa come sempre, degno di te, ah almeno tu mi apprezzi, non come il qui presente Thanatos che non fa altro che criticarmi"

L'altro sbuffò in risposta.

"Lo faccio semplicemente perchè non mi piacciono i tuoi modi poco rispettosi, e ora se volete scusarmi sono stato convocato.", disse con nonchalance, per poi posare il libro, alzarsi e uscire dalla stanza.

 

(...)

 

I Guardiani nel frattempo avevano da poco fatto ritorno ad Astrea, ancora rasa al suolo. Sentirono una stretta al cuore nel vederla ancora in quello stato ma poi si rimboccarono le maniche radunandosi nella Sala del Consiglio per decidere il da farsi.

"Bene, ci organizzeremo così, Shea, tu e Shin vi dedicherete al tuo famiglio, mentre io e gli altri ci occuperemo del ripristino della Sede e delle truppe andate perse.", esordì Dafne, seria.

I suoi compagni annuirono e allora si divisero nei due gruppi predisposti. Shea e Shin uscirono quindi fuori da Astrea per poi andare in un posto più tranquillo in modo da allenarsi in tutta tranquillità. Gli altri invece si radunarono al centro della Sede assieme alle loro truppe rimaste.

"Perfetto, possiamo metterci all'opera, Arya, Tenma, voi dirigerete la ricostruzione mentre io e Maverick ci occuperemo dei nuovi Angeli che rinasceranno.", disse infine Dafne, seria.

"D'accordo, rispose l'amica, decisa.

Poco dopo i due Guardiani iniziarono subito con il loro compito assieme agli Angeli. La ricostruzione di Astrea non era un compito facile ma grazie alla loro lunga esperienza riuscirono con un buon inizio a rimetterla in sesto dirigendo gli Angeli su come fare senza ovviamente restare con le mani in mano poichè anche loro li aiutavano facendo lavoro di squadra ripulendo Astrea dalle macerie interne per poi metterle fuori e ricostruire i pezzi tramite la telecinesi, certo, non era ad ampia potenza ma era lo stesso utile anche se serviva comunque molta concentrazione.

Intanto Dafne e Maverick erano andati all'Altare della Vita, un piccolo tempio nascosto poco fuori Astrea. La sua struttura era la stessa del tempio dove era custodito il Pilastro, solo più piccolo. Li aveva luogo la rinascita, non solo degli Angeli, ma anche dei Guardiani. Era stato in quel luogo che Dafne e i suoi compagni erano rinati a nuova vita. Per gli Angeli era lo stesso principio poichè prima di diventarlo erano persone di animo puro provenienti dalle varie dimensioni che, dopo la morte, rinascevano come Angeli al servizio dei vari Guardiani con mansioni specifiche come difendere la Sede, mantenerla, sistemare i rapporti e la biblioteca, spionaggio e ricerca di informazioni su cosa accadeva in giro e nelle dimensioni, specializzazione in attacco e per finire la protezione del Pilastro. Il compito dei Guardiani era quello di guidarli e istruirli a combattere e il vantaggio era che quando nascevano nuovi Angeli partivano già con una iniziale esperienza ed erano già abbastanza dotati in modo da non partire da zero nell'addestramento. Ogni Guardiano guidava una squadra appartenente alla propria Arte Mistica Elementale e ognuna aveva comunque un generale. Quando un nuovo Angelo rinasceva manteneva comunque il ricordo di chi era stato nella vita precedente. Inizialmente era spaurito e spaventato e allora Dafne aveva il compito di tranquillizzarlo facendolo sentire al proprio agio. Maverick invece li addestrava a combattere essendo lui il vero esperto, supportato a volte dai ragazzi. Quella mattina fu fortunatamente molto propizia.

Shea intanto con l'aiuto di Shin aveva, dopo vari tentativi, evocato il suo famiglio. Ora che la vedeva meglio aveva le fattezze di una bellissima Ninfa d'Acqua dal corpo sinuoso e aggraziato fasciato da un lungo abito che le lasciava le spalle scoperte da dove partiva uno strascico. Il bellissimo volto era incorniciato da una lunga chioma fluente come onde delicate mentre gli occhi erano due fiaccole azzurro scuro, così come le labbra piene e piccole che sfoggiavano in un dolce sorriso. Il corpo finiva in una spirale, il tutto sfumato da un tenue chiaroscuro. Shea e Shin ne rimasero completamente folgorati. La Ninfa allora ridacchiò con una melodiosa risata.

"Perchè mi guardate così?", chiese con una gentile vocina.

I due ragazzi quindi si riscossero.

"No ... niente, è solo che ... sei bellissima.", rispose Shea, arrossendo.

"Oh ... grazie, comunque io sono Larea, ultima sopravvissuta dell'Ordine delle Sacerdotesse dell'Acqua incaricate di proteggere il Cristallo delle Lacrime, è un piacere conoscerti Shea.", rispose la Ninfa con un caldo sorriso.

La ragazza rimase non poco stupita nel sentire il suo nome.

"Come fai a conoscermi?", domandò, perplessa.

Larea allora le si avvicinò, mettendole una mano delicata sulla spalla.

"E' merito del nostro Legame se ora ti conosco dolce Shea, quando mi sono legata a te ho avuto modo di conoscerti tramite i tuoi ricordi.", spiegò.

"Oh ... adesso si spiega tutto, a proposito lui è ...", iniziò.

"Shin giusto? Il tuo compagno se non sbaglio.", concluse la Ninfa, avvicinandosi al Guardiano che avvampò.

"Come lo sa?", chiese quello, stupito.

"Sempre tramite il Legame ... ma ora direi di andare dritti al punto. Ora che siamo compagne mia cara Shea dovrai imparare a usare appieno il mio potere, ad esempio come trasferirmi nella tua arma per potenziarla o fonderti con me, sono le due cose base, oltre anche a rafforzare il nostro Legame.", spiegò Larea.

La Guardiana rimase a bocca aperta a quella spiegazione.

"Sul serio?! Sembra una vera forza!", esclamò, entusiasta.

Il famiglio sorrise al suo entusiasmo.

"E' comunque il mio compito quello di aiutarti in modo da ricambiare quello che tu hai fatto per me salvandomi la vita, non è molto ma è il minimo.", spiegò.

"Tranquilla, per me è più che sufficiente, quando iniziamo?", fece la Guardiana di rimando.

"Beh ... direi anche subito giovane fanciulla.", fece la Ninfa di rimando.

Shea annuì con decisione, poi Shin le prese una mano.

"Non preoccuparti, sono qui se avrai bisogno.", la rassicurò.

La ragazza sorrise, poi si mise subito all'opera, impugnando la sua katana.

"Bene, come prima cosa chiudi gli occhi e espandi la mente, percepisci la mia energia e concentrala sulla lama in modo da farla fluire al suo interno, solo così riuscirai a rendermi un tutt'uno con essa.", spiegò nuovamente Larea con voce soave.

La Guardiana allora si fece guidare dalle sue parole, sentiva la sua energia scorrere dentro di lei come un'onda per poi percepirla fin dentro le vene e scorrere fino alla sua arma. Larea quindi divennne una scia azzurrina che attraversò la compagna fino a giungere alla lama che si illuminò di un intenso bagliore. Quando la luce si attenuò l'arma era diversa, sembrava fatta di pura acqua che riprendeva perfettamente le sue forme. L'impugnatura era argentata, finemente decorata. Shea spalancò gli occhi nel vedere quella meraviglia.

"Wow è ... è bellissima.", disse con voce tremante dall'emozione.

"Complimenti!", esclamò Shin.

"Brava, ci sei riuscita al primo colpo, ma ora dovrai fare lo stesso con me al tuo interno, è lo stesso principio.", disse Larea, uscendo dalla katana e rimaterializzandosi al fianco della compagna.

"D'accordo proviamoci.", rispose Shea, decisa.

La Ninfa annuì per poi fluire nel petto della ragazza che subito sentì la sua presenza.

"Bene, ora concentrati e fai la stessa cosa di prima.", spiegò la voce del famiglio nella sua testa.

La Guardiana allora ripretè il processo ma si accorse di avere qualche difficoltà poichè la sua energia era molta e mischiata a quella che Shea possedeva in corpo non era facile. Nei giorni seguenti non riuscì a vedere dei risultati.

"Dannazione, perchè non ci riesco.", borbottò un pomeriggio.

"Perchè devi cercare di mantenere la mia energia distaccata dalla tua in modo da riuscire a incanalarla nella katana. Ora cerca di rilassarti, fa respiri profondi e concentrati.", le disse Larea.

La Guardiana annuì e seguendo il suo consiglio vide che tutto le riusultò più facile, essendo più calma e rilassata e dopo qualche tentativo finalmente ci riuscì sotto gli occhi stupiti di Shin, che battè le mani.

"Hai visto? Ci sei riuscita.", commentò.

"E' vero, nei giorni precedenti ero tesa e non riuscivo a concentrarmi come volevo, ma ora ce l'ho fatta.", disse Shea con un sorriso.

"Complimenti mia cara, ma d'ora in poi dovrai riuscirci da sola senza la mia guida in modo da essere pronta in caso di necessità.", replicò Larea, seria.

"Contaci.", rispose la Guardiana, felice.

Così nei giorni che seguirono si allenò molto finchè non ottenne la completa autonomia in modo da fare la fusione semplicemente pensandolo. Fortunatamente anche la ricostruzione di Astrea e l'addestramento degli Angeli procedeva a gonfie vele. I Guardiani non appena seppero di Shea e dei suoi progressi furono molto felici. Ora avevano una marcia in più per portare a termine la loro missione.

 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP, sono ritornata con un nuovo capitolo, perdonate l'assenza ma sono stata leggermente impegnata. In questo capitolo ho voluto introdurre un po' i seguaci di Apophys, ma col tempo avremo modo di conoscerli meglio parola mia poichè daranno decisamente del filo da torcere ai nostri Guardiani. Poi ho parlato in generale di come avviene la nascita degli Angeli, ma ho voluto concentrarmi di più su Shea e il suo famiglio Larea per approfondire di più il loro Legame ... spero che non sia confusionario. Preparatevi perchè avrete presto una buona dose d'azione parola mia.

Ringrazio di cuore KnightofFire e Vago, i miei due seguaci fidati che mi danno sempre ottimi consigli per migliorare sempre di più e ovviamente chi legge e basta. Detto questo alla prossima avventura!

Saluti la vostra EragonForever

   
 
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