Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Mitsunari    02/06/2017    0 recensioni
Ciao! Mi chiamo Fortuna è sono il demone dell'omonimo peccato. Vivo nella Karat, una scuola dove le tre razze, demoni, umani e angeli, convivono pacificamente. Credevo che la mia vita giú all'Inferno fosse monotona -che è una delle ragioni per le quali ho deciso di frequentare la scuola- ma subirà una forte scossa. Tutta una serie di eventi inaspettati mi segneranno per sempre.
Questa è una storia YAOI se non siete fan del genere non leggete!
Per gli altri, invece, buona lettura! o(^O^)o
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve gentee! 
Sì, lo so, sono in tremendo ritardo, ma sapete... impegni scolastici, ecc.
Ma non sono qui per raccontarvi la storia della mia vita, no, no, anche perché non interesserebbe a nessuno (che grandi battute ahah) ^^
Sono lieta di annunciarvi il prossimo capitolo che tanto aspettavate! Yeee ^^
Devo avvertirvi, però, che il rating potrebbe alzarsi, quindi attenzione, mi raccomando!
Ed infine...
Buona lettura!



Capitolo quinto

Riesco a staccarmi da Calen e lo guardo sconvolto. Lui mi abbraccia forte e inizia a piangere “Scusa, non lo farò mai più, scusa…” piange “V-volevo s-solo vedere cosa provavo…” riesce a dire tra i singhiozzi.
Lo stringo a me e lo coccolo consolandolo “Non fa niente, sta tranquillo”
“C-credo di aver trovato qualcuno, sai? Ti ho baciato per vedere se c’era qualcosa di più oltre all’attrazione che provo per te, ma niente. Invece con lui… il cuore mi batte forte, mi sento sempre a disagio ed ho le farfalle allo stomaco…”
Sorrido e lo faccio -finalmente- entrare “Chi è?” Chiedo curiosamente.
“È quel ragazzo che hai conosciuto oggi… Aerandin”
“Oh, allora hai buoni gusti, Calen” ridacchio prendendolo dolcemente in giro “Si è già creata intesa tra voi due?”
Lui fa spallucce “Non lo so, quando i nostri sguardi si sono incrociati ho sentito un forte calore” spiega “Però non so cos’ha provato lui”
“Cercherò di parlarci io, proverò a capire se ricambia” lo rassicuro.
“Grazie!” Mi stringe forte “Sei un amico”
Sorrido e lo bacio amichevolmente sulla guancia “Non devi ringraziarmi, lo faccio per te” sorrido ancora.
Lui mi lascia e si asciuga alcune lacrime che erano insolentemente scappare dai suoi occhi “Ti voglio bene”
“Anch’io” lo bacio, di nuovo, amichevolmente ma questa volta sulla fronte.
“Eri solo?” Mi chiede dopo qualche attimo.
Annuisco “Sì, come al solito” ridacchio un po’.
Mette un leggero broncio misto a tristezza e preoccupazione “Dovresti smetterla di stare sempre da solo”
“Ma io ho te, sei il mio migliore amico, non ho bisogno di qualcun altro” gonfio le guance.
Lui sospira e si siede sul letto aspettandomi. Finalmente mi siedo accanto a lui guardandolo con gli occhi dolci e imploranti “Resti a dormire qui stanotte?” Chiedo.
“Non preferisci stare solo?” Ride prendendomi in giro poi scuote la testa sospirando dolcemente vedendo il mio broncio “Sì, certo che resto”
Sorrido felice “Grazie” lo abbraccio.
Mi accarezza piano i capelli “E tu? Hai trovato un partner?”
A quella domanda mi allontano leggermente di scatto “N-no… non ancora, perché?” Cerco di evitare il discorso.
“Non c’è qualcuno che ti piace?” Insiste.
“No” chiudo la questione “Su, è tardi, a letto, dobbiamo alzarci presto domani” vado in bagno per cambiarmi. Quando torno mentre sto per mettermi a letto noto che Calen mi sta fissando “C-cosa?” Balbetto imbarazzato; mi sento sempre in soggezione quando qualcuno mi osserva o, peggio ancora, mi fissa.
“Mi nascondi qualcosa” assottiglia lo sguardo e la mia coda compare da sotto la mia maglia ed inizia a muoversi nervosamente, lo faceva sempre quando mentivo.
“Brutta bastarda, traditrice. Potrebbe anche collaborare qualche volta” penso nervoso.
Calen, che mi conosce fin troppo bene, lo nota ed infatti osserva “Stai mentendo, la tua coda si muove”
“Ti sbagli, non ti mentirei mai, non ti fidi?” Non cedo e lo guardo con le lacrime pronte ad uscire dai miei occhioni color rugiada.
“Allora dovrò farti sputare il rospo” ghigna e io indietreggio spaventato allontanandomi lentamente dal letto.
“C-cosa vuoi fare?” Balbetto con un filo di voce.
“Oh, assolutamente nulla, solo…” mi prende la coda “So che hai un debole per le coccole” mi sorride sadicamente ed inizia ad accarezzarmi la coda.
“N-noo! Myaa!” Miagolo cercando di liberarmi dalla presa.
“Allora? Cosa mi nascondi piccolo Milek?” Canticchia.
“I-io… n-non posso dirlo…” mugolo.
“Puoi dirmi tutto, lo sai, nulla di ciò che mi confiderai uscirà da questa stanza” stringe la presa sulla mia coda; mi sentivo sempre più accaldato.
Soffoco un urlo di piacere, non mi stava praticamente facendo niente ma la stimolazione alla coda che è ipersensibile, equivale alla stimolazione sessuale.
“T-ti prego… n-non farmi andare in calore…” gemo quando lo sento di nuovo stringermi la coda mentre la punta si attorcigliava attorno al suo braccio.
“Mi dirai cosa stai nascondendo?” Insiste e continua a massaggiarmi la coda per poi pizzicarla sulla punta.
“S-sì! T-ti dirò tutto! O-ora basta però, t-ti prego!” Supplico e faccio un sospiro di sollievo quando mi lascia la coda.
Ansimo aspettando che il mio respiro torni normale e regolare “S-sì c’è qualcuno che mi piace ma se te lo dico mi prenderesti per pazzo e mi disprezzeresti”
“Se non mi dici nulla non puoi sapere la mia reazione”
“È un angelo…” sussurro pianissimo, quasi non mi sento.
 Sbatte le palpebre confuso più volte “Eh?”
“Hai capito bene… lui è un angelo”
Mi guarda incredulo per un lungo attimo “Sai che è proibito, vero?” Mi guarda preoccupato.
“Si, ma noi ci amiamo… io… non so cosa fare”
“Vi vedete di nascosto?” Chiede. Il suo tono diventa più curioso come se si fosse dimenticato che gli ho appena detto che Nieninque è un angelo.
Annuisco piano “Sì, è ovvio, di certo non vado in giro ad urlare che sono innamorato di un angelo” ridacchio un po’ cercando di spezzare la tensione.
“Hey! Cosa posso saperne io? Sono solo felice che tu abbia finalmente trovato l’amore vero, ma se quel dannato puttino osa solo pensare di farti del male gli strappo le ali con le mie stesse mani” mi guarda serio.
“Su, non essere violento, Calen, non è da te” ridacchio.
“Me lo farai conoscere?” Chiede guardandomi con occhi quasi supplicanti.
“Non lo so, Calen, vorrei ma ho paura… E se qualcuno dovesse vederci?” Tremai spaventato.
“Ti aiuterò, vi aiuterò. Non lascerò che vi scoprano” mi sorride incoraggiante “Andrà tutto bene”
Lo abbraccio “Grazie, Calen, sei un vero amico” sorrido “Ora, per favore, possiamo metterci a letto? Ho sonno” rido fintamente esasperato.
Annuisce ridacchiando e finalmente mi lascia dormire; dopo aver parlato con lui mi sento più leggero e dormo meglio.
 
Il giorno dopo, nel pomeriggio incontro Aerandin in biblioteca per aiutarlo a studiare. Quando usciamo alcuni demoni iniziano ad insultarlo. Sono tre e il loro leader è Dae (ombra), un demone minore che è solito infastidire i nuovi arrivati e, a quanto pare, soprattutto i mezzosangue. Per un attimo rimango indietro per valutare la situazione, Dae non si è ancora accorto della mia presenza.
“Hey schifoso mezzosangue!” Urla verso Aerandin che si gira guardandolo con timore.
“C-che c’è? N-non ho fatto niente” si difende.
“Quelli come te dovrebbero solo estinguersi” borbotta ghignando, poi guarda i suoi compagni facendo un cenno col capo “Uccidetelo” ordina.
A quella parola scatto in avanti mettendomi in mezzo, davanti ad Aerandin per proteggerlo.
“M-milek? S-sua altezza?”
“Dae, smettila d’infastidire le matricole. Ti conviene ascoltarmi se non vuoi finire male” ringhio quasi e lo minaccio assottigliando lo sguardo facendo luccicare i miei occhi di un rosso sangue tipico di quando un demone usa i suoi poteri.
“S-si, mi perdoni, Altezza” scappa via seguito dai suoi complici.
“Grazie Milek…” sussurra Aerandin e gli sorrido calorosamente.
“Non devi ringraziarmi, tra amici ci si aiuta, no?” Sorrido “Su, andiamo?”
Mi abbraccia annuendo “Ti voglio bene!” Esclama felice.
“Anch’io” sorrido sciogliendo l’abbraccio ed incamminandomi verso il cortile “Aerandin, dovrei chiederti una cosa”
“Dimmi” mi guarda curioso.
“Conosci Calen?” Chiedo e noto subito che a sentire quel nome le sue guance assumono un colorito roseo.
“S-si, perché?” Balbetta imbarazzato.
“Cosa ne pensi di lui?” Chiedo curioso.
“I-io… non lo so… Mi piace? Credo… diciamo che ho avuto quello che è comunemente definito come colpo di fulmine…” sussurra, rosso in viso.
“E se ti dicessi che ricambia?” Sorrido.
“D-davvero? N-no è impossibile, lui è un purosangue e per di più uno sei Sette, non avrà mai occhi per un insulso mezzosangue come me”
“Non è vero, noi non siamo come Dae, altrimenti io non sarei tuo amico, non credi? Gli piaci, te lo assicuro” sorrido dolcemente.
“M-ma come puoi esserne così sicuro?”
“E’ il mio migliore amico, se si innamora di qualcuno me ne accorgo subito. Quando ti guarda sembra un cucciolo smarrito” ridacchio un po’ “Se vuoi vi organizzo un incontro” fischietto.
Arrossisce “N-no, tranquillo, non ce n’è bisogno, tanto domani abbiamo un incontro per l’orientamento”
Sorrido “Bene. Su, vieni, ti accompagno in stanza”
Dopo averlo accompagnato torno anch’io nella mia camera e mi butto stanco sul letto; sono un dormiglione, che ci posso fare?
Chiudo gli occhi rilassandomi completamente ma poi sento qualcuno bussare alla finestra. Apro gli occhi di scatto e guardo in direzione del rumore solo per vedere Nieninque che mi fissa con un’espressione triste e delusa.
Lo faccio entrare e lo abbraccio “Hey, cosa succede?”
“Avevi promesso che potevo venire oggi… E invece non c’eri…” singhiozza.
Gli accarezzo i capelli “Scusami… pensavo che saresti venuto stasera” lo bacio sulla guancia “Scusa” ripeto, sentendomi in colpa.
Si asciuga una lacrimuccia che minacciava di uscire “Non fa niente” mugola “Cos’hai fatto oggi? Immagino avrai avuto molto da fare”
Lo faccio sedere sul letto accanto a me e mi appoggio a lui lasciandomi coccolare “Sì, ho aiutato un amico a fare un progetto ed ho dovuto difenderlo da alcuni bulli”
“Oh? Ora sta bene?” Mugola preoccupato; quant’è carino quando è così premuroso.
“Sì, ma temo che avrà ancora problemi, è un mezzosangue e di idioti ce ne sono tanti in giro” sospiro.
“Vuoi andare da lui?” Chiede dolcemente ma non posso fare a meno di sentire, in quelle parole, una piccola nota di gelosia.
Rido dolcemente e lo bacio a fior di labbra “Va tutto bene, non devi essere geloso di lui, è innamorato di Calen ed ho intenzione di farli stare insieme”
“E noi? Noi quando staremo insieme?” Mi guarda serio e la mia espressione s’incupisce leggermente.
“Noi già stiamo, Nieninque, solo che non possiamo urlare al mondo la nostra felicità, ma io ti amo e voglio stare con te. E per sempre” sussurro e lo bacio.
Ricambia e mi fa stendere sul letto per poi staccarsi dalle mie labbra “Fortuna… amore mio… ti prego, non resisto più… Voglio diventare una cosa sola con te” sussurra e lo guardo con occhi languidi di desiderio offrendomi completamente a lui.
Lentamente mi spoglia e inizia a baciarmi su tutto il petto soffermandosi su quei due piccoli punti più sensibili e facendomi gemere di piacere.
Non mi muovo, sono completamente sottomesso a lui e la cosa non mi dispiace, mi sento bene, amato, non come con Mailea.
Mi copro la bocca per fermare forti gemiti che minacciano di uscire, quando Nieninque inizia a prepararmi con le dita. Mi lascio andare in un urlo strozzato quando lo sento dentro di me.
“S-stai bene? Se vuoi che mi fermo, basta dirmelo” mi sussurra dolcemente preoccupato mentre ansima.
Gli sorrido “Sto bene… continua” lo bacio a stampo e lui inizia a muoversi dentro di me.
E’ una sensazione stupenda, mi sento come se fossimo una cosa sola e il turbinio d’emozioni che la percezione del suo tocco sulla mia pelle e del calore del suo respiro mi lasciano, mi perseguiteranno per sempre. Saranno la mia personale droga.
Lo sento spingere sempre più forte e mi accorgo di avvicinarmi pericolosamente al punto di non ritorno. Nieninque di abbassa sul mio petto mordendomi leggermente sull’incavo imprimendo su di me il suo marchio e lo sento riversarsi dentro di me mentre anch’io raggiungo la massima estasi sporcando entrambi.
Ansimo e lo guardo mentre si stende accanto a me. Ci guardiamo e sorridiamo per poi abbracciarci aspettando che i nostri respiri tornino regolari.
“Sono felice…” sussurro “Ora sono il tuo compagno a tutti gli effetti”
Mi accarezza i capelli “Mio per sempre” sussurra poi mi bacia e ricambio con tutto l’amore che provo per lui “Ti ho fatto male?”
Nego con la testa “No, è stato fantastico”
Sorride “Posso restare stanotte?” Chiede facendo gli occhioni dolci.
A vederlo non posso fare a meno di ridere dolcemente; a volte sa essere così adorabilmente infantile “Sì, certo che puoi rimanere” lo bacio sulla guancia “Su, facciamo un bagno?” Mi alzo rimettendomi i boxer per coprirmi.
Annuisce e mi segue. Dopo il bagno io metto la sua maglia facendolo restare a torso nudo e la cosa non mi dispiace per niente, sia ben chiaro. Ci mettiamo sul letto e mi appoggio a lui usandolo come cuscino e sbadigliando carinamente.
“Stanco?” Chiede lui mentre mi accarezza i capelli.
Annuisco e faccio le fusa mentre anche la mia coda -che per una volta è d’accordo con me- compare reagendo a quelle deliziose attenzioni.
“Senti… Con il marchio come farai? Presto inizierà a vedersi…” mi chiede preoccupato.
“Lo coprirò, non devi preoccuparti. Sta attento tu piuttosto…” Alzo la testa quanto basta per arrivargli alla spalla destra e la mordo leggermente imprimendo, anch’io, il mio marchio su di lui. “Ora anche tu sei completamente mio” gli sussurro; i miei occhi di rugiada si specchiavano nell’azzurro dei suoi. Lo bacio con desiderio e finiamo di nuovo a fare l’amore.
A notte inoltrata ci addormentiamo l’uno stretto all’altro.
L’unica cosa che mi viene in mente ora è che Nieninque, il mio piccolo angioletto, è la cosa più bella che sia capitata alla mia insulsa vita.


 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Mitsunari