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Autore: Dalhia_Gwen    03/06/2017    4 recensioni
Tutte le ragazze hanno un'ambizione, lei compresa.
Ma la sua è qualcosa di particolare.
Inconsueta.
Singolare.
Lei voleva diventare un marinaio.
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Duncan, Geoff, Gwen, Scott | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Contesto generale
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Pirate Wedding Day - Cover




 

Chapter 2


Percorse il sentiero che scendeva verso valle con un sorriso a trentadue denti, seguita dalla sua inseparabile Maya, un setter dal manto bianco a chiazze marroncine, di appena qualche mese e che ormai la considerava la sua mamma. Maya aveva un fratellino, Sparks, che invece era affidato a Scott affinché imparasse a fare la guardia. I due piccoli erano rimasti soli, e quando suo padre li trovò pensò di prenderli con sé ed istruirli in caso di ladri.
Ma Maya era davvero ribelle, e suo padre perse le speranze, affidandola a lei. Da quel giorno diventarono inseparabili. Lei capiva al volo quello che passava per la testa della fanciulla, e come lei era sempre pronta a rischiare pur di placare la sua voglia di conoscere.
 
- Forza Maya! Siamo quasi arrivati! - ricevette un gioioso scodinzolamento, mentre si precipitavano veloci verso il molo.
Gwen rallentò la sua corsa, col cuore in gola, mentre ricomponeva la sua figura cercando di essere più presentabile possibile. Solo in quel momento si accorse che, per la fretta, non si ero sciolta il grembiule che indossava per lavorare. Si guardò intorno, giusto in tempo per osservare la folla di persone che si era riunita al porto per osservare le navi in arrivo.  
E finalmente le vide anche lei. 
Una decina di navi si stavano avvicinando lente e maestose, mentre attraversavano il piccolo tratto di mare che le dividevano dalla banchina, così eleganti nel loro movimento ondulatorio.
Man mano che avanzavano verso di loro, ella riusciva ad ammirarle sempre meglio, fino a quando la sua attenzione non si soffermò su una in particolare, e quasi le mancò il fiato.
Era stata costruita con un legno scuro, tendente al nero, che non aveva mai visto adoperato su nessun'altra. Aveva tre alberi altissimi sui quali scendevano prepotenti funi che l'equipaggio era intento ad afferrare per legarvici enormi vele di color avorio, spiccando così nell'ombra che quella nave emanava.
 
Un brivido la percorse tutta la schiena: quella nave era bellissima quanto terrificante, e rubava tutta la scena.
 
- Wow - riuscì solo a dire e lentamente si avvicinava per ammirarla. Fu quando Maya cominciò ad abbaiare che Gwen si riscosse da quello stato di ipnosi in cui era caduta, accorgendosi della presenza poco lontana di due persone molto familiari.  
- Dannazione! - adocchiò un carico di frutta posto ai lati di un grosso carro, e si nascose dietro, non prima d'aver preso anche Maya con sé. 
 
Ma che diavolo ci facevano suo padre e suo fratello lì?! 
 
A quel punto si scostò per tentare perlomeno di ascoltare qualcosa. 
- È un onore vedervi qui, capitano Flinn. - disse Ryan, dopo aver stretto la mano a colui che doveva essere il capitano di una nave corsara inglese. Era piuttosto mal ridotta, ed era facile dedurre fosse reduce di un arrembaggio o di un attacco non previsto. 
-Sì sir Ryan, purtroppo abbiamo incontrato pirati spagnoli che ci hanno colti in un momento di difficoltà, abbordando la nostra nave e saccheggiandola. Per fortuna abbiamo incontrato la Warrior che si è offerta di scortarci fino a qui, avendo in comune la destinazione. - spiegò il capitano, visibilmente provato dall'accaduto.  Suo padre annuì, e lo stesso fece Scott, così l'uomo continuò. 
- A tal proposito, mi hanno consigliato voi per rifornirmi di viveri, perlomeno gli indispensabili. - 
- Sono lieto di sentirvelo dire. Io produco latte e i suoi derivati. Quanti ve ne servono? - chiese il padre guardando poi Scott che subito prese appunti. Il capitano Flinn espose il suo bisogno, e dopo aver cercato di contrattare sul prezzo, gli uomini si scambiarono una calorosa stretta di mano. 
- Ve li farò recapitare entro i prossimi tre giorni, cosicché possiate nuovamente prendere il largo senza perdere altro tempo. Mio figlio si assumerà la responsabilità dell’arrivo del carico fino a bordo della vostra nave. - disse suo padre, dando una pacca sulla spalla a Scott. 
- Vi ringrazio Ryan. Ad ogni modo… - proseguì il capitano, posando gli occhi su Scott.  
- Ho sentito dire che la Warrior sta arruolando del personale, tu giovanotto mi sembri molto adatto ad entrare in un equipaggio. Perché non ci provi? Potrei mettere una buona parola nel caso… -.  
A Scott scappò un leggero sorriso, tuttavia si trattenne nel liberare un pensiero poco gradevole.  
- Apprezzo il gesto, capitano, ma la vita in mare non fa per me. Preferisco toccare terra e mungere le mie belle mucche. - mantenne un sorriso scherno, mentre il capitano lo squadrava male. 
- È un vero peccato, giovanotto, un fisico dalla forza come la tua farebbe molto comodo al capitano di una nave, per non parlare degli innumerevoli benefici che potresti avere se solo provassi. - era chiaro, il capitano stava elevando quelli del suo campo, gli animali di mare come li chiamerebbe Scott, ma non sapeva con quanta testardaggine aveva a che fare in quel momento.  
- Sapete capitano, non tutti sono nati con le stesse ambizioni. Mio figlio è molto devoto all'attività di famiglia, ed avendo un solo maschio non posso permettermi di fare a meno di lui. L'altra è una femmina, ma a causa del suo temperamento avrei preferito fosse di gran lunga un maschio. - concluse il padre rimanendo impassivo di fronte alla proposta di Flinn. La ragazza sapeva che quella opportunità gli aveva dato fastidio, lui odiava il mare e tutto ciò che aveva a che fare con esso, ma tuttavia non seppe mai il motivo. 
 
Detto ciò, li vide allontanarsi, ma suo padre non aveva smesso di guardarsi intorno, come se stesse cercando qualcosa, o meglio qualcuno. 
 
Che stesse cercando proprio lei?  Non c’era da sorprendersi.
 
Si accertò che si fossero allontanati abbastanza da non avere più visibilità, e si rimise in piedi. Rimase imbambolata per qualche secondo, con la mente occupata a far riemergere la notizia appena saputa: un capitano arruolava persone nella sua ciurma qui a Cleggan.
 
Chi mai avrebbe potuto assumere gente di questo posto sperduto dell’Irlanda?
 
Pareva parecchio scioccata probabilmente, perché coloro che le passavano davanti le lanciavano occhiate sorprese, altri diffidenti, mentre continuavano a svolgere i loro compiti.
Adocchiò all’improvviso movimenti dietro di lei, ed istintivamente si misi in allerta, pronta a colpire chiunque avesse avuto cattive intenzioni.
Ma dovette ricredersi: un ragazzo di colore, alto e dall’aspetto rozzo e robusto, portava in una mano un volantino, dall’altra un pesante martello, sorreggendo con la bocca un chiodo di ferro. Rabbrividì nel momento in cui si rese conto che l’uomo si stava avvicinando alla sua esile figura, con fare minaccioso, per poi ignorarla completamente posizionandosi davanti al grande palo che sorreggeva la bandiera di Cleggan e cominciando a martellare contro di esso.  Cautamente e ancora intimorita dal suo aspetto, la fanciulla cominciò a posizionarsi dietro di lui e a sbirciare le informazioni della locandina appena affitta:
 
 
 
Cercasi persona coraggiosa, onesta e volenterosa per arruolamento in una ciurma corsara.
Numero massimo: 3
Appuntamento al tramonto del Sole, di fronte questa locandina.
Non sono accettati i nullafacenti.
Il Capitano
 
 
Chiaro, schietto e coinciso: il capitano di questa ciurma doveva essere un uomo determinato e… enigmatico, misterioso. Non si era nemmeno firmato.
 Scoprì tuttavia che la cosa la rendeva abbastanza irrequieta, ma eccitata al massimo.
Continuò a rimanere ferma davanti la locandina, mentre un sorriso radioso cominciava a delinearsi sulla sua bocca, risvegliando il suo animo avventuroso.
I suoi occhi neri brillarono di luce propria, mentre realizzava ciò che la vita le aveva appena dato: era la sua occasione, quella era la sua SOLA ed UNICA possibilità di poter salpare e realizzare il suo sogno: diventare un marinaio ed appropriarsi della sua libertà.

E lei, Gwendolyne Smith, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di diventare un membro di quella ciurma.

Anche vestirsi da maschio.



Angolo Autrice:
​Ciao a tutti, carissimi fans! ❤
​Rieccomi qui col secondo capitolo di The Sea Girl!
​Innanzitutto vorrei ringraziare col tutto il cuore coloro che hanno avuto il coraggio di recensire: ero partita con l'umore svantaggiato ma mi sono ricreduta! ❤
​Ma ovviamente non sono mancati i lettori silenziosi, che ringrazio allo stesso modo: spero di avervi incuriositi e di vedervi seguirmi! :3 ❤


Visto chi è comparsa? Maya, un piccolo setter irlandese! Sarà davvero di grande aiuto per la nostra Gwen, vedrete! ;)
​Eccola, per i più curiosi:
EPAGNEUL BRETON



​Ma non è finita qui! Al molo è attraccata una nave particolare: avete già in mente a chi potrebbe appartenere? >:)
​Ad ogni modo, potrete chiarire la vostra opinione solo seguendomi! :D
Aspetto i vostri pareri! ❤


Dalhia_Gwen


 
  
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