Note: Buonasera, primissima capatina
nella sezione degli X-Men, con una delle ship più dolorose
di sempre: LA
CHERIK. Avverto solo che non è una robetta felice e che non
finisce bene.
(Non muore
nessuno, ma vi pare che Charles e Magneto facciano cose felici?)
È ambientata
in un non ben specificato futuro dopo Cuba (DOLORE).
Pace, amore
e fantasia.
Il
ricordo di un bacio
«Entrami
nella mente.»
Lo dice con
tono serio, le labbra strette, gli occhi determinati.
È passato
così tanto tempo da quando sei riuscito a vedere cosa c'era
dentro di lui, così
tanto dall’ultima volta che vi siete ritrovati
così vicini.
«Andiamo,
Charles,» insiste poggiando il suo elmo accanto a voi
«fallo!»
Hai paura,
una folle e insana paura di quello che potresti vedere nella sua testa,
della
visione che ha di te, del tuo essere così umanamente
spezzato. Perché non
importa come ti veda il mondo, non smetterai mai di sentirti, di tanto
in
tanto, inesorabilmente rotto.
Succede di
notte, nel buio della tua camera. Chiudi i pugni stretti sulle gambe e
maledici, come qualsiasi essere umano farebbe sulla faccia della terra,
quello
che ti è accaduto.
Sono i
momenti in cui smetti di essere il Professor Xavier e resti soltanto
Charles.
Charles il
mezzo uomo.
Charles lo
spezzato.
Odi sentirti
in questo modo, non ci sono poteri psichici o evoluzioni genetiche che
possano
bastare a non farti sentire uno stupido uomo a metà, su una
stupida sedia a
rotelle, che non tornerà mai più a camminare. In
quei momenti stringi i denti
fino a sentirli stridere e serri gli occhi tanto da vedere tutto nero
per un
attimo.
Ti
piacerebbe, a volte, trovare un modo per restarci in tutto quel nero,
cosi da
non sentire più nulla, assolutamente nulla.
Ma stasera è
andata diversamente, stasera ti ha sorpreso Erik, che non è
abituato alla tua
vulnerabilità, che non sa come sia vedere un Charles a
pezzi.
«Entrami
nella testa, Charles» e lo fai, con le mani tremanti, vedi
voi due, come mai
siete stati: insieme, felici, liberi da ogni
responsabilità.
Nella sua
testa ti sfiora un braccio e tu senti un brivido percorrerti la
schiena,
appoggia le sue labbra sul tuo collo e qualcosa ti si smuove dentro.
«Non c'è
niente che non vada in te.»
Ti mostra le
immagini di te e lui, lui e te, e ogni frammento sembra dipingerti come
la
roccia di cui ha sempre avuto bisogno. Ti fa sentire quanto male gli
abbia
fatto lasciarti su quella spiaggia, quante volte abbia stretto i pugni
e abbia
tolto l’elmo, per sentirti una volta, ancora una volta
soltanto.
Nel mentre
ti mostra, nella sua fantasia, come cederesti ogni pezzo di te, sotto
le sue
mani, inchiodato dai suoi occhi.
È il ricordo
di un bacio che ti rimane quando apri gli occhi e stacchi le dita dalla
sua
fronte. Sospiri appena, lui ha gli occhi lucidi e indecifrabili,
solleva una
mano fino a sfiorarti la nuca.
«Non sei
spezzato, sei perfetto.»
Poi va via
come se volasse, perché non siete più soltanto
Erik e Charles, siete tornati a
essere Magneto e il Professor Xavier e niente cambierà
quella verità.