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Autore: m12    04/06/2017    0 recensioni
"Andreas è un ragazzo di diciotto anni, di una piccola provincia.
Frequenta il quinto liceo e dopo cinque anni in questa scuola incontra Aurora, ragazza di quarto che mai aveva notato prima.
I due, nonostante l'apparente vita tranquilla, si scontrano cambiando irrimediabilmente la loro vita. "
-La storia sarà strutturata in modo tale da assumere il punto di vista di entrambi i personaggi, spero vi possa piacere.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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"Quando sono con te sento dentro di me un frastuono una musica
che non so da dove viene e forse non ha un nome
ma mi accarezza e mi invade"
Ex-Otago, quando sono con te 


Siamo solo ad ottobre, frequento il quarto anno di liceo scientifico e non vedo l'ora che finisca la scuola. 
Diciamo che ciò che pesa della scuola non è lo svegliarsi presto, prendere il pullman o stare attenti in classe, per me tutto ciò potrebbe anche andare bene, se non fosse per i compiti e le interrogazioni: loro si che sono il vero problema. 

Sono sempre stata una ragazza molto ansiosa, per questo mi definirei mediocre. 
"Sei brava, devi solo imparare a gestire meglio ciò che fai" 
"Non farti sopraffare da ciò che provi"
"Prova a non pensare troppo alle cose"
Sono frasi che mi sento dire ogni giorno ma che purtroppo non mi aiutano, anzi, l'unica cosa che fanno è irritarmi ancora di più, a tutto ciò ci arrivò da sola, non sono stupida, il problema è come fare per contrastare questo mio lato. 

Tralasciando tutto ciò, nonostante tutto, sono sempre stata una persona piena di contraddizioni, sono molto allegra e amichevole ma allo stesso tempo timida e riservata, potrei continuare all'infinito. 
So di non essere una persona semplice, ma per mia fortuna solo chi mi è vicino conosce le mie insicurezze, all'apparenza sempre molto tranquilla ed equilibrata, tant'è che per tre anni di liceo sono stata rappresentante di classe.  
Ciò mi ha aiutato molto, ho avuto modo di conoscere molte persone, di capire meglio come vanno alcune cose e mi sono guadagnata la fiducia dei miei compagni e dei miei professori.  
In ogni caso quest'anno non andata così, ma sono molto più contenta perché nonostante gli aspetti positivi preferisco non stare sempre in mezzo ad ogni cosa. 

Oggi la prof Rossi di filosofia mi ha mandata in quinta E per prendere gli occhiali che aveva dimenticato prima. 
Non conosco i ragazzi di quella classe così una volta arrivata lì davanti non mi decidevo a bussare per entrare finché una ragazza della classe uscendo mi ha aperto la porta addosso e facendo finta di nulla mi sono decisa ad entrare. 

Come mi aspettavo tutti gli occhi si sono puntati su di me, non erano molti, saranno state una quindicina di persone, non di più, ma sono restata affascinata da un ragazzo in particolare. 
Era abbastanza alto, non so quanto preciso essendo seduto, capelli castani, ricci, abbastanza lunghi, occhi marroni molto scuri, labbra sottili, naso dritto. 
Li per li non ci siedi tanto peso, presi ciò che dovevo e tornai in classe. 
Solo una volta seduta, mi resi conto di essere arrossita poiché il mio compagno di banco me lo fece notare. 
Fin qui nulla di strano, se non fosse che alla fine dell'ora c'era la ricreazione e mentre andavo dalle mie amiche (che ahimè si trovano in altre classi) rincontrai il famoso ragazzo di quinto restando affascinata. 

Non ero solita assumere questo atteggiamento, non perché non notassi bei ragazzi, ma diciamo che non mi soffermo più tanto 

Appena arrivai dalle mie amiche Alice (abbastanza minuta, capelli corti biondi occhi marroni e, cosa che non sfugge, enormi labbra rosa) e Celeste (sul metro e sessantacinque,capelli neri fin sotto la spalla mossi anche lei occhi marroni), chiesi subito se conoscessero il nome di quel ragazzo, ma fu inutile. 

Passarono dei giorni e non vidi più il famoso ragazzo, ma nonostante ciò continuavo a cercarlo nei corridoi. 
Grazie un'amica di una mia compagna di di classe seppi per sbaglio che si chiamava Andreas che aveva diciotto anni e come me anche lui di paese. 

Dopo aver perso ogni speranza di incontrarli quel giorno mi dirigevo verso la fermata, e proprio in quel istante mi passo il pullman affianco che parti senza aspettarmi. 
Così decisi di andare all'altra fermata sapendo che li sarebbe passato un altro pullman dopo mezz'ora. 

Era la prima volta che andavo all'altra fermata e fu proprio li che incontrai Andreas che cercava di accendere una sigaretta appoggiato al muretto.  
Era bellissimo. 
Sentendo i miei passi alzo il volto e mi vide, troppo imbarazzata per mantenere lo sguardo lo abbassai a terra sedendomi sulla panchina, affianco il muretto, lasciata libera se non per uno zaino poggiato al bordo. 
 
Ad un certo punto si avvicinò 
"Hai da accendere?"mi chiese 
"Non fumo" risposi 
"Peccato" 
Lo vidi alzare lo sguardo verso la strada, seguii la traiettoria e vidi un pullman fermo ai bordi del marciapiede. 
"Alla prossima..." 
"Aurora" 
"Alla prossima Aurora, è arrivato il mio pullman, comunque io sono Andreas" così dicendo sorridendo di sbieco si allontanò 







Ciao gente. 
Cosa ne pensate ? 
Ditemi tutto ciò che pensate, non sono tanto convinta di ciò che ho scritto ahahah 
Ringrazio coloro che hanno letto il primo capitolo, spero vi sia piaciuto. 
Ci vuole coraggio per arrivare fin qui ahahah 
Alla prossima, sperando sia il più presto possibile. 


 
  
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