"Allora... ti piace questa festa? Cioè, ti stai divertendo?" "Sì Marco, direi di sì: c'è la musica, l'alcol, la spiaggia e tanti bei ragazzi..." "A proposito di alcol, si può sapere quanto hai bevuto? non mi sembra che tu abbia una bella cera" "Mah, non molto, giusto un paio di vodka Lemon e un po' di birra, ma sto bene: guarda!" e dicendo ciò mi alzai in piedi per mostrargli che stavo benissimo, sennonché cominciò a girarmi tutto e caddi per terra, o almeno così mi aspettavo: in realtà Marco mi aveva presa al volo, probabilmente aspettandosi una mia caduta, e quindi mi ritrovai tra le sue calde e muscolose braccia. "Oh sì, lo vedo come stai bene. E dimmi, tu sei una di quelle persone che dice di reggere l'alcol quando poi è tutto il contrario, vero?" "Sbagliato, io sono una di quelle persone che dice che non regge l'alcol e infatti poi non lo regge! Ora ti dispiacerebbe mettermi giù? "Certo, scusami. Senti aspettami qui che ti porto qualcosa da mangiare e anche un bicchiere d'acqua" disse lui, lasciandomi andare e cominciando ad avviarsi verso il buffet. "Ehi aspetta! vengo anch'io" gli urlai andando verso di lui cercando di non cadere. "No no, non se ne parla, aspettami lì che torno subito" "No! Non sono così ubriaca da fidarmi di uno sconosciuto. Potresti benissimo essere uno stupratore e mettermi della droga nel bicchiere" "Hai ragione, allora vieni. Dai prendimi la mano e guarda con i tuoi occhi che sono un bravo ragazzo che cerca solo di fare conversazione." Mi disse lui sorridendo. Così gli presi la mano e andammo verso il buffet. Sotto le luci lo osservai meglio: aveva i capelli corvini e gli occhi celesti, la pelle era chiara e il fisico asciutto. Caspita che gran figo! "Che c'è, ho qualcosa in faccia?" Mi chiese con un bicchiere in mano, guardandomi negli occhi. 'Aia, mi ha beccata mentre lo stavo fissavo a bocca aperta' pensai. "No no, era solo la luce" Gli dissi sorridendo. "Ma allora sorridi anche! Tieni, ti ho preso l' acqua, e come hai potuto vedere non ci ho versato niente!" "Grazie" Presi il bicchiere e cominciai a bere. "Va un po' meglio adesso, grazie." "Aspetta a dirmi come va dopo che avrai mangiato questo panino" "Ma è enorme! Facciamo a metà" E dicendo questo lo presi, lo divisi in due e gli restituii una delle due metà. ... "Adesso sì che si ragiona!" Avevamo finito di mangiare il panino ed eravamo tornati alle sdraio. "Grazie" "Ma figurati! Adesso raccontami qualcosa di te" "Allora... Mi chiamo Marta, ho diciassette anni, vivo di sole serie tv e sono figlia unica" "Io mi chiamo Marco, ho diciannove anni e sono fissato con le serie tv" "Scherzi!!! qual'è la tua preferita?" "Il trono di spade" "Io l'ho cominciata da poco. Aspetta, ma quindi tu fai l'università?" "Sì, medicina, sono al primo anno" "Oddio che bello, beato te! Io devo fare ancora un anno di liceo classico. Non ce la posso fare!" Lui cominciò a ridere. "Beh, che c'è? Guarda che è da maleducati ridere delle disgrazie altrui!" "Hai fatto una faccia bellissima!!" Disse, ridendo ancora più forte di prima. E guardarlo mentre rideva mi fece cominciare a ridere: un po' perché ero ancora brilla, un po' perché aveva una risata davvero bellissima e un po' perché mi stavo davvero divertendo, finalmente, dopo molto tempo. Ehilà! Buongiorno, o buonasera, a tutti! Questa è la mia prima storia in assoluto e spero davvero che vi piaccia. Fatemi sapere con una recensione che cosa ne pensate! Baci -A