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Autore: _Magica_    04/06/2017    1 recensioni
|Bellarke|Modern AU|
Che succede quando incontri l'anima gemella ed affidi al destino la possibilità di poterla rincontrare?
dal testo:
Non sapeva dove, quando, come, ma l'avrebbe rivisto. Dio, sì, che l'avrebbe rivisto.
Non aveva altro che un nome.
''Bellamy, Bellamy, Bellamy''
E tutto dentro di lei sembrava gridare:
''Trovami, trovami, trovami"
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bellamy Blake, Clarke Griffin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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5 anni prima

 

Quella mattina del 20 dicembre Clarke la passò cercando all'ultimo minuto i regali che le mancavano.

 Aveva appena scovato in fondo ad un negozio un paio di cuffie enormi e stravaganti che avrebbero fatto impazzire Jasper ed un libro che sarebbe piaciuto sicuramente a Wells. Per gli altri aveva, più o meno comprato tutto;  le mancava solamente il regalo per Finn, il suo ragazzo, e non aveva in mente niente di adatto.

 Non che non fosse una cosa seria, la loro storia, però non sapeva proprio cosa cercare. Vagò senza meta per negozi un'altra mezz'ora alla ricerca di qualcosa, qualunque cosa.

La cosa brutta è che non conosceva così bene i gusti di Finn, e la cosa ancora più brutta è che non aveva molta voglia di farlo. La loro relazione era particolare e Clarke non riusciva ad immaginare qualcosa che sarebbe piaciuto a Finn, sebbene stessero insieme da un anno.

 Non poteva neanche non comprargli nulla, perché sicuramente non l’avrebbe presa bene.

Così Clarke Griffin, 19 anni, aspirante psicologa, passò la mattina di quel 20 novembre sperando di trovare qualcosa tra i negozi ormai svaligiati.

 Era appena tornata dal college, moriva dalla voglia di tornare a casa a godersi la compagnia della sua famiglia e dei suoi amici, e sicuramente non impazziva all’idea di girare e rigirare alla ricerca di qualcosa di inesistente.

 Sbuffò sonoramente mentre tentava nell'ennesimo negozio di vestiti, sicura di non trovare nulla. Una volta dentro, sorpresa dal caldo del condizionatore, si sfilò i guanti.

"A proposito di guanti..." penso fra sé e sé mentre adocchiava l'ultimo paio di guanti neri in sconto appesi vicino alla cassa.

Quelli che si sarebbero andati bene per Finn. Niente di troppo romantico o troppo appariscente.

Si avvicinò velocemente facendosi largo tra la folla di persone e li afferrò. Nello stesso istante in cui allungava la propria mano, un'altra entrava nel suo campo visivo afferrando lo stesso articolo.

 << Mi scusi, io …  >>  iniziò la ragazza.

 I suoi occhi, cielo e ghiaccio, ne incontrarono un paio ebano e ossidiana.

 Appartenevano ad un ragazzo alto, dai tratti orientali e lo sguardo sorpreso.

Senza lasciare la presa sull'articolo il ragazzo moro dagli occhi ossidiana si sporse verso la cassa per chiedere se ne avessero un altro paio. La cassiera gli sorrise languidamente e, dopo avergli lanciato una lunga occhiata e un occhiolino, gli disse di non poterlo aiutare e che quello purtroppo era l'ultimo.

 Entrambi i ragazzi sbuffarono.

Clarke sospirò e porse i guanti al ragazzo moro dagli occhi ossidiana.

<< Li prenda lei >>

Egli si passò una mano tra i capelli mentre cercava di rifiutare.

<< Nono, non c’è problema, li prenda lei >>

<< Veramente … non si preoccupi, troverò qualcos’altro >>

 

Passarono qualche minuto a discutere. Quella che era iniziata come una semplice questione di gentilezza degenerò pian piano. Entrambi erano agitati: gli occhi fissi negli occhi, le braccia incrociate al petto, mentre si spiegavano a vicenda quali fossero le motivazioni per cui l’altro aveva più  bisogno di acquistarli.

 Fino a che un signore sulla sessantina si sporse per afferrare i guanti che i due, troppo impegnati a discutere, avevano lasciato appesi.

<< No!! >> dissero all’unisono.

Poi il ragazzo moro con gli occhi ossidiana con fare garbato e un sorriso divertito sulle labbra disse all’uomo che la ragazza di fronte a lui stava giusto per acquistarli.

 Così Clarke prese i guanti e si diresse alla cassa per pagarli.

 Poi ritornò da lui, aprì la confezione, e gli diede uno dei due guanti.

 Egli la guardò sorpreso, poi un ghigno divertito gli attraversò lo sguardo.

 Era molto affascinante: il portamento disinvolto, il fisico slanciato e il volto marmoreo ( questo spiegava lo sguardo rapito della cassiera); però aveva anche qualcos’altro, di profondo e indescrivibile, che riusciva a calamitarla verso i suoi occhi.

<< Lo sai che adesso né io né tu riusciremo a fare il regalo? >>

 Il ragazzo lo disse con voce seria, ma continuò a sorridere come se non riuscisse a smettere.

 Clarke sospirò esageratamente, sorridendo sua volta << Me ne farò una ragione >>

Allora lui rise e fece un profondo inchino con fare teatrale

<< Come posso ora sdebitarmi con lei, dopo che mi ha regalato un guanto assolutamente inutile? >> Continuò a sorridere.

 E ci fu qualcosa in qual sorriso, qualcosa di così magico e dolce, di così intenso e intrigante che Clarke non poté che sorridere di nuovo. << Beh...vediamo. Potresti offrirmi qualcosa alla gelateria qui affianco >>

 Ripensandoci, neanche lei saprebbe perfettamente cosa la spinse a farlo. Ma sentiva di condividere con quel ragazzo, pur non sapendo chi fosse, forse solo istintivamente, magari sconsideratamente, un legame tremendamente profondo.

 

                                                                     ***

 

<< Come sei entrata la prima volta in questo posto? >>

<< Mi attirava il nome, è una delle mia parole preferite. >>

<< ‘’Serendipity’’ eh? >>

<< Sì! Significa ‘’incontro fortunato >>

Lo disse quasi inconsapevolmente ma, appena le parole ebbero lasciato le sue labbra, i suoi occhi limpidi e brillanti si fissarono in quelli profondi e burrascosi di lui che le sussurravano qualcosa di indecifrabile.

 

Esiste l’anima gemella?

 

<< E’ tutto basato sul destino. Non fraintendermi, non è che non abbiamo scelta, solo che lui ci mette in mezzo alla strada dei piccoli segni, e dalla nostra capacità di coglierli dipende la nostra felicità >>.

<< Come Bacco ed Arianna! >>

<< Esatto! Come Newton con la mela! >>

<< Oppure Bellamy con i guanti >>

Clarke lo guardò curiosa. Il ragazzo moro dagli occhi ossidiana sorrise misterioso e si sporse sul tavolo verso di lei.

<< Dai! E’ una leggenda molto famosa. Parla di un ragazzo Bellamy che, entrato in un negozio per cercare dei guanti, in un momento di massima sendipità o serendipitezza … come si dice, incontra una bellissima e affascinante ragazza, che però ha un fidanzato >>

 La guardò sospetto, il sorriso furbo e gli occhi profondi. Clarke trattenne il respiro. << Ce l’hai il ragazzo, vero? >>

Ella abbassò gli occhi scuotendo la testa divertita.

<< Si, ce l’ho >>

Egli sembrò quasi dispiaciuto.

<< Tu invece, ce l’hai la ragazza? >>

Egli scattò sedere sul posto, come risvegliato dai pensieri in cui si era perso.

<< Sisi, certo che ce l’ho >>

 

 

                                                                       ***

Nessun gelato era mai stato più buono. Non si era mai sentita così con nessuno, così completa, così compresa... era strabiliante.

Conosceva il ragazzo da qualche ora eppure le sembrava impossibile che non si conoscessero da una vita intera.

 Non si spinsero oltre, non ce ne era bisogno. Eppure Clarke sapeva che non lo avrebbe raccontato a Finn... come fai a spiegare al tuo ragazzo che hai incontrato qualcun'altro che, in pochi minuti, ti ha fatto sentire più importante e indispensabile di quanto non abbia fatto lui in un intero anno?

Eppure ci fu qualcosa di così perfetto, nel modo in cui le loro anime combaciavano, che la spaventò un poco.

 

Esiste l’anima gemella?

 

                                                                        ***

 

Quando fu ormai ora per lei di andare, il ragazzo moro dagli occhi ossidiana l’accompagnò fuori.

<< Che fai, ora vai dal tuo ragazzo? >>

Non sembrava geloso, solo malinconico.

<< Nono, starà in giro a bighellonare come te >> Disse Clarke sorridendo.

<< E a prendersi una cotta per la ragazza di qualcun altro? >>

Clarke trattenne il respiro, di nuovo, mentre sentiva il proprio cuore mancare un battito.

Cercò di ricomporsi, ma trovò gli occhi di Bellamy puntati penetranti nei propri.

Respirò a fondo, il battito totalmente accelerato.

<< Forse è meglio che vada >> Disse la ragazza dagli occhi color del cielo bassi, mentre fermava un taxi.

<< Hey … non so il tuo nome, potresti lasciarmi il tuo numero di telefono in caso … >>

<< In caso cosa? >> Clarke era triste.

<< Beh … sai com’è, i casi della vita … >>

Lei non gli stava dando ascolto, così la prese per le spalle e la guardò negli occhi, a fondo, con quella comprensione che esisteva solo tra loro due.

<< Sono state ore stupende con te oggi, metti che non riesca a rintracciarti …  >>

Mentre il taxi si fermava alla ragazza dagli occhi color del cielo doleva il cuore per lasciare Bellamy lì, in quel modo. Ma quell’empatia le faceva paura, e poi aveva comunque un fidanzato.

Perciò lo guardò negli occhi a sua volta, lo scrutò in fondo all’anima, e quando parlò fu terribilmente seria.

<< Se è scritto che dobbiamo incontrarci, ci rincontreremo … magari questo non è il momento giusto >>

Il ragazzo dagli occhi ossidiana rimase sorpreso, Clarke poteva sentire il suo cuore battere veloce quanto il proprio.

<< Aspetta! Non so neanche il tuo nome, io mi chiamo Bellamy. >> I suoi occhi sembravano tristi a lasciarla andare. << Non c’è qualcosa che devi dirmi? >>

Ella sorrise mistica, annui, poi, prima di salire nel taxi, si sporse verso di lui, gli appoggiò le mani sulle spalle e gli posò un bacio leggero e delicato sulla guancia morbida.

 

<< Buon Natale, Bellamy >>

  
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