Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: Stella cometa 94    05/06/2017    0 recensioni
Fin dall'alba dei tempi, le forze del bene e del male, tenevano e tengono tutt'ora l'equilibrio del nostro mondo. Ma ci fu un periodo in cui questo delicato equilibrio, rischiava di essere spezzato per sempre, non potendo ristabilirsi da solo, il destino chiamò sé un aiuto prezioso, l'unica speranza per impedire alle forze oscure di prendere il sopravvento.
Prequel "Le Dragon Ladies"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                  Missione infuocata


Era appena l'alba nella foresta, il cielo era ancora puntellato da qualche stella in procinto di sparire per lasciare posto alla luce del Sole, il silenzio dell'Accademia veniva solo interrotto, dai passi furtivi dei ninja appostati per il turno di guardia. Ciò nonostante, la luce delle candele della mensa erano accese per permettere a due ragazze di fare colazione e, per dare gli ultimi ritocchi alla loro missione. Una volta l'anno durante la stagione calda, si recavano presso la costa oceanica per il rifornimento di sale, fondamentale per la conservazione del cibo, senza di quello, tutti i viveri conservati rischiavano di marcire, cosa che non potevano permettersi vista già l'impresa ardua per i rifornimenti. La strada verso la costa era pericolosa, i ninja d'ombra erano sempre in agguato; per il recupero c'era bisogno i guerrieri forti e pronti, per cui il giorno prima, Jitsu diede ordine ad Evelyn e Berenice di recarsi assieme ai loro guerrieri verso l'ceano, e recuperare quanto più sale possibile.

Già organizzare un plotone non era cosa da poco conto, in più c'era la prudenza e calcolo di tutti i pericoli possibili, ma ciò era pane quotidiano per Berenice, specializzata all'ordine e prevenzione. Lei ed Evelyn si diedero appuntamento la mattina dopo alla mensa per riferire alla sua leader gli ultimi dettagli apportati. 

"Sicura che non rischiamo molto?"  
"E' il sentiero con minor pericolo possibile Ev. Guarda."  Berenice indicò una vasta anda segnata sulla cartina "Qui saremo troppo esposti e un bersaglio facile, passando invece per la Valle del Panda Gigante, le probabilità di incontrarli diminuiscono." 

Evelyn guardò la mappa analizzandola per l'ennesima volta, si fidava ciecamente di Berenice ma l'ultima parola nelle decisioni era la sua, nonché la responsabilità della missione; tuttavia
 si convinse e sorrise "Bene, passeremo per la Valle del Panda Gigante, in ogni caso terremo sempre la guardia alta."
"Certo, per quanto sia il percorso meno pericoloso, c'è sempre la possibilità di qualche sorpresa sgradita."  disse riarrotolando la mappa.
Evelyn ghignò stringendo il manico della sua katana "In quel caso, avranno pane per i loro denti!" 
"Oh ci puoi giurare! A proposito di pane, finiamo la colazione e poi andiamo a buttare giù dal letto le dolci principessine."
"Ahahahaha, questa era bella!" si diedero il cinque ridendo e tornarono a finire la colazione di zuppa di miso con uova.

Si cambiarono nelle loro stanze, indossando la divisa da ninja nera con cappuccio, maschera e guanti neri senza dita; essendo delle ragazze e guerriere di alto rango, i dettagli come i lacci su gambe e braccia, la fascia in vita e la giarrettiera a cui era attaccato un pugnale o un kunai, erano di colore rosso per Evelyn e blu per Berenice, tutto ciò insieme al Drago raffigurato sul colletto, dava loro un senso di raffinatezza e rapidità ricordando appunto, il potere mistico del grande rettile.
Appena il Sole fu visibile oltre le montagne, entrambi i plotoni erano al completo nel grande cortile principale con quattro carri legati ognuno a una coppia di cavalli, i guerrieri più i loro comandanti insieme formavano un gruppo di una ventina o poco più di guerrieri, una squadra ben addestrata e pronta ad affrontare qualsiasi pericolo. Evelyn aveva dato ordine ai suoi di caricare le provviste, secondo i calcoli di Berenice, sarebbero stati via per tre giorni e stare fuori a stomaco vuoto, era preferibilmente da evitare.

"Al volo Fede!" 

Liam tirò di slancio un sacco di viveri al suo amico in piedi sul carro, il ragazzo lo prese al volo poggiandolo vicino ad altri  "Era l'ultimo?" 
"Sì, siamo pronti."
"Bene, sarà una bella scampagnata." disse saltando giù dal carro.
"Ci sarà da lavorare questo è vero, ma tu vedi di non sprecare quest'occasione!" 
Il ragazzo lo guardò confuso "Eh? Quale occasione?"
Liam sbuffò guardandolo storto "Secondo te?" il biondo fece un cenno alle sue spalle cercando di non farsi vedere dalla diretta interessata.
Federico alzò la testa per vedere meglio e capì a chi si riferiva, sospirò passandosi una mano fra i capelli scuri  "Non lo so Liam..."
"Almeno parlale, non ho mica detto che devi saltarle addosso e mangiartela viva, anche se vorresti." ammiccò malizioso poggiandosi con la schiena al carro.
Il ragazzo lo ignorò sull'ultima frase riflettendo per un momento "Ci proverò. Ma non ti prometto niente." 

Nel frattempo, in cortile vennero anche
 le altre guerriere insieme a Tomoko e Narumi; la donna aveva ricordato loro tutte le tecniche di  sopravvivenza e le mise ripetutamente in guardia sulle trappole nascoste dai ninja oscuri, ed altri pericoli.

"E ricordate: occhio alle vipere! Non voglio amputare un arto a qualcuno di voi." 
Evelyn ridacchiò finendo di sellare Perla, la sua cavalla  "Non ce ne sarà bisogno Narumi-san, abbiamo l'antidoto con noi." la rassicurò prendendo Perla per le briglie  "Saremo prudenti come sempre, state tranquille." disse rivolgendosi anche alle altre. 
Amber le fece il pollice all'insù  "Allora buona fortuna, non esitate a chiamarci se qualcosa va storto."
"Portatevi Hawk con voi, non si sa mai." propose Ann, riferendosi al loro Falco, addestrato a portare messaggi.
"Già fatto, è con Berenice. 
Ora dobbiamo proprio andare, a presto." 

Evelyn salì in groppa a Perla e con trotto moderato, si mise in testa al gruppo al fianco di Berenice già in groppa a Sirio e con Hawk sulla spalla, al suo ordine il portone principale venne aperto, permettendo l'inizio della spedizione. Il resto del gruppo si diresse all'interno dell'Accademia, quel giorno Amber ed Ann avevano l'allenamento con Hanako, Tiara e Zena invece dovevano affinare alcune tecniche con il maestro Liang. Stavano entrando dentro l'edificio, quando Ann si bloccò sulla soglia e alzò lo sguardo, rivelando degli occhi preoccupati.

"Credete che andrà tutto bene? Non so, ma ho uno strano presentimento." mormorò restando bloccata all'ingresso, come se qualcosa la trattenesse dall'andare oltre.
Tiara si accigliò "Non fare la pessimista Ann, sanno cavarsela." 
"Aspetta Ti, di solito Ann ci prende su queste cose." si intromise Zena, conosceva bene il sesto senso di Ann e sapeva quando era il caso di preoccuparsi o no. In quel momento, vide negli occhi della svizzera molta ansia.

Amber si portò le mani ai fianchi e sorrise  "Ok, adesso non diamo conclusioni affrettate eh! Sappiamo che quando Ann si sente in quel modo, tutto ciò che è successo riguardava gli attacchi di quelle sottospecie di ombre viventi. Magari si scontreranno con loro, anche se fosse li stenderebbero subito!" tentò di rassicurarle, ma rimediò solo sguardi dubbiosi e scettici da parte delle sue compagne.

"Andiamo! Che sono quelle facce?" 
"Amber, certe volte prendi tutto troppo alla leggera. Ricordati che sei un comandante, non una bambina." la riprese Tiara incrociando le braccia sotto al seno. Amber gonfiò le guance infastidita e si sedette di peso sulle scale di legno a gambe incrociate e mani messe a coppa sotto il mento.

Zena si sbatté una mano in faccia "Ben lavoro Ti, ora sì che sembra una lattante. Lo sai che è permalosa!" 
"Beh, bisogna ricordarle i doveri ogni tanto." le rispose lanciando un'occhiata alla ramata, ancora seduta sulle scale.
"Ehm, scusate!" le richiamò Ann, l'ultima cosa che voleva era vederle discutere per il comportamento infantile di Amber, lei personalmente non ci vedeva nulla di male, ma era meglio non lasciarselo sfuggire. 

Sospirò sistemandosi la treccia sulla spalla destra "Sentite, può anche darsi che sia come ha detto Amber. Tuttavia mi sento così, solo quando sento la presenza di..."

"VOI QUATTRO! CHE FATE ANCORA CON LE MANI IN MANO!?" 

Gli occhi si sbarrarono e la sudarella le colpì come un fiume in piena, alle loro spalle in tuta di allenamento formata da un top e pantaloni corti, c'era Hanako. La donna aveva i lunghi capelli legati in un chignon alto, le gambe divarcate e rigide come due pezzi di legno, le braccia incrociate e gli occhi orientali severi, erano fissi sulle quattro guerriere ancora impalate.

"Allora? Ho fatto una domanda." 

Si misero subito in riga l'una a fianco all'altra, facendo il saluto ninja "Buongiorno Hanako-san." la donna fece un cenno col capo per contraccambiare, ma rimase rigida senza muoversi di un millimetro.

"Stavamo solo parlando Maestra. Ma adesso torniamo subito ai nostri doveri." rispose Tiara con rispetto. A dirla tutta detestava quando la loro maestra sbucava dal nulla e gridava all'improvviso, arrivando a far uscire l'anima dal corpo per il colpo che si prendevano gli allievi, cominciavano a pensare che lo facesse persino di proposito, date l'aumento delle volte in cui si sentivano delle urla di sorpresa mista a terrore di qualche allievo.

"Bene, allora mentre Zena-chan e Tiara-chan vanno da Liang-san, voi due al dojo dell'allenamento." puntò il dito verso Amber ed Ann che furono costrette a fare come diceva. Zena e Tiara, dopo aver mandato giù il boccone amaro riguardo ai nomignoli da bambine che gli aveva rifilato, capirono al volo che non dovevano trattenersi oltre in cortile, così si avviarono dal maestro Liang prima che Hanako tirasse loro una stella ninja per farle correre. 
Quando si separarono, Hanako lanciò uno sguardo al portone d'entrata; involontariamente aveva ascoltato i loro discorsi ed anche lei, si chiese se era il caso di mantenere alto il livello d'allarme, di una cosa era certa: a prescindere da ciò che sarebbe successo, in caso di pericolo, non avrebbe permesso a nessuno di portarle via altri allievi. 


***

Il viaggio all'interno della foresta fu inaspettatamente tranquillo, procedettero a passo moderato lungo la riva del fiume Jiang, in modo da poter arrivare nel primo pomeriggio; Berenice con una mano continuava a leggere la cartina per seguire la giusta via, e con l'altra, teneva le briglie di Sirio mentre Hawk se ne stava tranquillamente appollaiato sulla spalla, pulendosi le piume di tanto in tanto.

"Sei molto vanitoso, sai Hawk?" ridacchiò dandogli un'occhiata.

Evelyn si avvicinò a loro, allungò il braccio dando una carezza veloce con l'indice al becco del rapace "Peggio di una ragazza per certi versi." 
"Se non fosse maschio magari."
"Magari anche i ragazzi tengono alla loro bellezza personale. Prendi Kevin per esempio." disse avvicinandosi di più con Perla per non farsi sentire dai ragazzi dietro di loro.
Berenice assottiglio gli occhi "Perché prendi lui come esempio?" 
"Forse perché gli piaci?" 

Berenice si irrigidì di colpo guardandola confusa, aveva capito che ogni tanto il moro la guardava più del dovuto, ma non era mai arrivata a quella conclusione. Non le era ancora passata la storia del matrimonio combinato e non ci teneva a rivivere una simile esperienza, non che Kevin fosse un aristocratico vizziato che volesse sposarla solo per possederla, non lo avrebbe mai pensato, ogni tanto ci parlava sia con lui che con gli altri guerrieri per instaurare un rapporto di amicizia, dopotutto avevano tutti più o meno la stessa età, veniva normale scambiare quattro chiacchiere e farsi qualche risata, ma qualcosa dentro di lei la frenava impedendole di andare oltre.

"Non so Ev, è troppo...aperto."
"Aperto?" ripeté non capendo dove volesse arrivare.
"Sì, e a volte parla strano."
"Beh quello è normale, è di origine ungherese!" le disse con ovvietà, ma Berenice non demordeva continuando a rimanere sulle sue convinzioni che Evelyn aveva decretato assurde.
 
"Ok, ti faccio una semplice domanda: cosa provi quando lo vedi?" andò dritta al sodo, e pensare che le veniva da ridere al solo pensiero di essere proprio lei quella a darle consigli sull'amore, proprio lei che ancora non aveva tentato di capire cosa provasse Federico nei suoi confronti.

Berenice parve sopresa da quella domanda "Cosa...provo? Beh...non mi da fastidio la sua presenza, è simpatico ma a volte esagera."
"Ti riferisci allo spettacolo che ha dato durante la festa della Primavera?" la vide annuire ricordando quel giorno un po' scalmanato.

La Festa della Primavera era un rituale che si celebrava per dare il benvenuto alla bella stagione, ringrazziando i Kami per aver aiutato i popoli a passare l'ennesimo rigido inverno. Anche l'Accademia ninja era solita seguire la tradizione; a detta del maestro Jitsu, era importante continuare e portare avanti le antiche tradizioni per far capire a tutti, specialmente ad Orifus, che la sua maledizione poteva uccidere solo il corpo, ma mai l'anima e le emozioni come la speranza, la gioia e il divertimento.
Quell'anno la parola divertimento, venne presa troppo seriamente da Kevin e da altri suoi amici tra cui Liam, che si erano messi in testa di provare un nuovo intrattenimento sparando in aria dei fuochi e farli esplodere facendoli ricadere con forme floreali. Ciò richiedeva una conoscenza approfondita dell'alchimia, ma data l'inesperienza dei ragazzi a riguardo, finirono per farne volare ed esplodere uno che prese in pieno la finestra della stanza di Hanako, con il risultato di una decina di ragazzi in fuga nella foresta, inseguiti da una furibonda maestra a spade sguinate.

"Andiamo Berenice, ti sei messa a ridere anche te!" 
"Solo perché è stato anche divertente." ammise con un leggero sorriso "Ma non vuol dire niente."
"Già, assolutamente niente." sorrise maliziosa.
Berenice non diede peso alla sua espressione, e tornò con gli occhi sulla mappa "Bene, siamo all'entrata della Valle del Panda Gigante." 

Evelyn tornò seria guardando davanti a sé la valle, caratterizzata dai grandi pinnacoli rocciosi e grotte calcaree che si ergievano lungo la parete delle vette "Ok, acceleriamo il passo, ormai non manca molto."

Proseguirono verso il sentiero in mezzo alla valle che li avrebbe portati proprio davanti alla costa oceanica, le due ragazze mantennero per tutto il tragitto la guardia alta, prestando attenzione ad ogni piccolo movimento.


***

Schivò l'ennesimo colpo diretto della sua avversaria fermando la sua spada con un pugnale Sai, incastrando la lama fra le punte, con una mossa veloce del braccio levò da suo campo visivo l'arma, roteò su se stessa sferrando un calcio a mezz'aria fermato dal polso a pugno chiuso della maestra, che ripose rivoltando la mano afferrando saldamente la caviglia della ragazza, facendola ribaltare con forza dalla parte opposta.
Grazie ai riflessi pronti, Ann lanciò via i pugnali, piantò i palmi delle mani aperti sul pavimento e con una forte spinta di bacino, si rimise in piedi con una perfetta verticale recuperando l'equilibrio; gocce di sudore le imperlavano il viso pallido, ma gettare la spugna non era nei suoi piani.
Era disarmata ma non ebbe neanche il tempo di pensarlo, che Hanako le fu di nuovo addosso: continuava ad attaccarla con affondi che Ann riuscì a schivare abilmente, ma sapeva che non poteva continuare così a lungo e ragionare a mente lucida mentre lottava, non era facile. Un lampo di genio le passò nella mente mettendolo subito in pratica; schivò di lato un altro fendente diretto al suo petto e passò con velocità il braccio destro dietro la sua schiena, portando l'anca il più possibile sotto al suo baricentro, la tirò di colpo in avanti e con forza la fece ribaltare davanti a sé, facendole perdere la presa sulla spada.

Trattenne il fiato per alcuni secondi guardando la sua maestra rimasta distesa ad occhi sgranati "Non male..." disse prima di ghignare colpendo all'improvviso con un piede, la caviglia di Ann in una sorta di sgambetto, che la fece finire col sedere per terra.

Ann si rimise in piedi massaggiandosi il sedere dolorante, si maledì per aver abbassato le difese, ma aveva assolutamente bisogno di riprendere fiato, era da più di mezz'ora che combatteva senza sosta e i muscoli reclamavano un riposo immediato. Hanako ghignò compiaciuta rinfoderando la spada sedendosi sulle ginocchia.

"Bene, vedo che la tua resistenza aumenta Ann-chan." 

Ann tornò al suo posto inginocchiata vicino ad Amber che le passò un panno per asciugarsi il sudore, aveva ancora il fiatone per lo sforzo appena fatto, ma sul suo viso apparve un sorrisino di chi la sapeva lunga "Grande colpo d'anca..." mormorò alzando la testa "Sarà una tecnica antica, ma la sua efficienza è..."

"...impeccabile." la anticipò sciogliendo il chignon e legandosi i capelli in una coda alta "Liang-san vi ha insegnato bene." 
Amber ridacchiò "Sì, ma sappiamo meglio i suoi detti più che le mosse." 
"Poco ma sicuro." concordò Ann, poi il suo sguardo si posò sui pugnali rimasti a terra, si alzò andando a riprenderli, rigirandoseli fra le mani con aria dubbiosa "Saranno davvero adatti a me?" 

Hanako si fece seria, la raggiunse prendendola per una spalla voltandola in modo da poterla guardare "Quando decisi di farti specializzare nell'uso dei pugnali Sai, fu perché avevi la giusta manevolezza e velocità. Sono fatti per infliggere colpi veloci ma con un impatto devastante."

Ann aveva capito dove voleva arrivare Hanako con quelle parole: colpisci velocemente con la giusta tecnica, e meno ti sentirai in colpa. Non si riferiva ai soldati neri, quelli li faceva fuori come niente, erano esseri morti che camminavano e in battaglia non provava alcuna pietà verso di loro; i pensieri di Ann erano rivolti ai civili: più di una volta dovette giustiziare persone in balia del flusso oscuro, persone arrivate ormai a una cattiveria e pazzia tale, da non riconoscere più neanche i familiari. Aveva visto il sangue colare da quei pugnali ogni volta che trafiggeva di netto la gola del malcapitato per mettere fine il più velocemente possibile alla sua vita. Avrebbe tanto voluto non essere costretta a farlo, ma era suo dovere togliere di mezzo chi non aveva più speranza di salvezza prima che potesse fare del male ad altri innocenti.

Fece un profondo respiro, rimettendo i pugnali nella sua cintura "Li userò come meglio posso." 
"Era quello che volevo sentirti dire, ma non pensare che passerò sul fatto che ti sei fatta disarmare!" 
Ann emise un verso frustrato mentre Amber rideva sotto i baffi "Ecco perché è meglio usare l'arco eheheheh." bisbigliò sottovoce, peccato per lei che Hanako ci sentiva benissimo.
"Amber-chan, dato che ora tocca a te, che ne dici di provare qualche arma nuova?" sorrise malignamente invitando Amber a venire al centro della stanza.

La ramata spalancò gli occhi consapevole di essersi scavata la fossa da sola, prima di alzarsi e sciogliere i muscoli, sentì chiaramente la frase "Cavoli tuoi ora." da parte di Ann che la guardava di sottecchi con un sorrisino vittorioso. Amber sospirò rumorosamente: certe volte avrebbe preferito mordersi la lingua.

***

Il rumore delle onde e l'odore di salsedine rieccheggiò lungo la spiaggia bianca, a un paio di kilometri da loro si ergeva il villaggio di Làn, costruito nei pressi della costa, un villaggio modesto con gente pacifica praticanti la pesca per vivere; decisero di accamparsi lontanto da loro per evitare di metterli in agitazione, non che la gente li temesse, ma avevano imparato che dove c'erano loro, molto probabilmente c'erano anche i ninja d'ombra.
Evelyn ne aveva approfittato immergendo i piedi nell'acqua bassa, rabbrividì un po' per il primo contatto con l'acqua fredda, ma dopo si rilassò camminando lungo la riva, controllando a distanza il lavoro dei ragazzi. Erano arrivati da poco alla costa e la prima cosa che controllarono, fu il piccolo bacino che l'estate prima avevano costruito a qualche metro di distanza dal mare, così che con l'alta marea potesse entrare una grande quantità d'acqua rimanendone imprigionata e con il caldo, avrebbe evaporato lasciando un grande deposito di sale. Il raccoglimento lo facevano solo durante la stagione calda, unico periodo in cui era talmente caldo da permetterne un evaporazione accelerata. 

Anche quella giornata fu calda, tanto che le due ragazze permisero ai guerrieri di togliersi la parte superiore della tuta ninja, così come alle ragazze dei loro plotoni, di stare in canotta per poter lavorare meglio.

"Così però, sembra di stare in un bordello." commentò Berenice arrossendo, nel vedere quei bicipidi muoversi ad ogni movimento dei ragazzi.
"Voltati allora." le rispose divertita Evelyn, dovette ammettere che anche lei faceva fatica a stare concentrata, che colpa ne aveva se gli ormoni femminili ogni tanto galoppavano? Su una sola cosa si stava concentrando: non guardare Federico a petto nudo. 

Cercò di tornare seria, rimboccandosi le maniche e andando vicino a un gruppo di ragazze nel bacino asciutto, intente a mettere nei sacchi, grandi quantità di sale "Come vanno le mie pupette?" chiese prendendo un sacco anche e lei e mettendosi a lavoro.

Una delle ragazze dalla pelle poco scura, alzò la testa portandosi indietro la chioma bruna "Ora che hai mosso le tette anche tu, molto meglio cara." 
"Divertente Daya, allora muoviamole tutte insieme così batteremo il record di oscillazione del petto sincronizzato." rise stando al gioco dell'indiana. 
"Forse essere meglio non muoverle troppo, già mi sto sciogliendo proklyatiye!*" commentò Ida, ragazza russa dai capelli biondi tendenti al rossiccio, occhi azzurri velati da sfumature verdi e con un corpo abbastanza robusto.
"Immagino che nell'Impero Russo, non avete molte stagioni calde."
"Vero Evelyn. Fa sempre freddo polare, ma ciò non ferma noi: tagliamo legna, peschiamo nel ghiaccio, e alleviamo pascoli di Renne." spiegò tranquillamente con un forte accento russo.
"Ok, in pratica faticate tutto il giorno sulla neve." tagliò corto Daya.
Evelyn rise "Beh, se andremo in Russia sappiamo che fare almeno."

Berenice passò vicino a loro con aria divertita "Ahhhh, battiamo la fiacca?" 
"Io lavorare sempre, loro essere molto distratte." 
"Era sarcasmo Ida, e poi non lo direi mai a te!" le disse ben sapendo quanto Ida fosse instancabile nei lavori manuali, ma altrettanto priva di senso dell'umorismo.
"Cosa essere sarcasmo?" chiese vedendole ridere come se avesse tirato la buttuta più divertente del mondo.

Berenice sorrise, prese uno dei sacchi per il sale e si inginocchiò accanto a lei "Ora te lo spieghiamo." 

Dall'altra parte del bacino, Federico e i suoi compagni avevano già riempito tre sacchi, Liam si alzò in piedi stirando le braccia all'indietro, sbadigliando sonoramente.

"In questo momento, darei qualsiasi cosa per farmi una bella dormita." 
Federico gli diede una pacca sulla nuca "Se andassi a dormire prima, invece di stare alzato fino a tardi a giocare a Shogi*, non avresti tutto questo sonno." 
"Ma va, ero vicinissimo a battere Takeo!" sbottò indicando il loro amico giapponese mentre caricava i primi sacchi sul carro. 
"Come no.."
"Lo vedremo." borbottò chiudendo un sacco. Per ripicca, il ragazzo lo afferrò per le spalle con un sorrisino furbo "Allora, tu non dovevi fare qualcosa con una certa ragazza?" 
"E tu non hai niente da dirmi? Non so, qualcosa riguardo Ann?" 
Liam si pietrificò all'istante sbarrando gli occhi "Come hai fatto a saperlo?!"
"Lo sospettavo, sguardi furtivi e piccoli sorrisini innocenti. L'unica cosa che non ho capito è se state insieme o no." Liam si grattò la testa imbarazzato "No, non stiamo insieme, almeno non ancora. Ci vediamo ogni tanto e parliamo."
"Tutto qui? Ti facevo più diretto."
"Lei è molto timida anche se è senza dubbio più in gamba di me nelle arti marziali, oltretutto ha da fare con il suo plotone e non abbiamo molto tempo per stare insieme."
Federico guardò sopreso il ragazzo "Sai Liam, da tempi che ti conosco e non ti ho mai visto così preso da qualcuno. E pensare che quando cerchi di spingere me, fai l'assatanato!"
Liam ridacchiò lamandrino "Ehehe, beh almeno io sto cercando di combinare qualcosa, con la giusta calma ovvio, Ann è davvero una ragazza spaciale e non voglio rovinare tutto."

Federico notò con molta familiarità il luccichio nei suoi occhi quando parlava di Ann, lui non aveva mai badato al suo comportamento quando era in compagnia di Evelyn, forse era questo che sbagliava con lei, forse doveva stare più attento nel modo di relazionarsi e magari, sarebbe cambiato qualcosa.

Si era deciso, avrebbe fatto lui il primo passo.
Si allontanò dagli altri senza dire una parola, dirigendosi verso la battigia, sperando che ciò che aveva in mente andasse a buon fine.


***

Passarono tre giorni, i carri erano stati riempiti e i guerrieri stavano finendo il pranzo sulla spiaggia, prima di ripartire, Berenice passava in rassegna i carri, segnando su un piccolo taccuino il numero di sacchi e il loro peso, riportando con cura tutti i dati.

"Allora Ber?" le chiese Evelyn sbirciando nel taccuino.
"Well, direi che ne abbiamo fino alla prossima stagione calda." 
"Bene, anche questa è fatta. Direi che è ora di anda.."

BOOOMMMMM

Una forte esplosione fece girare di scatto sia loro che tutti i guerrieri sulla spiaggia, Evelyn e Berenice ebbero subito un bruttissimo presentimento e scattarono come due saette sulla scogliera più vicina, sperando di non trovare conferma alle loro teorie, ma purtroppo non fu così: un'enorme cortina di fumo proveniente dal villaggio si levò in aria, seguita subito dal propagarsi di lingue di fuoco ardenti. Non ci pensarono due volte: richiamarono i loro cavalli con un fischio acuto saltando immediatamente sulla loro groppa.

"DOBBIAMO MUOVERCI! ANDIAMO!" urlò Evelyn partendo a tutta velocità verso il villaggio, non ci fu bisogno di dire altro, tutti sapevano cosa stava succedendo, lasciarono i carri e le seguirono più veloci che potevano. 

Berenice galoppava al fianco della sua amica, stringendo le briglie con forza, per tutto il tempo si era chiesta il perché non avevano fatto strani incontri durante la spedizione, in quel momento ne capì il motivo, strinse i denti con rabbia per non averlo dedotto prima, ma non era il momento di farsi prendere dall'ira, gliele avrebbe fatta pagara cara lottando con tutta sé stessa; si voltò verso Evelyn notando come i suoi occhi, prima allegri e sereni, erano cambiati diventando un concentrato di pura determinazione e coraggio. 

Le urla disperate della gente arrivarono alle loro orecchie ancora prima di poter entrare nel villaggio, impennarono a cavallo scendendo con un balzo notando subito che le lingue di fuoco non erano ancora troppo grandi per non essere attraversate, ciò che le fece ribollire il sangue nelle vene, fu la vista di quelle inconfondibili figure blu e nere dagli occhi verdi privi di iride; i ninja d'ombra correvano e saltavano da una parte all'altra del villaggio come scimmie impazzite, distruggendo le case e saccheggiando i loro interni, uccidendo chi si metteva sulla loro strada.

Berenice afferrò il suo bastone Bō, mentre Evelyn sfoderò la sua Katana impugnandola con forza "ALL'ATTACCO!!!" urlò a pieni polmoni seguita dalle urla di guerra dei ninja. Con un salto riuscirono a scavalcare le fiamme ritrovandosi all'interno del villaggio, e si sparpagliarono in ogni direzione pronti a combattere.

Quattro soldati d'ombra bloccarono contro il muro di una casa in fiamme due ragazzini, ed alzarono le spade pronti a colpire, ma un'altra spada fu più veloce delle loro: vennero colpiti da quattro raddoppi diagonali ben assestati, squarciando di netto i loro petti dalla vita alla spalla, la ragazza con ancora la spada in posizione diagonale e parte del peso del corpo concentrata su un ginocchio piegato, ghignò mentre sparirono in un ammasso di polvere nera. L'entusiasmo durò poco, Evelyn vide sbucare da ogni parte altri ninja pronti all'assalto, la ragazza tornò in posizione eretta guardandoli con sfida.

"Mettetevi al riparo, a loro pensiamo noi." disse rivolta ai due giovani dietro di lei, li vide annuire e allontanandosi in fretta per mettersi al sicuro, solo allora prestò attenzione ai suoi avversari.

Li invitò a farsi avanti con un cenno della mano, ritrovandosi circondata da una decina di loro "Vogliamo fare il gioco duro eh?" il suo ghignò si allargò nel sentire alle sue spalle un paio di loro avventarsi contro di lei, ma Berenice la precedette atterrando con una tripla capriola al centro del cerchio, colpendoli alla testa roteando il bastone con velocità e trafiggendoli con due kunai una volta a terra. 

"Pensavo che le grandi entrate in scena, fossero esclusiva di Amber." commentò affiancandola.
"Non mi dispiace farlo ogni tanto. Allora, ci occupiamo di loro?" rispose con un sorriso sicuro mettendosi in posizione d'attacco.
"Oh, ci puoi contare!" 

Si lanciarono contro i ninja iniziando una lotta molto accesa, Berenice tese il bastone davanti a sé in orizzontale fermando due spade nemiche, con forza li spinse indietro permettendole di colpirli entrambi allo stomaco mettendoli al tappeto, un ninja appostato su un tetto di una piccola casa cominciò a tirarle stelle ninja a raffica, la ragazza con uno scatto, corse verso il ninja evitando con veloci deviazioni le stelle appuntite, con il bastone si diede la spinta necessaria per saltare sopra il tetto atterrando proprio davanti alla faccia del soldato, lo colpì con un forte pugno facendogli perdere le stelle ninja e, prima che potesse cadere giù, l'afferrò per il colletto, sfoderò uno dei suoi kunai dalla giarrettiera piantandoglielo con forza nell'occhio, solo dopo mollò la presa facendolo cadere al suolo, sparendo sottoforma di cenere prima ancora dell'impatto. 
Alzò il viso guardando Evelyn affrontare uno dopo l'altro i nemici sia con la spada che a mani nude, constatò che poteva cavarsela anche senza di lei e si guardò intorno: le fiamme si stavano espandendo pericolosamente chiudendo ogni via di fuga; molte persone erano ancora all'interno del villaggio protetti dagli altri guerrieri, ma non sarebbe servito a niente se l'esito era il morire bruciati. 
Si spremette le meningi cercando di ignorare il caldo infernale creatosi intorno a lei, spostò gli occhi da una parte all'altra in cerca di qualcosa che avrebbe potuto permetterle di aprire un varco fra le fiamme, finché trovò un carretto pieno degli stessi fuochi che usavano alle feste, bastò un'occhiata per farle venire un'idea, ma aveva bisogno di aiuto. 

Saltò giù dal tetto correndo verso i guerrieri intenti a proteggere un gruppo di persone, Federico, Liam e Kevin erano in prima fila non permettendo a nessun soldato di passare oltre il muro umano che avevano inalzato, sebbene i ninja d'ombra fossero creature inarrestabili che non conoscevano la fatica umana. 

"Eh no! Non ci provare!" Liam fermò un ninja colpendolo con i suoi nunchaku in pieno volto stordendolo, per finirlo gli perforò la testa con il negishi, un ago da lancio spesso pochi centimetri e tendenzialmente mortale.
"Bel colpo ami...AH!!!

Una stella ninja prese il polso di Kevin ferendolo, il ragazzo strinse i denti e se la sfilò con un gesto rapido "Maledetti...questa me la pagano." si tolse la fascia blu dalla fronte, passandola alla meno peggio intorno alla ferita fermando l'uscita del sangue.
"Ti hanno beccato Kev?" chiese Federico mentre bloccava due ninja con la spada.
"Niente di grave tranquillo! Pensiamo a loro piuttosto!" disse puntando contro i nemici il kusarigama, roetando velocemente la catena attaccata alla base dell'arma.

Federico annuì, passandosi il dorso della mano sulla fronte asciugandosi il sudore  "Questi mostri sono duri a morire, ma prima o poi dovranno farlo no?" sogghignò sfidando con lo sguardo cinque ninja di fronte a lui.
Daya era preoccupata "Se non ci sbrighiamo, finiremo tutti all'altro mondo! Dobbiamo portarli via da qui!" disse alludendo alle persone impaurite dietro di loro, strette l'una all'altra.

"Ragazzi ho un piano!" 

Berenice li raggiunse correndo, togliendo dalla sua strada due ninja, uno con un colpo di tallone spaccandogli
la mandibola e l'altro, con un calcio ruotato a mezz'aria spedendolo dall'altra parte della strada.

"Cosa tu avere in mente?" chiese Ida stringendo i suoi tonfa, pronta a qualsiasi cosa. 
"Questo:  Helena, Filipe, Jiro, Takeo e Kevin con me! Tutti gli altri rimanete qui e continuate a proteggerli, al mio segnale portateli verso di noi!" 

I ragazzi nominati seguirono subito Berenice verso il carretto, facendosi strada attraverso i ninja a colpi di karate ed armi, i rimanenti strinsero i denti più che potevano.

"Forza, dobbiamo dargli tempo! VAMOS!" urlò Federico capendo il piano della castana.

Tornò in posizione d'attacco puntando la spada contro i nemici, ma un urlo di donna attrasse la sua attenzione facendolo rabbrividire: Federico vide una bambina minacciata da dei ninja d'ombra, e la madre al suolo tenuta ferma da altri due nemici, cercò subito di precipitarsi da lei, ma altri ninja gli sbarrarono la strada bloccandolo, il ragazzo ringhiò innervosito "LEVATEVI DAI PIEDI!" i ninja lo ignorarono saltandogli addosso e cominciando una lotta furiosa, Federico era in bilico, doveva restare a proteggere i civili, ma l'ultima cosa che voleva, era vedere una bambina morire davanti a lui.

La bambina e la madre furono state separate a forza da quattro ninja, la bambina era rannicchiata contro il muro con le mani sulla testa avvolta da singhiozzi e un pianto disperato, mentre due ninja erano in piedi davanti a lei guardandola con freddezza, la madre era bloccata al suolo con una ferita al fianco destro impregnata di sangue fresco e tagli ovunque, nel tentativo di salvare la sua piccola. 
Urlò, si disperò, li pregò di uccidere lei e lasciare andare sua figlia, ma fu inutile, li vide alzare le spade nell'atto di colpirla, in preda all'istinto materno tentò di liberarsi, ma dovette cedere quando le perforarono la spalla con la lama di una spada, il dolore e la perdita di sangue la fecero riversare a terra per la fatica. La piccola poté solo stringere gli occhi attendendo la sua fine.

Passarono interminabili secondi ma nulla accadde, la bambina anziché le lame, sentì un lieve vento alzarsi per un fugace momento dal suo lato sinistro, spostò di poco le braccia intimorita, vedendo davanti a sé una ragazza dai capelli mossi con il busto in avanti, la gamba sinistra tesa all'indietro e la destra piegata, le braccia tese nel colpo appena dato con la spada, decapitando in una volta sola entrambe le teste dei ninja, i corpi caddero al suolo con tonfo dissolvendosi subito dopo.
Era sbucata all'improvviso dalle fiamme, silenziosa e al tempo stesso letale, la figlia era a bocca aperta per lo stupore e la paura non ancora passata; la donna invece sorrise lievemente prima che un'ondata di lacrime di sollievo le scendessero dal viso, guardò il cielo ringrazziando i Kami e lasciò andare delicatamente la testa al suolo. 
Evelyn si girò verso la piccola prendendola subito in braccio, lei le si aggrappò al petto capendo che voleva aiutarla, nascondendo il viso nel suo petto, la ragazza la strinse a sé accarezzandole la testolina di capelli neri e si girò verso la madre inerme. Tremò leggermente aumentando la presa sul manico della spada, un'altra bambina era rimasta orfana e lei non poté fare niente per evitarlo.

Un pericoloso "crack" la mise in guardia, strinse la bambina e si buttò subito di lato evitando la caduta di un albero in fiamme che crollò sopra una capanna, si rimise in piedi vedendo con impotenza, il corpo della donna venire invaso dalle fiamme portate dall'albero, la piccola si girò per vedere ma la ragazza fu più lesta mettendole subito una mano sugli occhi. 
Corse via invocando il perdono della donna nella sua mente, raggiunse Federico e gli altri guerrieri che intanto costrinsero i ninja alla ritirata, il ragazzo le si avvicinò preoccupandosi per il suo volto turbato.

"Evelyn, ma cosa..."
"Dobbiamo andarcene." tagliò corto con tono freddo "Stanno battendo in ritirata, dobbiamo approfittarne ora!" 
"Berenice avere piano di fuga, noi dovere aspettare suo segnale!" la informò Ida.

Berenice e i ragazzi intanto, avevano legato ai kunai i piccoli fuochi trovati sul carretto, il piano era lanciarli verso le fiamme in modo che l'esplosione provocata, spegnesse una parte dell'incendio aprendo una via di fuga.

"Forza, lanciate!" ordinò, e una pioggia di kunai venne lanciata contro il muro di fiamme provocando una forte esplosione appena vennero a contatto con il calore.

Il piano riuscì, fra le fiamme si era aperto un varco grande abbastanza da far passare tutti, Berenice si affrettò a dare il segnale fischiando con le dita, con il via libera Evelyn fece muovere le persone intimandole alla calma e per tutto il tempo, non smise di stringere la piccola ben ancorata a lei. Una volta usciti si allontanarono verso la costa, i guerrieri misero su un accampamento d'emergenza, c'erano feriti che andavano curati, ma avevano bisogno di medicine che non avevano.

"Berenice, manda Hawk all'Accademia, abbiamo bisogno di aiuto e medicinali, subito!" 

Berenice non se lo fece ripetere due volte, staccò un pezzo di pergamena dal suo taccuino mezzo bruciato, scrisse velocemente con una piuma d'oca impregnata con ancora un po' di inchiostro, lo arrotolò mettendolo dentro la piccola borsetta legata attorno alla zampa di Hawk e lo mandò verso l'Accademia.

"Hurry up Hawk." mormorò vedendolo volare via. Nel frattempo andò ad aiutare i suoi compagni come meglio poteva, sperando che le lezioni di medicina di Narumi potesse aiutarle.

Un altro attacco era stato sventato, che il destino avesse voluto o meno la loro presenza nei pressi di quel villaggio, nessuno lo sapeva, ma tutti tirarono un sospiro di sollievo, quando poterono tornare a respiarare aria fresca al posto del fumo soffocante e continuare a vivere. 


Angolo della sadica

Sì esatto, ho fatto un casino cancellando la storia, ma spero di aver rimediato.
Comunque, eccoci qua con questo capitolo un po' turbolento, forse sono stata crudele ma abituatevi che io ci vado a nozze con le morti improvvise, quindi vi metto l'ansia dicendovi: aspettatevi di tutti tesori <3

"Sei un po' sadica oh sbaglio?"
"Ma cosa...Amber??!! "
"No, sono Orifus guarda!"
"Percarità oh! Sei scappata dalle grinfie di Hanako?"
"Per miracolo! E poi, volevo curiosare nel backstage...se sapessi cosa sia."
"Quello che stai facendo adesso -__-"
"Oh bene! Colgo l'occasione per salutare tutti i lettori! Seguiteci che ora comincia il bello!"
"Stai muta e torna nella storia!" 
"Ops scusa. Ci si vede!"  (si dilegua)

Andiamo bene, adesso si mette pure a spifferare. Dicevo, per schiarvi le idee ho messo delle  foto e le traduzini delle lingue, e che altro dire....fatemi sapere se ci sono errori che a volte mi si appannano sia gli occhiali che gli occhi XD, come ultima cosa, vi informo che pubblicherò il 5 o 6 di ogni mese. Grazie a tutti quelli che mi seguono, buona serata :)


proklyatiye*: maledizione (russo)
Shohi*: scacchi giapponesi

dragon-fighter-ninja-costume-for-women-bc-809101    (link per la divisa da ninja delle ragazze, è la prima che vi mostra)
blades-of-death-mens-ninja-costume
 (link per la divisa dei ragazzi, è sempre la prima che vi mostra)






 



  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: Stella cometa 94