Serie TV > Doctor Who
Segui la storia  |       
Autore: Irony_Rocks    06/06/2017    2 recensioni
Lui è un esperto agente doppio 0 con una passione per le Aston Martin blu intenso e i cacciavite high-tech. Lei è un’ex ladra di gioielli imprigionata per un omicidio che dice di non aver commesso. Quando lei fugge di prigione per aiutarlo a rintracciare i Gioielli della Corona rubati, scopriranno di avere in comune molto più di quanto avessero immaginato.
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 1, Doctor - 11, River Song, Rory Williams
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





II.

 






 

I rottami fiammeggianti dell'incidente stradale dinanzi a loro probabilmente potevano essere visti da miglia di distanza e il Dottore sapeva che dovevano andare via di lì prima che arrivassero le autorità. Ma accanto a lui, River stava facendo avanzare la sua bambina con lentezza estenuante per osservare i danni che aveva provocato, apparendo tutt'altro che di fretta. La macchina che stavano inseguendo si era capovolta e il falò che aveva creato nella notte si stava innalzando fino ad altezze spettacolari.

 

“Perdonami,” disse il Dottore sarcasticamente, “ma lo scopo di quest’inseguimento non aveva qualcosa a che fare con l’ottenere delle informazioni da lui? Non è molto utile se è morto.”

 

River scrollò le spalle come se fosse trattato di un marginale imprevisto nei suoi piani, poi indicò un centinaio di iarde più in là, in cui strizzando gli occhi si poteva distinguere la sagoma poco nitida del guidatore mentre tentava di strisciare fuori dai rottami. River fece l’occhiolino al Dottore, poi aprì lo sportello dell’auto e uscì. Il Dottore la seguì e quando giunsero nel punto in cui si ergevano gli alberi tra cui la loro preda aveva trovato rifugio, si udì un improvviso colpo di pistola. Prima che ci avesse perfino pensato, il Dottore aveva già spinto River dietro ad un tronco d’albero per metterla al sicuro. Alcune pallottole deviate colpirono gli alberi attorno a loro, mentre River lo osservava con un sorriso.

 

“Che cavalleria,” tubò lei. “Adorabile.”

 

Il Dottore le diede un’occhiataccia. Lei inclinò la testa da un lato, ascoltando i movimenti del loro aggressore e per un secondo il Dottore fu piuttosto assorto dal grande volume e dalla distribuzione dei capelli della donna - santo cielo, come era possibile controllare tutta quella roba? - prima che udisse qualcosa. Il loro aggressore ferito stava usando una sorta di radio, chiedendo soccorso. Il Dottore rimosse velocemente il suo cacciavite sonico dalla tasca. Era di suo stesso design, uno di cui persino Q  la al quartier generale era stato piuttosto geloso - e lo puntò in direzione dell’uomo ferito. Un attimo dopo, si udì un fiume d’imprecazioni mentre la radio andava in corto circuito.

 

“Sonico?” domandò River, studiando il dispositivo.

 

Ripose il suo cacciavite sonico velocemente, nel caso in cui rischiasse di finire come l’ennesimo dei molti oggetti che River Song aveva deciso di confiscargli - come la sua adorata macchina e, a quanto pareva, anche il suo buonsenso quella notte. River si separò da lui senza una parola. Presero entrambi direzioni opposte, con in mente un piano d’azione senza averne discusso e quando l’aggressore cominciò a sparare all’impazzata verso di loro, non ci volle molto prima che terminasse le sue munizioni.

 

Il Dottore lo avvicinò da dietro, mentre River camminò con un’andatura rilassata verso l’uomo ferito con un sorriso sfrontato. “Vandeleur,” lo riconobbe lei, fingendo affezione. “Quanto tempo.”

 

“Non abbastanza,” rispose Vandeleur, in modo indisponente e con un ansito di dolore. La sua gamba sinistra era gravemente ferita, ma a parte quello, sembrava abbastanza illeso dato l’incidente che aveva appena fatto. “Che cosa vuoi Song?”

 

“Sai cosa voglio. Tutti lo sanno. Parlami dei Gioielli della Corona. Perché Madame Kovarian li vuole?”

 

“Sei tu la ladra di gioielli, non io,” disse Vandeleur. “Dimmelo tu.”

 

Il volto di lei perse tutto il divertimento e la spensieratezza. “Conterò fino a dieci—“

 

“Non disturbarti,” rispose Vandeleur. “Non dirò niente. Lei mi ucciderebbe.”

 

“E cosa cosa credi che farei io?” chiese River, freddamente.

 

Il Dottore le lanciò con la coda dell’occhio uno sguardo indagatore e seppe, dalla sua vasta esperienza sul campo, che River aveva l’espressione di una donna che non stava bluffando. Mise da parte quell’osservazione, per il momento, e invece interruppe la conversazione lasciandosi cadere a terra su un ginocchio. Raccolse la radio ormai rotta che era caduta accanto a Vandeleur. Ne aprì il retro e armeggiò un po’ con i cavi, mentre River ed il loro piccolo ostaggio lo osservavano.

 

“Che stai facendo?” chiese River, curiosamente.

 

“Aggiusto e mi trastullo,” rispose il Dottore. “Le mie due specialità[]. Vedi, potrò anche essere un agente doppio zero, ma non mi sono mai particolarmente piaciuti gli spargimenti di sangue. Non porto nemmeno la pistola—“

 

“Non porti la pistola?” sottolineò River, incredula. “Avevo sentito delle voci, ma pensavo che fossero ampiamente esagerate.”

 

Il Dottore le sorrise, un po’ compiaciuto. “Le voci su di me non sono mai esagerate. Ma suppongo che il tuo sconcerto non debba sorprendermi più di tanto, considerato che ho già individuato due diverse armi da fuoco nascoste in quel tuo vestito. Hai un debole per le pistole, River?”

 

Lei sollevò un sopracciglio. “Quelle pistole sono molto ben nascoste, Dottore. Con quanto impegno le hai cercate?”

 

Lui incontrò il suo sguardo di colpo. “Il punto è, River, che so come uccidere un uomo. L’ho fatto molte volte nella mia vita - troppe volte, perfino. Ma sono arrivato ad un punto della mia esistenza in cui credo che ci siano modi migliori di ottenere informazioni che sparare.”

 

“Aggiustando e trastullandoti,” ripeté River.

 

“Adesso mi segui,” rispose il Dottore.

 

“Ci riesco bene - quando m’impegno.”

 

“Ne sono certo.”

 

“Oh, Dio, flirtano,” s’intromise Vandeleur, aspramente. “Sono già sanguinante e dolorante. Devo anche sorbirmi tutto questo?”

 

Il Dottore si ricompose, schiarendosi la gola e tornando a lavoro. Attivò di nuovo il suo cacciavite sonico. Questo cacciavite poteva aprire - con l’unica irritante eccezione di quelle in legno - qualsiasi tipo di serratura, ma aveva anche molte altre utilità: poteva controllare a distanza quasi qualsiasi computer e la maggior parte dei dispositivi conosciuti, rintracciare oggetti e persino compiere scansioni mediche immediate; il che era davvero utile quando doveva duplicare ecografie di retine, impronte digitali e altri marcatori fisici per creare un’identità.

 

Lo utilizzò quella volta, per localizzare la posizione delle persone che Vandeleur aveva provato a contattare per richiedere un soccorso via radio. Studiando i risultati sul piccolo monitor del suo cacciavite, sorrise compiaciuto disinnescando l’oggetto sonico.

 

“Bene, allora,” disse a Vandeleur. “Ho appena scoperto il covo o un altro nascondiglio sicuro dei tuoi uomini, perciò credo proprio che arriveranno alla conclusione che tu ce ne abbia parlato. Ora, a giudicare dal nome, non credo che il Silenzio sia molto generoso con quelli che parlano. Hai due opzioni. Tienici nascosto quello che vogliamo sapere e ti lasciamo ad affrontare il fatto di doverti giustificare con una spietata organizzazione, quando cominceremo un’aggressione pienamente organizzata alla loro postazione precedentemente sicura. Oppure parli, ci dici quello che vogliamo sapere, e noi ti offriamo protezione.”

 

Vandeleur sbiancò. “Non potete proteggermi.”

 

“Fidati,” disse lui, semplicemente. “Sono il Dottore.”

 

——————————

 

Tornarono al nascondiglio di River per continuare il resto della loro conversazione. A quanto pareva, la donna non conosceva il significato di “tenere un profilo basso”, dato che risiedeva in uno dei più boriosi complessi abitativi di Rio. L’appartamento dagli alti soffitti era elegante e scrupolosamente pulito, e ad eccezione del pianoforte a mezza coda che risiedeva in un angolo, quel luogo era pieno di mobili minimalisti ed oggetti d’arte interessanti; e aveva una vista spettacolare sulla spiaggia di Copacabana di notte.

 

Vandeleur, che fino a quel momento era stato pallido e sudato, facendo una smorfia mentre camminava sulla sua gamba ferita, era collassato sgraziatamente su un bianco divano a esse, macchiandolo piuttosto gravemente del proprio sangue. River aveva fatto notare causticamente che le sue informazioni avrebbero fatto meglio a valere lo scontrino della lavanderia che le sarebbe toccato pagare, ma poi tutte le battute di spirito erano cessate non appena Vandeleur si fu lanciato nel suo racconto. E o Vandeleur era ad un basso livello nella scala gerarchica dell’organizzazione, oppure era davvero un attore migliore di quanto il Dottore gli avesse dato credito, dato che quando ebbe finito di vuotare il sacco, il Dottore ancora non era impressionato.

 

“Tutto qui?” Disse il Dottore. “Il Silenzio vuole i Gioielli della Corona per venderli? È questa l’enorme cospirazione?”

 

“Valgono una fortuna,” si difese Vandeleur, sbuffando. “Milioni e milioni—“

 

“Prova con un quarto di miliardo,” s’intromise River, “ma a meno che non siano tagliati e venduti, non esiste un compratore credibile sul mercato che possa usare i Gioielli per qualcosa di diverso da una collezione privata. Sono troppo riconoscibili per essere visti in una collezione pubblica, e se li fai a pezzi perdono il loro valore di mercato insieme alla loro caratteristica emblematica.”

 

“Ci sono ancora compratori disponibili,” Vandeleur tirò su col naso.

 

“Il Silenzio è una delle organizzazioni più antiche e segrete in Europa,” disse il Dottore, “Questo tipo di clamore non gli è utile, anche se vale una mostruosa quantità di denaro. Rubare i Gioielli della Corona sarebbe troppo…appariscente per loro.”

 

Vandeleur gli lanciò un’occhiataccia. “Perché pensi che abbiano assunto una parte terza per rubarli? Song non aveva alcuna affiliazione con la nostra organizzazione.”

 

“Nessuna, che voi sappiate,” sottolineò River, bruscamente. 

 

Il Dottore si voltò lanciandole uno sguardo scettico, assottigliando gli occhi. “Quindi mi stai dicendo che sei stata assunta per rubare i Gioielli della Corona?”

 

River lo fissò per un po’, poi sospirò piuttosto drammaticamente prima di riprendere la sua pochette. La aprì, facendo scorrere la lampo del fodero, prima di rimuovere una chiave. Si diresse verso la parete più lontana, tolse dal chiodo un quadro impressionista e utilizzò la chiave per aprire una cassaforte. Dentro, intatta e al sicuro, era posta la Corona Reale. Interamente d’oro, il suo design consisteva in quattro croci pattées e quattro fleur-de-lis, con due archi in cima. Includeva precisamente 444 pietre preziose e, come River in persona aveva affermato in precedenza, valeva probabilmente un quarto di miliardo di dollari.

 

“In mia difesa,” disse lei, contro il suo sguardo severo, “non ho mai detto di non averli rubati. Ho solo detto di esser stata coinvolta come capro espiatorio per qualcosa di più grande.”

 

Lui annaspava senza trovare le parole, lottando per contenere la rabbia e frustrazione crescenti; non era certo d’aiuto nemmeno l’atteggiamento indifferente di lei a dispetto del suo comportamento sfacciato. “Dovrei farti rinchiudere in quest’istante!” La minacciò, ovviamente.

 

“Dovresti,” concordò lei. “Ma non lo farai.”

 

“E perché no?”

 

“Perché il Silenzio non vuole vendere questi oggetti, e lo sai. Quello che non sai è perché li vogliono, in primo luogo, ma hai intenzione di scoprirlo.”

 

“Davvero?” disse con un cipiglio.

 

“La tua curiosità è famigerata,” gli disse River, sicura di sé. “E a quanto pare, le voci che ti riguardano non sono mai esagerate.”

 

Il Dottore la raggiunse con tre lunghi passi decisi, arrivandole faccia a faccia. “Questo non spiega perché io abbia bisogno di te.”

 

“Hai bisogno di me perché non conosci le acque infestate in cui stai navigando,” gli rispose River e, per una volta, lo sberleffo provocante e disinvolto aveva abbandonato il suo atteggiamento. La sua voce suonava dura come l’acciaio, ma sincera e la sua faccia era priva di qualsiasi traccia d’arroganza. “Il mondo del furto è largamente differente da quello che conosci tu—“

 

“Giocatori diversi, stesse regole,” l’interruppe il Dottore, in modo beffardo, tutt’altro che impressionato.

 

“Sai dove ricettare pietre preziose? Conosci i giocatori sul campo che possano aiutarti a trasportare la merce rubata oltre le dogane? Sai quali ricchi clienti sono dei potenziali veri compratori e quali invece se la tirano e basta? Conosci davvero il Silenzio? Al di là delle voci e delle ipotesi, non hai mai avuto neppure più di un pizzico d’informazioni su quest’organizzazione, prima d’ora. E’ il più vicino che tu sia mai riuscito ad arrivare a loro, e sono io il motivo per cui ci sei riuscito.”

 

“Sei una bugiarda e una ladra e chissà cos’altro,” le disse lui.

 

“Sono moltissime cose,” concordò lei. “E l’ho sempre ammesso. Quindi dimmi, Dottore, questo cosa ti fa capire, se contesto un’affermazione come la tua su di me[]?”

 

Lui le si avvicinò minacciosamente. “Non mi fido di te.”

 

“Non sarebbe divertente se lo facessi,” disse lei. “Ma non sto chiedendo la tua fiducia. Ti sto chiedendo di onorare la tua parola. Ventiquattr’ore, eri d’accordo. Ho ventiquattr’ore per provarti che hanno creato questa cospirazione. Secondo i miei calcoli, ho esaurito appena la seconda ora.”

 

Le si allontanò e la parte razionale del suo cervello lo invitò a metter fine a tutto ciò seduta stante. Sapeva che c’era davvero troppo in River Song che non quadrava. Troppi punti interrogativi, e non riusciva a dare un minimo di senso a nessuno dei miseri frammenti di risposta che possedeva. Ad esempio, perché gli aveva mostrato i Gioielli? Sarebbe stato meglio per lei tenersi quell’asso nella manica, ma invece di mantenere il silenzio aveva mostrato le sue carte. Perché? Perché perdere un simile vantaggio? Non la conosceva molto bene - in effetti, più rimaneva con lei, più si rendeva conto di non sapere assolutamente niente di lei, in pratica - ma una cosa era certa. River Song non era una sciocca. Non era un’idiota.

 

C’era uno scopo dietro tutto quello che faceva.

 

Mantenne la sua espressione neutra, nonostante la natura calcolatrice delle sue riflessioni fosse probabilmente emersa comunque. River rimase completamente rigida di fronte al suo atteggiamento minaccioso e nonostante fosse un uomo snello per natura, quasi dimesso quando voleva esserlo, c’era una lunga lista di persone che avevano tagliato corto con i contenziosi quando faceva così. River era intimidita, forse, ma non lo mostrava.

 

“Bene, allora,” disse lui, allentando la tensione per un momento. “Ventiquattr’ore, con qualche cambiamento.”

 

River emise un piccolo sospiro, anche se lui non l’avrebbe notato se non fosse stato a pochi centimetri di distanza da lei. “Bene,” disse. “Adesso se non ti dispiace—“

 

Vandeleur usò la distrazione data dal loro litigio per saltare dal balcone dell’appartamento al ventisettesimo piano. Le sue urla echeggiarono per alcuni secondi, prima di terminare improvvisamente e quando River e il Dottore si furono precipitati sul davanzale, trovarono il suo corpo che giaceva al piano di sotto. Le tende furono mosse dal vento dentro e fuori la stanza, e il Dottore si rese conto che Vandeleur si era tolto la vita.

 

Cosa poteva spingere un uomo ad uccidersi?

 

“Vedi?” gli disse River, senza fiato. “Non me lo sto inventando.”

 

——————————

 

Dovettero andarsene immediatamente, dato che le autorità erano già state avvertite, e River ebbe abbastanza tempo per imballare i Gioielli della Corona e poco altro, prima di lasciarsi alle spalle il suo appartamento. Guidò lui questa volta, strappandole di mano le chiavi della sua Aston Martin con sguardo tagliente, prima che si mettessero a correre nuovamente giù per la linea costiera.

 

“Quindi,” osservò River. “Ci abbiamo provato da me. Che dici, facciamo da te?”

 

Tutto quello che quella donna diceva sembrava un’allusione sessuale. Probabilmente non sarebbe riuscita a sembrare innocente nemmeno se avesse letto libri per bambini.

 

Il Dottore prese il telefono e premette la prima selezione rapida; un secondo dopo premette il codice d’accesso che autorizzava l’accesso al tesserino identificativo. Passò qualche secondo e in fine venne reindirizzato direttamente al suo superiore, la donna a capo dell’MI6, oltre che sua precedente partner prima che ascendesse i ranghi.

 

“Oi[], ragazzo alieno,” lo salutò Donna Noble, con aria stanca. “Hai una vaga idea di che ore siano?”

 

“Sorgi e brilla!” rispose il Dottore affettuosamente e con una tale allegria, che già riusciva a immaginare la smorfia e cipiglio sul volto di Donna. Venne subito al punto. “Ho bisogno che tu mi autorizzi una squadra.” 

 

Si udì un fruscio e del movimento dall’altra parte del telefono,  s’immaginò che Donna si stesse alzando dal letto e stesse cercando nelle vicinanze la console del computer nascosta che emergeva vicino al lato del letto. Aspettò che accedesse ai suoi fascicoli, prima di sentirla trattenere improvvisamente il respiro. “Rio?” domandò. “Che diavolo ci fai a Rio?”

 

“Usi ancora quegli indicatori di posizionamento su di me?” Chiese lui scherzosamente.

 

“Su di te e tutti i miei agenti,” replicò Donna. “Adesso rispondimi, che ci fai a Rio?”

 

“Il mio lavoro.”

 

“Quindi hai trovato River Song?”

 

Lanciò uno sguardo di traverso alla donna in questione, che stava osservando con interesse la conversazione in corso. “Per così dire.”

 

“I Gioielli?”

 

“Sì.”

 

“Quindi, sei di ritorno?”

 

“Veramente no, no.”

 

“E perché no, per l’amor di Dio?” Domandò Donna. “Correggimi se sbaglio, ma la ragazza e i Gioielli erano la missione, giusto? Lo so, perché che sono io quella che ti ha passato l’incarico.”

 

“Le cose si sono… complicate.”

 

“Come?”

 

“Ascolta, ho bisogno di qualche agente in più ad assistermi. Secondo il mio istinto—“

 

“Oh, Dio, tu e i tuoi istinti. Finirai in una bara, uno di questi giorni, con i tuoi presentimenti!”

 

“Ehi, ehi, non c’è bisogno di essere maleducati!”

 

Donna sospirò profondamente un’altra volta, e lui se la immaginò lottare per controllarsi. “Dato che hai raggiunto entrambi gli obbiettivi principali, ciò mi precluderebbe la necessità di inviarti una squadra per terminare l’incarico. Non è così?”

 

“Di solito sì, ma mi conosci. Quante volte ho mai agito in maniera ordinaria?”

 

“In quali guai ti sei cacciato questa volta?”

 

“In guai insoliti, il che significa che sono quelli di sempre, per me, e che sono insoliti per tutti tranne me, ma sai che—“

 

“Mi sto stancando di sistemare i tuoi casini!”

 

“Ma sei così brava nel tuo lavoro,” ragionò il Dottore, tentando con l’adulazione, perché sapeva quanto si stesse assottigliando il ghiaccio sotto i suoi piedi.

 

“Ti assegnerò ai lavori sporchi se causerai un’altro incidente internazionale,” lo avvertì Donna. “Sono seria, Dottore. Solo perché sei stato il mio partner per qualche tempo—“

 

“Il tuo miglior partner. Me l’hai detto tu. Hai persino detto il tuo miglior amico-

 

“Non ti coprirò per sempre,” lo interruppe Donna, irascibile. “Hai causato abbastanza guai per tre agenti messi insieme, persino più di 007, e lui è nell’organizzazione fin dai primi anni sessanta! Adesso che succede?!”

 

Sollevò gli occhi al cielo; come se lui e gli altri agenti lavorassero con due metodi d’operazione totalmente differenti. Odiava davvero essere comparato ad altri agenti Doppio-0, 007 in particolare. “Donna, non posso spiegare quello che sta succedendo. Non ancora. Dovrai solo fidarti di me. Fidati di me, e mandami degli aiuti. Ho bisogno di una squadra qua fuori.”

 

“Pensavo ti piacesse lavorare da solo,” osservò River, al suo fianco, prima che il Dottore la zittisse.

 

“Beh,” disse Donna, al telefono. “Sei fortunato che sia troppo stanca per discutere in questo momento. Non farmene pentire, Dottore!”

 

“Quando mai ti ho fatto pentire di esserti fidata di me? E quell’incidente con la puzzola non conta!”

 

“Chi vuoi?” chiese Donna, ignorando l’ultima affermazione. “Martha è già sul campo, e tu e Rose ormai non lavorate più insieme. Chi ci rimane, chi? Amy e Rory—“

 

“Magnifico,” proclamò il Dottore. “Manda la coppia sposata immediatamente! Comunicagli la mia postazione: il Sofitel Rio de Janeiro. Falli registrare con i loro pseudonimi.”

 

“Bene,” concordò Donna. “Ma la prossima volta che parleremo, sarà meglio che tu abbia delle risposte e delle spiegazioni da darmi.”

 

“D’accordo,” rispose il Dottore, per poi riattaccare.

 

Trovò River intenta ad osservarlo piuttosto attentamente. “Non sapevo che fossi così amico del nuovo M. Un’ex partner?”

 

Lui ignorò la domanda. “Interverranno degli agenti.”

 

“Puoi fidarti di loro?”

 

“Potrei affidargli la mia vita,” rispose, “E anche se non fosse così, mi fiderei più di loro che di te.”

 

River finse di trasalire, posandosi una mano sul petto come se lui l’avesse ferita. “Che cosa sgarbata. Dottore, devi rilassarti. Non te l’ha mai detto nessuno che sei un po’ troppo scorbutico? Un matusa.”

 

A dire il vero, lei era la prima che avesse mai insinuato una cosa del genere. Di solito le persone ritenevano che fosse troppo uno spirito libero e amante del divertimento, date le sue responsabilità.

 

Eppure c’era qualcosa in questo caso e in River Song che lo stava portando al limite; suppose che fosse un bene che i Pond stessero per intervenire. Amy e Rory se erano piuttosto bravi a trarre fuori da lui; la natura serena dei loro rapporti era stata ben stabilita durante l’ultimo paio d’anni in cui avevano lavorato insieme a varie operazioni. Recentemente Amy e Rory si erano persino sposati e avevano preso un’aspettativa per una più che meritata luna di miele, ma lui non vedeva l’ora di rincontrare i suoi amici e riunire di nuovo la comitiva, come si suol dire.

 

Certo, dato che River Song li avrebbe seguiti lungo il viaggio, si chiedeva come le dinamiche dei loro rapporti sarebbero potute cambiare.




 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: Irony_Rocks