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Autore: Deia Chades    07/06/2017    1 recensioni
Imogen Reed 's Death  - second version
Le ultime ore di Imogen Reed prima di morire. Viste da lei.
Mi è stato chiesto di postare la fic Imogen Reed's Death  in un'altra versione. Avevo postato quella che avevo preparato come bozza per un progetto. Ma visto che è stato chiesto, la inserisco.
Fan fiction
(for english version use the translator to facebook or google)
Characters: Imogen Reed, other characters hints
Type: for all
based on: Game, lambda. Transmission #8. Events and scenes are earlier of game story. This is a fanfiction with hypothetical facts and game data.
Genere: Drammatico, Science-fiction, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Imogen Reed 's Death  - second version

Le ultime ore di Imogen Reed prima di morire. Viste da lei.
Mi è stato chiesto di postare la fic Imogen Reed's Death  in un'altra versione. Avevo postato quella che avevo preparato come bozza per un progetto. Ma visto che è stato chiesto, la inserisco.
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Characters: Imogen Reed, other characters hints
Type: for all
based on: Game, lambda. Transmission #8. Events and scenes are earlier of game story. This is a fanfiction with hypothetical facts and game data.

Imogen Reed 's Death  - second version


Le ultime ore di Imogen Reed prima di morire. Viste da lei.
Mi è stato chiesto di postare la fic Imogen Reed's Death  in un'altra versione. Avevo postato quella che avevo preparato come bozza per un progetto. Ma visto che è stato chiesto, la inserisco.
Fan fiction
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Characters: Imogen Reed, other characters hints
Type: for all
based on: Game, lambda. Transmission #8.  Events and scenes are earlier of game story. This is a fanfiction with hypothetical facts and game data.


Tutte le mie fanfiction sono materiale che serviva per altri progetti per la pagina. le storie sono intese come possibili accadimenti ove poco o non specificato nell'opera, seguendo il gioco e info del sito. Non valuto molto Transmission perchè sembra sia stato montato per adattarsi meglio al gioco finale, perchè registrato prima e con fatti diversi, inoltre è inteso dalla Frictional come 'spirato'. Pertanto, in base a file e fatti nel gioco, presento come potevano essere situazioni e storie per la versione finale che abbiamo tutti giocato.

Attenzione: la storia originale e i diritti appartengono a Frictional games. La storia in fan fiction
vede gli accadimenti dal mio punto di vista, con qualche piccola aggiunta, ma cercando di essere
accurata con le informazioni date in gioco, immaginando cosa è accaduto dove non specificato...
Il personaggio di Reed è trattata come io l'ho avvertita dal gioco (art e informazioni di Catherine)
e live action. In questa fic Reed muore a upsilon e ho ricreato le scene per come penso potessero
essere più chiarificatrici per il suo personaggio. Qualunque parte della fanfiction che non coincide
con il live action è dato dal mio modo di vedere gli accadimenti. Infondo, il live action è inteso da
Frictional games come ispirato ... Date e informazioni sono prese dal gioco o calcolate.
L'observation tower è realmente presente a Upsilon ma non visitabile, come ambiente è simile al
centro Comm solo più piccolo.




Imogen Reed's Death

Se qualcuno mi avesse detto che prima della fine avrei avuto il bisogno di registrare questo... avrei riso.
Non importa del pad con mie considerazioni e video per annotare il mio lavoro che ho lasciato da qualche parte...
Non importa se, camminando, prendo nota di quello che penso e ricordo di ogni istante sino a qui, per non sentirmi peggio.
Non importa se la duttil suit non è più in grado di mantenere il mio calore e il freddo si insinua, mentre la mia voce viene registrata, passo dopo passo.

Io sono qui, da sola, e non so cosa ci sarà davanti a me. Dopo quello che ho lasciato indietro....

... sono sicura che in questo momento sia la cosa migliore. Devo farlo!

Registro questi dati audio per un motivo... Ho marciato senza sosta da Lambda a qui, Upsilon. Continuerò a descrivere ogni cosa finché potrò, sperando che io possa... tornare a casa... a Theta. Il problema però è... a fare cosa? Adam è morto e ora sono sola... l'unica persona importante per me era lui e ora... chi resta per me a Theta che non sia impazzito? Catherine, Sarah e gli altri davvero sono partiti?

Spero di poter tornare a casa, per aiutare Stromheier...

Ho attraversato campi e zone pericolose e sono giunta qui.  Il giorno... che giorno è? Oh si...18 Dicembre 2103 … campi di Upsilon. Stavo dimenticando tutto. Sono così stanca e infreddolita che mi sento persa, così tanto da non capire dove sono. Devo restare lucida. Sono ancora sconvolta dagli eventi a Lambda. La morte di Jessica, la cattura di Adam, gli ordini di Cronstedt, la promessa di Fisher di fermare tutto e poi... è tornato e...

No, devo pensare alla missione.

Ho attraversato a piedi i campi da Lambda a Upsilon, più in fretta che potevo. Avevo tentato di sfruttare una navetta nello shuttle station più vicino, ma la sensazione di essere seguita o osservata era troppo forte , e i tunnel non erano in buone condizioni da rischiare di rimanere bloccata là dentro. Il mio compito era deciso, chiaro e dovevo portarlo a termine. Prima non  ne ero convinta, sopratutto perchè Cronstedt voleva mandarmi da sola. Ma ora, credo che ha fatto bene. Hart deve avvisare Theta, Stromheier saprà cosa fare...

Se solo sapesse cosa è accaduto...
Dorian Cronstedt aveva dato ordini precisi e seppur riluttante, devo seguirli. Non importa  se il collega, Fisher,  che aveva ricevuto il compito di comunicarmi l'ordine di Dorian Cronstedt è morto. La situazione era peggiorata... ho chiesto ad Hart di andar via, a Theta, e ho deciso di fare la cosa  che ritenevo giusta. Diversamente da altri colleghi, io mantengo i miei pensieri e idee. Io voglio vivere e se devo fermare Wau a ogni costo... così farò!

Ho...  freddo fino alle ossa e mi chiedo quanto manca... sembra tutto così surreale così come l'inizio... già l'inizio....
Io e Adam... Golaski, da soli, eravamo stati inviati a Lambda per il recupero e sfruttamento del sito, ma anche per affrontare l'ormai allarmante perdita di gel strutturale della stazione e  la conseguente apparente influenza di WAU su esso.
In verità avevo contrattato con  Cronstedt  dopo il nostro litigio a causa di Ark. Se ho rischiato di farci scoprire da tutti? Purtroppo si. E Adam non l'ha presa bene.
Non come immaginavo...
Poi però, per mia fortuna, non mi ha odiata e sembra che... non gli dispiacesse in fin dei conti...

Anche se ferita e offesa dall'ordine imposto, a causa secondo me di Catherine e Ark che non condivido, avevo accettato senza replicare per la presenza di Adam.
Dopo mesi a tenere il segreto, perchè tra i membri di Theta e Omicron non cè mai stato molto feeling e peggio dopo la cometa, credo che volessi vendicarmi dividendo Lambda con lui in pace.
Inoltre, se qualcuno come esempio Stromheier avesse scoperto quel qualcosa tra me, di Theta, e Adam, di Omicron, uscirnese indenni sarebbe stato un miracolo. Stromheier non era tipo da non dire la sua senza peli sulla lingua e peggio considerando la situazione in cui i tre vertici di Pathos continuavano a 'governare' Pathos e chi vi abitava...
Si è sempre e senza problemi dichiarato titubante su chi lavorava in quel sito e con Adam, all'inizio, non era in vena di conoscenza ulteriore e reale. Ergo, per lui erano tutti uguali, a Omicron. Si può dire che  ha sopportato la situazione del Mockingbird, dicendomi apertamente che sarebbe stato meglio tenere le distanze da loro, anche se ha permesso ad Adam di venire a Theta.
Io e Adam, con questa altra situazione, non eravamo propriamente contenti...
E' stata una sorpresa scoprire che accettavano, garantendomi la sua presenza.
Non mi interessa se qualcuno ha pensato male o chissà che altro.
Se Theta e Omicron non andavano d'accordo.
Ero stata felice... per un pò...
Per nostre mansioni, dovevamo controllare sistemi e macchine del sito e poi dare via libera ai colleghi che ci avrebbero affiancati.
Avevamo passato alcuni giorni relativamente tranquilli. Oh, come ero in pace...
E lui... non era ancora impazzito. Mi sentivo... come se avessi trovato il paradiso!
 
Avevo  riattivato e controllato ogni computer e macchina presenti nel sito e Adam aveva apportato i suoi 'tocchi', come dicevano i suoi colleghi che elogiavano la sua bravura, affinchè il sito potesse operare a pieno regime già dall'inizio e controllare man mano i problemi e risolverli. Si è lamentato parecchio della mancanza di Omicron, dell'idea stupida di coinvolgerlo facendoci scoprire... ma è durato un giorno, credo. Poi avevamo trascorso quei giorni in tranquillità. Mi sentivo davvero bene. Mi sentivo come parte del futuro che volevo costruire.

Lambda sembrava operativa, ancora stabile nella struttura e relativamente con macchinari ben tenuti, nonostante l'evacuazione mesi prima dei membri.
Per diletto, avevo anche usato una stanza in quel momento vuota come sala proiezioni, dove potevo rilassarmi da sola o con Adam  a vedere film, osservare le registrazioni provenienti dal poco che era disponibile a Pathos sulla vita in superficie e altro, che avevo salvato in un chip di memoria che tenevo sempre con me. Erano diventati sfondi per simulare, nella mia mente, quello che non poteva più vedere. Proiettati nella stanza da tre visualizzatori per dare l'idea di un ambiente reale. Avevo le capacità e volevo sfruttarle perchè sei mesi, erano davvero tanti...

All'inizio Adam era scettico nell'usare i computer e proiettori per quegli scopi, ma avevo provato a lasciarmi andare per alleviare la situazione, osservare il meglio del mondo in superficie e rievocare le cose belle che mi davano sostegno. Lo avevo anche pregato di tentare di divertirsi mentre le figure umane digitali intorno a noi, proiettate in tutta la stanza, vivevano una vita che sembrava essere là e  volevo cogliere quei momenti, prima dell'arrivo degli altri. Volevo che tutto fosse nella mia mente e sapere che io li avevo visti dal vivo. Come memorie incancellabili.
Come lo era per lui sua figlia.
Avevo perfino deciso di passare il tempo libero e i pasti a osservare quelle immagini, notando che alla fine anche lui, pian piano, accettava di consumare il cibo davanti a quegli spettacoli.
Non mi sentivo più vicina a qualcosa e qualcuno come in quei momenti.
Ma...
Mancava la sensazione del vento, pensavo, del calore del sole e cosa poteva renderli ancora più reali. Ma Stromheier non aveva voluto assolutamente darmi l'autorizzazione per creare qualcosa del genere a Theta. Non in quel momento, aveva detto. Ma era una cosa che desideravo costruire, un luogo simulativo del mondo, qualcosa come quello di Catherine, ma che potesse dare alla persona vera in stanza,  l'idea quasi reale di essere in quel momento in quel luogo...  come un video immersivo, che ormai erano la norma lassù. Ormai tanto tempo fa....

Come mi sentivo quando i paesaggi, completi di audio, vibravano ricreati dai proiettori... Adam non era della stessa idea, non voleva ricordare e  sapevo che era per la figlia. Anche se notavo come restasse affascinato quando stavamo insieme tra quelle riproduzioni e poi mi sorrideva.
Quando non discutevamo. Sulle mie idee e sulle sue.
Non soltanto lui, anche i colleghi a volte mi rimproveravano perchè volevo andare avanti e fare qualcosa di concreto, che non mi portasse alla depressione piangendo per qualcosa che ormai era solo da superare.  Tutti avevano perso tanto, troppo, eppure Adam sembrava sempre divorato da lei, come se anche da morta lo chiamasse  e allungasse la mano per non lasciarlo.

E io , Imogen Reed, cosa volevo o a cosa mi aggrappavo?
Ero come Catherine, mi chiedo a volte, per restare in quell'angolo virtuale cercando di sentirmi ancora umana? Ogni oblò, vetrata e finestra panoramica mostrano sempre l'oceano intorno a noi, con pesci e altre creature che giorno dopo giorno, assumono caratteri raccapriccianti. Ho iniziato a chiedermi se quelle cose appiccicate sopra ai pesci fossero negative o...  o fossero ancora vivi, almeno... e se l'oceano fosse l'ultima cosa che avessi visto prima di morire... Intendiamoci, so cosa erano, ma il gel può davvero essere negativo?
Si... dopo Lambda, lo è eccome...

Quella volta che ero riuscita a trovare un video simulativo che ad Adam piaceva davvero, mi ero sentita sollevata e contenta.
Non era ancora impazzito, mi guardava e sorrideva trattandomi al solito, come se il mondo fosse noi e le macchine intorno.  E con quel video, speravo di sollevargli il morale, sapendo che poi con altri avremmo dovuto fingere di nuovo. Come se noi fossimo... slegati...

Avevo sperato che stesse tornando alla realtà dopo un momento strano, al 'noi', lontano da quel fantasma che lo attirava e isolava. E poi mi ero svegliata nella stanza simulativa, ormai spenta, mentre giacevo sul letto di fortuna che usavo le serate per i film. Mi ero resa conto che lui era sparito. Il suo letto era vuoto, restava solo il resto della cena e tutto sembrava silenzioso. Ma mi bastò rimettersi in piedi e avvicinarmi alla porta per sentirlo gemere stanze più in fondo. E avevo capito...
Io non bastavo, la sala virtuale non bastava, le promesse abbozzate non servivano. Mi ero avvicinata silenziosamente al luogo di quei singhiozzi e poi, di nascosto, osservando la stanza con la porta ancora aperta, lo avevo visto di sbieco, quasi a darmi le spalle, intento a piangere davanti l'ennesimo video che ritraeva sua figlia e gli ultimi discorsi prima della morte. Mi ero stretta tra le braccia come se sentissi freddo ed ero tornata, silenziosa ma cosciente del pianto che si allontanava, alla sala proiezioni.
Avevo acceso per l'ultima volta il sistema virtuale e scorrevano, mentre io provavo qualcosa di brutto nel petto mordendomi il labbro, foto e video di me con i colleghi nei vari periodi a Pathos e poi quelli che tenevo conservati, della superficie, quando ero in attesa di lavorare alla facility e  mi godevo amici e famiglia.
Di me e Adam? Cosa doveva esserci?
Portai le mani al viso e se avevo pianto, non si era sentito... perchè lui non arrivò e poi smontai tutto...

Quando  Cronstedt arrivò a Lambda con gli altri, io e Adam ci comportammo come se nulla ci fosse tra noi, come due colleghi che si sopportano socievolmente e poi nulla. Non so dire se il suo comportamento successivo era mostrato quando eravamo soli e io non lo avevo capito.
Mi sentivo davvero così parte della nostra nuova vita da non vedere?
Appena loro arrivarono, lui cambiò totalmente. Spariva per ore, restava da solo in qualche angolo di Lambda, se lo trovavo mi trattava con sufficienza o peggio, non si avvicinava o mi sfiorava, non mi chiamava più per nome e tra noi non cèra più nulla. Ne frasi sussurrate, sorrisi o promesse di stare insieme come prima. Non vedevo più nei suoi occhi quella luce che era svanita, sembrava un automa, a volte. E se si irritava per i miei tentativi di avvicinamento, urlava il mio cognome. Ho scoperto solo per caso che restava a struggersi per sua figlia, appena dopo l'arrivo dei colleghi. Era turbato più di quanto pensassi e mi aveva fatto capire per mesi... il tempo da solo lo spendeva rivedendo i suoi video. Era completamente perso, e non riuscivo a riprenderlo. Mi aveva detto che tutto sarebbe andato bene, che saremmo stati insieme per tante cose che speravamo e lei sarebbe rimasta importante ma nel passato. Come ho fatto ad essere così cieca? E così maldestra nell'averlo lasciato solo in mano a sua figlia e Wau?

E ora, questo giorno, il 18 Dicembre 2103, mi trovo quasi a Upsilon, pronta a seguire gli ordini. Durante la lunga marcia mi sono chiesta cosa mi porta in quel luogo, quali motivi mi spingono a farlo. Per Cronstedt? Per Adam, che mi aveva cercata dopo la fuga dal magazzino e tentato di portarmi con sé, nel momento della follia? Quegli occhi che avevo visto cosa volevano dirmi, veramente? Di certo non erano più i suoi. Vedeva davvero me, la Imogen Reed che conosceva, oppure qualcosa di diverso? Era lui nella follia finale o Wau a parlare? L'atto di ferirlo, da cosa era scaturito? Dalla paura verso l'uomo davanti a me che non era più Adam? Da come era ridotto dal gel? Per qualcosa che io sentivo dentro, contro la sua ossessione per la figlia? O semplicemente quel senso di sopravvivenza che esce fuori e ti fa ricordare che vivi ed esisti e non devi lasciare che arrivi la morte?
Quel che ho fatto... a lui... l'ho fatto per Adam. Ho lottato perchè Wau e Ark non ci prendesse e non potevo, non volevo che lui divenisse qualcosa che Wau potesse usare. Non lui...

Vorrei tornare al giorno che ci siamo conosciuti per il Mockingbird, al periodo in cui passavamo tempo insieme, a volte andavamo a trovare l'altro nel rispettivo sito e i discorsi, quando parlavamo di tutto e oltre. Ridevamo, scherzavamo, lavoravamo insieme ed è difficile per me, mentre il freddo dell'oceano mi giunge nelle ossa, capire quando e come tutto è svanito. 
Quando è l'esatto istante in cui lui ha lasciato il mio fianco, davvero? Prima di Lambda? O semplicemente come penso, Wau lo ha portato a scegliere tra me e la figlia?

Quando eravamo soli a Lambda, pensavo di aver avuto pace e tranquillità e la possibilità di parlare senza paura o dubbi ad Adam. Di essere noi senza segreti o colleghi.
La pazzia a Theta aveva portato tutti a diffidare di tutti, parole sussurrate, gesti nascosti, segnali privati per paura di discussioni e litigi a causa di Ark. Avevo lavorato al Vivarium e poi con Catherine per il suo progetto, ma dopo che divenne ufficiale come Ark, ho accettato solo la scansione per la collega. Non altro. Non condivido le sue ideologie e convinzioni e avevamo quasi litigato varie volte. Catherine era una bella persona, quando non veniva contrariata o trattata male e mi piaceva ma... tra noi andava bene finché  non mi sono rifiutata di continuare a dare aiuto. Grazie alle mie competenze e capacità sapevo cosa era giusto per la razza umana, e poi avevo ricevuto l'ordine di spostamento a Lambda. Sono sicura che le cose sono collegate ma...

Quasi un anno dall'impatto della cometa,  eppure a me sembrano dozzine di anni. Tutto andava bene se non fossi stata scelta per Lambda... tutto è finito male da quell'ordine. Ero arrivata, per la disperazione,  a stare da sola nella mia stanza a Lambda, dopo la decisione di non usare la zona camerata con i letti a castello, considerando il numero di elementi nel sito e nella zona di lavoro e le stanze disponibili. Restavo là a fissare i computer, lavorarci o guardare l'oceano oltre i pannelli di osservazione. E lui era chissà dove, lontano col corpo e la mente...
Adam era sempre più lontano, perso dove sapevo...  di non poterlo trovare, mentre i colleghi sembravano aver preso bene quel cambio nelle loro vite. Cambiare aria, passare le giornate in qualcosa di utile da fare, vedere persone nuove come in quel caso, avere degli scopi che non portassero all'apatia o alla follia. Ma per me,  erano sciocchezze. Erano diventati giorni pesanti e difficili...
Ero sola, ormai lo avevo capito...
Rimpiango i giorni felici a Pathos, i colleghi che non sentivano mai il peso del lavoro tranne la lontananza dalla famiglia, perchè come me amavano quello che facevano. La sala mensa sempre piena di vita, gli scherzi di Strasky, le foto che facevamo a ogni avvenimento o data speciale. Come quella volta  delle torte pignatta.  Stromheier si era infuriato per il casino creatosi con quell'idea, ma è l'ultima festa a Theta che ancora mi fa sorridere. Era una confusione festosa. Non era mai capitato così prima e mai dopo, non in quel modo...

Dallo schianto della cometa, non accadeva più nulla di simile e pesa  tantissimo sul morale di tutti, sopratutto adesso. Io ero una di quelle persone che voleva vivere, non sopravvivere, e considerava l'idea di fare qualcosa per migliorare al meglio la vita a Pathos...  ma dopo l'idea di Catherine, tutto era sparito. Sentivo i colleghi distanti, freddi, con i sorrisi tirati e quasi sospettosi. Di cosa, non capivo perchè per me Ark è esso stesso un grande mistero. Ormai era tutto così difficile...
A volte mi chiedo cosa sarebbe successo se il Mockingbird fosse stato trovato prima, o meglio, se Wau lo avesse creato prima...

Per caso un giorno, prima della mia partenza a Lambda,  si era parlato del natale. Il primo natale a Pathos non soltanto tutti insieme, ma ormai soli in fondo all'oceano. Anche se  come tutti, in preda al dolore per la situazione, volevo festeggiare comunque la vita. Religione o meno, pensavo che magari tutto con il natale potesse cambiare. Non importava dei regali, del cibo razionato e i tentativi di creare mini serre per altro ossigeno e cibo coltivato. Non importava a nessuno il fatto che qualcuno come me trovasse rassicurante la presenza degli altri, che volesse guastarsela e magari sorridere insieme e fare qualcosa che valesse. Erano tutti tesi e nervosi e dopo l'ultimo suicidio, di Konrad, la situazione era al limite. Avevo assistito con i miei occhi all'arrestato di Catherine  per la morte di Sarang, poi rilasciata per aver scoperto la verità. Avevo visto il volto pieno di dolore o sgomento di tutti quando Catherine annunciava l'ennesima morte o Stromheier chiedeva una riunione per dare la notizia e l'ordine di evitare quelle stupidaggini. E poi, cèrano i gruppi...

Perchè menti come le nostre si sono perse in questo modo senza lottare?  Cercando un paradiso in una capsula digitale, scegliendo di morire per questo ideale non reale? Potevo capire l'idea di tentare mentre noi vivevamo... magari un giorno sarebbe stata un'idea utilissima... ma morire noi stessi per menti che sarebbe rimaste là dove nessuno poteva riprenderle?

Per me sono tutti perduti, ogni collega è qualcosa lontano anni luce da chi conoscevo. Ormai per me dovrebbero essere tutti al passato. Non so neanche se sono ancora vivi... Tutti parlavano di Ark, Wau e la paura del domani. Wau li aveva presi in modi differenti, così avevo capito dai discorsi dei vertici di Pathos... e la mia paura cresceva. A volte sentivo tutto intorno a me, e temevo fosse l'influenza della negatività a Theta. Quello che vedevo era la serpe velenosa della paura e pazzia. Sarang, Bass con tutto quel sangue nel suo modulo abitativo, ogni collega morto era un volto amico o conosciuto che spariva dai corridoi e stanze di Theta. Passando a volte davanti i laboratori, sentivo discorsi che mi facevano mancare il fiato.
Avevo una paura più di tutte... che potessero nascere gruppi oltre quello pseudo religioso di Sarang,  capaci di qualsiasi cosa. Pronti a tutto, anche a costringermi ad atti che non volevo, se Stromheier falliva come capo della sicurezza. Temevo così tanto, quando notavo situazioni strane... Che mi uccidessero per chissà quale ideologia o finissi in mano agli esperimenti di Catherine... o peggio Wau, come era accaduto con il Vivarium.
Il Vivarium era stato sconvolgente. Se il mockingbird di Golaski era un evento strano e interessante, il Vivarium era raccapricciante. Una simulazione di me stessa su schermo che moriva davanti ai miei occhi, poi veniva ricreato come dal nulla e si comportava come se fosse... me... come se vedessi un mio film o video o me dall'esterno. L'ennesima morte della mia controparte digitale  mi aveva portata a chiedere lo smantellamento dell'apparecchio. Non potevo permettere che qualcosa del genere contaminasse i sistemi di pathos e oltre Wau, che ci fossero cose simili che decidevano su di noi. GLi umani. Come ipotizzava negativamente Adam e io non lo avevo ascoltato...
Ma Catherine.... oh, Catherine! Aveva urlato la sua indignazione contro Wau perchè le aveva copiato , a suo dire, il progetto personale. E poi aveva copiato il Vivarium e portato idee malsane a Theta. Capivo chi soffriva e non vedeva speranza, ma ci sono vari modi per trovarne un pò e vedere qualcosa di buono oltre l'oscurità. Era difficile anche per me, ma volevo fare cosa credevo giusto per noi e per chi è morto lassù, pregando per noi. Vivere e pensare al futuro. Ma con Ark  tutto era finito, per gli altri.
Io... Mi rifiuto di affondare... per questo molti avevano iniziato a vedermi diversamente...

E poi vennero gli incubi.
Sognavo di venir presa da colleghi ormai impazziti o creature di Wau che mi  dicevano solo una cosa... Wau è la speranza. E io urlavo, preferivo morire davvero, piuttosto che finire come gli altri.
Uno dei pochi di cui mi fidavo era Stromheier...
Stromheier mi disse che nonostante l'età, lui non era davvero riuscito a inseguire tutti i suoi sogni e raggiungerli. Per questo, mi ha pregato di farlo io, con i miei, in questa nuova situazione. Per lui, il mio spostamento da Theta non era una punizione, ma un punto di svolta e dovevo coglierlo al volo. Lui sarebbe rimasto a Theta a vegliare su tutti gli altri. Perchè temeva che rispetto a me,  ancora molto di Sarang negli altri stava germinando e voleva eliminarlo. E per ora i suoi sogni erano sopravvivere e costruire un nuovo futuro.... Cosa potevo rispondere?

Pathos era diventata un inferno, e tutta per colpa di noi membri di Pathos stessa. Per me, secondo me … Non è il mondo che avevamo scelto, ma l'unico che rimane. E dovevamo salvaguardarlo.

E poi, quella volta a Lambda che mi ero svegliata da quell'incubo ricorrente ed ero scoppiata a piangere per la frustrazione, avevo visto qualcosa di assolutamente straordinario....
Due balene, ignare di Pathos, ignare di Wau, ignare di cosa stava intorno ma intente a generare nuova vita. E io, mentre le lacrime scorrevano per la paura e il terrore del sogno, mi ero ritrovata a vederlo come un segno... voleva dire che forse cèra possibilità? Che quelle balene potessero essere il segnale per capire che non tutto era perduto? Che il mare, l'oceano, la vita, nonostante tutto fossero più  forti di Wau e noi, gli umani, devono lottare allo stesso modo?
Ero rimasta a osservare quella danza di vita finchè tutto era sparito, non vi era più dolore o sofferenza... avevo quasi la voglia di correre per Lambda a parlare con i colleghi e scuotere Adam dalla sua letargia. Se quella volta lo avessi fatto, se avessi trovato un modo per far vedere anche a loro quello che...  aveva dato una speranza anche a me... ora non mi sarei trovata a osservare la porta stagna di Upsilon per accedere alla camera d'equilibrio. Non sentirei il freddo tremendo agli arti, le mani tremanti e la consapevolezza che se tutti avessero visto ben oltre l'abisso interiore, forse la profondità non l'avrebbe presi e trascinati verso una AI pazza. E io sarei stata tranquilla con Adam, a lavorare... e non in piedi in mezzo all'oceano a metà tra la fine di tutto davanti a me e il dolore e morte alle mie spalle.

Attivato dal pannello il sistema di apertura, entro a Upsilon togliendomi soltanto il casco dello scafandro. Lo tengo stretto tra le dita, mentre percorro i corridoi che so essere deserti. Upsilon era diventata ormai 'la storia'. Tutti sapevano, anche per Strasky, che quel sito poteva rivelare cose terribili. L'ultima sopravvissuta rimasta qui era sparita e Strasky si colpevolizzava, come se lui fosse al suo fianco e l'avesse abbandonata... Come poteva ritenersi responsabile?
Ad ogni modo, a Theta questo posto è una storia di paura. A iniziare dalla sparizione dei membri di cui si erano perse le tracce e sicuramente sono morti, a strani rilevamenti scoperti quando si cercava di comunicare o accedere al sito da Theta. Nessuno prima di ora ha voluto mettervi piede...

Strani rumori risuonano e percepisco solo il cuore che pompa  impetuoso, le mani tremanti mentre mi accosto a qualche angolo per sapere cosa sta accadendo... forse i membri mancanti del sito sono vivi? No, non è possibile. Avrebbero cercato di comunicare, era impossibile che fossero vivi da soli da qualche parte senza cercare gli altri...

Non conosco bene Upsilon, era raro che venissi spostata per lungo tempo a lavorare a progetti e compiti, da conoscere bene questi luoghi. Seguendo però i pannelli indicativi, trovo la sala di controllo del sito. Mi accorgo però che non posso assolutamente raggiungere la sala gestione della centrale geotermica. E' quindi necessario andare in remoto, sfruttando terminali amministrativi o aggirando le restrizioni, rischiando però di perdere troppo tempo. Non siedo, resto in piedi davanti i computer e poi però...  ho un'idea... e comprendo!

Cronstedt non voleva salvare pathos da Wau. Voleva fermare Pathos per danneggiare Wau. Seguendo le informazioni a schermo del computer, scopro la portata del gesto che sto per compiere. In verità, avevo temuto qualcosa del genere ma speravo di poter gestire e dirottare l'energia verso i siti principali, Theta e Omicron, sapendo che ormai l'abisso era morto. Deviando la corrente da Wau. Ma non è possibile. I sistemi non sono progettati per questa eventualità, Upsilon eroga corrente e calore tramite tubi che giungono ovunque e nessun luogo può essere estromesso, senza spegnere definitivamente Upsilon stessa. Mi manca quasi l'aria, significa  soltanto una cosa... disattivare tutta la stazione, spegnere per sempre la centrale geotermica e lasciare Pathos al buio, senza riscaldamenti e sistemi di mantenimento vitale. Quindi, la morte di tutti!

Sono a un punto cruciale, rimango a riflettere ancora come ultima decisione, ansimando, con gli occhi che scorrono la stanza mentre decido cosa fare. Spegnere tutto e lasciare tutti alla morte sicura oppure tentare altri modi per fermare Wau? Decido di Indossare il casco per uscire dal sito, quando qualcosa mi fa tornare sui miei passi. Adam è morto, Cronstedt e gli altri a Lambda sono morti. Nell'abisso, da quello che si sapeva, erano morti. Restano i pochi di Theta e Omicron. Non arrivano neanche a cinquanta persone... vale come sopravvivenza?

Uno stridore, un rumore di qualcosa metallico che striscia sul pavimento. Cè  qualcuno? Mi ritrovo con il vetro del casco appannato e lo scollego, posandolo poi a terra. Mi avvicino alla console e attivo un collegamento a Theta, tentando di comunicare con loro.

"Upsilon a Theta...Upsilon a Theta... mi sentite? Per favore, se mi sentite rispondete...cè qualcuno?"

Un altro rumore mi fa voltare. La porta è chiusa, anche se non bloccata, ma quello che risuona fuori sembra provenire da qualcuno che si aggira nel sito. In ansia, deglutisco una volta e poi decido di effettuare una registrazione da inviare a tutti i relè della sonda Lumar. Dannato Lumar... Ricordo vagamente cosa Hart  aveva detto sulla comunicazione e cosa voleva fare  per ampliare il raggio di portata del Lumar da lambda a Theta, ma l'agitazione non mi permette  di riflettere oltre e registro.

"Theta... qui Imogen Reed da Upsilon, ripeto, qui Imogen Reed da Upsilon... invio tramite il Lumar questo messaggio perchè devo..."
abbassando la testa in ansia, sorreggendomi con le braccia sulla console , poi alzando la testa "...devo chiedervi scusa!... Si, devo chiedervi scusa perchè... sto per fare una cosa di cui mi pentirò per sempre... Cronstedt mi ha ordinato di spegnere Upsilon per fermare Wau... cosa è accaduto a Lambda non deve ripetersi... non potete immaginare cosa Wau è in grado di fare, attualmente... "
prendendo una boccata d'aria per lo sforzo
"...so che farete fatica a comprendere questo messaggio, ma è assolutamente necessario che capiate il perchè... ho deciso di spegnere Upsilon. Se mai Hart tornerà a Theta salva, potrà spiegarvi ogni cosa, ma forse tutti i sistemi del sito saranno compromessi e sarà necessario ovviare alla mancanza di corrente che giungerà pian piano, con sistemi di alimentazione autonoma che non usiamo da... mai”
sospirando
“... ma dovete provare a farcela. Voglio tornare, ci proverò o forse..."
 spaventandomi di colpo per i rumori che provengono da fuori la stanza, poi mi volto di nuovo verso la cam, agitata
"... devo fermarlo... Theta, perdonatemi... sono morti tutti, Adam è morto e io...io devo fare cosa ha ordinato Cronstedt, per il bene di tutti e anche per cosa cè fuori di qui... Wau sta prendendo tutto e presto lo farà con noi... Fisher e..."
 scuotendo la testa
"Wau non deve prenderci e usarci in quel modo... mi rifiuto di affondare... Theta, qui Imogen Reed da Upsilon... preparatevi all'arresto della corrente e...perdonatemi!...!

Terminato il messaggio, inizio a controllare i computer alla ricerca di porte di sistema per accedere alla gestione della centrale geotermica. Non posso fermare Wau, ho troppo poche informazioni sulla AI e la sua ubicazione per sapere come fare a sigillarlo nel suo tempio. Quando una schermata mi comunica  che sono entrata nel sistema di controllo della centrale, rimango a fissare lo schermo. Effettuati vari controlli, scopro che come temevo non è possibile settorializzare la distribuzione di corrente, ma si snoda  da collegamenti unici verso poi i singoli siti . Volente o nolente, devo decidere. Dove si trova  Wau?
Perchè non è possibile gestire la distribuzione di corrente?
Mi portò le mani ai capelli, poggiandomi con i gomiti alla console e rifletto. Poi... poi chiedo scusa bisbigliando e avvio la procedura di blocco totale del sistema di estrazione energetico geotermico, termino tutti i sistemi. Il countdown mi avvisa che mancano alcuni minuti allo spegnimento totale dell'impianto.

Mi alzo, chiedendo nuovamente scusa e prendo il casco, apro la  porta e rimango in attesa. Qualcosa chiaramente girovaga  per i corridoi, ma non voglio immaginare cosa possa essere. Controllate le piantine, decido di prendere la strada lunga, posso in questo modo aggirare la cosa che si muove per il sito. Imbocco i corridoi, seguendo sempre la segnaletica e mi ritrovo tra due strade. Davanti a me, o meglio, scendendo gli scalini,  vi è la porta stagna per il tunnel panoramico, da cui si snodano, dopo la zona lavorazione robot e manutenzione, vari passaggi verso l'oceano che posso scegliere. Alle mie spalle vi è invece la cupola panoramica o observation tower. Ma non porta a nulla. A sinistra, i corridoi appena utilizzati. Stringo il casco con forza tra le dita, scendo la breve scaletta sorreggendomi al corrimano e poi aziono la porta stagna verso il tunnel panoramico.
Posso tornare a Theta, mi dico. Manca poco...
Tuttavia, qualcosa al centro del tunnel...  si volta verso di me. Resto con il fiato sospeso per alcuni secondi, il robot si volta, sembra  un construct eretto sulle zampe e muove  la testa osservandomi. Ancora bloccata sul posto forse alcuni minuti, che sembrano scorrere con troppa lentezza, avverto il freddo che si dissipa leggermente, ma resta  come umidità stagna nelle mie ossa. Rabbrividisco.
Faccio qualche passo indietro, risalendo al contrario gli scalini, sapendo bene che dietro di me vi è il cancello che porta  alla cupola panoramica. Il robot  sembra soltanto osservarmi, fermo, muovendo solo la testa con quel suo monofanale. Dal corridoio da dove sono arrivata, mi giungono rumori identici a prima. E quindi, il Construct nel tunnel non è lo stesso dei rumori?

"Se è così che deve finire... allora..."
Chiudo gli occhi e trattengo il fiato. Quale altra scelta ho, infondo? Se i robot sono due, non ho chance di scappare e comunque, moriranno tutti presto. Se solo ci fosse Adam con me!

Mi volto,  con il casco riesco a forzare il lucchetto del cancelletto colpendolo e seguo con gli occhi le scale davanti a me, che portano alla porta un livello sopra, la cupola panoramica. Mi volto spaventata, il construct ha fatto qualche passo ma si era fermato nuovamente e  mi fissa. Unendo i suoi rumori motori con quelli agghiaccianti del sito mi dico stupida da sola e capisco che sono a fine corsa. Posso scegliere solo due strade. Scappare da dove sono venuta, inoltrandomi nella centrale e poi cercare una camera di equilibrio funzionante, oppure sfidare Wau e impedirgli di vincere.

Niente Theta. Niente Adam. Niente futuro.

"... non so se sei pericoloso" dico al robot sorridendo tristemente, sapendo che non è altro che un robot "ma certamente, se aspetti che io faccia qualcosa per uccidermi, mi dispiace... sarò libera fino alla fine... Wau non mi avrà!"

L'observation tower ha la porta a scorrimento nel pavimento, come alcune presenti in altre zone, ed è aperta.
Mi appresto  a salire le scale che mi portano al piano superiore, verso la cupola, mentre odo i passi del robot, lenti ma presenti che salgono i gradini. Mi avvicino sempre di più alla cupola, stringendo il metallo freddo del passamano sotto il guanto. Lascio scivolare il casco dalle dita, che rotola  impacciatamene con tonfi sordi, scalino dopo scalino, dietro di me.
Giungo finalmente al piano, osservando come la cupola è ridotta malamente. Alle mie spalle il robot si avvicina, ai piedi delle scale della torre. Vari oblò e vetrate permettono come sempre per i siti di osservare vari punti intorno a Upsilon e scorgo la meraviglia di quella costruzione tempestata di luci. Alzo lo sguardo. Ventole di aerazione inondano di ossigeno la cupola, ma un gorgoglio tenue attira l'attenzione. Mi volto però di scatto verso la porta a pavimento. Il robot è salito, lo sento avvicinarsi ma non posso fare nulla per scappare. Non ho nulla con cui difendermi. Mi tornano in mente le parole di Strasky quando raccontava di quella collega di Upsilon, sfuggita per miracolo a un robot dopo che il collega era morto.
Sospiro.
Il robot resta oltre la porta e il passamano, alla mia sinistra, finchè questa non si richiuse sotto quasi il robot.
Brividi freddi inondano il mio corpo, ma mi obbligo di resistere e rivolgo lo sguardo al gorgoglio di prima. Un rivolo d'acqua entra  a cascata da una delle fessure della grande vetrata davanti a me, ma non è ancora così grave da allagare l'ambiente. Sospiro e osservo quasi in lacrime l'oceano e cosa resta di Upsilon, ripensando a cosa abbiamo distrutto e lasciato.
Cèra qualcuno a Theta che mi aspettava? Che si ricordava di me? Che mi aveva pensato?

Mentre le luci esterne si spengono una dopo l'altra all'esterno, vari rumori risuonano da ogni parte. Il countdown deve  essere terminato, e chiudo gli occhi.
Alle mie spalle il robot emette solo i cigolii del meccanismo di movimento della testa.
Perchè? Come mai si comporta in questo modo? Solo ora mi accorgo del suo strano comportamento. E ricordo la storia di Upsilon e le macchine vive...
Mi volto nuovamente verso il construct, mi sembra di notare qualcosa  in una pinza ma una successione di rumori fa vibrare tutto e la disperazione mi coglie, ricordando di colpo frammenti della mia vita.
Ma lo so, è finita e decido di non far vincere Wau.
Alle mie orecchie giungono rumori sferraglianti sempre più forti e i vetri tremano.
Il sito cnon è messo meglio degli altri e ora so hce sarà la mia tomba per sempre. Darò forte, Devo farlo. Adam me lo diceva sempre quando parlavamo di Wau e Ark.
Poi  ho capito, ho compreso cosa lo ha provocato. Per un attimo mi ero così persa nei ricordi e nella paura da svegliarmi di colpo e capire che sono ancora qui.
Tutti i sistemi vengono bloccati, non solo fermati, e ogni ventola e macchinario è arrestato di colpo, producendo una serie di colpi da farmi vibrare le gengive e le ossa.
Le ventole sopra la mia testa cessano di girare.
La porta stagna è chiusa,  respiro affannosamente per l'ansia e la paura e comprendo bene che non resta, in quello spazio comunque piccolo, aria a sufficienza per resistere ancora per molto, visto quanta ne consumo.
Il cuore martella nel petto, il gelo umido nelle ossa, le mani che non possono stringere neanche il casco... e tremano nervosamente e lui, il costruct...che fissa... osserva... immobile...
Passano i minuti e sto impazzendo nell'attesa, osservando ora il robot, ora l'oceano. Calde lacrime vorrebbero uscire ma cerco di resistere. Sono io che ho scelto questa fine. Potevo provare a fuggire, no? Invece... invece ho capito che non cèra più nulla. Per me. Per nessuno. Adam e i colleghi a Lambda sono morti. Theta e Omicron presto moriranno per le mie azioni.
Non resta più nulla.

Poi i polmoni si fanno pesanti, più prendo aria e più sembrano macigni, poi bruciano mentre la bocca cerca di incamerare aria a grandi boccate.
Il mio corpo di muove da solo, adesso. Io resto soltanto a osservare le sue reazioni, vedendo frammenti di memorie davanti gli occhi e l'oceano.
Indietreggio di due passi, mentre il robot osserva... la testa mi gira e inizio a stare peggio.
Appoggiò  la mano alla vetrata, la guardo… piccola nella tuta e poi la vastità dell'oceano, che presto avrebbe inglobato Pathos senza più vita.
Ripenso ad Adam e come l'ho perso a causa di Wau. Ricordo i colleghi e come si sono perso per Wau e Catherine. Penso a chi è rimasto a Theta e morirà a causa mia. A chi ci ha augurato buona fortuna dalla terraferma perchè era sicuro che noi avremmo alzato la testa nonostante tutto, portando l'umanità nel futuro al meglio. Essendo noi il meglio nei nostri campi.

MI dispiace.

Tutto mi fa male, la richiesta di aria è tremenda, i polmoni stanno esplodendo, i muscoli dolgono e inizio a sentire anche la testa come spremuta dentro. Gli occhi lacrimano e la vista  crea problemi. Si alternano immagini dell'oceano oltre il vetro, la cupola, il robot, ricordi e Adam.

Voltandomi verso il Construct gli sorrido, non so più se lui è attivo per Wau o è anche lui un mockingbird. Poi, un senso di stringimento alla gola mi coglie, facendomi scivolare a terra finendo seduta, con la grande vetrata alla mia destra e il robot a sinistra.
Sento il peso delle bombole sulla schiena che mi tirano in giù, ma qualcosa mi dice di lottare.
Non so cosa, però...
Convulsamente, le mani quasi cercano l'aria in maniera autonoma gesticolando, puntini bianchi e neri appaiono e scompaiono davanti agli occhi. Il corpo freme  per la mancanza d'ossigeno.
Mi sento così male che non capisco se rimango  cosciente o meno.
Scivolo definitivamente di schiena ansimando, come grandi singhiozzi, con occhi che lacrimano ormai incontrollabili da me, i polmoni come se stessero per rattrappirsi, i muscoli che mandano spasmi orribili e tutto che sfoca, gira o vedo cose che so non ci sono. Il robot si avvicina, riesco a sentire i passi ovattati e rombanti e poi compare nel  mio spazio visivo. Occupa  con la testa e il collo, una parte della zona sinistra e poi le lacrime offuscano tutto. Li chiudo con difficoltà, ormai in preda quasi a rantoli e ondate nella testa, in preda a scossoni dolorosi.
Non immaginavo che morire potesse essere così. Peggio ancora soffocando.
Mi volto con difficoltà verso la vetrata e allungo la mano, troppo incerta e piena di spasmi sul vetro. Non riesco più ad avvertire nulla se non i dolori ormai lancinanti alla testa e ai polmoni.

Tutto sta sparendo, o oscurandosi, non capisco...  il cervello sembra come un circuito tempestato di elettricità... mi sento quasi scivolare via. La cosa che mi viene in mente con prepotenza, ormai quasi senza capire se lo avessi richiamato io, è...  se vedo l'oceano là fuori in direzione di Lambda.
Pensando ad Adam e al corpo che ho lasciato ormai privo di vita con grande dolore. A quanto ancora poteva esserci se non accadeva nulla da parte di Wau. Se Adam non fosse impazzito per la figlia. Se i colleghi non avessero spinto la fortuna a rivoltarsi contro di noi.

Oh, è davvero Lambda quella che vedo?

Ora qualcosa mi sta prendendo. Lo sento. Riesco a sentire solo qualcosa che sbatte a terra, o viene trascinato, non saprei. Ma arriva come se fosse al di là di una porta. Credo...

L'ultimo respiro mi rimane bloccato in gola, il petto tremante, la mano che sembra  raschiare sui vetri, le lacrime che scendono e poi... credo di essere svenuta. O forse no.
Sono rimasta con gli occhi aperti verso l'oceano, questo lo so. Vedo l'oceano e Lambda.

Sperando che gli altri ce la facciano e Wau è fermato.
   
 
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