Serie TV > The Walking Dead
Segui la storia  |       
Autore: MaryFangirl    08/06/2017    0 recensioni
Rick è sul punto di capire cosa Michonne significhi per lui, ma questo nuovo mondo consentirà loro di trovare la felicità insieme? [Ambientata dopo la fine della 5° stagione].
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michonne, Rick Grimes
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sporche impronte bagnate erano disseminate sul pavimento di lineoleum nella sala d'attesa dell'infermeria. Lo scatto di stivali che andavano avanti e indietro era l'unico suono evidente a parte le voci soffocate che parlavano con urgenza dietro la porta chiusa. Si fermava ogni minuto per fissare nel vuoto. Un continuo fiume d'acqua gli cadeva dai vestiti zuppi, formando piccole pozze ai suoi piedi. Parole mormorate iniziarono a riempire l'aria. Michonne non riusciva a decifrare quello che stava dicendo, ma captò un 'Lori' e molti 'Mi dispiace'. Una sensazione d'impotenza la investì mentre osservava Rick che perdeva i fragili strati della sua sanità.
Volendo fare qualcosa, qualsiasi cosa, per riportarlo indietro, gli si mise di frone e lo bloccò. "Rick, hai davvero bisogno di toglierti questi vestiti bagnati" disse piano.
Lui la guardò confuso, senza capire le parole che gli stava dicendo. Il lutto e il dolore nei suoi occhi erano così forti che lei dovette guardare altrove; tutto quello che lui stava passando le era fin troppo familiare.
"Devi cambiarti i vestiti" ripeté. Guardandogli le mani vide le sue unghie ancora blu, da quando si era gettato nell'acqua ghiacciata del lago. "Non puoi prenderti una polmonite".
Lui scosse il capo guardando il pavimento. "Non posso...Carl...devo stare qui"
"Carol ha portato dei vestiti puliti e asciutti per te" indicò i jeans ben piegati e la camicia sulla sedia, "Puoi usare la dispensa per cambiarti. Sarai ancora vicino a Carl. Non lo stai lasciando"
Le lacrime che avevano minacciato di cadere nel giro dell'ultima ora finalmente gli rotolarono lungo le guance, miscelandosi alla sua pelle già umida. "Mio figlio si è preso un proiettile per me"
"E le persone dietro quella porta stanno facendo tutto il possibile per salvarlo"
"Dovrei essere lì con lui. E se..." Rick non riuscì a concludere la frase. Il solo pensiero quasi lo paralizzò per il dolore.
"Dobbiamo farli lavorare senza distrazioni" gli prese la mano e lo guidò lungo il corridoio. "Andiamo. Ti devi cambiare"
Una volta entrati nella dispensa Rick si limitò a rimanere sulla soglia con l'aria di chi non sapeva cosa fare. Michonne prese l'iniziativa e iniziò a slacciargli la camicia. Riuscì ad avvertire l'umidità della sua pelle. La camicia cadde al suolo quando lei gliela fece scivolare dalle spalle. Con la parte superiore del corpo esposta, numerosi brividi presero possesso di lui. Fino ad allora non si era praticamente reso conto di quanto fosse congelato.
Michonne trovò un asciugamano su una mensola e iniziò a passarglielo lungo il torso, sperando di aiutarlo a scaldarsi. Passò alle sue braccia evitando la garza messa a casaccio sull'avambraccio destro. Rick la osservò attentamente, vedendole solo il capo mentre lei si prendeva cura di lui. I suoi occhi presto persero l'attenzione e mentalmente lui tornò indietro nel tempo. Feste di compleanno, partite di baseball, grigliate, tutte le cose che faceva con suo figlio prima che il mondo diventasse un inferno. Usava domandarsi quasi tutti i giorni se fosse un buon marto, ma non aveva mai dubitato del suo amore e impegno verso Carl fino ad allora. Non sapeva se fosse più in grado di essere definito un genitore.
"Non so perché stai con me" la sua voce uscì in un rauco sussurro. "Non faccio del benere a nessuno. Shane diceva che non riuscivo a tenerli al sicuro. Aveva ragione. Lori è morta. Carl è stato colpito..." la sua voce si spezzò, "di nuovo. Avrei perso Judy se non fosse stato per Tyreese"
Michonne si fermò e gli abbassò il viso così da guardarlo negli occhi. "Rick, è il tuo dolore a parlare. Non devi crederci. Carl starà bene" alzò la voce per enfatizzare, "starà bene". Non era sicura se stesse cercando di convincere lui o se stessa. Senza aggiungere altro, gli occhi di lui si incatenarono ai suoi. Lei riuscì a vedere la sua mente che lavorava senza sosta come se stesse tentando di risolvere un enigma. Finalmente lui alzò lo sguardo al soffitto e si tolse gli stivali, iniziando con aria assente a slacciarsi i jeans, facendoli scivolare lungo le gambe. Michonne si voltò per concedergli un po' di privacy.
"Non devi distogliere lo sguardo" disse lui dopo alcuni attimi.
Michonne si girò appena e lo vide con l'asciugamano avvolto in vita. La camicia, i jeans e i boxer erano impilati ai suoi piedi.
"Suppongo che Carol non mi abbia preso la biancheria" disse infilandosi i jeans asciutti sotto l'asciugamano. "Non sarà la prima volta che sto senza"
Lei sorrise leggermente al suo tentativo di scherzo, sperando che ciò significasse che stava tornando in sé. Lo osservò indossare la camicia ma senza abbottonarla. Si sedette su una sedia imbottita per rimettersi gli stivali. Si fermò con uno stivale in mano e guardò Michonne. I suoi occhi erano tornati spenti.
"Ti amo davvero. Ho bisogno che tu lo sappia, ma capisco perché non ne vuoi parlare, o perché non me lo dici a tua volta. Non sono un bene. Deanna ha detto che ho perso l'anima. Inizio a crederle. Il virtuoso sceriffo di King's County odierebbe l'uomo che sono diventato"
Michonne gli si avvicinò e si inginocchiò fra le sue gambe. Posò una mano sul suo petto. La sua pelle ghiacciata aveva iniziato a scaldarsi leggermente. "Hai ancora l'anima. La sento proprio qui"
Lui le sfiorò i capelli, sfuggiti alla coda, spostandoglieli dietro l'orecchio. "Non ti merito. Farò del male anche a te alla fine"
Lei gli carezzò la guancia, scostandogli i capelli dal viso. Lui chiuse gli occhi per godersi la sensazione. "Sei molto meglio di quello che pensi, Rick". Il modo in cui lui scosse il capo per negare le sue parole le spezzarono il cuore. Ogni parte di lui irradiava tristezza. Si chinò a posargli un lieve bacio sulle labbra ancora fredde, volendo fargli capire che rimaneva ancora al suo fianco.
Lui le strinse la mano, disegnando piccoli cerchi col pollice su ogni nocca. "Mi parlerai di Andre?"
Michonne esalò un profondo sospiro. Non parlava di Andre. Lo aveva fatto con Carl, ma senza offrire i dettagli del dolore e della sofferenza con cui conviveva. Ma lei e Rick erano così simili, sempre in sincronia; sapeva che parlargli di come lei ora stava bene avrebbe fatto stare bene anche lui.
"Era perfetto" iniziò. "Era felice. Sorrideva sempre. Era il bambino più dolce che si potesse conoscere. Era la luce della mia vita, e ho dovuto abbatterlo. Ho dovuto infilzare la spada nella testa del mio bambino" si fermò per riprendere fiato. Il peso delle sue parole le ricaddero addosso con pesantezza mentre rivelava il punto più oscuro della sua vita. "So cosa significa pensare di aver fallito come genitore. Quando stavo da sola diventavo pazza pensando a cosa avrei potuto fare di diverso. Mi ci è voluto un po' per rendermi conto che questo mondo non rispetta nessuno. Puoi fare tutto al meglio e perdere comunque le persone che ami. Questo mi spaventa. Mi spaventa amarti visto che abbiamo così tante persone da proteggere. Non volevo che niente ci distraesse"
Rick rimase in silenzio, osservandola mentre ricomponeva i suoi pensieri, sapendo che aveva bisogno di tirarli fuori senza essere interrotta.
"Ero così arrabbiata con Mike" proseguì, "diventavo furibonda a volte. Penso che la rabbia mi abbia aiutato a sopravvivere là fuori così a lungo. Ma ho capito che non potevo colpevolizzarlo. Nessuno di noi aveva capito cosa stesse realmente succedendo. Non posso arrabbiarmi con chi non è riuscito ad adattarsi. Lui era così buono con me, con Andre. Voglio ricordarlo così. Voglio ricordare come Andre squittiva dalla gioia quando suo padre lo faceva girare per aria come Superman" sorrise al ricordo, "Fa ancora male. Farà sempre male, ma so che ora sto bene" guardò Rick negli occhi. "Tu mi hai aiutato a stare bene. Ho trovato di nuovo una famiglia da amare grazie a te. Quindi non ti azzardare a dirmi che non sei un brav'uomo".
Rick le prese la mano che ancora stava stringendo e la fece sollevare sulle proprie gambe. Seppellì il viso nell'incavo del suo collo. Lei era così calda e protettiva, lui non poté più trattenersi. Il suo corpo fu scosso mentre le lacrime gli uscirono. Pianse per il proprio lutto e per quello di lei. Michonne fece scorrere le mani fra i suoi riccioli umidi; calmandolo, facendogli tirare fuori tutti. Quando non ebbe più lacrime, Rick sollevò il capo. Lei gli asciugò il viso. C'era così tanto amore nei suoi occhi che lui avvertì il bisogno di abbassarsi e posarle un breve e dolce bacio, ottenendo conforto dalla morbidezza delle sue labbra.
Michonne si alzò, e si asciugò i propri occhi, non si era resa conto di aver cominciato a piangere. "Finisci di vestirti. Mi sembra di sentire gli altri che parlano. Potrebbero avere notizie sulle condizioni di Carl".
 
 
 
Rick tenne la mano di Michonne come fosse una cima di salvataggio mentre tornavano nella sala d'attesa. Craig e Rosita stavano uscendo dalla stanza in cui c'era Carl a lottare per la propria vita.
"Vi prego, ditemi che mio figlio sta bene" disse Rick.
"Beh, ci sono buone notizie e cattive notizie" disse Craig. "C'è una ferita superficiale, quindi non è stato necessario alcun intervento per estrarre i frammenti. Rosita mi ha aiutato a pulirla. Il sangue che hai dato per la trasfusione ha aiutato. Potrebbe non servirne altro. Per fortuna, abbiamo una buona scorta di antibiotici. Ne sta ricevendo un bel po' dalla flebo. Questo impedirà qualsiasi infezione. Ora, le cattive notizie. Non sono esattamente brutte, ma visto che è quasi affogato nel lago, gli è entrata molta acqua nei polmoni prima che lo tirassi fuori. Sono riuscito a tirare fuori quella che spero fosse tutta l'acqua. Non c'è modo di affermarlo visto che non possiamo fare una radiografia. Dobbiamo solo osservarlo attentamente, e spero di essere riuscito a fare tutto il necessario"
Rick annuì, guardò Michonne e poi di nuovo Craig. "Quindi mi stai dicendo che mio figlio ha una buona possibilità di farcela?"
"Sì" disse Craig. "Puoi entrarlo e vederlo, se vuoi"
Rick guardò di nuovo Michonne.
"Vai pure" gli disse. "Parlerò con Rosita e poi arrivo"
Lui le strinse la mano ed entrò nella stanza, sorreggendosi all'idea di vedere suo figlio in stato di incoscienza.
Michonne aspettò che la porta si chiudesse e si voltò verso Rosita. "Abraham ha chiuso Ron in una delle case vuote?"
"Sì, non ci è voluto molto. Abe ha detto che il ragazzino era piuttosto sconvolto da quello che aveva fatto. Ha confessato di aver rubato la pistola dalla scorta di Rick mentre tutti erano distratti dall'aggressione dei vaganti"
Michonne sospirò. "E' una brutta situazione. Non so come sistemarla"
"Non ti preoccupare, adesso. Vai da Rick e Carl"
Michonne annuì. "Hai ragione"
"Vado ad aggiornare tutti sulle condizioni di Carl" Rosita posò una mano confortante sulla schiena di Michonne prima di andarsene.
"Starà davvero bene?" chiese a Craig una volta soli.
"Non posso dirlo con sicurezza al 100%, ma ha una buona possibilità, Chonney. Ho dovuto ripensare a tutti i miei studi di medicina e al tirocinio. Non lavoravo su un paziente così critico da un bel po'. Non si vedono molti di questi casi in dermatologia. Il dottore che c'era qui prima che arrivassi aveva molti libri di medicina, quindi sono andato a leggere come tirare fuori l'acqua dai polmoni. Farò tutto il possibile per Carl. Lo prometto. Vedo quanto lui significhi per te. Quanto Rick significhi per te"
"Sono la mia famiglia" disse Michonne.
"Allora vai da loro"
Michonne lo abbracciò. "Grazie. Per tutto. Anche tu sei la mia famiglia"
Lui ricambiò l'abbraccio. "Come un fratello, già" fece con un sorriso triste.
Lei lo baciò sulla guancia. "Sai che ho sempre voluto un fratello".
 
 
 
Carl sembrava così piccolo e pallido in quel letto d'ospedale. Le fasciature gli coprivano il petto. La cicatrice dell'ultimo colpo subito da un proiettile era subito visibile. Rick era seduto e fissava intensamente il figlio.
Michonne si sedette sul letto e baciò Carl sulla fronte. "Devi svegliarti al più presto, ragazzino. Non abbiamo mai parlato di quei tuoi ultimi fumetti. Dobbiamo leggerli a Judy. A lei piace. Specialmente quando cambi la voce per i vari personaggi" gli scostò i capelli dal viso. "Abbiamo bisogno di te. Non puoi lasciarci. Non te lo permetterò, e sai che devi sempre ascoltare quello che dico".
Michonne osservò il suo petto sollevars e abbassarsi a ritmo di deboli respiri. Rimase lì per un po' sperando in un miracolo.
Alla fine, si sedette accanto a Rick. Le loro mani si trovarono silenziosamente, di nuovo, aspettando con determinazione che il loro bambino aprisse gli occhi. 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Walking Dead / Vai alla pagina dell'autore: MaryFangirl