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Autore: Lady White Witch    09/06/2017    2 recensioni
[Scritta in collaborazione con IMmatura. Grazie a te, che supporti sempre i miei scleri]
'' Si, ma le mie scorte di dolci sono al sicuro?'' Questione di priorità, dopotutto.
‘’ Temo di no, altezza ‘’ fu la risposta del ragazzo, ancora ansimante per la corsa.
'' Come?''
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Ariovisto voltò il viso verso l’altro, e con un’espressione che avrebbe fatto raggelare il sangue nelle vene a chiunque, disse:’’ Com’è possibile che non siano ancora nate? Eppure le profezie che abbiamo trascritto erano chiare!’’
" Colpa di come scrivi tu i numeri nelle profezie, tutte stanghette, crocette, letterine... non si capisce un cazzo e poi uno sbaglia decennio. "
‘’ Quindi, adesso che facciamo?’’
L’Oracolo fece spallucce.
‘’ Tocca inventarci qualcosa… beh, che ne dici di utilizzare i loro genitori? Sarebbe preferibile scegliere le madri, ma in caso di necessità andranno bene anche i padri.’’
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"Riesco a rintracciare solo i padri..."
"Usiamoli, allora!"
"Ma che cazzo dici? Secondo te si mettono a svolazzare in vestitini sexy?"
"Vedi che non siamo su Italia 1, si può fare. Il crossdressing al pubblico piace!"
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: 2p!Hetalia, Canada/Matthew Williams, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'FrUk Collection - Quando una rana e un coniglio... '
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The Guardians – Se loro sono gli eroi, noi  siamo spacciati

 

 

Capitolo 13
Prima missione ufficiale: libera il padre della tua futura moglie
  

 

 




 

 

 

 

 

 

 

 

Meridian
Palazzo reale


Romano sperava di non rimettere più piede su Meridian dopo l’ultima volta. Ed invece eccoli lì , in missione ufficiale  per conto di Kandrakar, per liberare un gruppo di prigionieri dalle segrete del palazzo reale.
Oh, e si erano persi. Alla faccia del lavoro di squadra, lui era rimasto da solo con Feliciano. E chissà dove diavolo erano finiti gli altri fessi!
E Antonio… scosse la testa con forza, dandosi dello scemo.  Non era certo il momento di cedere ai sentimentalismi.
Erano in territorio nemico, potevano essere beccati dal principe e finire sul suo menù. O peggio… li avrebbe invitati come ospiti a cena!
Tutti i discorsi di Elizabeta e del vecchiaccio sulla cucina terribile del principe lo avevano terrorizzato e, a giudicare l’espressione che aveva Feliciano, non era l’unico a cui avevano sortito quell’effetto.
‘’ Ve fratellone, dove siamo? ‘’
‘’ A giudicare dal tanfo… vicino le cucine. ‘’
‘’ Eh? ‘’
Romano  si voltò verso il fratello, e si stupì nel vedere che non si era messo ad urlare mentre correva in giro, strappandosi i capelli. Quindi il paranoico era solo lui.
Bene, ma non benissimo.
"Ve, che facciamo?" domandò il minore.
"Non lo so Feliciano, cazzo, non lo so, ma se siamo fortunati magari riusciamo ad andarcene da qui senza farci notare"
 "Ve, vorrei tanto che ci fosse qui Lud"
A sentire quelle parole il maggiore si bloccò di botto e si voltò a guardarlo con occhi di fuoco: " Scusa? Potresti ripetere? Hai per caso fatto il nome di quel crucco tutto muscoli?"

'' Chi, io? Certo che no, che idee ti vengono?''
 '' Non farmi passare per pazzo che...''
'' Voi chi siete ?'' tuono una donna corpulenta , una di quelle che se ti davano uno schiaffo ti facevano finire direttamente al creatore. Sulla testa trasportava uno di quei vasi che in Africa usavano per il trasporto dell'acqua e sembrava non soffrire per il peso. Anzi, era come se invece di due / tre litri d'acqua, sulla testa avesse dei libri, quelli che di solito vengono usati per le lezioni di postura.
'' Noi..ehm..."
" Ve siamo i nuovi cuochi!"
Lovino lo fissò stupito, per poi mettere su il sorriso più falso del mondo e annuire, mentre pianificava la morte del fratello minore.
 Come si suol dire: dalla padella alla brace.
"Come? Siete già qui? Che efficienza se penso che gli ultimi il principe li ha eliminati quindici minuti fa" disse allegramente il donnone facendo deglutire preoccupati i due fratelli.
 Quella poi osservò confusa i loro abiti: "E quelli cosa sono?"
"Ehm, questi sono... sono..."
"Ve, sono degli speciali abiti da cuoco che si usano nel villaggio dal quale siamo venuti.’’
Romano fissò stupito l'altro: okay, suo fratello stava diventando decisamente troppo intelligente e troppo bravo nel raccontare balle, qui c'era qualcosa che non andava. Magari il Cuore aveva riattivato quei due neuroni fusi del suo cervellino.
Un momento...se era capace di mentire su quello...su cos'altro poteva mentire ?
 " Ve però sono bravo ''
‘' Si ma non ti vantare ''
'' Di cosa ? Non ho detto niente. ''
 " Ma se ti sei appena vantato di...'' "
 Voi due volete perdere ancora tempo o volete aiutarmi ? L'acqua non so trasporta da sola in cucina . E gli dei solo sanno quanto ne abbiamo bisogno laggiù.''
'' Problemi col cibo bruciato ?''
'' Magari fosse solo quello ragazzo .'
Romano pensò che fosse il caso di non indagare troppo oltre sulla questione.
Se solo la metà delle cose che gli avevano detto erano vere, allora non era sicuro che il suo cuore da italiano sarebbe riuscito a resistete allo scempio di quella cucina.
Ad ogni modo prese una brocca d'acqua e con l'aiuto di Feliciano la portarono dove indacava loro la donna.
" Ve, ma che problemi avete qui di preciso? Perché vi serve così tanta acqua?" domandò il minore degli italiani.
‘’ Non sei di queste parti, eh? ‘’
" Mhm... diciamo di no."
 " Allora sei fortunato, non hai mai dovuto sorbirsi la cucina del principe. Noi servi siamo costretti a seguire le sue ricette passo passo, e se sgarriamo..."
" Vi mette nelle segrete ?"
 " No peggio, ci invita a cena ."
" Oh... "
Effettivamente sembrava una punizione peggiore di finire in un buco circondato da topi e altre bestioline affamate. 
 "Allora! - disse la donna non appena arrivarono in cucina, ignorando completamente un incendio che veniva fermato da alcuni cuochi dall'aria annoiata - Prima di tutto devo sapere a che livello siete"
"Ve, così se siamo scarsi ci mette a pelare patate?"
"No, devo capire se siete troppo bravi. Al principe non piacciono quelli che lo superano in cucina. ‘’
" Sta serena, io brucio tutto " disse Romano, senza neppure dover mentire.
Era il guardiano del fuoco dopotutto, e certi incidenti gli capitavano spesso.
Meno male i suoi genitori non se ne accorgevano, perché altrimenti ci sarebbero state un sacco di spiegazioni da dare. Anche se poteva trasformarli in animali e farli restare così per un po’.
 Non era male come soluzione.
" E tu piccolino? "
 " Io ...so fare bene la pizza. "
 " Pizza ? Cos'è la pizza ?"
A sentire quelle parole l'espressione timorosa di Feliciano e quella scazzata di Lovino cambiarono di colpo diventando mortalmente serie.
"Non sa cos'è la pizza?" fu l'unica cosa che chiese atono Feliciano. La donna fece segno di no con la testa, confusa di fronte a quella domanda.
Dovevano venire da una di quelle province attaccate ai loro piatti tradizionali, talmente nascoste che Oliver neppure si curava di loro e che erano povere da far sembrare la capitale Las Vegas.
" Passa che qui siete nel Medioevo. Passa che non c'è internet o Netflix. Ma sulla pizza io non passo . Feli. "
 " Si fratellone ?"
" Insegniamo a questi infedeli come cucinare una pizza come Dio comanda. "
‘’ Ve subito fratellone! Margherita o marinara? ‘’
‘’ Margherita, ovviamente. ‘’
‘’ Ragazzi, niente di troppo complicato – cercò di avvisarli la serva – Il principe… ‘’
‘’ Vaffanculo il principe – sbottò il guardiano del fuoco – Qui o si fa la pizza o si muore! ‘’
‘’ Ve citi Garibaldi ora? Io la frase me la ricordavo diversa. ‘’
‘’ Dettagli Felicià, dettagli. Allora, avete farina, lievito, mozzarella e pomodori? ‘’
‘’ Mhm… che sono? ‘’
Calò il gelo. Romano ebbe un preoccupante tic all’occhio destro, e Feliciano sembrava uno zombie.
‘’ Fratellino… ‘’
‘’ Sì ? ‘’
‘’ Sai che ti dico? ‘’
‘’ Magia? ‘’
‘’ Magia. Assolutamente. ‘’



Prigioni palazzo reale di Meridian

Gilbert aveva un lieve mal di testa, nausea e mal di schiena. Elizabeta invece era fresca come una rosa, pronta ad ammazzare draghi e affini con un colpo ben assestato della sua padella.
‘’ We padellara, spiegami una cosa? ‘’
‘’ Cosa? ‘’
‘’ Perché io mi sento morire e tu invece saltelli qua e là come Pippi Calzelunghe? ‘’
‘’ Chi sarebbe questa Pippi? Una guerriera della Terra? ‘’
‘’ Una specie… comunque spiegami, voglio sapere come fai. Perché sinceramente io mi sto sento malissimo. ‘’
‘’ Bah, ricorda che ho attraversato un portale più di una volta. ‘’
‘’ Pure io! ‘’
‘’ E ho un’incredibile costituzione aliena. ‘’
‘’ Ah ecco. E non lo potevi dire subito? Tutte le fortune proprio, che culo. ‘’
‘’ Vuoi fare cambio? Tu fai il capo dei ribelli e il la custode del Cuore? Di sicuro sarei meno ridicola di te. ‘’
‘’ Ma fammi il … ‘’
La madre è un’aliena, non conveniva tanto farla diventare una Guardiana.
Il suo cervello (traditore) scelse proprio quel momento per ricordargli la conversazione che avevano avuto su Kandrakar, e sul perché fossero stati scelti loro come sostituti delle loro (gli faceva impressione già dirlo così) figlie, ed ecco che salta fuori che la sua futura mogliettina sarà un’aliena. E lui abitava con un’aliena anche abbastanza sexy…
Scosse violentemente la testa. Ma che andava a pensare? Ovvio che non poteva essere lei!  
Ci scommetteva la sua magnificenza che alla fine di quella missione avrebbe senz'altro incontrato una ragazza aliena stra gnocca e si sarebbe messo insieme a lei, alla faccia della padellara.
"Ad ogni modo, dove siamo?" domandò l'albino guardandosi attorno confuso.
"Hai una memoria così breve? Eppure qui ci sei già stato, sono le segrete del palazzo- poi Elizabeta notò che l'altro era impallidito allo spiacevole ricordo, e allora gli si avvicinò con un sorrisetto furbo e strafottente - Awww, non temere piccolina, smettila di tremare, se ti fa sentire meglio puoi tenermi la manina, vuoi?" Gilbert arrossì, prima di allontanarsi imprecando contro la castana che stava ridendo a più non posso di fronte alla sua espressione.
‘’ Però non ci sono guardie ‘’ notò, guardandosi attorno.
‘’ Non servono – spiegò la donna – Vanno a fare boccia alla taverna dei Tre manici di scopa qua vicino, e rientrano solo per andare nelle loro camere. ‘’
‘’ Non capisco: niente guardie e niente controlli esagerati, perché i prigionieri non scappano? ‘’
‘’ Perché per raggiungere la libertà devono passare per il laboratorio di Oliver. Nessuno, dopo aver sentito gli odori che  escono da lì, ha mai avuto il coraggio di entrarvi e raggiungere l’agognata libertà. ‘’
‘’ L’ultima volta non avemmo di questi problemi. ‘’
‘’ Solo perché scopristi un passaggio segreto random, e perché eravamo in tutt’altra area del castello. ‘’
‘’ Scusa, ma il principe non farebbe prima a costruire un carcere e tenere questa parte del castello libera per fare… che so… una discoteca o un secondo laboratorio?’’
‘’ Ci ha provato – confermò la donna – Ma chissà perché, appena ultimato, il carcere spariva. ‘’
‘’ Spariva… tipo puff? ‘’
‘’ Sì, tipo puff. Come per magia. ‘’
‘’ Siete stati voi ribelli? ‘’
‘’ Vorrei prendermi il merito ma no, non siamo stati noi. Non possiamo usare la magia. Certo, ci sono vampiri, lupi mannari e… perché fai quella faccia? ‘’
‘’ Uhm… niente. Continua pure ‘’ borbottò l’albino, che quasi era svenuto alla parola vampiri.
‘’ Sei strano… comunque, solo la famiglia reale sa usare la magia. E ogni volta che il carcere spariva, noi ribelli eravamo in fermento. Speravamo che la Luce di Meridian fosse tornata per reclamare il trono. ‘’
‘’ E invece? ‘’
 "E invece nulla. Forse si tratta semplicemente della regina madre che continua a tormentare il figlio. "
‘’ Come ci riuscirebbe? ‘’
‘’ Bella domanda, ce lo chiediamo da anni. ‘’
" Bah… Comunque che si fa?" domandò il ragazzo, cambiando discorso ansioso di andarsene e togliersi quella ridicola divisa per poi mettersi di fronte al pc e guardare Netflix per il resto della giornata.
Era indeciso tra 13 Reasons Why e The100. Forse la meno deprimente, giusto per passare il tempo.
‘’ Chiedi al Cuore. ‘’
‘’ In questo momento sta battendo e… ‘’
‘’ Non il tuo, idiota. L’altro Cuore. ‘’
‘’ Ooohhh… e perché? ‘’
Lei si batté una mano in faccia, e disse:’’ Ma ci sei o ci fai? Usa il Cuore per rintracciare mio padre, ritardato! Così lo recupereremo e ce ne andremo da qui. ‘’
‘’ Capito. E per il laboratorio fabbrica mostri? ‘’
‘’ Non fabbrica mostri. ‘’
‘’ Ma pensavo… ‘’
‘’ Il laboratorio serve a Oliver come cucina personale. Lì in un gran librone mette per iscritto tutte le sue ricette e… ‘’
‘’ Cioè sclerano tanto per un paio di piatti andati a male? ‘’
‘’ Gilbert… tu non hai idea di quello che c’è lì. ‘’
‘’ Perché, tu si? ‘’
‘’ Mi sono ritrovata faccia a faccia con le sue creazioni, so di cosa parlo. E pure tu. ‘’
‘’ Quando? ‘’
‘’ Ti ricordi il mostro d’acqua in piscina? ‘’
‘’ Sì. ‘’
‘’ Ecco… quello era una delle creazioni del principe. ‘’
‘’ E tu come lo sai? Ci sono tante stranezze qui, mica è detto che quella fosse opera sua. ‘’
‘’ Caro, ho naso per queste cose. L’odore di quella creatura serve già di per sé come carta d’identità. ‘’
Gilbert, se possibile, impallidì ancora di più. Se quello era un piatto andato a male si chiedeva che cosa sarebbe successo se quello lì si fosse messo ad usare il suo potere per creare dei mostri. Conoscendo il karma molto probabilmente gli sarebbero usciti dei soffici e teneri gattini che non avrebbero fatto altro che provocare tenerezza.
 "Allora, vuoi usare il Cuore, sì o no?"
"La fai facile tu, come se fosse possibile ragionare con questo coso" e le sventolò il ciondolo sotto il naso.
‘’ Sei tu a non essere convincente! ‘’
‘’ Ah sì? E dimmi, signora non sei convincente, che dovrei fare? ‘’
‘’ Questo: senti caro Cuore di Kandrakar, sommo oggetto tra i più potenti dell’universo, ahi te finito nelle mani di un imbecille… ‘’
‘’ Ehi! ‘’
‘’ … ti prego, solo tu puoi aiutarci. Dov’è mio padre? ‘’
In un primo momento, il Cuore non sembrò dar segni di vita. Gilbert ghignò divertito.
‘’ Visto? Tutto inutill…EHHH!’’ urlò alla fine, quando il Cuore brillò e lo trascinò giù per le scale.
Elizabeta era soddisfatta.
‘’ Tale padrone tale Cuore. Tanto egocentrico lui, tanto egocentrico il Cuore. ‘’
E detto ciò, si avviò anche lei per le scale, sentendo le bestemmie di Gilbert e i vari Fermati coso immediatamente.
Elizabeta dovette solo seguire i rumori di quelle grida fino a che non ci fu un tonfo sordo e un imprecazione parecchio più alta delle altre da parte dell'albino.
La castana dedusse che doveva essere arrivato a destinazione. La giovane seguì il percorso accelerando il passo fino ad arrivare in una gigantesca stanza formata per metà da una cella nella quale era stipato un mucchio di persone, che osservavano incuriosite il giovane vestito da ragazza che imprecava steso sul pavimento con il cuore in mano.
La donna si fece avanti analizzando i volti, prima di sorridere: "Ragazzi, vi ho trovati grazie al cielo!" esclamò correndo in avanti e calpestando il tedesco, che imprecò un altro paio di volte.
Corse ad abbracciare un paio di tizi logori e consunti, e chiese:’’ Mio padre? ‘’
‘’ Proprio qui,  piccola cavalletta ‘’ disse una voce dal forte accento, voce che apparteneva ad un uomo vestito di bianco e dalla pelle scura.
Elizabeta sembrò sul punto di piangere, andò verso di lui e… lo prese a padellate.
‘’ Padre degenere! – gli urlò – Abbandonare per dieci anni tua figlia! ‘’
‘’ Ahi… Eli calmati… ahi … ‘’
‘’ Calma un corno! Sai cosa ho dovuto passare per guidare i ribelli? Un casino. Mi prendevano in giro perché ero troppo piccola! Hanno cominciato a rispettarmi solo dopo che avevo fatto il culo a tutti loro! ‘’
‘’ Questa è la mia… ahi… ragazza! ‘’
‘’ Non credere di corrompermi così, papà! Hai oltre centomila padellate da recuperare! Ma dico, ti sei fatto acchiappare per una mela! Che vergogna! ‘’
‘’ Ma… ahi… c’era un bambino…ahi… che aveva fame. E pure… ahi… io  ‘’
‘’ E certo, la fame ti ha fatto vedere le traveggole! E in tutti questi anni non hai manco pensato a un piano decente per fuggire! Che genitore degenere! ‘’
‘’ E tu… ahi… ce l’hai?’’
Elizabeta si fermò, e lo guardò seria.
‘’ Certo che sì! – gli disse contrita – Sono stata mandata da Kandrakar a riprenderti perché il principe ha fissato la tua esecuzione. ‘’
‘’ Oh no , non esecuzione. Vuole usarmi come cavia. ‘’
‘’ E LO DICI COSI’?’’
‘’ Tesoro, sono sopravvissuto a dieci anni di cibo delle prigioni. Diventare una cavia del principe è il minore dei mali. ‘’
‘’ Sei impazzito… non so che altro dire. ‘’
‘’ Piuttosto… dove sono i Guardiani? ‘’
‘’ Ehm… ce n’è solo uno. ‘’
‘’ Dove? ‘’
‘’ Quello ‘’ disse, indicando Gilbert, steso ancora a terra come un tappeto.
L'intero gruppo osservò il tedesco, prima di proclamare unanime: "Siamo morti" "Ehi, dico, ma vi pare?! è questo il modo di ringraziare chi si fa il culo per salvarvi?!" urlò arrabbiato l'albino.
"Oh, ma taci un po'. Se non fosse stato per me tu saresti ancora bloccato al piano di sopra a litigare con il Cuore"
 "Stammi un po' a sentire, mezzo uomo, ti devo per caso ricordare chi ti ha salvato dalle prigioni il primo giorno che ci siamo incontrati?"
"Sarei riuscita a cavarmela anche da sola, ti ricordo che avevo un formidabile piano di fuga "
 "Ah già, scavare una fossa che sarebbe finita chissà dove, davvero un piano eccellente"
A quel punto il padre di Elizabeta si schiarì la gola e intervenne nel battibecco dei due: " Eliza, mi dispiace interromperti, ma non ti sembra il caso di presentare a tuo padre il tuo fidanzato?"
E senza aspettare la figlia, andò verso il ragazzo tendendogli la mano: ‘’ Il mio nome è Gupta, figliolo. ‘’
‘’ Gilbert, amico. E no, non sono il fidanzato di tua figlia. ‘’
‘’ Sicuro? Mi ricordi me e sua madre alla vostra età. ‘’
‘’ Beh, sa… se fosse la mia ragazza me ne sarei accorto. ‘’
I due si fissarono per un po’ come per studiarsi. L’uno per vedere a chi avrebbe affidato sua figlia, l’altro per rendersi conto con chi si sarebbe imparentato (in una delle tante possibilità che il futuro offriva, ovviamente. )
Alla fine, Gupta disse:  ‘’ Ragazzo, tu non mi piaci. ‘’
‘’ Nemmeno tu, Gupta ‘’
‘’ Come fai a piacere a mia figlia?. ‘’
‘’ Se sei veramente suo padre perché sei nero?  ‘’
‘’ Mio dio Gilbert – disse Elizabeta – Non puoi chiedere alla gente perché è nera. ‘’ 

Gilbert la squadrò un attimo, storcendo la bocca: "Ma scusa, non potrò essere curioso? Andiamo, tu sei bianca come una mozzarella mentre lui..." ma prima che avesse la possibilità di continuare ricevette una sonora padellata in fronte.
"Ma ti sembrano le cose da dire ad una ragazza, razza di cretino?!" strillò la giovane continuando a padellarlo con forza.
 Dopo una paio di minuti Gupta si schiarì di nuovo la voce: "Elizabeta, potresti smetterla di corteggiare il tuo ragazzo..."
 "Non è il mio ragazzo! Andiamo papà, ti sembra che io possa mettermi con un coglione del genere, per quanto palestrato e affascinante?"
"Scusa, hai appena detto che sono affascinante?" le chiese confuso Gilbert, facendola arrossire fino alla punta dei capelli.
" Smettetela di flirtare, voi due!" esclamò l'uomo, esasperato.
‘’ Non stiamo flirtando. ‘’
‘’ Assolutamente no, papà. ‘’
‘’ Certo, e io sono il primo consigliere del principe. ‘’
‘’ Beh, eri il capo delle guardie della regina madre, però. ‘’
‘’ E probabilmente padre della Luce di Meridian. ‘’
‘’ COOOOOOSA? ‘’
Gupta roteò gli occhi, e diede una gomitata al fianco del suo compagno lingua lunga.
‘’ Non dar retta a Rufus, gli piace spettegolare. ‘’
‘’ Passavi più tempo nelle camere della regina che in quelle di tua moglie. Il dubbio poi viene. ‘’
‘’ Io e la regina eravamo innamoratissimi dei rispettivi consorti. ‘’
‘’ Ma una botta e… ‘’
Rufus venne colpito contemporaneamente da una padella, un pugno e un fulmine, e rimase semi morto a terra.
‘’ Odio i pettegoli.’’
‘’ Anch’io.’’
‘’ Sai ragazzo, forse qualcosa in comune ce l’abbiamo. ‘’
‘’ Spero di no. Comunque la storia è vera? ‘’
‘’ Quella? Certo che no! All’epoca il marito della regina era ancora vivo e aitante, non avrebbe certo guardato uno come me. ‘’
‘’ E che gli è successo? ‘’
‘’ Ha avuto il coraggio di mangiare un cupcake del figlio. Io lo avevo avvisato ma lui No Gupta, ma che dici, è solo un bambino, che male potrà fare?  Ah, l’amore di un padre. ‘’ 
" Diciamo più che altro la sua cieca fiducia in un futuro assassino" urlò qualcuno nelle retrovie.
"Ad ogni modo, come ci porterete fuori di qui?" domandò Gupta.
"Ah, e io che ne so, io lascio tutto nelle mani della padellara qui presente" esclamò Gilbert indicando Elizabeta.
"Ma scusa, tu non sei il Custode del Cuore? Non dovresti essere tu a guidare i tuoi compagni?"
 "Ma ti pare? Mi ci hanno trascinato con l'inganno a fare questa roba, io neanche lo volevo!"
"Ma riuscirete davvero a salvare Meridian voi?"
‘’ Beh… ci proveremo. ‘’
‘’ Rassicurante. ‘’
‘’ Ehi idiota… ‘’ lo richiamò Elizabeta.
‘’ Che c’è? ‘’
‘’ Io ho un’idea. ‘’
‘’ Ah sì? E quale? ‘’
‘’ Diciamo che ho avuto un’interessante conversazione con Ludmoore, e ho saputo che le guardiane del Cuore hanno sempre una certa… super forza. ‘’
‘’ E quindi? ‘’
‘’ Dà un pugnetto al muro lì. Non troppo forte, eh. ‘’
‘’ Ma sei pazza? Mi romperò la mano così! ‘’
‘’ Tu dà retta a me, Gilbert. Un po’ di fiducia non fa mai male. ‘’
‘’ Non ci penso nemmeno! ‘’
‘’ O questo o dovremo passare per il laboratorio di Oliver. ‘’
L’albino sospirò. Tra una mano rotta e insostenibili sofferenze… sceglieva la mano rotta.
Si portò di fronte al muro e lo tastò cautamente. Eh sì... decisamente pietra massiccia.
"Senti, non è che potresti usare tu la tua padella? Secondo me riusciresti a buttarla giù anche così"
"Ah ah, molto divertente, mi sto sbellicando dalle risate. Forza sbrigati e usa i tuoi poteri.  " L'albino sospirò. Ma chi mai glielo faceva fare di stare ad ascoltare una così, e lui che aveva anche pensato di potersi mettere assieme ad una del genere... decisamente da escludere! Non aveva intenzione di passare il resto della sua vita succube di qualcuno del genere.
Sospirò.
Doveva solo pensare che stava per dare un pugno a quel bastardo del rettore dell’università. Ecco, così sembrava addirittura piacevole.
Conto fino a tre. Poi fino a dieci. E poi…
‘’ Ti vuoi muovere? ‘’
‘’ E non mettermi fretta! ‘’
Diede un colpo al muro, e si sorprese di non essersi fatto male.  Per i primi istanti, non successe niente.
Ma poi…

CRAAAACKKKK

Ci fu un’onda d’urto potentissima e varie persone vennero sbalzate indietro. Elizabeta si dovette proteggere il viso con le braccia, e quando riaprì gli occhi ciò che vide erano i resti diroccati del muro  e Gilbert lì di fronte, il braccio ancora steso e i capelli diritti in testa.
Il tedesco sbuffò una nuvoletta di fumo, prima di mormorare: "Sono stato io a farlo?"
Elizabeta sorrise, prima di avvicinarsi e dargli un pugno sulla spalla: "Visto? Che ti dicevo? Puoi farcela se non stai a lamentarti tutto il giorno come una donnicciola. Certo però, saresti anche potuto essere un po' più discreto di così, poco ma sicuro ci avrà sentito anche il principe nella sala del trono"
"Scusami, ma piuttosto preferisco ringraziare il cielo di non essere finito arrostito"
‘’ Comunque abbiamo un altro problema. ‘’
‘’ E quale? ‘’
‘’ Siamo di fronte al fossato  ‘’
‘’ Ebbeh? Che devo fare? ‘’
‘’ Crea un ponte. ‘’
‘’ Io? Per chi mi hai preso? Per Phineas e Ferb? ‘’
‘’ Idiota, sei il guardiano del Cuore e dell’energia o quintessenza a dir si voglia. ‘’
‘’ Quindi? ‘’
‘’ Quindi devi solo concentrarti e creerai un ponte fatto di pura energia magica. ‘’
‘’ ….’’
‘’ Ehi, c’è ancora vita in questo corpo? ‘’
‘’ Scusa, mi devo riprendere. Perché tutte ‘ste cose escono fuori solo adesso? ‘’
‘’ Perché non c’era Ludmoore. ‘’
‘’ E…?’’
‘’ E non c’era un vero esperto di magia da consultare. ‘’
‘’ Kiku? ‘’
‘’ Un guerriero, non un alchimista/mago/tuttofare. Ora non perdere altro tempo e concentrati. ‘’
‘’ Argh, odio la mia vita! ‘’
‘’ Non lo dire a me. ‘’

 

Intanto, nei giardini  del principe…

Il destino aveva un senso dell’umorismo ben strano: Antonio si risvegliò intontito e fradicio nel laghetto di un giardino, circondato da alberi di dolci e fiori di zucchero filato.
Era Meridian o il Paese delle Meraviglie? Uscì dal laghetto un po’ a fatica, e si strizzò la maglietta.
‘’ Finalmente ti sei svegliato. ‘’
‘’ Oh ciao Kiku, ti vedo… ehm… ‘’
‘’ Vi prego, risparmiate commenti e fatemi scendere da qui ‘’ lo pregò l’asiatico, appeso a testa in giù da una liana di liquirizia.
‘’ Ehm… non so come fare. Non è che è esattamente un albero o qualcosa del mio elemento. E poi, ti prego, dammi del tu. ‘’
‘’ Intanto per favore, liberami! ‘’
‘’ Ci provo… ‘’
‘’ Non c’è bisogno del potere della terra, basta che usi la telecinesi. ‘’
‘’ Ho la telecinesi? ‘’
‘’ Santa Kandrakar, non mi dire che non l’hai mai usata. ‘’
‘’ Se ti fa piacere… ‘’
‘’ Sigh… concentrati solo su un pezzo della liana e pensa che si deve spezzare. ‘’
‘’ Ma poi non ti farai male? ‘’
‘’ Ho degli ottimi riflessi. Ma per piacere, potresti… ‘’
‘’ Sì sì, aspetta… ‘’
Bella gatta da pelare… e ora che doveva fare? Provò ad imitare quel mutante di X-men, chiuse gli occhi e allungò il bracciò.
‘’ Ehm… sai che sarebbe più comodo avere  gli occhi aperti, vero? ‘’
‘’ Ops… ok ci riprovo. ‘’
Si concentrò sulla liana, che dopo pochi istanti iniziò ad oscillare avanti ed indietro. Kiku non sembrava star tanto bene, e sembrava pregarlo con lo sguardo di finire in fretta e porre fine alle sue sofferenze.
Fosse stato facile, doveva capire come far spezzare la liana. Non è che poteva dare un comando mentale, tipo spezzati e…
‘’ Ah finalmente… ‘’
‘’ Cosa? ‘’
In effetti, la liana si era spezzata, e il nipponico era caduto con molta grazia liberandosi dei resti di liquirizia che aveva ancora addosso.
‘’ Ma… come…? ‘’
‘’ Hai pensato spezzati, no? ‘’
‘’ Sì, ma non credevo che fosse così facile. ‘’
‘’ La telecinesi è capricciosa. Puoi passare ore a cercare di spostare uno spillo e poi ti ci vuole un secondo per distruggere una casa. Tipico. ‘’
‘’ Mi sento piuttosto confuso. ‘’
‘’ Capita. Ma pensa, con un po’ di allenamento potresti essere in grado di padroneggiarla alla perfezione. ‘’
‘’ Questo allenamento lo citate sempre tutti, ma alle fine non lo facciamo mai. ‘’
‘’ Cause di forza maggiore. ‘’
‘’ Fa comodo chiamarlo così… comunque gli altri dove sono? ‘’
‘’ Aspetta, ora controllo… ‘’
Kiku estrasse dalla manica una mini palla di vetro, e disse: ‘’ Vediamo… Feliciano e Romano sono nelle cucine e stanno insegnando ai cuochi come fare la pizza. Francis è finito nella camera del principe e si sta provando i suoi vestiti, mentre Gilbert ha conosciuto il padre di Eliza. ‘’
‘’ Gil non è mai stato il tipo… ‘’
‘’ Il tipo di fidanzato che un padre vorrebbe per la figlia? ‘’
‘’ No – disse Antonio – Il tipo da mandare a salvare qualcuno. ‘’
‘’ Oh… però aspetta… sta creando un ponte con la magia! Ed è stabile! I prigionieri stanno evadendo, grazie al cielo. ‘’
‘’ Bene ma… se ci voleva solo un guardiano, noi che siamo venuti a fare? ‘’
‘’ In realtà la missione era per tutti e cinque. Ma c’è stato… un piccolo incidente. ‘’
‘’ Dici? ‘’
‘’ Dico dico… ‘’
In realtà era chiaro come il sole che l’Oracolo avesse badato poco a dove stesse mandando i ragazzi, ma questo Kiku si vide bene dal rivelare all’altro.
Almeno, era finito con il meno problematico del gruppo.
‘’ Quindi  - iniziò Antonio – Possiamo tornare a casa? ‘’
‘’ In teoria sì. La missione è stata portata a termine. Per puro caso sì ma… ‘’
‘’ Beh non mi dispiace. Voglio solo ritrovare il mio Lovi. La tua sfera magica dice pure dove si trovano le cucine? ‘’
‘’ Sì, per di là! ‘’
‘’ Perfetto! ‘’
‘’ Ma sta attento. ‘’
‘’ A cosa? ‘’
‘’ A tutto. ‘’
E dopo un po’, quando vennero quasi mangiati da una pianta carnivora fatta di mascarpone e uccisi da un omino di marzapane, Antonio capì quanto fosse vera quella frase.
‘’ Ma perché qui tutto cerca di ucciderci? ‘’
‘’ Pensalo come ad un sistema anti furto del principe. ‘’
‘’ Antifurto? Per cosa? ‘’
‘’ Per quella ‘’ gli disse Kiku, indicando una colonnina di marmo illuminata da un misterioso raggio di luce (come nei migliori film di Indiana Jones) , su cui vi era posta una specie di corona argentea molto semplice, che aveva solo un’ametista come ornamento.
‘’ Quella è la corona di luce – iniziò a spiegare l’asiatico – E da generazione l’erede al trono la indossa per aumentare i suoi già considerevoli poteri. ‘’
‘’ Non capisco… perché sta qua? ‘’
‘’ E dove dovrebbe essere? ‘’
‘’ Sulla testa del principe? ‘’
‘’ No, perché lui non è la Luce di Meridian. ‘’
Giusto, lo spagnolo si dimenticava sempre di quel particolare. Non era colpa sua se era tutto così… complicato. Lui amava le cose semplici e lineari. Conflitti e lotte di potere non facevano per lui.
Gli bastava che gli dicessero chi era il cattivo e lui sarebbe stato contento così. Era chiedere troppo?
‘’ E questo vuol dire che… ?’’
‘’ Che la corona non lo riconosce come suo legittimo proprietario. Lo rifiuta, ecco. ‘’
‘’ Ohhhh… e perché la tiene qui? ‘’ripeté, dato che a quella domanda l’altro non aveva ancora risposto.
‘’ Perché se non la può avere lui, non la dovrà possedere nessuno. ‘’
‘’ Ha una sua logica contorta. ‘’
‘’ Già. ‘’
‘’ Ma dato che siamo qui, non potremmo prenderla? ‘’
Kiku scosse la testa.
‘’ Purtroppo no – rispose – Nessuno dei due sarebbe in grado di toccarla. ‘’
‘’ Perché non siamo l’erede al trono.’’
‘’ Ehm no…  ci sono tanti piccoli mostriciattoli che ci sbarrerebbero la strada. Più ci stavamo avvicinando alla corona, più i mostri aumentavano. Non l’hai notato? ‘’
No, non l’aveva notato. La sua mente era solo un tantino impegnata con Mierda ma questi da dove continuando a saltare fuori?
‘’ E se usassi la telecinesi? ‘’
‘’ Non lo so – fece Kiku, grattandosi la testa – Insomma, sei stato bravo prima ma… sai… per una cosa così importante… potresti metterci un po’ troppa forza… distruggerla per sbaglio… ‘’
‘’ Nah, andrà tutto bene. Anzi, forse potrei usare il potere della Terra e … ‘’
‘’ L’erba qui è menta. ‘’
‘’ E la menta non è una pianta? ‘’
‘’ Uhm… sì ma… ‘’
‘’ Tutto ok allora! ‘’
‘’ Perché ho la sensazione che sarà un immenso disastro? ‘’
Il suo istinto aveva ragione: Antonio non sapeva calibrare la forza dei suoi poteri, e causò un terremoto, un dissestamento delle falde acquifere e spaccato in due il palazzo reale.
Alla fine, riuscì a creare una sorta di braccio di menta che prese senza altri problemi la corona e la depose ai piedi del guardiano.
‘’ E’ stato facile, hai visto? E tu che non avevi fed… Kiku, stai bene? ‘’
Il nipponico era come in un altro mondo, gli occhi gli bruciavano e balbettava frasi incoerenti. Solo grazie ad un miracolo potevano andarsene via da lì senza ritrovarsi addosso il principe e i suoi cuccioli.
‘’ Mon Dieu, che è successo qui? ‘’ chiese frastornato Francis, volando verso di loro e… perché indossava una tunica metamondese?
‘’ Hola amigo. Come sei riuscito a trovarmi? ‘’
‘’ Beh Antonio… ho sentito un boato e ha iniziato a tramare tutto. Quindi o eri tu o era Gil. ‘’
‘’ Ci conosci così bene! A proposito, ma questo cos’è? ‘’
‘’ Lo stavo provando prima di sentire tutto il casino che stavi facendo. Direttamente dall’armadio del principe.  Sarà anche un pazzo psicopatico, ma è un pazzo psicopatico con stile. ‘’
‘’ Se lo dici tu. Secondo me il rosso non ti dona. ‘’
‘’ Ah no? E quale sarebbe il mio colore? ‘’
‘’ Mhm… il verde! – disse sicuro l’ispanico, e ignorando l’espressione inorridita del biondo gli sventolò davanti la corona di luce – Guarda cos’ho recuperato! ‘’
‘’ Bella ma… cos’è? ‘’
‘’ Kiku ha detto che è la corona della Luce di Meridian. ‘’
‘’ E noi la dovremmo prendere perché… ?’’
‘’ Perché è giusto! ‘’ esclamò sicuro di sé l’ispanico, mentre Kiku era ancora in stato catatonico e Francis lo guardava come se dovesse decidere se fosse serio o meno. Quando capì che, tragicamente, era serissimo, sospirò.
‘’ Mio ingenuo amico… hai distrutto il palazzo per questa? ‘’
‘’ Claro che si. ‘’
‘’ Non credi che sia stato un po’ drastico? ‘’
‘’ Un pochino. Ma abbiamo la corona! ‘’
‘’ Sì ma noi che ce ne facciamo? ‘’
‘’ La teniamo lontana dalle mani di Oliver? ‘’
‘’ E chi la dovrebbe tenere quando torneremo sulla Terra? Io ho un coinquilino ficcanaso, Gilbert ha un fratello intelligente, Feli e Romano non sanno mentire in maniera adeguata ai loro genitori e tu… ‘’
‘’ Diamola all’Oracolo  - disse a sorpresa Kiku, uscito dal suo momentaneo coma indotto – Lui saprà cosa farne. In attesa del ritrovamento della Luce di Meridian. ‘’
Francis sospirò.
‘’ Buona fortuna con quello, ne avremo bisogno. Sarà come cercare un ago in un pagliaio. Non siamo neppure sicuri che si trovi nella nostra città. ‘’
‘’ Il Cuore ci guiderà. ‘’
‘’ Se ci guida come ci ha guidati fino ad ora… ‘’
‘’ Moriremo ‘’ finì il biondo, annuendo convinto.
‘’ Siate positivi. Non è da voi tanta negatività. ‘’
‘’ Allora… diciamo piuttosto che finiremo per farci molto, molto male. Va meglio? ‘’
‘’ No, neppure un po’  - sospirò l’asiatico, sconfortato – Meglio andare a cercare gli altri però. E cerchiamo di non distruggere nient’altro, per favore. ‘’
‘’ Per Lovi e Feli sono sicuro che hanno dato una mano a scoprire dei sapori mai assaporati prima – disse Antonio – Per Gilbert… se è con Elizabeta… beh… mi sa che qualcosa avrà distrutto. ‘’
‘’ Già, quando litigano tende ad essere un po’ distratto ‘’ concordò Francis, che avrebbe fatto meglio a ricordare tutte le volte che lui aveva combinato un disastro solo per aver discusso con Arthur.
‘’ Sigh… andiamo bene… ma almeno abbiamo la corona di luce. ‘’
Come prima missione non era esattamente… da manuale, ecco. Ma avevano sicuramente ottenuto degli ottimi risultati, liberando i prigionieri e rubando la corona.
Chissà se riuscivano pure ad organizzare un’insurrezione tra i soldati o i servi… Nah, decisamente irrealistico.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Nel prossimo capitolo di The Guardians…

I Guardiani avevano fatto evadere dei prigionieri, provocato una rivolta nelle cucine e distrutto metà palazzo.
Oliver se ne fregava altamente, probabilmente non aveva neppure capito in che situazione di merda si trovava.
Era dovere di Matthew, in qualità di consigliere e braccio destro, correre subito ai ripari.
‘’ Ehilà fratellino, come va’? Ti vedo sciupato. Effetti della dieta? ‘’
‘’ Non sono a dieta, Allen. ‘’
‘’ Ma lavori con Olvier, il ché è la stessa cosa. ‘’

Doveva trovare il guardiano del Cuore e ucciderlo, così da rendere inoffensivi tutti gli altri. Niente di più facile per Allen. Era un professionista, una vera macchina da guerra, un …
‘’ Oh guarda che carino! Un cucciolo! ‘’ tubò il Cacciatore, frenando e bloccando il traffico dell’ora di punta solo per andare ad accarezzare un cucciolo di labrador fermo sul ciglio della strada in attesa del momento opportuno per attraversare e riunirsi con la sua famiglia.

‘’ Puoi chiamarmi stupido, ingenuo, debole.   – una folata di vento colpì in pieno Allen, facendolo finire a gambe all’aria. –Ma tu hai fatto del male a Doitsu. E questo non lo posso perdonare. ‘’
Il Cacciatore si diede una manata sulla fronte.
‘’ Cavolo!  L’avrei dovuto capire subito che uno così carino era uno yandere! ‘’
 




Prossimo capitolo
Il ritorno del Cacciatore



E grazie a Classicboy per avermi aiutata con la stesura di questo cap. Minimo due recensioni per continuare questa storia. Volete far felici due autori, da?
   
 
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