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Autore: Chiaraitstime3    09/06/2017    0 recensioni
Ero rinchiusa nella monotorietà di una vita che consideravo perfetta, ma che non sentivo mia.
Vedevo le cose da un punto di vista occluso da troppa superficialità. Ma non è forse la vita molto più di questo? Non è rischiare ogni cosa senza riserva? Provare emozioni così forti da non permetterti di respirare e sentire il sangue scorrere nelle vene?
Mi ci è voluto parecchio tempo per acquisire questa consapevolezza, ma adesso che ho iniziato a vivere e non a sopravvivere, nulla mi farà tornare indietro.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Mettere per iscritto i propri pensieri contribuisce a rendere il tutto più reale. Ovviamente farlo su un quaderno a quadretti con la copertina verde fluorescente non è la mia massima aspirazione, ma forse ciò che conta alla fine è avere una penna e un foglio. Sto ancora cercando di elaborare il perché di tutto questo, trovando delle giustificazioni con me stessa, credo, per sentirmi meno ridicola. Il punto è che io vorrei davvero provare a scrivere qualcosa, ma sono le sette e mezza di mattina e quel maledetto diario, se così si può chiamare, al momento è il mio ultimo pensiero. Devo sbrigarmi, altrimenti farò tardi a scuola, come sempre, forse. Improvvisamente una voce mi distoglie dai miei pensieri:
"Karen, se vuoi prendere la macchina ricorda di passare a mettere benzina."
Ah, mia madre, sempre così diretta ma al contempo premurosa, non ha mai usato stupidi nomignoli con me come spesso facevano le mamme delle mie amiche, mi ha sempre trattata come un'adulta, pur dandomi tutto l'amore di cui avevo bisogno, questo non posso dimenticarlo.
Suppongo sia riconducibile al fatto che mi abbia cresciuta da sola, mi ha sempre detto la verità su tutto, senza giri di parole. Ricordo quando il giorno della festa del papà i bambini all'asilo creavano dei mediocri componimenti di carta, anch'io li creavo, per consegnarlo a mia madre però, perché mio padre era in missione con l'esercizio ed è morto a pochi mesi dalla mia nascita, prima di conoscermi, e lei ha rappresentato entrambe le figure per me.
Dopo aver fatto benzina mi dirigo ai parcheggi della scuola, questo è l'ultimo anno alla Eden Eternal High School e se voglio avere qualche possibilità di essere ammessa in un prestigioso College l'anno prossimo devo darmi da fare.
Appena scesa dalla macchina non posso fare a meno di notare con la coda dell'occhio due splendide ragazze camminare verso di me, dopo essermi voltata noto con sollievo che sono le mie amiche d'infanzia, Reagan e Carol.
"Guarda un po'chi si fa rivedere dopo essere sparita per mesi!" dice Reagan guardandomi e scostando i suoi lunghi e lisci capelli neri dal viso.
"Reag, lo sai che se solo..."
"Lo so, lo so, non è colpa tua. Ovviamente sto scherzando, ora però pensiamo solo a passare al meglio quest'anno, ci state?"
"Ohw, venire qui ragazze, mi siete mancate." afferma subito Carol allargando le sue bianche braccia verso noi due.
Dopo il lungo abbraccio risanatore ci dirigiamo verso l'interno della scuola, l'ordine degli armadietti è rimasto immutato rispetto l'anno scorso e il mio è affianco allo spogliatoio dei ragazzi, a pochi metri di distanza da quello delle mie amiche.
Attendo che entrambe ripongano quaderni e libri nei loro armadietti e poi mi faccio accompagnare al mio, d'avanti è pieno di fiori e bigliettini.
"Ragazzi non sono morta, calma." dico a metà tra l'indignazione e la gratitudine e li scosto in modo tale da poterlo aprire.
Le ragazze iniziano a ridere, ma poi nello stesso momento qualcosa nell'espressione di entrambe muta e mi fa capire che qualcosa non va.
"Va bene, scommetto che qualcuno che non dovrebbe parlare con me in realtà si sta avvicinando pericolosamente proprio in questo momento, giusto?"
"Mh mh" rispondono entrambe in sincronia.
"Beh, magari potrei continuare a guardarvi e fingere che dietro di me ci sia un muro di particelle invisibili che fa rimbalzare il suono, potrebbe funz..."
"Hey, Karen." Dannazione. La voce calda e profonda è decisamente familiare, in questo momento vorrei sparire e ritrovarmi il più lontano possibile.
Ah, giusto, lui è il mio fidanzato. Qual è il problema? ... Beh, quest'estate a seguio di un incidente ho perso parte della mia memoria, ho dimenticato eventi della mia vita di poco conto e molti conoscenti, perlopiù persone con cui non ho instaurato un grande rapporto. Lui, però, è stato l'eccezione alla regola.
   
 
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