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Autore: Kano_chan    09/06/2017    1 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Insomnia, capitale regia del regno di Lucis. 3 anni dopo.
Palazzo reale.
 
Ciao Luna, perdona il mio ennesimo ritardo nel risponderti.
Come stai? I fiori di Sylle sono già fioriti? Vorrei tanto che potessi mandarmi una foto!
Io sto bene e i miei studi proseguono; è mia intenzione fare domanda per entrare nei Kingsglave quanto prima. Sono certa che lo zio avrà da ridire di questa scelta, ma lo farà solo perché si preoccupa per me. Il desiderio di combattere sul campo di battaglia e di ricoprire il ruolo che fu di mio padre però, non fa che crescere, e credo che anche lui dovrà riconoscerlo ed accettarlo.
Avrei voluto che fossi assieme a me ieri...
Zio Regis ha fatto trovare un mazzo dei fiori preferiti da mamma come tutti gli anni, ed è anche riuscito a passare dal mausoleo per qualche istante. Ovviamente c’erano anche Noct, Gladio, Ignis e perfino Prompto (ha ottenuto un permesso speciale dal Re)! Anche se ho dovuto chiedergli io se voleva venire con noi; lui non si osava perché aveva paura di essere di troppo... è il solito!
Per quanto sia sempre difficile tornare con la mente a quel giorno, con loro presenti lo è stato di meno. Chiunque li abbia messi al mio fianco, gli sarò debitrice per il resto della vita...
Passando a parlare di cose più allegre: immagino che Noct ti abbia già scritto che ha sostenuto gli esami di metà anno. Nonostante sia il solito pigrone incallito è riuscito a passarli senza particolari problemi. Ancora mi chiedo come sia possibile!
Più che altro, ultimamente, a preoccuparmi è stato il suo rapporto con Iggy. C’è stato qualche screzio tra loro due, ma pare che si sia risolto nel migliore dei modi e che siano tornati in sintonia come prima.

Credo che Noct stia iniziando a sentire seriamente il peso della sua carica… ma soprattutto, penso abbia paura per suo padre, anche se non lo ammetterebbe mai.
La barriera lo sta debilitando ogni giorno che passa e non è un fatto che Noct può ignorare. Che i Lucis ci proteggano...

Adesso devo scappare, ho gli allenamenti. Smettila di sorridere! Lo so che lo stai facendo! Tra me e Gladio non c’è niente! È vero che siamo usciti assieme qualche volta, ma tutto in amicizia. Oh, va beh, tanto lo so che non mi credi, antipatica!
Mi manchi da morire… Continua a sopravviere la speranza di vederti nuovamente varcare la soglia della mia camera con quel tuo sorriso furbo di chi ha qualche pettegolezzo da raccontarti.
Ti voglio bene amica mia.
A presto,
Selis.

Selenis, finita di vergare la propria firma, infilò con cura la lettera nella busta e si chinò ad accarezzare la testa del cane bianco che sostava ai suoi piedi.

- Fai attenzione sulla strada del ritorno Pryna, mi raccomando - disse la giovane assicurando la missiva sul dorso dell'animale.

Il cane abbaiò una volta per far capire che aveva inteso e poi trotterellò tranquillamente fuori dalla camera. Pryna era uno dei due cani messaggeri di Luna, ed erano l'unico modo che avevano per tenersi in contatto. Apparivano magicamente quando avevano qualcosa da consegnarle e altrettanto magicamente tornavano da lei.
Da dove fossero arrivati nessuno lo sapeva ma, da che Selenis ricordava, erano sempre stati assieme a Lunafreya.  
Soddisfatta quindi di essere riuscita finalmente ad aggiornare la sua amica d'infanzia, la principessa afferrò il borsone della palestra ed uscì dallo studio di suo padre.
Quando quest'ultimo era morto, Regis le aveva chiesto se volesse conservalo o se preferisse portare via le cose di Revis, ma lei aveva deciso di lasciarle dov’erano. Nonostante i primi tempi non osasse nemmeno avvicinarsi a quella stanza, con il tempo aveva iniziato ad usarla per studiare o per concedersi un istante per sé stessa. In quei momenti si sentiva sia in pace, che profondamente scossa. Capitava, alle volte, che si assopisse sul divano rosso dello studio e che nel dormiveglia vedesse la figura del padre entrare e salutarla; solo per poi scoprire che era tutto frutto della sua immaginazione.

La ragazza, nel frattempo aveva raggiunto la sala per gli allenamenti, varcandone la soglia a spasso spedito perché già in ritardo di un abbondante quarto d’ora.

- Eccomi! – esclamò quando fu dentro, solo per scoprire che non c’era nessuno – Gladio?-

Selenis fece un rapido giro della stanza per essere sicura che il ragazzo non ci fosse.

- Strano... - commentò, fermandosi al centro del tappeto per gli scontri. 

Mentre la giovane si lambiccava il cervello chiedendosi se non fosse solo in ritardo, la porta della sala si aprì. Al posto del suo amico però, entrò una delle guardie reali.

- Principessa – la salutò quello – sono venuto a comunicarvi che non ci sarà il consueto allenamento, il signor Gladio non è a palazzo oggi – spiegò.
- È successo qualcosa? – domandò la ragazza.

Il soldato si guardò intorno a disagio.

- Avanti, parla. – lo spronò lei con voce autoritaria.

Suo zio le diceva sempre che quell’imperiosità improvvisa l’aveva presa tutta da suo padre.

- C’è stato un attacco da parte dell’Impero, ai danni cittadina costiera di Luka – rispose l’uomo.
- Così vicino? – esclamò Selenis sconvolta.
- Sì – assentì la guardia – Tutti i Kingsglave non impegnati altrove sono stati mandati là assieme ad alcuni soldati del corpo di guardia, il signor Gladio ha insistito per partecipare all’operazione – raccontò.

La ragazza rimase in silenzio qualche istante, cercando di assorbire quello che le era stato detto.

- Grazie – rispose alla fine, mentre il soldato si inchinava e guadagnava l’uscita.

Selenis restò ferma dov'era, con una sensazione addosso che preferiva non identificare.
Si guardò intorno senza sapere bene cosa fare, poi si diresse meccanicamente verso la rastrelliera delle armi e afferrò un’alabarda. Era inutile restare lì a pensare, se Gladio non c’era non voleva dire che lei non potesse allenarsi da sola! Con questa convinzione, si piazzò davanti al manichino per le esercitazioni e cominciò a colpirlo.

“Non vuol dire niente Selis…” pensò la ragazza menando un fendente che intaccò il pupazzo al fianco “Gladio è un militare” si disse ruotando sul posto e mirando all’altra parte “ è normale che partecipi a questo tipo di missioni” il colpo si abbattè sul collo del manichino facendolo vibrare con forza.

Per quanto fosse brava a raccontarsela però, dopo un’ora non era ancora riuscita a scacciare il pensiero del ragazzo. Anzi, man mano che il tempo passava la sua angoscia aumentava, impedendole di concentrarsi su qualsiasi altra cosa. Era una sensazione che aveva già sperimentato tanti anni fa…

- Maledizione! – gridò all'improvviso Selenis nella sala vuota, lanciando a terra la propria arma.

Si premette le mani sugli occhi, respirando più volte pesantemente: doveva darsi una calmata o sarebbe impazzita.
Valutò l’idea di andare a trovare Noctis, ma a quell’ora doveva essere ancora a scuola con Prompto e disturbare Ignis perché le facesse compagnia non le pareva proprio il caso.

Mentre si lavava sotto la doccia degli spogliatoi, pensò con tristezza che una volta avrebbe potuto parlarne con Lunafreya, a voce.. mai come in quelle occasioni la sua amica le mancava. Se pensava che erano ormai dieci anni che non la vedeva, un profondo sconforto la assaliva, seguito dal desiderio ardente di scendere in battaglia. Aveva giurato a sé stessa di impegnarsi per dare il suo contributo alla disfatta di Nifelheim e lo avrebbe fatto, si sarebbe vendicata dell'Impero e di Glauca!
 

Una volta finita la doccia, Selenis decise di andare alle scuderie. L’allenamento in solitaria non era riuscita a distrarla, magari i suoi amici pennuti lo avrebbero fatto.
Le scuderie erano a ridosso del giardino principale, e si collegavano direttamente con il cancello principale come i garage. I Chocobo sostavano in comodi box, caldi e accoglienti, e aveva a loro disposizione un’ampia porzione di prato dove poter scorrazzare a loro piacimento.

- Ehi Boko, posso farti compagnia? –

La principessa si avvicinò ad un grosso pennuto dalle piume viranti sull'arancio. Il Chocobo la salutò con un verso gutturale, lasciandosi grattare soddisfatto sotto al collo. Boko era il suo animale preferito, quello con cui era entrata in sintonia fin da subito e che aveva scelto come sua cavalcatura personale.
Selenis salì a cavalcioni del cancello del box con un libro alla mano. Non era strano trovarla lì a leggere, mentre il Chocobo si guardava pigramente intorno e ogni tanto chiedeva qualche carezza.


- Mi spiace ma per ora niente cavalcata – gli disse la ragazza quando lui si avvicinò inclinando la testa.

La verità era, che le scuderie erano un ottimo luogo per carpire qualsiasi notizia. I cadetti e i primini venivano spesso mandati a prendersi cura dei Chocobo, e ascoltare i loro discorsi era sempre frutto di informazioni utili.
Era inutile cercare di far finta di niente, se non avesse avuto novità sull’attacco a Luka, non si sarebbe data pace.
Il suo appostamento ottenne i risultati sperati solo
quando il sole di fine agosto stava ormai declinando verso l’orizzonte.

- Hai sentito? –

Un cadetto che stava spazzando il pavimento dalla paglia alzò gli occhi verso un suo collega arrivato in quel momento.

- No, cosa? – s’informò.
- Sta tornando la squadra di Luka – disse l’altro – è quasi al confine meridionale e si dice che stiano portato con loro i profughi della cittadina.. ci sono anche state delle perdite, non deve essere stata esattamente una vittoria, ma.. –

Il ragazzo si fermò sentendosi osservato e alzò lo sguardo verso Selenis. La principessa lo guardava con espressione allarmata e la bocca dischiusa.

- Principessa!- esclamò quello che stava spazzando.
- Hai detto che abbiamo subito delle perdite? Quante? – domandò Selenis saltando giù dal box.
- Non lo so vostra Grazia, le informazioni sono poche e incerte – rispose titubante il ragazzo.
- Ho capito, grazie – replicò la giovane, superandolo e mollandogli in mano il volume che stava leggendo – Va riportato nello studio dell’ex comandante delle guardie – aggiunse allontanandosi e lasciando i due attoniti.

Selenis, si mise a correre verso i garage con il cuore che minacciava si scoppiarle nel petto. Le pareva di essere precipitata in un incubo; la paura che si stesse ripetendo esattamente la stessa situazione di dieci anni prima, stava prendendo il sopravvento.
Non appena raggiunta l’auto rimessa, la ragazza si diresse verso una moto nera, vecchio modello. Era stata la preferita di suo padre ed era stato uno dei lasciti più graditi che Selenis avesse: pratica e veloce. Lei non era mai stata da auto, preferiva sentirlo in faccia il vento.
Si mise a cavalcioni e partì rombando su per la rampa che la condusse direttamente in strada.
Un quarto d’ora più tardi, avvistava già il cancello del confine meridionale. La frontiera era in fermento, segno che il contingente era già arrivato.
Selenis parcheggiò prima di tutta quella confusione e, abbandonato il casco vicino alla moto, corse in quella direzione.
La mobilitazione di personale era impressionante: c’erano medici, militari, Kingsglave, feriti e persone che vagavano spaesate chiedendo dei propri famigliare e amici.
La principessa si tuffò in quel marasma, guardandosi in giro nella speranza di vedere facce conosciute. Per fortuna, in aiuto le venne una voce.

- Selis! –

La giovane si girò verso Ignis che sostava qualche metro più in là con le maniche della camicia rimboccate, intento a dare istruzioni per la sistemazione delle persone sfollate.

- Cosa ci fai qui? – le domandò quando si fu avvicinata.
- Lo hai visto? – replicò lei con tono concitato – Iggy, lo hai visto?! – ripetè continuando a guardarsi intorno in modo febbrile.

Il ragazzo la afferrò per gli avambracci nel tentativo di farsi guardare in faccia.

- Selis, devi calmarti! – le disse quando lei si girò – Spiegati meglio, chi stai cercan..-
- Gladio... – mormorò la ragazza senza lasciarlo finire e superandolo con lo sguardo.

Ignis, confuso, si voltò per seguire i suoi occhi e là, in mezzo alla folla, la figura massiccia dell’Amicitia si stagliò in mezzo agli altri.
Selenis abbandonò la presa dell'amico, per correre in direzione del nuovo arrivato.


- Gladio! – lo chiamò.

Il soldato la guardò stupito, allargando le braccia per stringerla quando lei gli si gettò addosso.

- Sei vivo – mormorò la principessa con la faccia premuta contro il suo petto e le mani che artigliavano la giacca impolverata dell’uniforme.
- Selis, perché sei qui? – chiese lui senza celare lo stupore.
- Perché mi hanno riferito che eri partito in missione ed ero in pensiero -  

La principessa si tirò indietro per guardarlo in viso, notando che il lato sinistro era stato incerottato alla belle e meglio. Una striscia di sangue scuro si delineava sul bianco della garza.

- Cosa ti è successo?! – esclamò, allungando una mano verso il suo volto che però venne intercettata e stretta nel pugno del giovane.
- Nulla di grave, uno screzio con un soldato di Nifelheim – replicò Gladio tranquillo.
- Fammi dare un’occhiata – disse Selenis con un tono che non ammetteva repliche.

Il ragazzo, ben consapevole che sarebbe stato del tutto inutile protestare, si sedette per terra esattamente dov’era. Selenis si inginocchiò davanti a lui e con delicatezza, cominciò a togliere il bendaggio improvvisato tra le smorfie di dolore di Gladio.

- Ehi amico! –

L’Amicitia salutò Ignis che li aveva appena raggiunti.

- Ti han conciato per le feste vedo – commentò con un sorriso l'amico.
- Che vuoi farci? Sono uno che piace.. ahi! – si lamentò Gladio – lo hai fatto apposta! – abbaiò contro Selenis.
- Stai fermo! – lo rimbeccò lei, ben consapevole di averlo fatto volutamente.

Con occhio clinico la principessa valutò la ferita. La pelle incisa partiva dalla fronte, sopra l’occhio sinistro, e terminava in prossimità del mento. Il sangue gli incrostava la palpebra impedendogli di aprirla.

- Ho bisogno di una cassetta del primo soccorso – disse Selenis.
- Te ne cerco una – si offrì Ignis, sparendo in un batter d'occhio tra la folla.
- Ehi tu, mi presteresti quella bottiglietta? – esclamò poi la ragazza ad un soldato di passaggio.
- Certo, sua Grazia! – rispose quello.
- Ti ringrazio –

Selenis verso l’acqua sul fazzoletto che aveva tirato fuori dalla tasca. Aveva bisogno di pulirgli l’occhio se voleva accertarsi che la lesione non fosse arrivata alla pupilla.

- Selis, sto bene, davvero – disse Gladio mentre lei lo tergeva del sangue.
- Questo lascia che sia io a valutarlo – replicò la giovane bruscamente.

Dentro di lei c’era ancora un caos di emozioni alle quali non riusciva a dare un nome preciso.

- Prova ad aprire l’occhio adesso – disse la ragazza quando ebbe finito, e Gladio obbedì.
- Ecco la cassetta – Ignis di ritorno, appoggiò la valigetta vicino alla ragazza.
- Grazie Iggy – rispose lei – la pupilla sembra a posto, ci vedi bene? – gli chiese facendogli seguire l'indice per valutarne la reattività.
- Sì, Selis – disse un po’ annoiato Gladio, cosa che fece irritare non poco la principessa.

Cercando di non badarci, la giovane afferrò un unguento cicatrizzante dalla cassetta e un set di micro fascette adesive, da applicare per tenere assieme i lembi di pelle della lacerazione. Dopo aver disinfettato la ferita, applicò la pomata e i cerotti.

- Per ora può andare, ma devi farti dare dei punti come si deve – sentenziò lei, passandosi il dorso della mano sulla fronte imperlata di sudore.
- Ti ringrazio – rispose Gladio, notando con una certa curiosità che Selenis parlava senza guardarlo in faccia.
- Adesso cosa fai? – intervenne Ignis osservando la ragazza rimboccarsi le maniche del camiciotto a righe che indossava.
- C’è ancora parecchio lavoro da fare – replicò lei legandosi i capelli in uno chignon.
- Allora ti do una mano – si offrì il giovane.
- Vi aiuto anche io – soggiunse Gladio alzandosi.
- No – lo bloccò la principessa facendolo restare di stucco – tu vai a casa, hai bisogno di riposare – disse caustica e senza aspettare la replica, si allontanò.

L’Amicitia guardò l’amico con le sopracciglia sollevate in una muta domanda, ma Ignis, che ne sapeva quanto lui, si limitò ad un’alzata di spalle.
 

Selenis non sapeva per quale ragione il sollievo di aver visto Gladio ferito ma vivo, si fosse trasformato in quella rabbia sorda che l’aveva invasa.
Era arrabbiata e non ne capiva il motivo... se lo era con lui o con sé stessa.

Ben presto però, il suo cervello dovette mettere da parte quei dilemmi per concentrarsi sul lavoro da fare. Ovunque c’erano persone che attendevano di essere portate negli ospedali della capitale, molte delle quali stese su barelle di fortuna. L’orrore e la disperazione erano ovunque, sui visi di chi si era visto portare via la propria casa. Selenis posò lo sguardo su di un bambino fermo accanto alla madre; era interamente ricoperto di polvere tranne due scie lucide di lacrime che gli solcavano il viso. Nifelheim aveva letteralmente raso al suolo Luka, di cui non rimanevano che macerie e desolazione.
Il fuoco dell’odio verso l’Impero crebbe ancora di più in Selenis man mano che si occupava di chi aveva maggiore necessità. Quella gente non aveva fatto niente di male per meritarselo, per essere coinvolta in quella insensata guerra; eppure all’Impero non interessava quanta morte e distruzione arrecava.
Gli attacchi, perpetrati ai danni di villaggi e città limitrofe ad Insomnia, erano un chiaro avviso della loro avanzata, un modo per dire: “vi porteremo via un pezzo per volta e non potrete impedircelo”.
Era nauseante, eppure ineluttabile.
Se lì nella capitale, la vita poteva continuare serena e tranquilla, lo si doveva solo all’impegno del Re che ne stava pagando il prezzo con la propria salute.


La situazione tornò pressoché alla normalità, solo a serata inoltrata, quando la luce del sole era già stata sostituita da quella dei lampioni.


- Tieni –

Selenis, seduta sul bordo del marciapiede, alzò la testa verso la bottiglietta d’acqua che Ignis le porgeva.

- Oh, grazie – disse riconoscente ingollando avida il liquido fresco.
- Ti sei data un gran da fare oggi – commentò il ragazzo sedendosi al suo fianco.
- Era il minimo che potessi fare – rispose la principessa, tenendo il collo della bottiglia tra due dita – Iggy, voglio entrare nei Kingsglave al più presto – asserì dopo un momento di silenzio.
- Ci riuscirai – replicò l’amico, guadagnandosi un’occhiata perplessa da parte di Selenis – Lo so che all’inizio non ero concorde alla tua scelta – continuò lui – ma ti ho osservata oggi, ed è quello il tuo posto – affermò.

La principessa tornò a guardare davanti a sé con un sorriso; avere l’appoggio di Ignis, per lei voleva dire molto.

- Ti devo ringraziare – riprese la ragazza.
- Mh? –
- Non hai dovuto badare solo a Noct in tutti questi anni – precisò.
- Per fortuna tu e lui siete molto diversi – rise il giovane, alzandosi e porgendole una mano per aiutarla a fare altrettanto.
- Sì è vero, io non mi addormento ovunque – rise Selenis, lasciandosi aiutare a mettersi in piedi e approfittandone per abbracciarlo.

- Non saremmo qui se non fosse stato per te che ti prendevi cura di  noi – disse la giovane.

Ignis ricambiò la stretta – Così mi metti in imbarazzo – rispose con un sorriso – Adesso vai a riposarti, ne hai bisogno – aggiunse quando si lasciarono.

- Agli ordini! – replicò la ragazza.

Una volta salutato l’amico, Selenis si diresse verso la propria moto, ma quando la raggiunse vide che non c’era solo quella ad aspettarla: appoggiato contro il tronco di un albero lì vicino, a braccia conserte, c’era Gladio.

- Cosa ci fai ancora qui? - esclamò la giovane.
- Ti aspettavo – replicò lui avvicinandosi.

Selenis notò che la ferita al viso era stata chiusa con diversi punti. Perlomeno l'aveva ascoltata.

- Questo lo avevo capito, ma perché? – ribattè piccata.
- Perché tu sei arrabbiata con me e voglio saperne il motivo
– rispose l'Amicitia, fermandosi davanti alla ragazza e frapponendosi tra lei e la moto.
- Non sono arrabbiata con te – borbottò Selenis distogliendo lo sguardo.
- Sì che lo sei! –
- Senti, non… -
- Non iniziare a dirmi che non è come credo! Perché penso di essere abbastanza sveglio – la bloccò il ragazzo – Ora fammi il piacere e dimmi… -
- Ho avuto paura, va bene?! – sbottò Selenis alzando la voce – Anzi, a dirla tutta ero terrorizzata! - proseguì sotto lo sguardo stupito di Gladio – Quando mi hanno detto che eri andato in missione, mi sono sentita gelare il sangue nelle vene e non sono più riuscita a concentrarmi su niente – spiegò con una punta di imbarazzo.
- Selis... non posso non combattere, devo farlo – disse Gladio con tono più calmo.
- Lo so! – esclamò la principessa frustrata – Ma l’ultima volta che qualcuno di importante per me, è partito lasciandomi qui, ha fatto ritorno in una bara. Io non posso impedirti di combattere, ma tu non puoi impedirmi di avere paura! – aggiunse leggermente trafelata.
- E allora cosa si fa? –

Selenis alzò lo sguardo sugli occhi ambrati dell'amico. Già.. cosa si poteva fare?

- Promettimi che tornerai! – disse la ragazza di slancio – Promettimi che..-

Il resto della frase le rimase intrappolato tra le labbra, premute su quelle di Gladio. Selenis ci impiegò un paio di secondi a realizzare che la stava baciando e che lei non aspettava altro da un bel pò di tempo.
La mano calda del ragazzo, appoggiata delicatamente sul suo collo, era come un balsamo mentre la invitava ad inclinare un po’ di più la testa per lasciargli approfondire il bacio. Dopo qualche istante, Gladio si staccò da lei, appoggiando la fronte su quella della principessa.

- Non posso prometterti qualcosa di cui non sono più che certo – le soffiò ad un centimetro dal viso – ma posso prometterti che quando tornerò, tornerò sempre da te – aggiunse sfiorandole le labbra.
- Perché diamine dovevo andare ad innamorarmi di un militare, eh? – replicò lei sbuffando – Non potevo innamorarmi di un giardiniere?! – aggiunse un secondo prima che Gladio la baciasse di nuovo con un gran sorriso.
- Mi aspettavo una confessione un pò più romantica a dirla tutta – rise lui qualche istante dopo intrappolandola in un abbraccio.
- Ma piantala... – borbottò lei sorridendo.



Campeggio dell'autrice:

Giorno ragazzi!

In questo capitolo si va di romanticismo! xD Qualcuno di voi se lo aspettava? O pensava ad una storia d'amore con Iggy o Prompto?
E envece il fortunato è stato Gladio =P
Per una volta ho voluto formare una coppia fin da subito, visto che solitamente aspetto quasi sempre la fine per far innamorare i miei personaggi ^^" Voglio provare a scrivere lo sviluppo della loro storia fin da subito (incrociamo le dita).
Giuro, non diventerò mai zuccherosa. Selis e Gladio saranno fidanzati a tutti gli effetti, ma non trasformerò la trama in una soap opera, tranquilli!
Ma partiamo dall'inizio:
La lettera di Luna è un modo per rendere presente anche la povera principessa di Tenebrae visto che non si vede mai :/ Io non ho mai capito come mai, visto che tutti possiedono un cellulare in questo gioco, non lo abbia anche lei... ma ho ipotizzato che Nifelheim glielo abbia proibito, altrimenti non so darmene una spiegazione.
Nel capitolo ci sono due riferimenti a vecchi capitoli di FF, il più lampante è dato dalla cittadina costiera di Luka presa ovviamente da FFX. L'altro è il nome del Chocobo di Selis, Boko, che è tratto dall'omonima cavalcatura di Bartz in FFV.
Chi si è mai domandato in che modo Gladio si fosse fatto la cicatrice che ha sul viso? Io di sicuro! E qui ho voluto darle un senso tutto mio xD Non ho idea se il corpo di guardia partecipasse alle missioni fuori da Insomnia, ma visto che non c'è prova del contrario ne ho approfittato!
Riprendendo ciò che ho detto all'inizio (ovvero niente cose troppo melense), non vedevo nè Gladio, nè tantomeno Selis a confessarsi il loro amore con lo sfondo del mare al tramonto, quindi ho dato un taglio alla vicenda più leggera che spero vi sia piaciuto ^^
Ormai mancano solo un paio di capitoli alla partenza dei nostri amici da Insomnia e già nel prossimo si inizierà a sentire un pò il cambiamento di clima...
Detto (tutto) questo spero di rivedervi il prossimo venerdì per il consueto aggiornamento!
Un grazie infinito a tutti i Lettori che continuano a seguirmi, grazie a AssassinLuinil per essersi aggiunta alle recensioni; me felice!

Un abbraccio a todos,
Marta
  
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