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Autore: MaryFangirl    09/06/2017    1 recensioni
Al liceale Light Yagami viene dato il compito di fare da cicerone a Ryuzaki, nuovo ed eccentrico studente, e i due non vanno esattamente d'accordo...all'inizio. (AU ambientata al liceo).
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Light
 
 
La mente di Light sembrava un turbinio senza fine mentre rientrava a casa quel giorno, ma Ryuzaki pareva essere l'occhio del ciclone intanto che tentava di dare un senso ai propri pensieri.
Si era comportato in maniera strana anche prima dell'incidente in biblioteca...anche se, a essere onesti, Light pensava che fosse irrotto nell'ufficio del preside per rubare documenti confidenziali sulle vittime degli omicidi...
Scosse la testa per schiarirsi i pensieri. Era ragionevole per lui comportarsi così stranamente, ma non si spiegava perché avesse agito così irrazionalmente quando aveva tirato un calcio alla mascella di quel ragazzo. Light riusciva ad ammettere che i loro insulti bruciavano più di quanto non lasciasse trasparire, anche se pensando a chi si era ritrovato dal lato sbagliato a beccarsi un calcio di Ryuzaki, provava pena per il ragazzo. Light sapeva che Ryuzaki si comportava stoicamente per la maggior parte del tempo, non aveva mai assistito a una sua reazione tanto forte per alcun motivo prima di allora...anche se lo conosceva da una settimana, Light immaginava che Ryuzaki fosse simile a sé in quel senso. Specialmente considerate le offese che si prendeva da Kiyomi ogni giorno, Light si era aspettato semplicemente un sorrisetto da parte sua e una sagace replica. Light considerò le possibilità mentre virava verso il familiare vialetto che conduceva all'ingresso di casa sua. L'unica cosa che aveva senso era che Ryuzaki lo stesse...difendendo.
Non sembrava una cosa che Ryuzaki avrebbe fatto. Non era un 'cavaliere senza macchia e senza paura', ma più un pungente folletto. Con un senso dell'umorismo molto secco e sarcastico.
"Bentornato a casa Light!" l'energica voce di Sayu uscì dalla cucina insieme al suono di un frullatore elettrico. La curiosità di Light ebbe la meglio su di lui e commise l'errore di aprire la porta, solo per essere colpito da uno sbuffo di farina.
"Haha, sapevo che non avresti resistito a sbirciare" ridacchiò la sorella minore, "sto preparando dei biscotti-"
Fu interrotta da Light che afferrò una manciata di farina dalla scodella per lanciargliela addosso.
"Oh, si COMINCIA, SIGNORE!" gridò lei prendendo l'intera scodella.
"Cessate il fuoco! Cessate il fuoco!" urlò Light, sollevando un quaderno per evitare che la maggior parte della farina gli colpisse la cravatta, quasi sospirando di sollievo quando lei riposò la scodella.
"Non preoccuparti, non ti rovinerei mai i tuoi preziosi capelli, Signor Perfezione" lo prese in giro, assomigliando molto a una certa persona che era ancora incollata nella mente di Light. "Ehi, cosa c'è? È successo qualcosa?" chiese Sayu, avendo ovviamente notato la sua espressione. Era sempre stata abile nel leggere le persone, e nell'ascoltare i loro problemi.
Con riluttanza Light le disse tutto, o almeno tutto ciò che si sentiva di dirle. Perlopiù che si era imbattuto nelle derisioni dei compagni di classe e che Ryuzaki aveva tirato un calcio in faccia a uno di loro.
"Ha tirato un calcio in faccia?!" ripeté lei incredula, "Perché qualcuno ti ha deriso?"
"Sì..." annuì Light a fatica, "Beh tecnicamente ci stavano deridendo entrambi..."
"Ma è il ragazzo che ho incontrato l'altro giorno? Quando io e la mamma siamo venute a prenderti a scuola, era quello molto magro con la testa grossa?"
"Uhm, sì, Sayu, anche se 'ragazzo magro con la testa grossa' è un po' fuori luogo, non pensi?" si accigliò Light. Il viso di lei si trasformò in un'espressione che Light conosceva troppo bene, "Sayu-"
"Come ti pare, Light" il suo sorriso aumentò, "ma sarà meglio che mi inviti al matrimonio" tirò fuori la lingua e tornò ai suoi biscotti. "Devo finire questi biscotti prima di cena, te ne porterò un piatto quando saranno pronti, quindi sarà meglio che te ne vada prima che io-"
Fu a quel punto che Light era quasi arrivato alle scale, fuggendo nel momento in cui il contenuto della scodella si era scontrato con la testa di lei.
"LIIIGHT!" fu lo strillo arrabbiato di Sayu mentre lui chiudeva la porta della sua camera a chiave.
Ancora sorridendo fra sé, cadde sul letto, godendosi il suono di Sayu che imprecava dalla cucina.
Bzzt bzzzzt
Rotolandosi sullo stomaco, il sorriso di Light morì mentre leggeva il messaggio di Ryuzaki.
'Light, mi scuso per quanto è successo prima. Ho lasciato che le emozioni avessero la meglio su di me, e mi sono comportato in modo irrazionale nei confronti di una persona molto più giovane di me. -R'
Roteando gli occhi al cielo, Light rispose.
'Ryuzaki, perché ti stai scusando? Ci hai difesi entrambi...magari i calci sono un po' esagerati, ma non c'è davvero bisogno che ti scusi con me. -Y'
'Grazie Light. -R'
'Non c'è di che? Comunque, come ho detto prima, Misa e Kiyomi mi trascinano a vedere quel nuovo film sdolcinato, pensi di poter venire? -Y'
'Posso, ma non penso che mi piaccia l'idea di "sdolcinato". Non pensi che la cosa potrebbe farsi un po' confusa? -R'
'La mia mente è troppo innocente per comprendere cosa insinui. -Y'
'Innocente. -R'
'Sì, innocente. -Y'
'Come dici tu, Light...-R'
'Non ti stavi scusando un paio di minuti fa? -Y'
'Sì, ma questo è più divertente. -R'
'Bastardo. -Y'
'Touché. -R'
Light sorrise piano, la prontezza di Ryuzaki per qualsiasi argomento non smetteva mai di divertirlo.
"Light!" la voce di sua madre salì dalle scale. "Scendi per la cena!".
'È pronta la cena, devo andare. Ci vediamo domani allora? -Y'
'Sì, ci vediamo. -R'
Ancora sorridendo tra sé, Light si alzò e andò di sotto per l'inevitabile fastidio che avrebbe dovuto sopportare da parte di Sayu.
 
L
 
 
Si avvicinò lentamente al movimentato cinema, osservando con attenzione i pendolari quotidiani che vagabondavano avanti e indietro per l'affollata strada. Il Giappone sembrava sempre essere sul punto del collasso, stracolmo fino al midollo; abbastanza da rendere molte persone claustrofobiche. A L piaceva sempre, comunque, non che non gli mancasse l'Inghilterra, ma c'era qualcosa nel ritrovarsi fra le brulicanti città giapponesi che lo facevano sentire meno isolato. Più persone volevano dire più varietà, e più varietà significava che essere 'diverso' importava meno a chiunque. Non ci si mescolava troppo e non si rimaneva troppo all'esterno.
Approcciandosi all'entrata del cinema notò Light appoggiato all'edificio, con l'aria disinvolta di sempre.
"Ehi Light" lo salutò Ryuzaki poggiandosi al muro accanto a Light.
"Ehi, Ryuzaki, Kiyomi e Misa sono elegantemente in ritardo come al solito" sbuffò.
"Elegantemente in ritardo? Non sapevo che si potesse fare tardi in maniera elegante..."
Light si limitò a fare una smorfia e attesero in un rilassante silenzio che le ragazze arrivassero. Misa giunse nei successivi minuti.
"LIIIGHT!" fu l'unico avvertimento che Light ebbe prima di essere braccato dalla bionda più che entusiasta.
Con Misa attaccata al collo, Light si voltò per guardare Ryuzaki con la coda dell'occhio, facendogli capire che non era l'unico a sperimentare il déjà-vu. L era seriamente tentato di sgattaiolare via prima che apparisse Kiyomi.
"Non ci pensare neanche" disse Light come gli avesse letto nel pensiero.
Ryuzaki finse di mettere il broncio. "Va bene, non sei divertente"
"Oh? Io direi che Light è molto divertente"
Finalmente era arrivata Takada.
"Entriamo, okay?" chiese Light.
Gli altri borbottarono acconsentendo, quindi si diressero all'interno dell'affollato cinema. Scelsero di sedersi sulla parte posteriore, con Light tra Misa e Ryuzaki. In qualche modo Takada finì di lato accanto a Ryuzaki e decise di lanciargli occhiatacce di sbieco per tutto il film.
L avvertì la strana urgenza di mostrarle la lingua, cosa che indubbiamente avrebbe fatto Misa al suo posto.
L'intera esperienza del film non fu troppo orribile. Beh, il film di per sé era orrendo: brutta trama, battute scadenti, romanticismo irreale, e nessuna stimolazione intellettuale di alcun tipo...ma Light aiutò a rendere il tutto sopportabile. Praticamente trascorsero tutto il tempo a sbeffeggiare i personaggi e i cattivi dialoghi. L si divertì parecchio, anche se Misa e Kiyomi sembrarono piuttosto irritate da entrambi. A quanto pareva, si erano dannate per vedere quel film fin da quando era uscita l'anteprima.
L non pensava che avrebbe mai compreso i capricci dell'adolescente medio.
Prima di quanto avrebbe voluto, il film terminò e tutti si alzarono per andarsene. Cominciarono diversi minuti di goffo scompiglio e battiti di palpebre mentre tutti uscivano dall'edificio verso la luce quasi accecante. Si era quasi dimenticato che tecnicamente era ancora giorno mentre erano seduti nella buia sala.
I quattro iniziarono a camminare sul marciapiede, senza essere diretti verso una particolare meta, limitandosi a passeggiare con calma. Era bello comportarsi come un ragazzo normale per una volta, e L avrebbe potuto ingannare se stesso nel credere di essere veramente un adolescente.
"Ehi, dovremmo andare a mangiare qualcosa, mi piacerebbe di sicuro un frozen yogurt!" suggerì Misa.
"Mmh, sembra una buona idea" concordarono tutti e anche Ryuzaki era pienamente d'accordo,
"Certo, aspettate, devo solo dirlo a mia madre" Light tirò fuori il telefono e lo aprì. Si accigliò subito, poi premette un pulsante e portò il telefono all'orecchio. L immediatamente si preoccupò per la sua espressione. "Dieci chiamate perse da mia madre..." sussurrò tenendo la mane sopra il ricevitore mentre parlava, "Sapeva che ero al cinema, spero non sia successo niente..."
Oh Oh, Ryuzaki avvertì i propri nervi contrarsi alla bocca dello stomaco.
 
 
Light
 
 
Dieci chiamate perse. Anche se si era dimenticata che era uscito con gli amici, non lo avrebbe mai chiamato così tante volte.
A quel punto Kiyomi e Misa aveva notato che si era fermato e si affrettarono a tornare indietro.
"Light?" chiese Misa, probabilmente preoccupata.
"E' mia mamma, lei-" si interruppe quando udì la voce della madre.
"Light! Oh dio, tesoro, sei tu?"
"Mamma, ehi, sì, sono io...cosa-"
"Tesoro, stai bene? Dove sei?" sembrava quasi in panico.
"Passeggio con gli amici, il film è appena finito"
"Oh d'accordo, state tutti bene?"
"Sì, mamma, stiamo bene"
"Bene, Light, ho appena ricevuto una chiamata da tua padre, c'è stato un altro omicidio a scuola, lui e la polizia sono stati chiamati lì...non rispondevi al telefono, dio, ero così preoccupata..." farfugliò sul punto dell'isteria.
"Mamma, va tutto bene, stiamo bene. Senti, ora devo andare, torno a casa fra poco, ti chiamo se succede qualcosa, okay?"
"Okay, stai attento, Light!" riappese, e Light abbassò il telefono, incontrando gli sguardi in attesa dei suoi amici. Ryuzaki sembrava preoccupato e Light avvertì uno strano senso di colpa alla bocca dello stomaco.
"Sta bene, ma penso che dovremo sospendere il nostro piano del frozen yogurt...c'è stato un altro omicidio a scuola"
Misa sussultò drammaticamente e gli occhi di Ryuzaki si spalancarono.
"Misa, Kiyomi" le guardò entrambe, "dovreste tornare a casa, anzi dovresti probabilmente togliervi dalla strada"
Light guardò Ryuzaki, tentando di trasmettergli il suo messaggio.
"Sì, Light ha ragione, chiamo per un passaggio – vi serve che vi accompagni?" chiese alle ragazze, entrambe scossero il capo.
"Posso chiamare i miei genitori e Kiyomi rimarrà comunque a casa mia stanotte" replicò Misa, "Probabilmente dovremmo avviarci, a presto ragazzi! State in guardia contro gli assassini!" gridò mentre le due iniziavano ad incamminarsi, Kiyomi salutò con la mano.
"Dovremmo davvero lasciarle andare da sole?" chiese Ryuzaki.
"A essere onesti, se il killer si imbatte in quelle due, sarei più preoccupato per lui" replicò Light.
"Vero" annuì l'altro, "suppongo che andremo a investigare?"
"Naturalmente. Ci serve solo il modo per arrivarci..."
"Aspetta" disse Ryuzaki tirando fuori il cellulare, dopo aver digitato per qualche secondo una voce rispose dall'altro lato. "Ciao Watari, potresti dare a me e a Light un passaggio verso la scuola? C'è stato un incidente, e dobbiamo arrivare lì il prima possibile. Grazie. Siamo fuori dal cinema, ti prego di affrettarti"
Con ciò, chiuse il telefono e cominciò a tornare verso il cinema.
"Chi è Watari?" domandò Light, affrettandosi per raggiungerlo.
"Il mio tutore"
"Tutore?" fece Light sentendo quel termine.
"Sì. I miei genitori sono morti quando ero più giovane" tagliò corto Ryuzaki. Non sembrava dell'umore per discuterne, e Light non si sarebbe impicciato, specialmente non in quel momento. Alla fine Ryuzaki gliene avrebbe parlato.
Raggiunsero il cinema e prima di quanto Light si fosse aspettato, un'auto nera con finestrini oscurati si posizionò davanti all'edificio. Ryuzaki non esitò ad aprire la portiera e a salire.
Il suo...tutore, Ryuzai, era un rugoso uomo anziano che li salutò cortesemente prima di inserire la marcia. Watari guidò come un pazzo, ondeggiando dentro e fuori dal traffico e facendo in modo che Light si aggrappasse al sedile, temendo per la propria vita. D'altra parte, Ryuzaki sembrava perfettamente calmo seduto nella sua strana posizione. Non aveva nemmeno la cintura di sicurezza.
Senza parlare, Light si piegò e gliel'allacciò, guadagnandosi un'occhiata bizzarra, ma l'ignorò. Non esisteva che Ryuzaki morisse per un incidente stradale. Non sotto i suoi occhi.
"Sai, Light, Watari è un autista esperto, non ha mai avuto un incidente. Mi fiderei ciecamente di lui" Ryuzaki difese il proprio tutore.
"Non è che non mi fidi" replicò Light, "Non ti permetterò di morire per una cosa così banale come il non aver indossato la cintura di sicurezza" guardò fuori dal finestrino.
"Light-kun, hai davvero un cuore" fu l'irriverente risposta, ma Light notò con compiaciuta soddisfazione che non slacciò la cintura.
"Zitto!"Light fece per spingerlo quando notò una risatina provenire dalla parte anteriore, e vide un paio di occhi grigi osservarli dallo specchietto retrovisore.
-Perché ci guardano tutti così?- pensò Light confuso, mentre entravano nel parcheggio della scuola. Light si voltò e vide un gruppetto di persone accerchiate intorno all'asta portabandiera della scuola, il nastro adesivo giallo della polizia a fare da recinto.
Non appena la macchina si fermò, Ryuzaki aprì la portiera e tentò di balzare fuori, venendo fermato dalla cintura. Light quasi cadde ridendo e Ryuzaki imprecò con la chiusura della cintura, poi sbatté la portiera, muovendosi con più veemenza del necessario. Quando Light scese e chiuse la portiera, incontrò gli occhi di Watari.
"Grazie Light" disse Watari abbassando il capo. "Ti prego di essere paziente con lui dal momento che non è abituato alle interazioni umane" terminò la sua richiesta con un dolce sorriso.
"Lo farò" replicò Light sbrigandosi a chiudere la portiera, sentendo il proprio viso accaldarsi. Cosa voleva dire? 
  
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