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Autore: AgusTinaD    10/06/2017    0 recensioni
Haruka rifiutato continuamente dalle persone a cui si dichiara pensa che la anima gemella non esista, incontra un strambo venditore che gli offre la cosa che più desidera, un robot?! ma parla sul serio?!
Genere: Romantico, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Haruka Nanase, Hayato Shigino, Makoto Tachibana, Rin Matsuoka
Note: Movieverse | Avvertimenti: Triangolo
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Pov Haru
Molto spesso al mattino mi ritrovavo con le lacrime agli occhi, non sapevo perché succedeva, avevo una pressione al cuore come se avessi perso qualcuno di importante mentre dormivo, il sogno era sempre lo stesso, ero io da bambino davanti  a una chiesa e di fronte a me si trovava un ragazzo dai capelli castani , non riuscivo a guardare bene il suo volto ma intravedevo il sorriso più rassicurante che avessi mai visto, non sapevo chi era ma avevo la sensazione di conoscerlo da molto tempo eppure il suo rostro, mi era del tutto sconosciuto.
Anche la notte precedente lo avevo sognato ed adesso mi ritrovavo in lacrime, mi sentivo patetico, un uomo alla mia età non poteva piangere per un semplice sogno. Mi alzai velocemente dal letto asciugandomi le lacrime, come ogni mattina ero solito farmi una doccia lunghissima, amavo sentire come l’acqua circondava il mio corpo, mi dava una immensa tranquillità  anche se in questi giorni questo non mi bastava più, mi sentivo molto solo, incompleto. Avevo ormai 25 anni e in tutti questi anni non avevo mai avuto una fidanzata, non perché non volessi anzi in tutta la mia vita mi ero dichiarato innumerevole volte ma tutte le volte venivo rifiutato dalla mia cotta del momento. Forse era la forma in come mi dichiaravo che le spaventava ma nemmeno una aveva mai accettato, gli chiedevo il perché e loro mi rispondevano che ero troppo silenzioso e strano, che il loro uomo ideale era uno che sorridesse molto di più e che trasmettesse sicurezza tutto di cui io ero completamente privato.
L’unica che mi accettava con i miei difetti e pregi era la preziosa acqua.
Usci dalla basca e pressi un asciugamano per mettermelo attorno a la vita, dovevo smetterla di pensare alla mia penosa situazione amorosa, dopo avermi asciugato i capelli mi vesti velocemente, non riuscivo a trovare il  mio orologio, senza di esso non riuscivo ad stare tranquillo, cominciai a cercarlo in balcone, ero più  che sicuro che la sera precedente lo avevo lasciato li.
-Ehi…Buongiorno Haru! Non dirmi che non riesci a trovare ancora il tuo orologio?-. Mi domandavo se avevo fatto qualcosa di male nella mia vita precedente per meritarmi di incontrarlo di prima mattina.- Buon per te, comunque ciao Rin…- Non odiavo Rin anzi era il mio miglior amico e solo che si divertiva a prendermi in giro in continuazione e per questo  il più delle volte litigavamo, eravamo come l’acqua e il olio completamente diversi, lui era allegro e andava d’accordo con tutti a volte aveva un carattere difficile ma sempre vivace al contrario di me, non mi piaceva parlare molto, lo credevo innecessario se non avevo niente da dire preferivo rimanere zitto, forse a gli occhi degli altri sembravo maleducato e senza espressione ma non credevo necessario le parole per esprimermi, non avevo molti amici con Rin ci conoscevamo fin da bambini eravamo andati alla  materna, elementari ,medie, superiori e università insieme , consideravo Rin quasi come mio fratello, quando i miei genitori se ne andarono in un certo senso mi affidarono a lui , nonché avessi bisogno della babysister ma avevo certe abitudini che non erano molto salutari, come mangiare solo sgombro e farmi lunghissime bagni rischiando molte volte di morire affocato o a causa di un raffreddore per non avermi asciugato i capelli adeguatamente. A parte questo riuscivo benissimo a vivere da solo.
Anche Rin abitava senza i genitori e solo con sua sorella minore Gou, lui svolgeva tutti  e due i ruoli in casa sia da madre che da padre, suo madre era morta quando Gou era appena nata, non era riuscita  a resistere al parto, suo padre invece era morto quando Rin aveva appena finito l’università  a causa di un incidente automobilistico, fu un duro colpo per la famiglia Matsuoka, cosi adesso a distanza di un po’ di anni lavoravamo per la stessa compagnia anche se in diversi dipartimenti, Rin era la mano destra del cappo mentre io ero solo uno dei tanti dipendenti, per questo lo ammiravo ma non glielo avrei mai detto in faccia nemmeno sotto tortura.
-Trasbordi allegria da tutti i pori Haru come sempre- Disse Rin ironicamente-. Aspetta un attimo-. Rin mi squadro con i suoi rubi come ero vestito.- Non dirmi che oggi ti dichiarerai oggi?- Scoppio in una rissata fragorosa-. E sono in questi momenti che mi domandavo perché ero ancora amico di lui.
-Questo non ti deve interessare-. Lo guardai trasmettendoli con lo sguardo tutto lo odio che sentivo in quel momento ma nonostante il mio sguardo furente lui continuo a parlare.- Lo sai che ti rifiuterà come tutte le precedenti, vero?-. Non potevo resistere  più a le sue parole.- Parla quello che in tutta la sua vita non ha mai avuto una fidanzata, con che diritto mi recrimini-. Rin rimasse di sasso, sapevo che non poteva ribattere, quel argomento lo lasciava sempre senza parole, diventava tutto rosso e balbettava cose incomprensibili, a volte mi dava la sensazione che mi voleva dire qualcosa ma non riusciva a formulare le parole adeguate.
 - Haru sei veramente insensibile ma hai ragione non posso recriminarti- Dalla sua voce potevo intuire che si era u po’ rattristito.
 Dopo questo riuscì a trovare il mio orologio di sopra il mio tavolino, andai subito al lavoro, Rin aveva ragione oggi mi dovevo dichiarare alla mia attuale cotta, era una bella ragazza, capelli acquamarina fino a le spalle mossi come le onde del mare, occhi blu molto profondi e aveva un sorriso molto dolce, per me assomigliava tantissimo a quelle creature mitologiche , una sirena , e questo era quello che mi affascinava di lei perché in un certo senso faceva parte del mare, amato tantissimo da me.
Arrivato a la azienda, pressi un bel respiro, lei arrivava a le 7:30, erano le 7:25 , poteva arrivare in qualsiasi momento e dovevo avvicinarmi a lei.
La vide quando svolto l’angolo, era bellissima come sempre indossava un tubino nero, molto elegante e aveva delle perle al collo, tacchi a spillo e i capelli sciolti. Era arrivato il momento.
-Buongiorno signorina Kaioh-. Lei mi guardo un po’ sorpresa, non parlavo con lei se non riguardava il lavoro, e sicuramente sentirmi parlare di prima mattina gli sarà sembrato troppo strano.
-Buongiorno Nanase. C’è qualcosa che posso fare per te?- Mi guardo dolcemente e con un sorriso bellissimo, molto disponibile come sempre.
-Si…volevo chiederle di uscire con me-. Ero sempre molto diretto nelle mie dichiarazioni, e grazie alla abilità che avevo per nascondere i miei sentimenti le mie espressioni facciali non cambiarono di un apice.
-Milena! Perché non mi hai aspettato? Ci eravamo messe d’accordo per venire insieme… oh buongiorno tu saresti?...-. Un ragazzo molto alto e biondo aveva interrotto la risposta de la signorina Kaioh.-Heles non essere maleducata, non ti sei nemmeno presentata! -. Non capivo più niente quindi quel ragazzo i realtà era una ragazza?! Dal apparenza non sembrava proprio!
-Lui è Haruka Nanase del dipartimento di amministrazione, e lei Haruka è Heles Tenoh la mia ragazza-. Avevo capito bene? Erano fidanzate? A questo punto credo che la mia dichiarazione sia stata completamente inutile, non avevo proprio nessuna speranza con lei.- Piacere  signorina Tenoh se mi scusi sono di fretta-. Le salutai velocemente e scapai in tutta fretta verso l’entrata dell’azienda.
- Ehi Haru! Come mai cosi di fretta?- Era Kisumi il mio migliore amico dopo Rin, iperattivo quanto uno scoiattolo dopo bere il caffe, e molto più rumoroso di una sveglia di primo mattino. Anche se non lo dimostravo spesso gli volevo un sacco di bene e non avrei saputo cosa fare senza di lui.
- Buongiorno Kisumi, niente è solo che non voglio arrivare in ritardo- Tentai di mentirgli.- Si certo, e io sono biondo, andiamo ti succede qualcosa e nella pausa pranzo mi racconterai tutto!-. Adesso ero finito, mi avrebbe fatto sicuramente l’interrogatorio.
Arrivai in tempo, e dopo stenuanti ore di lavoro era arrivata la pausa pranzo. Kisumi mi si avvicino e comincio subito con le domande.
-Ok adesso non cercare di scapare Haruka Nanase-. Ogni volta che utilizzava il mio nome completo voleva dire pericolo, mi stavo già  preparando psicologicamente.
-Non lo farò, ma per favore non mi tartassare di domande-. Sbuffai , aspettando che cominciassero le sue domande.
-Ti sei già dichiarato Milena, vero?- A lui avevo raccontato della mia cotta per Milena, ma non sapevo che mi si leggesse in faccia la mia delusione.
-Si …e come avrai già capito non è andata per niente bene-. Non avevo molta voglia di parlarne.
-Dai Haru, più dettagli e non fare quel musso lo sai che sono dalla tua parte e se lei ti ha offeso, vado adesso da lei e gli dico quanto abbia perso al non aver accettato una persona meravigliosa come te-.
-Niente di tutto ciò, lei è stata molto gentile il problema è diverso-. Abbassai la voce quasi in un sussurro.- Lei ha una ragazza-. Appena pronunciai le ultime parole Kisumi scoppio a ridere, non sapevo se arrabbiarmi con lui per il suo atteggiamento o soffocarlo senza troppi pensieri.
-Ti stai divertendo un sacco, vero? Ma vai a quel paese Kisumi. Non ti posso mai raccontare nulla-. Sbuffai.
-Scusa…scusami davvero, e che è troppo divertente, non posso credere che tu abbia cosi tanta sfiga-. Kisumi si stava proprio divertendo alla mie spalle.- Aspetta, magari è un segno del destino il fatto che a lei piacciano le ragazze-. Non riuscivo a capire cosa intendesse Kisumi.- Spiegati meglio , in che senso sarebbe un segnale?-.
-In senso che dovresti arrenderti con le ragazze e provarci con i ragazzi-. La sua frase mi lascio di stucco.
-Kisumi ma stai parlando sul serio o mi stai prendendo per i fondelli?!- Capivo che con le ragazze fino ad adesso non avevo avuto molta fortuna, ma non ci avevo mai pensato di uscire con un ragazzo.
-Pensaci Haru, non e poi cosi diversa la situazione, sai al inizio credevo che tu e Rin stavate insieme-. Ok, dovevo chiamare subito uno psicologo. –Ma come ti vengono queste idee Kisumi?! Rin e io siamo solo amici d’infanzia, e poi lo sai che lui mi vede solo come un peso-. Io e Rin insieme ma figuriamoci!
-Ok ho capito…ma eravate veramente carini insieme-. Quasi cado dalla sedia.
-Kisumi a me non piacciono i ragazzi e credo che tu abbia capito benissimo e questo include Rin.- Volevo finirla con questa storia.
Dopo il pranzo ed altre ore di lavoro finalmente ero libero, adesso potevo finalmente ritornare a casa e farmi una bella doccia.
Era autunno e gli alberi erano spogli con tutte le loro foglie rinsecchite ai loro piedi, il clima era proprio d’accordo con il mio animo. Per arrivare a casa dovevo attraversare un piccolo parco e li in ogni panchina che c’era si trovava una coppietta di fidanzati. Mi stavano dando sui nervi, proprio oggi dovevano uscire a rinfacciarmi il loro amore mentre io ero da solo?! Dopo aver sorpassato tutti questi, lanciandogli delle maledizioni nel frattempo , senti uno squillo, sembrava quello di un telefono. Mi guardai intorno cercando di capire da dove provenisse il suono e trovai una specie di telefono tra le foglie rinsecchite.
-Pronto?-.Risposi senza pensare a le conseguenze.
-Pronto?... Grazie al cielo mi hai salvato davvero la vita sono davvero felice che qualcuno lo abbia ritrovato!- Era una voce maschile ma molto squillante per i miei gusti.
- Ci possiamo incontrare perché tu mi ridia il telefono per favore?-. Ero molto stanco ma non potevo fare altrimenti.
-Si certo dimmi dove e quando?-. Forse la mia voce traspariva troppa freddezza.
-ok ti invio tutto per messaggi-.
Non avrei mai pensato che grazie a quel messaggio la mia vita monotona sarebbe cambiata cosi radicalmente.
 
“Ti darò tutto l’amore che io non ho mai avuto”
    
        
 
   
 
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