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Autore: Danmel_Faust_Machieri    10/06/2017    2 recensioni
Sword Art Online e i Souls Game: questa serie vuole provare a coniugare queste due componenti.
Io e il mio coinquilino abbiamo seguito Sword Art Online affascinati dall'idea su cui è stato costruito: l'essere intrappolati in un gioco. Purtroppo siamo rimasti delusi dalle potenzialità inespresse di questo anime. Essendo anche due Souls Player recentemente ci è venuta un'idea: un mondo simile a quello di SAO con un universo narrativo come un Souls. Ci è sembrato qualcosa di interessante: abbiamo creato i personaggi, studiato le meccaniche di gioco e la lore. Naturalmente ci saranno citazionismi più o meno espliciti e ci auguriamo che possa essere un'idea di vostro gradimento.
Naturalmente ci teniamo alla vostra opinione quindi non fate i timidi e fate sentire la vostra voce :)
Siamo Danmel_Faust_Machieri e Djanni e vi auguriamo buona lettura!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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I ragazzi impugnavano saldamente le armi ma Crigal, allargando le braccia con un ampio gesto, generò una potente raffica di vento gelido che fece indietreggiare tutti i ragazzi. L'unico a non indietreggiare fu Alessandro che si coprì poggiando il manico dell'ascia bipenne a terra ma, in quello stesso istante, la ragazza fece un salto incredibilmente lungo e, arrivando difronte, al barbaro iniziò a colpire l'arma con una serie di 4 fendendo incredibilmente rapidi.
-Ale!- Urlò Niccolò spaventato non sapendo se la difesa dell'amico avrebbe retto quella serie di colpi.
-Non preoccupatevi!- rispose l'amico -Sono il tank di questo gruppo quindi, mentre io la distraggo, voi cercate di colpirla!-
I ragazzi non si fecero ripetere due volte la frase: Camilla e Riccardo rimasero nelle retrovie per supportare il resto del gruppo mentre Lorenzo e Niccolò si lanciarono all'attacco. Il primo a raggiungere Crigal fu il monaco che la colpì al fianco con un pugno infuocato scaraventandola dall'altra parte della stanza e togliendole 1/4 della prima barra di vita.
-Spaventosa ma piuttosto fragile- osservò Lorenzo mentre guardava il boss rialzarsi dall'altra parte della stanza. Ma la ragazza, rapida come il vento, arrivò subito difronte al monaco e gli piantò le due spade dritte nel petto togliendogli 1/4 di HP. Niccolò e Alessandro colti alla sprovvista risposero all'attacco colpendo il boss per allontanarla dall'amico che aveva iniziato a macchiare il pavimento col suo sangue.
-Porca troia Lore! Vieni subito qui!- strillò a gran voce Camilla mentre cercava di colpire Crigal con delle sfere di magia arcana. Lorenzo iniziò ad arrancare verso gli altri due compagni approfittando della copertura che gli offrivano la maga, il barbaro e il bardo.
-Maremma se è tosta la ragazza- sbuffò il monaco mentre Riccardo gli curava le ferite.
-È incredibilmente veloce, è quello che frega…- commentò il chierico -E per di più fa un sacco di danni… Questi dungeon sono stati creati proprio per essere mortali-
In quegli stessi istanti la boss continuava a menare fendenti sul barbaro e sul bardo che a stento riuscivano a pararli con le rispettive armi.
-Hai in mente un modo per scavarci da questa situazione di merda?- domandò Alessandro a Niccolò.
-Sinceramente…- in quel momento Crigal colpì direttamente il bardo alla spalla togliendogli 1/4 di vita costringendolo a rinculare -Maremma boia! Questa me la paghi- si lamentò poi stringendosi la spalla ferita.
-Ci diamo il cambio amico mio?- chiese Lorenzo affiancandosi all'amico dopo che Riccardo ebbe terminato di curarlo.
-Ah no- sospirò lui - non ho bisogno di cure… Posso ancora reggere un po' di danni- e dotto questo si lanciò addosso alla ragazza che stava assaltando il barbaro colpendola poco prima che essa potesse affondare le spade nella carne amica. 
-Non dovresti esagerare!- Urlò Camilla alle spalle dei tre ragazzi rivolgendosi al bardo.
-Suvvia! Manca poco e scende a meno di metà vita!- rispose lui -Ancora pochi colpi e giuro che mi faccio curare!-
A quella frase seguirono alcuni secondi in cui Alessandro, Lorenzo e Niccolò parvero invincibili. Avevano ormai imparato il move-set del boss e quindi si erano susciti a coordinare in maniera perfetta. Le lame di Crigal non riuscirono più a sfiorare i tre perché, non appena si avvicinavano, erano subito respinte, scacciate da colpi di falce o di ascia mentre il monaco continuavano a colpire con furia la donna. Ormai ce l'avevano fatta, la sesta barra di vita del boss si era esaurita ma fu proprio in quel momento che la donna eseguì un grande balzo all'indietro per poi alzarsi a mezz'aria; un turbine d'aria la avvolse nascondendola quasi del tutto.
-Mo mi sa che so cazzi…- disse lentamente Lorenzo.
Il turbine svanì e, da esso, comparì la donna sempre incredibilmente pallida ma con i capelli sciolti nell'aria rossi come il tramonto e quella contrapposizione di colori si rifletteva nei due occhi della ragazza le cui iridi erano diventate azzurra la sinistra e rossa la destra; da essa iniziò a levarsi non più, solo, un vento freddo ma anche un vento assurdamente caldo; le due spade brillavano di due bianchi diversi: uno richiamava il gelo della neve mentre l'altro un tizzone incandescente su cui si è soffiato a lungo per aumentarne il calore. 
-Ribadisco il concetto- riprese a dire il monaco -mo so cazzi-

-Si è ripreso?- domandò Arcoas a Salazar.
-È guarito del tutto ma, senza un chierico, la sua ripresa potrebbe essere lunga…- rispose il mago seduto accanto a Ziopio, steso su un divanetto presente nella sala principale.
-Bah… È un guerriero… Non ha sicuramente la stessa rigenerazione di un barbaro o di un paladino ma dovrebbe essere sicuramente più rapida di quella delle altre classi…- commentò Orias mentre osservava il volto del combattente divenuto pallido a causa delle basse temperature in cui si era immerso.
Dopo qualche minuto Roberto aprì gli occhi e iniziò a borbottare -D-dove sono… Ha un'a-aria così famili-liare…- 
-Ziopio ti sei ripreso!- esclamò Arcoas richiamando con la sua voce l'attenzione di Salazar e Orias che si erano messi a chiacchierare tra loro.
-M-ma… Tu sei la ladra con il falco…  E questa…- continuò a dire Roberto facendo vagare lo sguardo per l'ampia sala -Questa… È la gilda del Sangue di Drago…-
-Vedo che ti ricordi ancora di noi- sorrise Salazar avvicinandosi al divano.
Allora il guerriero cercò di rimettersi in piedi -Ah… Salazar sei tu…- 
-Ehi, ehi… Cerca di stare steso, non ti sei ancora ripreso del tutto- intervenì subito il mago cercando di trattenere il ragazzo dal rialzarsi. In quello stesso istante Roberto chinò leggermente la testa e scorse così il paladino in piedi alle spalle del mago -Orias?- domandò il guerriero con un filo di voce -Cosa ci fa qui?-
-Wow… Non ci siamo ancora ripresi del tutto e sei già così simpatici?- ironizzò il paladino e, sbuffando, diede le spalle al ragazzo che si era appena ripreso.
-Allora, cosa ci fai qui?- Domandò Salazar dopo aver bisbigliato qualcosa all'orecchio di Arcoas che, subito dopo, si era allontanata dai tre.
-Vi spiego- iniziò a parlare il guerriero molto lentamente -Tempo fa io e Langley ci siamo separati da Ashel… Abbiamo vagato per i vari piani svolgendo quest line, missioni per guadagnare un po' di soldi ma sempre cercando di tenere d'occhio il nostro amico… Ma poi abbiamo incontrato diverse voci: abbiamo sentito che Orpheus ha ucciso Linton, che Zarathustra è diventato Generale, che la vostra gilda si è praticamente smantellata, che Feril è fuggito e che, sempre Orpheus, è diventato un fuggitivo… Quando abbiamo scoperto tutte questo abbiamo deciso di tornare indietro… Certo ritrovare Ashel è nostra ferma decisione ma abbiamo anche capito che dobbiamo dare una mano per sistemare questa situazione…-
-È molto nobile da parte vostra- disse Feril comparendo da una stanza insieme a Arcoas che portava un vassoio e a Tempesta sulla spalla del quale era poggiato Floren.
-Feril… Sporco assassino cosa ci fai qui?!- domano furente Roberto alzandosi parzialmente con il busto.
-Wow… Veramente simpatico…- commentò il barbaro mentre Orias gli fece eco -Guarda siamo piuttosto d'accordo-
-Non ti preoccupare; tempo fa Orpheus ha liberato Feril e da allora è diventato un nostro alleato- spiegò Arcoas mentre porgeva al guerriero il vassoio su cui si trovavano una scodella di zuppa calda, un cucchiaio, un bicchiere d'acqua e pagnotta morbida.
-Feril dalla nostra parte? Non mi fiderò mai di te- commentò serio mentre iniziava a prendere una cucchiaiata di zuppa.
-Beh questo dovrei dirlo io del tuo amico Ashel- sorrise il barbaro iniziando a prendere delle sedie per far sedere tutti gli altri.
-Cosa vorresti dire?- domandò Roberto.
-Beh, tempo fa, quando ero ancora in cella, il tuo caro amico è venuto a farmi visita, voleva delle informazioni e promise di liberarmi in cambio di quelle invece si è limitato ad avvelenarmi…- raccontò Feril mettendosi a sedere.
Roberto smise per un attimo di mangiare ma non disse niente, dopo qualche secondo riprese a mangiare come se non sapesse come commentare quella storiella.
-Cerchiamo di non rimuginare troppo sul passato- propose Tempesta -Hai detto di essere in viaggio con Langley ma lei, ora, dove si trova?-
-L'ho lasciata nella prima città di questo piano, con la bufera era troppo pericoloso per lei uscire quindi sono venuto io-
-Capisco- commentò Salazar -A questo punto, non appena cesserà la bufera la andremo a riprendere e poi… Poi voi cosa avreste intenzione di fare?-
-Vorremmo raggiungere Orpheus e gli altri… Almeno per scusarci-

Lo scontro si era fatto incredibilmente complesso: Crigal, da quando era entrata nella seconda fase, aveva cambiato totalmente il move-set divenendo praticamente illeggibile e, per di più, si muoveva sospesa a qualche centimetro dal pavimento, come se volasse; i ragazzi cercavano di parare i colpi ma spesso la ragazza interrompeva i suoi affondi a qualche centimetro dai ragazzi e allora generava una folata che rompeva le loro guardie rendendoli scoperti ai fendenti successivi. La vita del boss era calata solo di un'altra barra mentre il mana di Riccardo si era quasi esaurito rendendo quasi impossibili le cure mediante incantesimo; le pozioni le avevano quasi esaurite rendendo la situazione ancora più pericolosa.
-La vedo veramente difficile- osservò Lorenzo col fiatone. 
-Non distraetevi!- urlò Camilla alle loro spalle mentre generava un muro di fuoco per interrompere l'ennesimo affondo della donna.
-Presa maledetta!- gridò Alessandro menando un fendente verticale che tolse 1/4 della quarta barra al boss. Crigal subito si rialzò e, compiendo un giro della morte volteggiando, arrivò alle spalle del barbaro pronta a infilzarlo nella schiena.
-Ah no! Una volta ci caschiamo ma poi basta!- sorrise Nicolò creando alle spalle del compagno uno scudo di Oscurità. Le due spade cozzarono sulla barriera emettendo scintille blu e rosse.
-Vai Ale!- urlò poi il bardo.
In quel momento il barbaro piroettò stringendo il manico dell'ascia bipenne e colpendo al fianco sinistro la ragazza con una forza spaventosa che la scaraventò contro una parete della stanza togliendole il resto della quarta barra.
-Daje che ce la facciamo!- esultò Riccardo illuminato da una delle sfere che Camilla stava scagliando contro Crigal.
-Mmm… Abbiamo avuto solo fortuna questa volta…- commentò Niccolò preoccupato.
La palla di energia arcana che stava per colpire il boss venne tagliata in due da un fendente della spada incandescente e subito lei balzò verso la maga e in chierico sollevando una folata di vento che ruppe nuovamente le loro guardie e si avventò contro Camilla pronta a colpirla con un doppio fendente ma, prontamente, Riccardo si mise in mezzo proteggendo la ragazza seppur lo portò a pardere 1/3 dei suoi HP.
-Riccardo!- strillò la ragazza quando aprì gli occhi vedendo il ragazzo infilzato dalle due spade.
-Non ti preoccupare! Ho un piano!- sorrise il ragazzo mentre un rivolo di sangue sgorgava dalla sua bocca, in quel momento il chierico strinse con la mano destra l'elsa della spada gelida e allora fece suonare tre volte la campana che impugnava nella mano sinistra e, in quel momento, un'incredibile bagliore fece indietreggiare brutalmente il boss; nell'impatto lei allentò la presa sulla spada che Riccardo riuscì a sottrarle. Il chierico cadde a terra con in mano l'arma nemica, con ormai solo 1/4 degli HP e con i punti mana esauriti. 
-Riccardo prendi al volo!- urlò Lorenzo lanciando all'amico una pozione di cura.
-Sei stato un grande!- disse Niccolò avvicinandosi all'amico ferito insieme ad Alessandro pronti a difendere lui e la maga.
-Ora vi difendiamo noi adesso, non preoccupatevi- commentò il barbaro -Comunque, Riccardo: sei un figo!-
Il chierico sorrise agli amici e bevve la pozione mentre Lorenzo teneva a bada il boss divenuto molto più semplice grazie alla perdita dell'arma. 
Camilla guardò in volto il ragazzo e capì quanto aveva fatto per lei, non solo in quel momento ma anche lungo quella impervia avventura, in ogni istante lui c'era sempre mentre teiera scomparsa così tante volte… Ma lui no… C'era sempre… La maga allora lo guardò, non appena egli ebbe esaurito la pozione, gli toccò la spalla e, guardandolo prima negli occhi, lo baciò teneramente. Riccardo non capì più nulla, non temeva più nulla si sentì come sollevato da un abbraccio inesprimibile.
-Ma ti sembra che noi rischiamo la vita e 'sti due si baciano?- mugugnò Alessandro ghignate.
-Suvvia!- sorrise Niccolò -Finalmente si sono ritrovati-
-Bello tutto; eh? Frasi commoventi sicuramente… Ma qualcuno può venire a darmi una mano?!- urlò Lorenzo mentre schivava un colpo dopo l'altro. Seguirono a quelle scene altri fendenti, altre scintille ma l'esito fu quello che tutti speravano dal primo secondo; un ultimo pugno di Lorenzo pose fine allo scontro e, mentre Crigal si dissolveva, anche le sue due spade subirono la stessa sorte così davanti a Lorenzo comparve il premio della boss-fight "Spade della Bora e dello Scirocco".
Ci fu qualche attimo di smarrimento a seguito della vittoria finché i cinque ragazzi non si furono riuniti.
-Beh… Uff… Ce l'abbiamo fatta…- sospirò Alessandro mettendosi a sedere per terra.
-Ce l'abbiamo fatta e ce l'hanno fatta- bisbigliò Lorenzo con fare sibillino a Niccolò alludendo ai due ragazzi che ora restavano lì, abbracciati a guardare gli amici.
-Piuttosto che tirare frecciatine non potresti leggere la descrizione dell'arma che hai ottenuto?- sorrise il bardo.
-Uff… Che noioso… Allora:
"Spade della Bora e dello Scirocco,
questa spade, plasmate a partire da una scintilla, da una goccia e da un soffio furono donate a Ecal, il primo carceriere di Greog, uno dei quattro Arconti sopravvissuti al Glorioso Genocidio.
Per controllare uno dei quattro elementi naturali bisogna opporgli gli altri tre"
Maremma… "Glorioso Genocidio" è un'espressione durissima!- commentò il monaco dopo aver letto la descrizione dell'oggetto.
-Già… Sono due termini quasi ossimorici…- osservò Niccolò ripensando a quelle parole che gravavano come macigni.
-Certo è qualcosa di pesante ma… Greog sappiamo che è uno degli Arconti, uno dei quattro programmatori che si sono ribellati a questo gioco… eppure chi è questo Ecal? Non ne abbiamo mai sentito parlare…- disse Riccardo ragionando ad alta voce mentre continuava a stringere tra le braccia Camilla.
-Beh giusto… È stato il primo "Carceriere" termine utilizzato anche per Crigal… Possiamo pensare che la seconda sia discendente del primo…- propose Lorenzo.
-E la parte relativa alla scintilla, alla goccia e al soffio?- chiese Alessandro.
-Secondo me è collegabile all'ultima parte della descrizione- iniziò ad interpretare Niccolò -abbiamo quattro elementi naturali, aria, acqua, fuoco e terra; per governare uno di essi abbiamo bisogno degli altri tre quindi se volessimo controllare la terra avremmo bisogno del fuoco, dell'acqua e dell'aria-
-La scintilla è il fuoco, la goccia l'acqua e il soffio l'aria- desse Camilla cercando di anticipare i pensieri del bardo.
-Esatto!- confermò lui toccandosi il naso e indicando la ragazza -Infatti quei tre elementi potevamo rivederli anche nella boss-fight: il vento caldo e il vento freddo-
-Quindi se volessimo potremmo dire che l'elemento dominante di Crigal era l'aria- aggiunse il monaco.
-Volete dire che più avanti troveremo…- iniziò a dire Alessandro volgendosi verso delle scale che scendevano ancora più in profondità.
-Già… Dovremmo trovare Greog…- concluse Camilla.

L'ultima stanza di quel dungeon non era particolarmente grande ma incredibilmente luminosa. La grotta aveva la forma di una semisfera sulla sommità della quale brillavano dei funghi dorati che illuminavano il tutto con una luce identica a quella solare; oltre al muschio che copriva parte delle pareti il pavimento era coperto completamente da dei ciuffi d'erba nei quali si confondevano piccoli insetti e fiori dai mille colori. Al centro di quel prato incredibilmente bucolico svettava un'immenso albero le cui fronde erano animate da un vento inesistente.
-Scommetto un piatto di lampredotto che la corteccia dell'albero è un volto- disse Lorenzo pregustando già il piatto dato dalla vittoria. Quando i ragazzi si furono portati a meno di 5 metri dall'albero due immensi occhi rossi si spalancarono tra i rami e iniziarono a fissare i giovani.
-Con chi avevi fatto la scommessa?- domandò Alessandro punzecchiando il monaco.
-Avventurieri che siete giunti al mio cospetto- iniziò a dire una voce che si muoveva direttamente dalle fronde -Io sono Greog l'Arconte che governa la Terra. io e la mia razza siamo stati distrutti secoli fa a seguito di una grande guerra condotta con voi uomini… io sono uno dei pochi sopravvissuti insieme a tre miei fratelli e alla grande traditrice… Non so cosa cercate all'interno di questa mia prigione ma purtroppo io miei poteri sono stati vincolati da colui che istruì… Vincolato da colui che tradì il suo maestro e finché lui sarà in vita… ogni mio potere giacerà qui rinchiuso- e dopo aver proferito queste parole le fronde si fermarono ma gli occhi non scomparvero. I ragazzi provarono più volte a parlare con l'Arconte ma i dialoghi seguenti furono solo silenzi.
-Una sola striscia di dialogo?- domandò Riccardo che sembrava indispettito dalla cosa.
-Mmm… Ho un timore…- iniziò a dire Camilla.
-Che tipo di timore?- chiese il bardo mentre perlustrava l'albero accompagnando i suoi passi col bastone da passeggio.
-Vi ricordate lo scontro contro Linton?- iniziò a dire la ragazza con immensa premura -Vi ricordate che i suoi dialoghi erano preimpostati a causa della maschera? Non potrebbe essere così anche per il programmatore che è rinchiuso qui dentro?-
Niccolò allora si accorse di una cosa: dopo che l'amica ebbe proferito quelle parole gli occhi dell'albero si erano spalancati e alcune fronde avevano iniziato a vibrare -Camilla ha ragione!- esclamò allora il ragazzo -La persona rinchiusa in questo Greog ha solo parzialmente il controllo del suo nuovo corpo… Ho ragione Greog?-
Dopo quella domanda le pupille dell'arconte iniziarono a muoversi dall'alto verso il basso alludendo ad un probabile sì.
-Wow- esclamò Alessandro -Ma come facciamo a liberarlo da questi vincoli?-
-Probabilmente dovremo fare quello che dice il gioco, ossia uccidere i suo allievo che l'ha tradito- osservò Riccardo destando nell'Arconte un altro gesto di conferma uguale al precedente.
-Perfetto… Allora Greog non ti preoccupare! Ci occuperemo noi di liberare te e gli altri programmatori!- disse Niccolò porgendo verso l'albero la mano e, in quel momento, un ramo gli si avvicinò per farsi stringere dalla mano. Quel gesto dovette costare una fatica immensa al programmatore celato dietro all'Arconte perché, al termine del patto così siglato, il ramo si ritirò come un'elastico teso a cui viene sottratta la forza che lo tratteneva.
-Oggi è la fiera della belle parole, lo abbiamo capito- iniziò a dire Lorenzo -Ma noi come usciamo da questo posto?-
Allora Greog indicò con le proprie pupille un simbolo inciso su una parete. I ragazzi si avvicinarono a attivarono il simbolo con i comandi; così facendo, una luce li avvolse costringendoli a chiudere gli occhi e, non appena li riaprirono, si ritrovarono all'interno della biblioteca-mausoleo davanti agli occhi stupiti di Kubasa.
   
 
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