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Autore: stardust94    10/06/2017    1 recensioni
Quando il crociato di sangue, arriva a Londra. La vita degli Shadowhunters e, stregoni della famiglia Rosestal, viene stravolta.
La famiglia dovrà affrontare un lungo viaggio verso Oriente, in Giappone.
Un terribile presagio di morte, un nemico invincibile che vuole assoggettare Nascosti e Cacciatori.
Un mistero vecchio di 800 anni, attende i Rosestal.
Riusciranno a risolverlo con l'aiuto, di vecchi e nuovi amici? ma sopratutto...
Riusciranno a rispondere al'eterna domanda: spetta davvero al Conclave, comandare Nascosti e Shadowhunters?
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: James Herondale, Jonathan, Matthew Fairchild, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The story of Rosestal'
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Capitolo undici
When the Flame Extinguishes

 

Roland si stava dirigendo fuori dalla villa, aveva tanti pensieri per la testa, in particolare sul giovane Joseph, in quei due mesi di allenamenti e riunioni, non aveva più avuto occasione di vederlo

E ora, lui e Amelia dovevano indagare su Nightshadow, con il rischio quasi certo, di mettere in pericolo il Mondano.

Sospirò lo stregone, lasciando uscire dalle labbra un po di fumo nero, quando si sentì afferrare il bordo dei pantaloni.
Celina era appiccicata alla sua gamba, aveva gli occhi lucidi e rossi e, un piccolo broncio era nato sul suo visino da bimba di nove anni.

- Fratellone, tornerai vero? - domandò la piccola

Roland si inginocchiò e, si lasciò abbracciare dalla bambina. 
Sorrise appena stringendola forte, con una mano tra i suoi capelli color del miele e, l'altra sulla sua schiena.
- Certo, tornerò per il tuo compleanno - le disse

A Celina, sembrarono brillare gli occhi e parve riacquistare la sua solita allegria oltre che, il suo sorriso solare e luminoso.

- Me lo prometti? promesso, promesso? - 

Domandò la piccola, guardandolo con un mignolo sollevato e, lo sguardo un po spaventato da una possibile bugia del fratello.

Roland sospirò, Celina era diversa da lui, da Amelia, Aster e Evelyn.
 
Lui era cosciente come gli altri, che la piccola, era troppo giovane per perdere quella innocenza e, quella dolce ingenuità.
Eppure era preoccupato comunque

Un giorno anche lei avrebbe capito, che il loro era un mondo oscuro, pericoloso e pieno di sofferenza
ma per ora, voleva che fosse la solita Celina
Con il sorriso luminoso come il sole, la dolcezza e l'ingenuità che la rendeva una sorellina fantastica.

Le sorrise sforzandosi quanto poteva, di non mostrare insicurezze, le prese il mignolo con il proprio e sorrise stavolta deciso

- è una promessa. Torneremo e festeggeremo il tuo compleanno, tutti insieme - disse

La piccola annuì sorridendo, lo strinse in un forte abbraccio, mentre Amelia e Riven entravano dalla porta.

- Ame! - trillò la bimba, correndo ad abbracciare la mora

Riven osservò i due giovani, era appoggiato al muro con Hana accanto a se

Sia Roland che Amelia Rosestal, parevano tenere davvero molto a quella bimba. 
Lo si vedeva dagli abbracci, dalle carezze e dai loro occhi lucidi.
 
Alla fine era questo, il significato di famiglia.

Il guerriero abbassò la testa, lasciando che i capelli gli coprissero gli occhi, restò in silenzio
Hana lo guardò, domandandosi cosa potesse averlo rattristato ma guardando i Rosestal, la ragazza capì perchè Riven stava male.

- A-anche tu hai una famiglia...Hai Revent e hai...Me -
Disse la kitsune, aveva abbassato anche lei il viso e, ora era diventata un po rossa sulle guance.

Riven alzò la testa a quelle parole

Il bianco, la guardava e non vedeva una ragazzina
Vedeva una guerriera, in kimono blu e nero con due katane su un fianco

Qualche minuto dopo, aveva notato la cicatrice che le sfiorava la guancia, ma non aveva chiesto nulla.
Non voleva allontanarla, non voleva perdere anche lei. Le aveva spezzato già una volta il cuore, era scomparso dalla sua vita l'aveva abbandonata.

Era venuto in Giappone su richiesta di Revent, non si aspettava che il passato, che stava cercando di dimenticare, gli sarebbe letteralmente piovuto addosso, facendolo di nuovo sprofondare nelle tenebre.

Distolse lo sguardo, concentrandosi sui due Rosestal, ora erano davanti alla porta.

Roland e Amelia lo guardarono, quasi cercassero di leggergli il cuore, forse erano preoccupati che lui potesse tirarsi indietro.
Il guerriero scosse la testa, per poi sollevarla in un gesto deciso e portando la spada su una spalla, seguire i due fuori dalla villa.

Hana e Celina, restarono indietro
La kitsune strinse forte le mani come in preghiera, guardando i tre, scomparire dentro una macchina nera diretti verso il porto.
***
 

Il porto era silenzioso, si sentiva solo il rumore delle onde, che infrangendosi sulla banchina generavano la schiuma.

Amelia si guardava intorno, indossava la sua uniforme da cacciatrice, era coperta da un giubbino rosso ma elegante nonostante fosse anche pesante.
Stivali alti alle cosce e capelli raccolti con una ciocca, che sfuggiva a destra.

Roland indossava la sua uniforme sotto ad un giaccone nero e lungo fino ai piedi, guanti anch'essi neri alle mani e, scarpe coordinate ma basse.

Riven era l'unica nota di colore
Con la sua giacca grigia e i pantaloni marroni, sotto non indossava una maglia il che, contribuiva a mostrare il suo torace e il costante allenamento.
Ai piedi calzava un paio di stivali da trekking tipici della montagna.

Il torace e le braccia fino alle mani, erano bendate completamente.
 
Il ragazzo si passò una mano dietro il collo, aveva i brividi e la temperatura, aveva cominciato a calare drasticamente.

- Servirsi dei vampiri? che squallido modo di proteggere i loro piani - 
affermò la voce, delicata ma al tempo stesso decisamente derisoria, di Amelia

- Ma anche quello più prevedibile. I vampiri sono a buon mercato - rispose Roland

Un eco di risate, presagiva il pericolo e non era del tutto sbagliato, che i ragazzi si preoccupassero.

I vampiri, cominciarono subito ad attaccarli ma erano tenuti a bada dalle fiamme altissime, che Roland controllava.

Alcuni erano diventati statue di ghiaccio, grazie alla magia di Amelia e altri, erano scomparsi sotto i fendenti di Riven

Il guerriero era crudele e spietato, tutto quello che la sua potente Thanatos toccava, veniva fatta a pezzi.

- La spada del dio della morte...Thanatos - 

Sussurrò Amelia, mentre guardava il guerriero combattere, alzando ogni tanto grosse barriere di ghiaccio.

- Una lama metà d'argento e metà di Adamas, perfetta per uccidere sia demoni sia licantropi, Fate e vampiri, insomma un arma definitiva -

La voce dal accento decisamente Francese, era quello di un giovane vampiro dai capelli biondi, essi erano ordinati su un volto dai lineamenti accattivanti.
Occhi marroni e seducenti con un leggero calore, forse perchè erano scuri e risaltavano sulla carnagione bianco-lattea del vampiro.

Indossava una uniforme militare. I colori bianco e viola, erano decisamente singolari, ma mettevano in risalto la sua figura.

Riven smise di fare a fette i vampiri, concentrandosi sul giovane di fronte a loro

Amelia e Roland fecero lo stesso, mentre si ritrovavano circondati da altri dodici vampiri
la strega-mezza Shadowhunters, alzò un muro di ghiaccio a difesa del fratello e di Riven.
 
Il guerriero, fronteggiava il nuovo arrivato ma a causa della elevata velocità di quest'ultimo, la sua spada non riusciva a ferirlo, mentre i colpi del fioretto nemico, riuscivano a trafiggerlo facilmente

Roland nel frattempo, era saltato sulla parete di ghiaccio e con delle fruste di fuoco, aveva colpito i nemici.

Il giovane mezzo stregone, era una cosa sola con il fuoco

Le fiamme danzavano intorno a lui, come gattini ammansiti dalla sua volontà che in un attimo, le trasformava in tigri che danzavano ardendo, violente e inarrestabili.

O vampiri urlavano sfrigolando, mentre le loro carni bruciavano e diventavano polvere.

Amelia protetta dalle sue barriere di ghiaccio, lanciava sfere dello stesso tipo, bloccando e congelando a vista i vampiri, la ragazza era un tutt'uno con l'elemento e lo dominava alla perfezione, mentre leggiadra, sembrava danzare non combattere.

Dietro di lei, Riven combatteva contro il vampiro biondo
I fendenti della sua spada non riuscivano a colpirlo e questo, seccava parecchio il bianco.

quando un unghiata dei guanti artigliati del nemico, lo colpì al fianco, il guerriero soffocò un ringhio di dolore.
- Sei lento...Guerrier - ridacchiò il Francese

Riven portò la spada verso l'alto per poi abbatterla nel terreno
Generò una forte vampa di energia che colpì in pieno il biondo, sbalzandolo poco lontano.

-Sono ancora lento? - ghignò Riven

Dovette evitare di ringhiare di nuovo quando il fianco, si bagnò di sangue e il bianco, rovinò su una gamba, mentre da dietro di lui, emergeva la figura del vampiro

Ma, una violenta lingua di fiamme blu e rosse, lo travolse allontanandolo dal ragazzo

- Appena in tempo, stai bene Riven? - domandò Hana

Il cacciatore la guardò stupito, non si aspettava di essere salvato da lei.

la giovane kitsune aveva i capelli più lunghi e legati in due code laterali. Indossava una tuta da cacciatrice, nera e aderente a sottolineare, punto vita e forme del corpo.
Gli occhi erano completamente dorati e aveva una corolla di cinque code anziché tre, oltre che le orecchie.

La cicatrice sulla guancia, sembrava brillare sotto i raggi della luna, mentre teneva tra le mani un bastone infuocato su un lato.

Riven ansimava per il dolore, teneva premuta la mano sulla ferita mentre recuperata la spada, si era alzato da terra.

Nel frattempo, il vampiro biondo aveva afferrato per le spalle Hana spedendola con forza, contro la parete. 
La teneva ferma conficcandole gli artigli nelle spalle, lei soffocò un grido di dolore, mentre il vampiro affondava di più le unghie facendole sanguinare le spalle.

A quella vista, qualcosa sembrò risvegliarsi in Riven, un sentimento oscuro che credeva di aver chiuso in fondo al suo cuore.

L'aria cominciò a diventare insopportabile e il respiro di tutti e tre si accorciò, ovviamente questo non valeva per i vampiri
Il cielo si rannuvolò di colpo e da una nuvola squarciata, comparve un raggio nero che colpì in pieno Riven

quando il ragazzo alzò la testa, Roland capì subito che era diverso

I suoi occhi solitamente neri e calmi, ora erano completamente bianchi e spenti. 
L'aura nera lo pervadeva come una seconda pelle e il guerriero, aveva la spada tra le mani.

In un attimo si era lanciato contro i vampiri rimasti e la battaglia, si era trasformata, in un vero spargimento di sangue

Pezzi maciullati erano ai piedi di Rvien mentre quest'ultimo quasi folle, scoppiò in una tremenda risata che agli occhi terrorizzati dei tre, era carica di crudele malvagità

- Amelia crea uno scudo e non toglierlo assolutamente - disse Roland
- Che vuoi fare? Ro... -
Amelia gli afferrò il braccio ma il giovane, le carezzò la testa cercando di calmarla.

- Fermerò Riven. Voi restate nascoste -

Il ragazzo scattò sul campo di battaglia, gli stivali schizzavano il sangue a terra, mentre velocemente scattava verso Riven tentando di colpirlo con una spada di fiamme

Ma il guerriero la fermò senza nemmeno guardare

Mentre la lama della spada di Roland cozzava contro la sua, lo stregone tentava ancora altri affondi che, non solo non andarono a buon fine, ma gli vennero ritorti contro con una violenza incredibile, sbalzandolo via

- Roland! - gridò Amelia 

Ma un attimo dopo, dovette erigere una barriera di ghiaccio, perchè il vampiro biondo era partito al attacco, puntando proprio a lei e, alla piccola Hana stretta tra le sue braccia.
con un fendente di ghiaccio, la Rosestal lo aveva allontanato vedendolo poi sparire nel nulla.

Si era limitata a tornare a guardare il fratello, preoccupato per la sua sorte

lo stregone si portò una mano alla schiena, sentì una scarica di dolore, ma la ignorò schivando un pugno di Riven che quasi, distrusse il muro
L'altro era rotolato via e portando in avanti una mano, aveva comandato tre fasci di fiamme
 
Ma questi, erano stati completamente tagliati, dalla lama della spada di Riven che implacabile, continuava a colpire con potenti pugni e calci il povero Roland, incapace di difendersi.

- Basta! smettila! -

L'eco delle parole di Amelia, non sembrò assolutamente, raggiungere il guerriero che infilzò la spalla dello stregone, facendolo gridare di dolore
 
Quando un violento pugno lo colpì allo sterno il Rosestal, sputò l'anima e, con essa anche sangue e saliva crollando a terra.

Amelia si coprì la bocca con entrambe le mani, mentre guardava impietrita quella scena.
 
Accanto a lei, Hana era rimasta ferma e in silenzio. 
Lei a differenza della mezza strega, pareva già aver visto Riven in quello stato.

- Amelia annulla la barriera - disse seria la volpe

- Sei impazzita?! ti ammazzerà! - 
Ribatte la giovane stringendo i pugni con forza, mentre le lacrime, scintillavano agli angoli dei suoi occhi blu.

- Amelia! - ringhiò la ragazzina

La Rosestal guardò di nuovo il campo di battaglia. 

Roland era stato sollevato dalla mano di Riven che, ghignando aveva afferrato la spada, implacabile e pronto a porre fine alla vita dello stregone.

La ragazza aveva abbassato la barriera di ghiaccio e la sola cosa che aveva visto, era stata Hana scattare verso Riven e Roland

- Riven fermati! - aveva gridato la kitsune
Ma in un attimo, schizzi di sangue le avevano sporcato il volto dagli occhi sgranati.

L'eco del urlo di Amelia alla visione del fratello, trafitto in pieno petto si era propagato in un modo agghiacciante.

Quando il guerriero, lasciò andare il cadavere di Roland, indietreggiando. La ragazza corse dal fratello
Scivolò al suo fianco nel fango, dovuto alla pioggia che stava cadendo copiosa, mescolandosi con le lacrime di Amelia.
Sollevò piano la testa del moro cercando come poteva, di tamponare lo squarcio lasciato dalla lama di Riven

Proprio il cacciatore scuotendo la testa, si stava guardando le mani, ancora sporche del sangue dello stregone
- C-cosa ho fatto?! - ringhiò stringendo i pugni
Di colpo, Riven aveva portato la testa tra le mani, ricordando quello che era successo era rimasto senza parole.
Hana era a pochi passi da lui, lo stava guardando stringendo con una mano, un lembo della tuta al altezza del cuore.
Si avvicinò a piccoli passi, attirando così lo sguardo del ragazzo
- S-sono un mostro - 
Sussurrò questo, prima di andarsene di corsa, senza guardarsi indietro.

Hana rimase lì
Incapace nonostante la mano protesa verso di lui, di riuscire a parlare o fermarlo.
Tutto questo, mentre il temporale imperversava, lavando via il sangue appena versato, ma non la rabbia e la disperazione di Amelia.
***
 
Joseph stava finendo di lavare i bicchieri, quando la finestra si spalancò di colpo facendo entrare un vento caldo.
Il ragazzo restò di colpo in silenzio, portò una mano al altezza del cuore, mentre una spiacevole sensazione si impadroniva di lui, togliendogli il respiro

Celina stava sognando
Era in un magnifico campo di fiori. 
Indossava un vestito bianco e, correva rincorrendo le farfalle.
Quando vide Roland corse subito ad abbracciarlo
Sprofondò con il viso, contro la pancia del ragazzo che la strinse forte. Il calore di Roland, era più lieve del solito, ma comunque piacevole e la fece sorridere 
Ma quando il ragazzo, inginoccgiandosi le prese le mani nelle sue, la bimba fece un espressione confusa

- Dolce sorellina mia, mi dispiace - disse il ragazzo

Celina inclinò la testa su un lato guardandolo senza parlare e fu allora, che Roland la strinse forte a se, senza lasciarla.
-  Io non porò mantenere la promessa, ma lascia che ti dica questo... -
 
Si staccò guardandola e le carezzò la guancia. 
A quel tocco gentile, la bambina chiuse gli occhi per poi riaprirli specchiandoli in quelli del fratello.

- Mia piccola, dolce sorellina,  nonostante il mondo, sia un posto orribile tu sorridi- disse
-  Il tuo sorriso sarà la forza, per chi ha perso il proprio -Aggiunse poi stringendola nel ennesimo abbraccio.

Che ovviamente venne ricambiato dalla bimba.
- Dove andrai...? - sususrrò la piccola, premendo il volto contro la spalla del fratello.
- Andrò da mamma e papà - 

E con quelle parole e un dolce sorriso, l'immagine di Roland sfocò nella mente e nel sogno della piccola Celina.
Una lacrima, scintillo lungo la guancia della bambina che singhiozzando susurrò nelle tenebre

 
" Addio fratellone"


Angolo autrice
Ecoci al nuovo capitolo. 
Questo è stato un capitolo duro da scrivere e per tantiii motivi, il principale è la morte di Roland
Abbiamo visto diverse cose e personaggi interessanti. In primis Lance il vampiro Francese
Poi Riven è semi-impazzito a cosa sarà dovuta questa follia? che farà dopo aver ucciso Roland?
Ma sopratutto come reagiranno Aster e Evelyn, quando lo scopriranno?

  
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