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Autore: Starlow632    11/06/2017    1 recensioni
IMPORTANTISSIMO: Questa storia NON è una mia creazione originale ma la traduzione di una fanfiction americana ad opera dell'artista Dordtchild su DA.
Profilo DA dell'artista: http://dordtchild.deviantart.com/
Link del primo capitolo sul profilo di "MissBlueBee"(DA): http://missbluebee.deviantart.com/art/FWTBT-Ch-1-138230015
SINTESI DELLA TRAMA: Si pensava tutto fosse tornato alla normalità: Blumière e Farfalà erano insieme in un paradiso dove sarebbero vissuti per sempre felici, gli ex-scagnozzi del Conte vivevano in pace a Svoltadilà, Dimensio era ormai morto e nessuna minaccia era in agguato...
Sarà proprio così?
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Conte Cenere/Blumière, Dimensio, Luigi, Mario, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Il drago giullare emise un forte ruggito. Con un battito di ali, si innalzò nel cielo completamente nero. Mario e Darla cominciarono a correre nella direzione opposta. Dopo essersi fatti venti metri si ricordò di un qualcosa, anzi qualcuno di grande importanza.
"PORCA- Ho dimenticato Blumière!" Così i due corsero verso la loro posizione originale.
"Mario," Darla si fermò, "Torna qui! Il drago ti mangerà vivo!"
"Non posso lasciare qui Blumière!
Farfalà mi ammazzerà se scopre che ho permesso che suo marito venisse mangiato da un drago!”
Velocemente l’idraulico si avvicinò a Blumière, ma dovette fare veloce poichè il drago lo stava inseguendo in cerchio, tentando di incenerirlo con delle fiamme violacee. Purtroppo, alla fine la creatura riuscì a scagliare Mario contro un muro di mattoni con la stessa forza con la quale si schiaccerebbe una mosca. Il muro quasi si ruppe completamente all’impatto. Il Drago Giullare emise un qualcosa che non si capiva se fosse un latrato o una risata e guardò in direzione di Blumière. Velocemente, il drago racchiuse Bumière in una delle sue chele e si alzò in aria. L’eroe, dopo diversi tentativi, riuscì a liberare la testa dal muro. Alzò lo sguardo per osservare la traiettoria di volo della creatura maligna, e capì che non sarebbe stato umanamente possibile arrivare a quell’altezza.
"MARIO,"
Prima che Mario possa aver avuto tempo di capire cosa fosse successo, Darla lo prese per le spalle e lo portò in volo verso il cielo completamente nero e cercò di volare più veloce che poteva per inseguire la bestia.
"Possibile che sanno tutti volare qui?” Disse Mario con tono scocciato.
“Niente gelosia per adesso, dobbiamo salvare il Conte Blumière.”
Darla e Mario studiarono attentamente il percorso del drago. Mario riuscì a notare che il drago non volava bene. A quanto pare Ren non aveva disegnato bene una chela e un’ala per la fretta e per questo motivo il mostro faceva fatica a volare dritto. Addirittura metteva la chela sinistra sotto il corpo per evitare di perdere l’equilibrio.
"Darla, più veloce!"
"Non ci riesco! E’ difficile aggrapparsi a qualcosa che è dieci volte più grande di te!”
"CHE VUOI DIRE CON QUESTO?”
"STAVO PARLANDO DEL DRAGO, DEFICIENTE!”
"Basta che ti avvicini alla coda! Mi è venuta un’idea!”
Dopo tanta fatica, Darla e Mario riuscirono a raggiungere la punta della spinosissima coda del dragone. Arrivata a questo punto, Darla fa atterrare l’eroe sulla coda del Drago Giullare. Non sembrava che quest’ultimo lo notasse. Mario raggiunse immediatamente le corna della bestia percorrendo tutta la spina dorsale. Mettendo una mano dietro la schiena, l’eroe formò una palla di fuoco.
"Menomale che fui costretto ad andare in missione al regno di Fagiolandia tanto tempo fa!” Mirò verso l’ala rotta e le diede fuoco.

Il drago emise un potente ruggito e cominciò a volare frettolosamente nel panico, sputando fuoco. Mario, per tenere salva la vita, si aggrappò al drago, visto che si trovava ancora a ben cento piedi dal suolo. Purtroppo, muovendosi così velocemente, lasciò la stretta su Blumière il quale cominciò a farsi un bel volo di sola andata verso la morte. Poco prima che si schiantasse sul pavimento, Darla lo prese al volo.
Mario, invece, continuò a stare aggrappato al drago. Avvitamenti, capovolte, bombardamenti in picchiata, il drago ne stava provando di tutte per spegnere l’incendio sulla sua ala. Tutto questo sbattimento stava facendo venire la nausea al nostro idraulico. Dopo mille tentativi, il fuoco si spense e il drago realizzò che l’eroe era sulla sua testa. Per toglierselo di dosso, il drago Giullare fece ruotare la parte terminale della coda e si aggrappò al braccio di Mario per scaraventarlo in aria aperta. Mario gridò fortissimo quando fu scagliato in aria e appena fu vicino alla bestia, il Drago Giullare aprì le sue fauci, pronto per fare di lui il suo spuntino.
"MAMMA MIA!"

Mario fu ad un passo dall’essere divorato vivo prima di essere, ancora una volta, salvato da Darla. Mario e Darla cominciarono a volare ad alte velocità. Il Drago abbastanza disturbato, come se avesse delle mosche che gli ronzavano intorno, cominciò ad inseguirli.  Mario guardò sotto di lui e prese quasi un infarto quando vide il suo riflesso sui denti della creatura.
"DARLA, PER FAVORE, PIU’ VELOCE!”
"NON POSSO ANDARE PIU’ VELOCE DI COSI’!”

"MA DEVI! QUEL COSO STA PER RAGGIUNGERCI!”
Battendo i denti, il Drago Giullare continuava ad inseguire Mario e Darla a mezz’aria. I due, volando a velocità degne di Sonic, non videro un albero e si schiantarono. Darla era sul punto di svenire, mentre Mario, il quale aveva subito di peggio nelle sue avventure, si mise subito in piedi. L’impatto fu così forte che l’albero stesso si frantumò. L’idraulico si diresse subito verso Darla e le scosse le spalle.
"Darla, svegliati! Eddai, Darla!" 
Ma ormai era svenuta. La sua testa stramba continuava a sanguinare a causa dell’impatto con l’albero. Mario sapeva che con gli giusti strumenti l’avrebbe rimessa subito a posto, ma purtroppo non c’era tempo per fare il “dottore”. La terra tremò impetuosamente non appena il mostro atterrò vicino a loro. La terra tremava sempre più ad ogni suo passo. Ormai il drago si ritrovò davanti all’idraulico e questo cominciò a fissarlo dritto negli occhi. Badando di non distogliere lo sguardo, l’eroe prese lentamente un rametto che si era staccato da un albero e lo mise davanti a sé manco fosse una mazza da baseball.
"Ok, niente panico, Mario," Disse tra sè e sè per calmarsi, “Stai guardando negli occhi un drago-demone che somiglia a Dimensio, tra pochi secondi sarai divorato, e tutto ciò che hai a disposizione per proteggerti è un ramo. Se usassi il fuoco mi mangerebbe…o spiaccicherebbe. Non posso usare la stessa mossa che utilizzai con Suleck perchè i draghi sputano fuoco.”
Mentre Mario esordiva col suo monologo, il Drago Giullare distolse lo sguardo da lui per osservare intensamente il rametto. Sembrava quasi in trance. Ci volle tipo mezz’ora per l’idraulico per capire che la bestia era più interessata al ramo che a lui, e cominciò a realizzare che…

All’improvviso, prese il rametto e cominciò a spostarlo da una mano all’altra e a sua grande sopresa Mario continuò a notare che il drago continuava a seguire il moto del ramo. E fu così che il Drago giullare cominciò a scodinzolare.
"…Oh, ma scherziamo…”
Mario continuava a spostare il rametto e il drago non accennava a distogliere lo sguardo da questo.  A Mario venne in mente un piano, sorrise e gridò:
"Vuoi il ramo? Il draghetto troppo cresciuto vuole il rametto?”
Il Drago Giullare alzò le zampe e si mise in una posa sottomessa. Cominciò ad abbaiare come un cane e uscì la lingua scodinzolando. Mario non ci stava capendo più niente. Non aveva idea se Reneè effettivamente avesse davvero voluto disegnare un drago con un cervello di cane o meno. L’idraulico mosse il rametto con più entusiasmo.
"Vedi il rametto bello? Vallo a prendere!” disse Mario buttando il rametto più lontano che poteva.
Seguendo l’ordine, il Drago Giullare abbaiò contento e si diresse verso il rametto. La terra ricominciò a tremare a ritmo dei passi della bestia. In un niente quest’ultima ritornò…ma non col rametto. Il drago fece cadere un lungo ramo di cedro ai piedi di Mario e battè la coda sul terreno. Mario sorrise e gli diede una pacca sul naso.
"Oh, sei proprio un bravo draghetto.”
"Aww," Darla riacquistò coscienza e si sedette, “Pensavo che quell’atterraggio sarebbe stato più morbido-…ah, Mario…”

Lei, intanto, fissava il drago-cane. Molto confusa, si alzò in piedi e guardò Mario.
"Um, Mario, come ci sei…come hai…"
"Ren ha creato il Drago Giullare con il cervello di un cane. Diventa parecchio socievole una volta che smette di cercare di staccarti la testa dal collo.”
"Cos’è un cane?"
"E’ un animaletto soffice col naturale istinto di prendere oggetti- “Si interruppe non appena vide il drago-giullare tornare da lui con una macchina in bocca, “No, non macchina, rametto.
Tu. Prendere. Rametto.”
Il Drago, di reazione, semplicimente si accasciò al suolo e si mise a rotolare. Non più spaventata, Darla scacciò la tensione con una risata e accarezzò la creatura.
"Chi avrebbe mai immaginato che da un libro così malvagio potesse uscire un mostro così giocoso. Sapevo che niente di buono potesse essere originato da quel libro, invece tu sei così carino quando non fai il cattivone, vero tesoro?”
"Penso che siamo stati solo fortunati. A quanto pare, a Ren piacciono le creature belle dentro e brutte fuori.” Poi pensò tra sé e sé, “Spero che sia lo stesso per Dimaleck.”
"Penso che dovremmo cambiare il nome a questo draghetto.” Disse Darla sorridendo mentre strofinava le corna del drago, il quale agitava velocemente la coda.
"…E perchè mai?"
"Beh, può aiutarci ad entrare a Castel Dimensio. Voglio dire, è una creazione di quella pazza.”
"Buona idea. Okay, che ne dici di Dusty?”
"Da dove l’hai preso questo nome?”
"Così si chiama il mio gatto."
"Non voglio chiamarlo con un nome da gatto. Si comporta come un chomp, quindi scegliamo un nome da Chomp.”
"Che ne dici di Rover?"

Il drago fece un segno di disapprovazione.
"Non penso che gli piaccia.”
"Pedro?" Non approvò neanche questa volta.
"Max, Bulls Eye, Brownie, Spot?"
Il drago continuò a non mostrare alcun interesse.
"E Ruby?" Disse Darla sorridendo.
"Ma è un nome da femminuccia-"
Il drago reagì istantaneamente al suono di quel nome. Alzò la testa e agitò la coda in segno di approvazione.
"…ora è tutto chiaro," Mario fece facepalm, "Il drago che qualche minuto prima stava provando a mangiarci è una dragonessa. “
Darla rise nell’ascoltare il latrato di Ruby. I due salirono in sella al drago e si diressero verso Castel Dimensio. L’idraulico, sedendosi sulla testa di Ruby, cominciò a pensare a Luigi.
"Qualcosa non va, Mario?" Disse Darla richiamando la sua attenzione.
"Mi chiedo se Luigi stia bene. In fondo…Blumière mi ha salvato la vita…ma…chi ha salvato mio fratello?”
"Non c’è tempo di pensarci adesso, Mario. Non possiamo permettercelo. Ora dobbiamo concentrarci a fermare questa follia prima che sia irrimediabile.”
"Hai ragione, Darla…ma…non riesco a smettere di pensarci…”

 "Ti capisco, signor Mario, ti capisco..."
I due volarono sotto il cielo spento verso Castel Dimensio. Mario sapeva che la battaglia finale per la sua terra era imminiente. Solo che non voleva che finisse nel sangue.

 

ANGOLO DELLA TRADUTTRICE PSICOPATICA

EEHHH, VOLEVATE CHE NON CONTINUASSI PIU’ A ROMPERE CON QUESTA ROBA SU EFP, INVECE NO LOL, SONO TORNATA :D.

Scherzi a parte, dopo una valanga di problemi, scuola e roba varia sono ancora qua. *parte “eh già” di Vasco

Per fortuna con la fine della scuola (era ora) potrò aggiornare moolto più spesso quindi preparatevi e munitevi di determinazione perché ne vedrete delle belle. *risata dimensiale

Chiedo scusa a tutti per essere stata assente per così tanto tempo, me ne rendo conto, per fortuna ora è tutto a posto per me e la mia famiglia e questo è l’importante.

BEH, CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO

Ciao <3

Starlow632

  
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