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Autore: Christine_Heart    14/06/2017    0 recensioni
Acheron lo guardò stranito, come se le parole appena dette non avevano senso.
Sorrise contento e disse:
«Papà icino!» esclamò il bimbo felice, portandosi le manine sul cuore, una sopra l'altra.
Papà! Non mi ha mai chiamato Dottore o Smith o in qualsiasi altro modo. Non ha mai chiesto il mio vero nome, il mio vero essere. Da quando ha iniziato a parlare, non si è mai rivolto a me con quel nome che adotto con tutti, con quel nome che di solito per me significa tanto, per lui sono solo papà, sono il suo papà.
«Empre!!!» disse alla fine formando un piccolo arco con le braccia.
Il Dottore sorrise intenerito mentre dentro sentiva piangere per la commozione.
«Il papà ti starà vicino in ogni momento non temere.» gli sussurrò con gentilezza, accarezzandogli con affetto la guancia.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 1, Doctor - 10, Doctor - 11, Nuovo personaggio, Sorpresa, TARDIS
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Papà Dottore'
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Capitolo 19: Il momento della verità

 
Il Dottore chiuse le porte del Tardis e si occupò del figlio. Lo distese con attenzione nel suo letto, e lo lasciò riposare. Lui nell'attesa tornò ai comandi del Tardis deciso a leggere un po'. Si mise seduto, inforcò i suoi occhiali e aprì l'ultimo libro sfogliato. 
Riuscì a leggere serenamente cinque capitoli, prima che si svegliasse il piccolo. Lo notò entrare nella stanza con la coda dell'occhio.
«Buongiorno papà!» esclamò felice e assonnato mentre si strusciava un occhietto.
«Buongiorno piccolo mio!» rispose il Dottore mettendo via il libro.
Si alzò in piedi, e abbracciò suo figlio, che con dolcezza tendeva le mani verso di lui.
Lo strinse forte ridendo sereno, assieme al bimbo che sembrava al settimo cielo.
«Allora com'è andata?!?» chiese subito dopo il Dottore.
«E' stato bellissimo, mi sono diverito tantissimo!» esclamò allagrando le braccia.
Si lasciò mettere giù e continuò il suo racconto.
«Abbiamo parlato fino a notte fonda, riso e scherzato, e ha apprezzatto tantissimo il pane con il miele ha detto che era uno dei suoi preferiti!» aggiunse tutto contento.
«Bene, ne sono felice.» sorrise il Dottore.
«Credi che si possa fare un'altra volta?!?» chiese il bimbo con gli occhioni a piattino per l'emozione di ripetere un'altra sera quella nottata.
«Certo, se i suoi genitori sono d'accordo, perchè no.» acconsentì il genitore.
«Styxx ha detto che non è un problema per i genitori.» rispose lesto il bambino.
«I suoi gentiori non ti hanno fatto storie ieri sera?!?» chiese stranito il Dottore.
«Non gli ho detto nulla!» rispose il piccolo leggermente in imbarazzo.
«E perchè?!? Quali erano le mie condizioni?» chiese il Dottore a mon di rimprovero.
«Ma papà...Styxx ha detto che andava bene, non volevo disturbare nessuno.» si giustificò Ash.
«E se i genitori di Styxx fossero andati in camera ha controllare il figlio?!? Sai cosa poteva succedere se ti vedevano?!?» cercò di far capire il Dottore.
«Styxx mi ha detto di non preoccuparmi, ho pensato che era tutto a posto!» rispose il bimbo con una vocina tremula sentendosi in colpa.
«Va bene.» acconsetì il Dottore sospirando paziente.
Poi il volto del Dottore si adombrò di nuovo, avvolto da una nuova tristezza.
Era arrivato il momento.
«Papà, che cosa ti succede?!?» chiese subito Ash vedendolo abbattuto.
«Sei arrabbiato con me?!? Ho fatto qualcosa di sbagliato.» domandò subito dopo.
«Papà ti deve dire una cosa.» confessò il Dottore, incerto sul da farsi.
«Che cosa?!?» chiese il bimbo ancora preoccupato.
«Ho scoperto una cosa e hai il diritto di saperlo.» gli dichiarò il Dottore.
«Cosa?!?» domandò di nuovo il bimbo ormai in ansia.
«Siediti, ti dirò tutto.» gli disse il Dottore prendendo posto.
 
***
 
Il Dottore fu sincero e gli spiegò tutto quello che aveva visto appena aveva sfiorato Styxx, gli raccontò del fatto che era suo fratello gemello e di come fossero uniti sin dalla nascita, talmente legati che erano affiancati anche nell'anima.
«Non lo sapevo prima, devi credermi.» gli disse alla fine.
«Ma allora...io non sono solo.» disse sereno il piccolo
«Non lo sei mai stato.» disse il Dottore con un leggero sorriso.
«No, volevo dire che ho una famiglia.» cercò di spiegarsi gentile.
«Non l'avevi quando eri solo con me?!?» chiese il Dottore preoccupato.
«Sì, ma una parte di me volevo sapere chi era la mia mamma.» confessò Ash con un sorriso.
Mamma! Non voleva sapere chi era il suo papà, o la sua vera famiglia, voleva solo conoscere l'identità di sua madre, e questo consolò in parte il Dottore, forse lo considerava ancora suo padre.
«Mi sembra giusto.» acconsetì alla fine addolcendo il volto.
«Io quindi ho un fratello.» rise di gusto Ash.
Il Dottore annuì, senza distogliere lo sguardo dolce da lui.
«Allora anche lui è tuo figlio.» disse Ash felice.
«No, non proprio.» rispose il Dottore scuotendo il capo.
«Ma può diventare tuo figlio?» chiese il bimbo speranzoso.
«Non credo, lui ha una mamma e un papà.» rispose il Dottore paziente.
«Possiamo prenderlo con noi?!?» chiese allora felice il piccolo.
« Non posso strappare un bambino dalla sua casa, dalla sua vita, dalla sua famiglia, è disumano, è una cosa che non posso fare, sarebbe un rapimento in piena regola.» rispose il Dottore con tanta dolcezza da poter far invidia ad una mamma.
«E allora che cosa possiamo fare?» chiese il bimbo ormai confuso, scrollando le spalle con un sospiro rattristato.
«Ti ho detto tutto perchè meritavi di saperlo, non ti potevo mentire,ma ad essere onesti non lo so.» rispose il Dottore abbassando le spalle sconfitto.
«Sei grande abbastanza da poter scegliere da solo, ma questa non è una cosa facile, non è come scegliere un vestito da mettere, o cosa mangiare a cena, è un grande passo, e non posso lasciartelo fare da solo, ne vale della tua vita.» disse il Dottore incrociando i suoi occhi.
Suo figlio ormai era cresciuto, ma permettergli di scegliere da solo con chi rimanere gli sembrava un'impresa troppo ardua per quel piccolo, troppo grande, troppo importante, troppo ingiusta.
Il Dottore sapeva che ora più che mai suo figlio aveva bisogno di lui.
«Facciamo così, domani daremo la...»
Stava per dire bella ma si fermò, per lui non era proprio il massimo della notizia.
«..notizia anche a Styxx, così sarà più facile scegliere, sapremo cosa fare, senza far torto a nessuno, che ne dici?!?» chiese il Dottore, cercando di essere ottimista.
Il bimbo annuì sicuro, allegerendo i cuori del padre, con un sorriso carico di ottimismo.

 
Continua...
  
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