Fanfic su attori > Youtubers
Segui la storia  |       
Autore: DhakiraHijikatasouji    14/06/2017    0 recensioni
Stefano, un timido e curioso ragazzo orfano, con la vita rovinata dal bullismo. Sascha, il tipico Bad Boy con qualcosa da nascondere. Saranno i loro destini che, incrociandosi, daranno vita ad un incontro che il fato non avrebbe mai potuto separare.
"Le difficili sfide della vita esistono per questo, a farti vedere fin quanto puoi resistere...ebbene, facciamogli vedere che insieme noi resisteremo fino in fondo"
#SASCHEFANO
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Anima, St3pNy
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Pov's Sabrina

Entrammo a tutta velocità dentro l'ospedale. Avevamo molta paura per Sascha. Io e Marina corremmo direttamente nella stanza, mentre Giuseppe e Salvatore rimasero ad ascoltare la diagnosi del medico. Spalancammo la porta e per un istante il tempo sembrava fermo. Stefano con il viso rigato dalle lacrime, fissava il vuoto. Sascha era immobile e pieno di tubi. Sembrava che Stefano non si fosse accorto della nostra irruzione. Marina gli andò vicino e lo scosse, perché sembrava morto da come stava immobile.

M– Ste, come sta Sascha? Oh, Ste! Rispondi!-

S – Marina...-

La sua voce mozzata dal pianto...era diversa. Era distrutta. Marina lo capì e lo abbracciò stretto mentre Stefano sospirava senza versare altre lacrime. Le aveva finite. Perfino io trattenevo le lacrime a vedere questa situazione. Non volevo piangere perché non avrei aiutato nessuno, soprattutto Stefano che adesso aveva bisogno di noi più che in qualsiasi altro momento. Mi avvicinai a Sascha accarezzandogli il viso.

S – E'...è in coma-

Marina lo strinse ancora più forte mentre le scese anche a lei una lacrima.

M – Mi dispiace, Ste-

Sascha ce la farà secondo me. Lui adesso ci sente e sa che vogliamo che non si arrenda.

Cosa speravo di ottenere? Un applauso? No, speravo soltanto in un conforto. Speravo di convincere sia me che gli altri in un futuro per Sascha.

S – Lui...sapeva anche che lo amo più della mia stessa vita, eppure guarda!-

Sospirai non sapendo dare spiegazioni. Stefano aveva ragione e d'altronde Sascha aveva sbagliato, ma non aveva detto niente perché non voleva far preoccupare la persona che ama.

Entrarono anche Salvatore e Giuseppe. Sal andò subito da Stefano che Marina lasciò scivolare tra le sue di braccia. Anche Giuseppe si unì all'abbraccio.

Sal– Il dottore ci ha detto tutto, non sai quanto ci dispiace, Ste-

G– Sascha è forte, ti ama e tiene a tutti noi...per questo dobbiamo credere che si risvegli-

Sul volto di Stefano apparve un sorriso, ma era un sorriso amaro, di quelli che facevano quasi paura.

S– Lo so che mi ama...-

Poi cominciò a ridere. Era una risata disperata, che uno che non lo conosceva poteva confonderla per pazzia. Nessuno aveva il coraggio di fiatare, solo la risata di Stefano risuonava in quella stanza. Il ridere di Stefano piano piano si trasformò in pianto e poi in urli disperati.

S– SASCHAAA!!-

Anche Salvatore cominciò a piangere, forse pensava ad una vita senza Giuseppe e se fosse finito anche lui a gridare disperato il suo nome con davanti il suo corpo inerme.

S– Ti amo, Sascha-

Sussurrò mentre piano piano si calmava come se sperava in una risposta. Era troppo triste!

Pov's Stefano

Il dottore entrò e mi rialzai da Salvatore asciugando le lacrime velocemente. Tanto era evidente che avevo pianto, nasconderlo era inutile. Il medico si schiarì la voce.

Medico– Perdonatemi, ma l'orario di visita è terminato-

In silenzio se ne andarono tutti. Solo Salvatore mi disse un flebile"ciao".

Ha qualcosa da dirmi, vero?

Il dottore sospirò. Ne aveva date tante di cattive notizie, ma era sempre stato difficile. Comunque ero pronto a tutto...forse.

Medico– Il suo ragazzo...è in condizioni troppo gravi, deve essere attaccato a delle macchine che lo tengano in vita nella speranza che si risvegli. Io...non posso dire altro che mi dispiace di darle questa notizia-

Non risposi, ma annuii abbassando lo sguardo, giusto per far vedere che ero ancora vivo e che avevo capito. La mia anima sprofondò in una tristezza immane che venne espressa da un'altra sola lacrima che aveva avuto la forza di solcare la mia palpebra. Il dottore se ne andò triste in volto ed io non potei fare altro che morire dentro.

***

Quella notte non ce la feci a rimanere sveglio per quanto avessi tentato e quindi mi addormentai sempre tenendo la sua mano. Le macchine alle quali era attaccato facevano un rumore che avrebbe dovuto impedirmi di chiudere gli occhi, e invece...

Comunque sognai. Io e lui, eravamo su una spiaggia da soli. Il sole era già calato e la notte stava scendendo rapidamente. Non sentivo però le sue parole. Vedevo che mi parlava, ma era muto. Sorridevo comunque però, come se mi stesse dicendo qualcosa di bello, o qualcosa che mi stava facendo ridere. Infatti risi e mi buttai su di lui cominciando a baciarlo. Lui si stese con me sopra, cingendomi i fianchi con un braccio mentre con la mano mi premeva le labbra alle sue. Sembrava così reale che volevo non finisse mai. Ma qualsiasi cosa, che sia reale o meno, deve finire prima o poi. Mi svegliai e mi rattristai che ancora lo vedevo così fermo, illuminato dalla luce della luna. Gli baciai la mano prima di richiudere gli occhi.

Era stato solo un sogno...

Sentivo qualcosa muoversi e alzai lo sguardo di scatto, ma Sascha stava ancora immobile, forse me lo sarò immaginato. Mi abbasso di nuovo sul letto e richiudo gli occhi ricadendo in un sonno profondo. Eh no! Adesso sono sicuro che si è mosso qualcosa! Riapro gli occhi lentamente mentre il cuore aveva preso a battere forte. Sentivo qualcosa sulla tempia. Era qualcosa di morbido e appoggiato dolcemente. Soltanto quando si tolse piano, capii cosa fosse stato. Sascha mi guardava appoggiato con la schiena sul cuscino.

Non poteva essere...

Mi avvicinai a lui convinto di avere le allucinazioni. Allungai una mano per toccargli il viso. Tremavo, ma Sascha stava fermo e si lasciò toccare aspettando che realizzai. Mi sorrise e basta, come per dirmi "sono io quello che stai accarezzando, sono qui, sto bene". Un'altra mia lacrima cadde, ero incredulo.

Sascha...ma tu non puoi essere sveglio...

Sa– Devo quindi avere il tuo permesso per svegliarmi?-

Aveva risposto a quello che gli avevo detto, era lui...era riuscito a superare il coma per me. Cominciai a piangere e mi chinai su di lui per baciarlo. Da come ricambiava, capii che anche lui non ne poteva più di aspettare questo momento. Appoggiai la mia fronte contro la sua continuando a piangere. Mi accarezzò la guancia asciugandomi le lacrime.

Mi mancavi, Sascha.

Mi baciò sulla fronte.

Sa– Sono con te adesso. Non piangere, amore-

Temevo per te, perché non me lo hai detto prima che ci stavi ricadendo? Non mi sarei arrabbiato, ti avrei capito, ti avrei aiutato-

Sascha non rispose, aveva capito quello che avevo passato perché per lui sarebbe stato lo stesso.

Sa– Troppo scontato dire che mi dispiace, non ci sono scuse per quello che ho fatto-

Basta parlare.

Gli presi il viso e ricominciammo a baciarci. Se non fossimo stati in ospedale, molto probabilmente lo avremmo fatto, ma d'altronde per adesso mi bastava anche solo assaporare nuovamente le sue labbra.

Sa– Stefano-

Disse ansimando per il bacio troppo lungo.

Sascha...

Anche io lo stesso.

Sa– Sposami, Ste-

Sei pazzo.

Dissi ridendo.

Sa– No...sono serio, vuoi sposarmi?-

Anche lui aveva lo scherzo nella voce nonostante le sue intenzioni fossero serie.

Ma torna a dormire, vai.

Fece come gli avevo detto e si sdraiò. Quando si addormentò profondamente, mi abbassai con le labbra vicine al suo orecchio.

Comunque il mio era un 'sì'...

Sussurrai.

Lo vidi sorridere...
Non era più solo un sogno...

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Youtubers / Vai alla pagina dell'autore: DhakiraHijikatasouji