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Autore: Bunny17    15/06/2017    6 recensioni
"Signorina, le sto per raccontare una storia. La storia di come la più bella del paese è riuscita a diventare anche la più forte delle donne del Giappone."
Lo guardo divertita mentre sfioro la chiave con le dita e il luccichio mi sembra sempre più forte.
Ce la farà la nostra Akane a combattere le sue paure e a risolvere tutto il caos nella sua vita?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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"Buongiorno sorellina, hai dormito bene?"
Che cosa è stato? Ho sentito il rumore di una porta che sbatte. Sto sognando? Sento la voce di Nabiki e dita sfiorarmi le spalle. Al diavolo, ho troppo sonno, continuo a dormire. 
"Sorellina dai, ho capito che ieri è finita la scuola e volevi riposare un po' di più, ma me l'avevi promesso!"
Apro un occhio e la vedo. Nabiki in tutto il suo splendore e in tenuta da spiaggia. In tenuta di che?! Apro entrambi gli occhi. Purtroppo ci avevo visto giusto. 
"Buongiorno Nabiki. Se vuoi portarmi al mare solo per avere delle mie foto in bikini, te lo puoi scordare."
"Dai sorellina, giuro che ti darò metà del mio ricavato, Kuno sará felicissimo di quelle foto!"
"Ah beh, allora va bene."
"Stai scherzando sorellina?"
"Sì."
"E dai Akane non farti pregare!"
La guardo in cagnesco mentre mi alzo dal letto e guardandomi nel riflesso dello specchio di fronte mi rendo conto di essere in condizioni pietose. Ho bisogno urgentemente di una doccia. 
"Nabiki chiedi a Ranma se ti fa da modella, si venderebbe anche per un misero yen."
Per fortuna o chissà per quale divinità sconosciuta mia sorella molla la presa, mentre io approfitto correndo in bagno in una velocità supersonica. 
Ah che bello, la doccia, l'acqua fredda, l'estate, il relax... 
"Nessuno ha ancora svegliato Ranma?"
Sento la voce di Kasumi provenire dalla stanza da pranzo. Cerco di fare orecchie da mercante ma so perfettamente che ce l'ha con me. 
Indosso un vestitino giallo aderente sul seno e ampio sulle gambe, prettamente estivo e con un bel secchio di acqua mi preparo a svegliare Ranma. Ovviamente la sua reazione non mi sorprende. 
"Maschiaccio che non sei altro, anche quando è finita la scuola mi svegli così?" 
Lo ignoro completamente mentre decido di scendere a fare colazione. Ranma mi raggiunge e... succede il caos. 
Shampoo impazzita con la sua bici parcheggia sulla fronte del suo " adorato Lanma", Kodachi con il suo nastro ha versato a terra tutte le bottiglie del tavolo  mentre Ukyo mi terrorizza con quella spatola volante. Conto fino a tre prima di scoppiare... 1....2...3
"Lanma, amoruccio, quanto mi sei mancato. Perché non lasci questo maschiaccio e ti fidanzi con me che sono una vera donna?" 
Mi blocco all'istante. Perché queste parole non mi feriscono più? E da quando? Dal matrimonio mancato io e Ranma non abbiamo più parlato del nostro rapporto. Qualche volta è stato gentile con me ed io ho sempre avuto il dubbio che a Jusenkyo mi abbia dichiarato i suoi sentimenti. Ma sappiamo tutti come è Ranma. Timido, impacciato e a causa del fatto che non riesce a ferire nessun essere di sesso femminile -a parte me, si intende- non riesce a mettere un punto fermo con quelle tre pazze che stanno continuando a distruggere la casa. Mi guardo intorno. Mio padre e il signor Genma discutono sul sakè bevuto ieri sera, Nabiki sta alzando il sopracciglio ad un'altezza spaventosa mentre Kasumi è palesemente felice di aver ospiti a colazione. Mi alzo. 
"Con permesso, vado a fare una passeggiata". Devo schiarirmi le idee. Ma Ranma non è dello stesso avviso. 
"Akane ti prego, non è come credi".
Io non credo più Ranma. È questo il problema. Decido di non rispondere, mi inginocchio per mettermi le scarpe ed esco. L'aria afosa e calda quasi mi fa desistere dai buoni propositi di una sana passeggiata. Ma non posso, le lacrime mi pungono gli occhi e non posso farmi vedere in questo stato. Orgoglio? Aspettative? Aspettative che tu -Ranma-deludi sempre? In fondo ci spero tutti i giorni. Spero che tu mi riconoscerai finalmente come tua fidanzata e ti libererai di quelle sanguisughe senza cervello. Non mi accorgo di aver aumentato il passo e di essermi ritrovata nella piazza principale di Nerima. Sento odori e rumori di ogni tipo, staranno facendo il mercato? Ebbene sí. Bancarelle di ogni tipo si prostrano ai miei lati, mentre i venditori urlano per attirare lo sguardo dei passanti come me. Cibo, gioielli, oggetti di ogni tipo. Chissà come sarebbe passeggiare in compagnia di Ranma. Scuoto la testa più volte e mi accorgo di un luccichio. Sarà stata un'allucinazione? Provo a riguardare nella stessa direzione e mi accorgo che invece è proprio così. C'è un oggetto che luccica. Mi attrae come una calamita mentre do continuamente spallate agli altri passanti che si lamentano della mia irruenza. I miei occhi sono fissi su quell'oggetto ma non riesco proprio ad indentificarlo, posto in maniera disordinata insieme ad altre cose che altrettanto sembrano di valore. 
"Scusi, buongiorno. Potrei vedere quel luccichio da quale oggetto proviene, gentilmente?" Sorrido al venditore mentre mi guarda con aria confusa e allo stesso tempo indecifrabile. 
"Buongiorno a lei, signorina. Mi sorprende che lei l'abbia notato. Sa,questo oggetto ha una storia misteriosa e per certi versi molto, molto affascinante."
Lo guardo ancora più curiosa di prima, mentre cerco di individuare l'oggetto che il venditore delicatamente poggia sul palmo della propria mano. 
Non è nient'altro che... una chiave. Un misera e stupida chiave. Collegata ad una collana d'oro e dalle splendide definiture. È bellissima...
Non mi accorgo che il venditore me l'ha allacciata al collo.
"Signorina, le sto per raccontare una storia. La storia di come la più bella del paese è riuscita a diventare anche la più forte delle donne del Giappone."
Lo guardo divertita mentre sfioro la chiave con le dita e il luccichio mi sembra sempre più forte. 
"Solo la prescelta potrà indossare la chiave e aprire il lucchetto."
"Scusi?"
"Signorina, ha capito proprio bene. Lei è la prescelta".
Lo fissi confusa mentre lo vedo rimettere a posto le sue cose e affrettarsi ad andar via. 
"Signore, io non ho pagato la collana! Sarà una bellissima storia ma non posso acquistarla".
Mi sfilo la collana e faccio per dargliela quando percepisco un leggero fastidio sul palmo della mano. È possibile che sia la chiave?
"Signorina, la chiave l'ha scelta. Per millenni pensavo che alcune storie tramandatemi fossero solo pura e folle immaginazione. Ma a quanto pare mi sbagliavo". Lo seguo, non riesco a capire. 
"Si spieghi meglio, per favore"
"Signorina c'è una sorgente. La sorgente di Nanxiang. È la più grande della Cina, sa?"
Annuisco ma allo stesso provo irritazione per il suo tergiversare. Non sono in vena di giochi. 
"Quindi?"
"Si, dicevo. Lì vive una ninfa. Una ninfa di nome Sayuri. È lei la risposta alle sue domande. E la chiave sarà il modo per accedere a lei". 
"È tutto uno scherzo, vero?"
"Pensatela come le pare, signorina. Potreste diventare la più forte delle donne in Giappone e dintorni, sempre se voi decideste di partire. Da quel che so io, la chiave non brillava da centinaia di anni. Solo un cuore puro può indossare la chiave."
"Se non fossi stato un cuore puro cosa sarebbe successo?"
"La chiave l'avrebbe ucciso all'istante."
"E voi avete rischiato di farmi morire per sapere se fossi la vera prescelta? Sono solo fandonie queste. Inutili e stupide fandonie!" Alzo la voce mentre la mia irritazione cresce sempre di più.
"Signorina, non è da un cuore puro queste parole. Vedo che alberga nel suo animo uno spirito di rassegnazione. Chi le sta facendo del male?"
"Cosa? Come... come avete fatto?"
"Bambina mia, se posso permettermi. Le ho già detto che la chiave appartiene solo alla prescelta. Ma anche lei stessa appartiene alla chiave. La chiave sa già tutto, anche cose che voi non avete ancora riconosciuto. Lei sa..." 
Io sono... sconvolta. Il venditore è letteralmente sparito. Che è un abile artista marziale lo avevo capito già dalla velocità con cui mi ha fatto indossare la chiave. Ma per il resto? Ho ancora la chiave stretta nella mia mano e pulsa quasi da far male. Mi sta... chiamando? Decido di indossarla di nuovo per puro istinto. Una scarica di energia mi invade il corpo e mi ritrovo ad essere semplicemente... serena. Devo ritornare a casa, questa storia mi ha destabilizzato. Devo fare ricerche, magari parlarne con una persona fidata, che non mi prenda per pazza... che non mi prenda in giro. Ma certo che mi prenderanno in giro. Siamo tutti artisti marziali, forse qualcuno conosce trucchi di magia, ma le ninfe? Solo nei libri di fantascienza esistono. Beh, abbiamo conosciuto la principessa Ori quindi perché in fondo non dovrei crederci? 
"Sono tornata."
Scena pietosa. Scena orribile. Scena che mi fa saltare tutti i nervi messi insieme. Le tre pazze sono ancora qui. Avvinghiate ad un Ranma che esasperato continua a non reagire. Salto il pranzo, non ne posso più. 
Mi chiudo in stanza e mi fermo all'istante. La chiave pulsa e sprigiona un luccichio di colore rosso. La chiave lo sa. È rabbia quella che provo. Piango... piango e piango. Non riesco a smettere, non riesco a pensare che Ranma sia così insensibile, così cocciuto, così... baka!!!! Le mie lacrime scendono copiose e la chiave cambia luce. È quella di stamattina. Colore: grigio, rassegnazione. 

"Akane, sei stata tutto il pomeriggio chiusa in camera e hai saltato il pranzo. Dai, scendi a cenare almeno."
Alzo la testa dal cuscino, non ho voglia di controbattere. Ma ho fame, tanta fame. Mi trascino giù nascondendo la chiave nel vestito, pensando che avrei dovuto trascorrere il pomeriggio cercando notizie su ciò che il venditore mi ha riferito stamattina. Invece ho pianto, pianto poi... ah, ho mandato al diavolo Ranma che ha bussato alla porta per dirmi che per l'ennesima volta ho frainteso. Insomma, storie già viste, già raccontate. Mi siedo a tavola quasi come se fossi un fantasma mentre Ranma mi guarda accigliato. Il suo orgoglio è ferito. Ed io? Non mi ferisci ogni volta, Ranma? Mangio la mia porzione silenziosamente mentre mio padre è il signor Genma sgridano Ranma per avermi trattata così, definendolo continuanente "figlio degenere". In fondo non è solo colpa sua. Stringo forte i pugni sulle mie gambe. Perché non sono più forte? Avrei sconfitto Shampoo e le altre, mi sarei fatta rispettare e avrei avuto una minima possibilità di essere presa sul serio da Ranma durante i combattimenti. Farei di tutto pur di diventare forte, ma so che non ci riuscirò mai, nessuno mi allena seriamente - soprattutto Ranma - ed io non sto facendo molti progressi in questi ultimi mesi. Una rabbia cieca si impadronisce nel mio corpo a tal punto da conficcarmi le mie stesse unghia nei palmi delle mani. 
"Akane... cos'è quel luccichio in prossimità del tuo seno?"
Arrossisco di colpo e non so che dire, che scusa trovarmi, Nabiki è troppo furba per poter essere presa in giro palesemente. 
"Niente di che, Nabiki. Solo un ciondolo che ho comprato stamattina al mercato."
Mi guarda poco convinta ma decide di stare al gioco. So che indagherà e probabilmente se non fosse una succhiasoldi mi sarei affidata a lei per ricercare la misteriosa ninfa. Ranma mi guarda di sbieco mentre il mio cuore inizia a palpitare impazzito insieme alla chiave che quasi mi vuole avvisare di un imminente infarto. Lo so, chiave! Sono rovinata, sono innamorata di quell'imbecille! Mi alzo di scatto, mentre prendo consapevolezza del fatto che la chiave sa perfettamente come mi sento e lo esterna attraverso i colori. Esco in giardino per prendere aria fresca, ma il cuore non la vuole smettere di calmarsi perché sa che dietro di lui c'è Ranma. Mi ha seguita, maledetto. 
"Akane, ti prego possiamo parlarne?"
"No."
"Akane perché fai così? Lo sai come sono fatte. Ogni giorno è sempre la stessa storia e tu non fai altro che fraintendere. Forse sei gelosa?"
La chiave trema, è di un rosso ancora più acceso. 
"Non dire stupidaggini, baka! Sarò gelosa di te solo quando Happosai riuscirà a volare." 
"Maschiaccio che non sei altro! Ed io che volevo essere premuroso! Me ne vado, buona notte Akane." 
Abbasso lo sguardo sulla chiave, è blu. Come il vuoto che sento dentro. Come la voragine che si apre ogni volta che tu te ne vai, che discutiamo. Sembra quasi che non ne possiamo fare a meno. Sembra che siamo nati per non andare d'accordo, eppure non esitiamo a salvarci rischiando la vita ogni volta l'uno per l'altra. Mi alzo di scatto. 
"Ranma..."
"Sì?" Mi guarda nervoso e a tratti speranzoso. Forse anche lui non vuole andare a letto dopo un nostro litigio. Inspiro tutta l'aria che mi circonda e decido di fare un gesto che mi scombussolerà. D'altronde sto per prendere delle decisioni che potrebbero cambiare la mia vita. La chiave pulsa sul mio petto. Gli do un bacio sulla guancia. 
"Buona notte, baka."
La guancia di Ranma è caldissima, abbassa lo sguardo, è imbarazzato. E lo sono anche io quindi decido di correre in camera ma non prima di aver sentito la risposta. La buona notte scandita nel modo più dolce che io abbia mai sentito.
"Buona notte, maschiaccio".
Mi chiudo la porta alle spalle mentre il mio cuore corre impazzito, sono felice. Con Ranma è sempre così, un attimo sei in paradiso e l'altro dopo sei all'inferno. Cerco di godermi di questi attimi di paradiso mentre la chiave emana una luce diversa. Verde: speranza. 




Salve a tutti! Sono subito tornata con un'altra fan fiction! Questa sarà a capitoli e cercherò di rimanere il più fedele possibile ai personaggi, anche se ad un certo punto della storia vorrei farli diventare più maturi e determinati, quindi ho messo già l'OOC tra gli avvertimenti. A parte questo, buona lettura a tutti e grazie a chi mi recensirà! 
   
 
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