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Autore: thembra    15/06/2017    3 recensioni
Gli occhi di lui non l’avevano più guardata come in precedenza, sembravano scivolare oltre la sua persona senza vedere che anche senza mutazione era rimasta la stessa identica ragazzina di sempre, sembravano vedere un’estranea distante e fuori posto in un quadro di personalità ben definite e collocate all’interno della cornice.
Genere: Sentimentale, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anna Raven/Rogue, Logan/Wolverine
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ritirandosi l’armatura permise al suo ospite di uscire e, appena libero Tony Stark cadde sulle ginocchia respirando erratico cercando in ogni modo di calmare il suo cuore impazzito.
Ruggendo l’agonia che lo dilaniava piantò i pugni a terra affondando nel morbido terreno del campo nel quale era atterrato.
Gli occhi serrati riflettevano immagini e memorie talmente dolorose da farlo impazzire.
Doveva stare calmo.
 
Inspira … espira
 
Le immagini dello scontro combattuto coi suoi stessi fratelli gli scotennavano la mente e mentre affondava le dita nella terra rivedeva l’impatto di Rhodes da mille prospettive differenti, senza però riuscire a trovare una maniera per salvarlo; nelle sue orecchie il cigolio di lamiere contorte, il sordo urto con la conseguente immobilità del War Machine erano assordanti nenie che si ripetevano all’infinito.
Se Natasha non lo avesse tradito e avesse fatto il proprio dovere impedendo loro di lasciare l’aeroporto lo scontro sarebbe restato a  terra Rhodes non li avrebbe inseguiti e  … si era pure presentata tutta preoccupata all’ospedale spiegandogli chi fosse il vero nemico e il motivo per cui aveva lasciato scappare Steve e Bucky …  quella dannata, gliene avesse parlato prima sarebbe stato meglio diamine!!  Sapere fin da subito che dietro tutto c’era Zemo sarebbe stato meglio.
 
“Ghhhw Gwah!”
 
Inspira … espira
 
Quel maledetto Sokoviano!!!
Vide rosso ripensando alla faccia da cazzo di quel dannato che era riuscito con una freddezza ed una pazienza incredibili a dividere gli Avengers;.
Quel coglione di Steve poi aveva preferito Bucky Barnes a loro e dopo tutto il casino successo gli aveva pure scritto una cazzo di letterina di scuse per sostenere il suo punto di vista ma fargli sapere che teneva a cuore pure il suo contrastante, e ce se un giorno avesse avuto bisogno del suo aiuto sarebbe bastato digitare l’unico numero presente nel vecchio modello di cellulare e loro sarebbero corsi ad aiutarlo e … se aveva messo in attesa il Segretario di Stato quando questi lo aveva chiamato per intervenire sulla più che probabile evasione degli Avengers imprigionati era stato solamente grazie alle parole del suo più grande amico, Rhodes, che nemmeno da paralitico aveva cambiato idea e a differenza di sé stesso non lo incolpava dell’accaduto dimostrando così di essere un vero soldato, un amico … un esempio e un vero eroe mentre Steve aveva disertato mandando tutto a puttane per poter aver libertà di movimento.
 
La recluta che non accettando l’esonero più e più volte si era arruolata sostenendo di voler essere d’aiuto alla Nazione acconsentendo addirittura a diventare una cavia pur di essere accettato si era infine ribellata ripudiando quelli che erano i suoi doveri per seguire il suo cazzo di istinto che se lo avesse ascoltato quel coglione lo avrebbe aiutato volentieri e sarebbe passato persino sopra al fatto che, controllato dall’Hydra, Bucky avesse ucciso i suoi genitori.
Sarebbero bastate le parole, le solite frecciatine scoccate a fior di denti ed un normalissimo confronto a mettere tutti d’accordo ma Rogers non aveva avuto fiducia in lui e si era rintanato nel suo passato fatto di solitudine e ideali utopici che mal si accostavano al mutamento del tempo.
Un atto del genere nel 1943 poteva dirsi eroico e leggendario, nel 2016 era solamente diserzione.
 
Dividi et impera …
 
Alla fine tutto si riduceva a quello.
Loro, gli Avengers, gli eroi più potenti della Terra in grado di respingere persino gli alieni erano caduti al soffio della vendetta di un solo uomo.
 
Serrando labbra e denti lasciò che solo un sibilo di fiato oltrepassasse la barriera in modo da regolarizzare il respiro stringendo il palmo al cuore.
 
Inspira … es
 
“Mi dispiace Tony ma così non può continuare. Ogni volta che dici basta o rallenti succede immancabilmente qualcosa che ti fa cambiare idea … non possiamo resistere così …”
 
Pepper!
 
Alla fine anche lei si sera stancata …
 
“AL DIAVOLO!!”
 
L’immagine del dolce viso di Pepper rigato dalle lacrime ma ugualmente bello e luminoso fu scintilla che lo fece deflagrare.
 
“Uwaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaarg-”
 
 
La terra tremò e le onde d’urto prodotte dai congegni dell’esoscheletro si espansero tutt’attorno scuotendo le fronde degli alberi facendone piegare i tronchi. Piccoli ciottoli furono scaraventati via schizzando ad alta velocità verso la superstrada che passava ad alcuni chilometri ma non causarono alcun danno poiché  evaporarono immediatamente sgretolandosi  al contatto con una barriera color del tramonto venutasi a formare tutt’attorno che, normalmente invisibile diveniva percettibile solamente quando i due elementi di toccavano.
 
A debita distanza e appoggiata al tronco di una forte quercia Marie assistette allo straziante sfogo di Stark indecisa su cosa fare.
Avvicinarsi o meno?
 
In quel momento le sembrava d’esser tornata indietro allo Xavier al tempo dell’indifferenza di tutti e Stark era esattamente come Logan.
Incazzato e ferito fin nel profondo per la perdita di ciò che più caro avesse al mondo.
Schiudendo gli occhi ricordò le coincise righe del dossier che McLee le aveva fornito deglutendo amaramente man mano che una lista di nomi ed eventi determinavano l’allungarsi di una già infinita lista di persone che lo avevano lasciato, deluso, abbandonato … tradito.
 
Già una volta, agendo di sua iniziativa era finita sulla lista nera di Logan, non voleva provare di nuovo l’orrore di ferire e di rimando essere ferita da tale gesto per questo, compattando le molecole di materia volatile ed elettricità presenti nell’aria si era limitata ad osservare, innalzando quella barriera in modo tale da nascondere ai curiosi che l’avevano seguita l’esatta ubicazione di Tony risparmiandogli l’umiliazione d’esser visto sbroccare e al contempo riuscire a contenere il suo eventuale sfogo di potere  proteggendo le vicinanze.
Se rimaneva nell’ombra non avrebbe peggiorato le cose.
 
“Con un cuore come il tuo è impossibile aver nemici, Marie …”
“… Jean?”
“Non devi mai aver paura di un rifiuto né dubitare delle tue buone intenzioni … sei stata scelta per un motivo …”
“Ma io …”
 
Niente, il calore che l’aveva avvolta con il sussurro di Jean era già sfumato via e questo poteva solo significare che la sua mentore si era già allontanata nell’infinito limbo dell’inconscio dove nemmeno Marie, che per inciso era la proprietaria della mente, riusciva ad avere controllo.
 
Sospirando si scansò dal tronco dell’albero muovendo alcuni passi in direzione di Stark che nel frattempo pareva essersi calmato e dopo essersi messo a sedere fissava il cielo immobile come una statua.
I raggi del sole che si riflettevano sull’armatura schizzavano via come stille di luce riflessi in ogni direzione.
A questo punto doveva essersi già accorto di lei.
 
Una volta raggiunto, asciugandosi i palmi freddi  nonostante indossasse dei guanti da guida contro i jeans si accucciò a pochi passi da lui che senza battere ciglio continuava a fissare un punto impreciso della volta.
Spese alcuni momenti ad osservarlo trovandolo, nonostante vestisse la potentissima armatura, tremendamente fragile minuscolo ed indifeso; quanto doveva aver sofferto per avere così tanta tristezza rabbia e rammarico a riflettersi in quelle iridi lucide di pianto.
Mordendosi il labbro scostò lo sguardo quando gli occhi di lui la puntarono d’improvviso facendola sentire a sua volta piccola e misera pulce al cospetto del titano.
Gli occhi coi quali Logan vedeva il mondo erano stati così … e quelli di Bruce pure.
Possibile che tristezza solitudine rabbia e frustrazione fossero naturale conseguenza e unico quanto indesiderato profitto per coloro che spendevano le proprie vite a difendere gli altri?
 
Tutti quelli che conosceva e più ammirava in assoluto portavano nell’anima un bagaglio di agonia e dolore inimmaginabili a partire da Logan, Jean Charles Ororo Hank. Persino Magneto e anche se quest’ultimo non rientrava affatto nelle sue più grandi simpatie era innegabile che il male subito dal giovane Eric e il susseguirsi di agonia sofferenza  paura e persecuzione avessero infine piegato e stravolto il carattere una volta sereno e pacifico di un ragazzo ed in seguito dell’uomo che aveva amato la sua famiglia con tutto il suo cuore concedendo agli esseri umani più di un’occasione trasformandolo nell’acerrimo nemico che per tutti era stato.
 
“Piangi?”
 
La voce di Tony increspò il velo dei suoi pensieri e lei riprendendosi dalla distrazione si sfiorò la guancia trovandola umida.
Che sciocca era. Sbuffando scocciata si lisciò i capelli arruffati rimettendosi in piedi con uno slancio fluido e naturale che sembrò non costarle affatto alcuno sforzo nonostante la posizione nella quale era stata fosse scomoda.
 
“Polvere.
Avevo così fretta di raggiungerla che ho dimenticato di indossare il casco … avrò mangiato almeno cento moscerini!”
 
Osservandola Tony capì immediatamente che si trattava di una balla; sicuramente quella ragazzina era rimasta spaventata dal suo comportamento  ma se voleva fare la spaccona chi era lui per darle contro?
Tornando impassibile esalò un commento più per inerzia che vera volontà.
 
“Carne priva d’ossa … lo diceva sempre mio pa …”
 
Roteando gli occhi all’espressione confusa e al contempo commossa di lei fece per rimettersi in piedi ma i suoi arti non collaborarono tanto che in uno zero due si trovò  nuovamente piegato sulle ginocchia.
 
“Friday che diavolo … ?”
“Armatura disattivata signore, i suoi impulsi cerebrali sono incompatibili con il protocollo guida … dovrà sottoporsi ai test di valutazione per poter sblocca -”
“Chi diavolo è stato a modificare i parametri ”
“… lei signore a seguito degli eventi della firma del trattato di Sokovia …”
“Ah … è vero diamine …”
 
E dandosi una leggera spinta si rimise a sedere piegando le ginocchia appoggiandoci sopra i gomiti per poi alzare lo sguardo su Marie mentre distrattamente si grattava la gola.
 
“….”
“……”
“… beh? ”
 
Sul punto di seccarsi Marie sbottò quell’intercalare, che aveva da fissarla come un pesce lesso adesso?
 
“Sai, sono anni che non mi faccio un giro in mo -”
“Oh no no nonononononono non se ne parla proprio … ”
“Che vuoi che sia? Un paio d’ore e saremmo di ritorno …”
“Peserà 300 chili con quella dannata armatura, arriveremo con gli ammortizzatori a terra schizzando scintille dal culo diamine!”
“Non eri tu quella che diceva che saremmo rimasti insieme finché non sarei riuscito a tornare a camminare da solo?”
 
E di fronte alla faccia da cazzo con cui Tony Stark la impiombò rivolgendole le sue stesse parole Marie non poté che rimanere spiazzata  e basita a fissarlo con la bocca spalancata e gli occhi da pesce lesso anche mentre lo aiutava a rimettersi in piedi sorreggendolo mentre si avvicinavano alla moto.
 
Chi cazzo era quest’uomo? Altro che uno bisognoso di aiuto, un mostro era, ecco cosa!
 
Con l’orgoglio sotto ai piedi e le lacrime agli occhi causate dall’affronto che stava causando al suo gioiellino Marie fece per salire rimanendo basita nel vedere Stark prendere il suo posto mettere in moto e guardarla con un sopracciglio inarcato Logan’s style in attesa che salisse da passeggera.
L’impulso di accartocciare lui, l’armatura e quella sua faccia da cazzo fu talmente forte che la punta di ogni singolo dito incominciò a pruderle pronta a raccogliere ed incanalare il potere necessario a plasmare il metallo.
 
“Senti Marie … giusto?”
 
Non le lasciò il tempo di rispondere e prontamente continuò.
 
“Non ho tutto il giorno quindi a meno che tu non abbia intenzione di fartela a piedi ti consiglio di salire e reggerti forte forte al sottoscritto … intesi?”
“Farmela a … piedi?”
“Preferisci volare forse?”
 
Scattando come una molla fece appena in tempo a salire e stringersi forte forte a lui  prima che il bolide schizzasse via alla velocità della luce.
Quel deficiente l’avrebbe davvero lasciata lì da sola …
 
Serrando le mascelle fino a far scricchiolare i denti cercò di calmarsi sporgendosi oltre le spalle dell’armatura quel poco che bastava per vedere la strada.
Inutile dire che in poco meno di dieci minuti una lunghissima coda congestionava la superstrada nel senso opposto al loro dopotutto … non era cosa da tutti i giorni vedere Iron Man scorrazzare per lo Stato su una fiammante moto metallizzata.
Sperava solo che la loro velocità fosse tale da impedire alle centinaia di smartphone e fotocamere di riprendere il marchio degli Hawks sul telaio e soprattutto la sua faccia.
Già lo sentiva il mega sermone di McLee al prossimo rapporto.
Facendo ricorso al potere di Magneto diede sollievo ai poveri ammortizzatori posteriori aumentando poi la velocità del bolide in modo tale da risultare sulla pellicola solamente indefinita scia.
 
Non si rese conto nel fare ciò che gli occhi di Stark, puntati sul suo viso attraverso lo specchietto retrovisore, notarono eccome che gli occhi di colei che gli stava avvinghiata dietro, divennero chiari e glaciali contemporaneamente all’improvviso aumento della velocità.
 
Gli avevano mandato come Tata … una mutante …
 
Ma che diavolo avevano in mente tutti?
 
 
 
 
TH
 
 
Capitolo quasi introspettivo.
Mi piace.
Fatemi sapere né?
 
Un abbraccio a tutti!!!
 
^w^
  
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