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Autore: piccola_Calliope    15/06/2017    4 recensioni
Sequel di ''Per farti sorridere''
Federico tradisce Azzurra, passano 6 anni, le loro vite sono completamente diverse...
Cosa sarà successo? E se un giorno dovessero rivedersi?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Azzurra, Federico & co'
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Quando un amore finisce, uno dei due soffre. Se non soffre nessuno, non è mai iniziato... Se soffrono entrambi, non è mai finito.
Schifosamente felice
POV. AZZURRA
Ci stavamo baciando.
Baciando come se il tempo non fosse mai passato, come se tra me e Federico non fosse mai finita...
Il suo sapore era lo stesso.
Baciava allo stesso modo, con lo stesso ardore...
Io mi perdo in quel bacio.
E' sbagliato, sbagliatissimo, ma non riesco a dirgli no, non riesco a staccarlo da me...
Ho bisogno delle sue labbra sulle mie in questo momento.
Improvvisamente è lui che interrompe il nostro contatto.
Io lo guardo completamente interdetta; cosa è appena successo?
-Oddio-mi copro le labbra con una mano.
Federico mi sorride.
-Devi andare via-lo spingo con violenza.
-Come ti ho detto è più facile fare cosi, più facile allontanarmi piuttosto che concederci un'altra possibilità, il nostro rapporto la merita, noi la meritiamo-afferma.
-Io non ti voglio nella mia vita-urlo con rabbia.
-Le tue labbra sulle mie poco fa dicevano altro-mi dice...Soddisfatto.
Io mi avvicino come una furia a lui e lo schiaffeggio.
-Sei soddisfatto di cosa esattamente?-urlo, in preda ad una crisi isterica, mi sento sporca, è stato solo un bacio è vero, ma io mi sento come se avessi tradito Alessio.
-Del fatto che piano piano stai capendo che siamo fatti per stare insieme-mi dice.
-Federico ti prego va via-ho un tono di voce decisamente supplichevole, sono stanca, voglio restare sola, devo metabolizzare il tutto.
Lui si osserva le scarpe per un istante, poi proietta i suoi occhi nei miei.
-Credi in noi e non sbaglierai-mi carezza il viso e poi esce, finalmente.
Io mi accomodo su una sedia e scoppio a piangere...
E' mai possibile doversi sentire cosi? Fragili e sporche allo stesso tempo?
Come potrò sorridere ad Alessio dopo questo?
E poi perchè il mio cuore, il mio dannato cuore non la smette di battere?
Dopo aver passato dieci minuti abbondanti a rifarmi il trucco come meglio potevo mi incammino verso l'auto.
Ho deciso dirò tutto ad Alessio, la fiducia sta alla base di ogni rapporto solido, lui deve sapere, io non voglio assolutamente mentirgli, so che si arrabbierà e forse sceglierà di non parlarmi per qualche giorno, ma non mi importa, io farò di tutto per farmi perdonare.
Parcheggio, sono davvero agitatissima, giocherello sul volante con le dita per tranquillizzarmi.
-Basta Azzurra su-affermo ad alta voce.
Scendo dall'auto e mi dirigo verso casa.
Apro, è trovo uno spettacolo a dir poco irreale, è come se fosse passato un uragano nel nostro appartamento...
Sedie capovolte, lo specchio rotto, sopramobili vari frantumati per terra, i divani del cuscino in un mar di piume...
Le cornici con le foto mie e di Alessio completamente distrutte.
Ne raccolgo una,osservo la foto, eravamo al mare, nel prenderla però mi taglio con un frammento di vetro.
Possibile che siano entrati i ladri?
Sento dei rumori provenire dalla camera da letto, afferro un vaso, uno dei pochi superstiti e con il cuore in gola, mi dirigo verso la camera...
Spalanco la porta ma davanti a me non c'è nessun ladro intento a frugare tra i cassetti, ma Alessio che infila disordinatamente degli abiti, i suoi abiti, in un borsone.
-Alessio-sussurro stupefatta.
Lui non si rende subito conto della mia presenza, continua a spingere gli abiti dentro quel borsone verde.
Poi alza lo sguardo e mi vede.
-Volevo già essere andato via, non volevo incontrarti-afferma, il suo sguardo è furioso.
-Ma cosa sta succedendo?-domando incredula. Non riesco proprio a capire questo suo comportamento.
Alessio si avvicina a me mi afferra per un braccio malamente e mi riporta in salotto, dove c'era la moria di mobili e sopramobili.
-Alessio-lo chiamo.
-Vedi tutto questo Azzurra?-domanda.
-Posso capire cosa sta succedendo?-domando ancora.
-Vedi quante cose distrutte-alza il tono della voce.
Io annuisco.
-Il mio cuore è messo peggio di cosi-afferma con gli occhi lucidi.
-Ma cosa stai dicendo? Cosa sta succedendo?-mi avvicino a lui e tento di carezzargli il viso.
-Non mi toccare-mi urla contro.
Io scoppio a piangere...Non so cosa sta succedendo, non riesco a gestire questa situazione.
Alessio torna in camera da letto e chiude il borsone.
-Dove vai? Ma perchè?-chiedo fra i singhiozzi.
Vedo le lacrime sgorgare dai bellissimi occhi azzurri di Alessio.
-Mi metto da parte, gli lascio campo libero-sussurra.
-Alessio io...-mi interrompe.
-Ti ho vista Azzurra-afferma proiettando quei suoi occhi feriti nei miei...I suoi occhi mi uccidono, il dolore che ci leggo è straziante.-Fammi andare via-sussurra.
-Non posso-mi avvicino a lui e gli afferro le mani.
Mani che lui subito slega dalle mie.
-L'hai stretto a te! L'hai stretto a te come fai con me!-urla.
-E' stato...-mi interrompe ancora.
-Tu provi qualcosa per lui e io non posso fare nulla per cambiare questo. Io ti amo Azzurra e lo sai...Ma non posso cambiare quello che provi tu e ti prego fammi andare via, fammi andare via con tutta la mia dignità addosso! Fammi andare via quando non hai commesso altri errori...-mi prende la mano e mi sfila l'anello di fidanzamento.-Puoi anche tenerlo per me, ma non credo sia un bene che tu lo tenga al dito, metterò in vendita questo appartamento d'altronde l'ho comprato io, trovati una sistemazione-dice afferrando il borsone e posando l'anello sul comodino.
Mi passa accanto...
-Che sciocco ti sarà terribilmente facile trovare una nuova sistemazione, Federico Molinari immagino abbia una casa davvero molto grande dove potrà accoglierti-ride nervosamente.-Vorrei dirti che ti auguro tutto il bene del mondo, ma non ci riesco e sai perchè? Perchè da presuntuoso penso che io sono tutto il bene che devi avere...
Quindi ti auguro di sentire la mia mancanza fino a diventare matta, ti auguro di maledire il giorno in cui Federico Molinari è tornato, ti auguro di cercarmi tra la gente e non trovarmi mai...
Ti auguro di soffrire esattamente come me in questo momento.
Si lo so, non si fa, ma il mio cuore sta sanguinando Azzurra...
Ti do una settimana, dopo di che ti voglio fuori da questa casa-detto questo velocemente esce dall'appartamento.
Io fisso per tempo immemore quella porta...Poi mi siedo per terra tra il vetro di cornici e oggetti vari e scoppio a piangere...
Piango forse come non ho mai fatto in vita mia, nemmeno quando Federico mi ha lasciato o quando la mia adorata nonna è passata a miglior vita, piango con un dolore terrificante che mi attanaglia il cuore.
''Stavo preparando una deliziosa cenetta per me e Alessio che da lì a poco sarebbe rientrato da lavoro.
Sento il portone aprirsi.
-Che profumino-due secondi dopo sento la dolce voce di Alessio.
Nemmeno il tempo di pensare che due possenti mani mi abbracciano da dietro e due calde labbra mi baciano il collo.
-Buonasera amore mio-mi sussurra al orecchio.
Io mi volto e mi perdo nell'osservare l'uomo meraviglioso che ho davanti, i capelli castano chiari sempre un po' scompigliati, quella barbetta incolta che lo rende cosi sexy, quel sorriso cosi dolce e quegli occhi, quei meravigliosi occhi azzurri pieni d'amore per me.
-Perchè mi guardi?-domanda ridendo.
-Sei meraviglioso-gli carezzo il viso.
-Tu lo sei-mi sorride e due secondi dopo le sue labbra sono sulle mie.
-Hai fame?-domando, avevo preparato le polpette con i piselli il suo piatto preferito.
-In realtà al momento non di cibo-ride.
-Scemo-gli do un pugnetto sulla spalla.
Lui spegne il fuoco, mi alza all'altezza della sua vita e non smettendo di baciarmi, mi porta in camera da letto, facciamo l'amore fino alle due quando finalmente decidiamo di mangiare le polpette.''
Con rabbia do un pugno al muro e mi ferisco notevolmente le nocche, per non parlare poi del dolore.
-Dannazione-affermo.

POV. ALESSIO
Non voglio andare dai miei, non riuscirei ad affrontarli, non saprei cosa dire esattamente, non so spiegarmelo nemmeno io...Entro in macchina e mi lascio investire dalle lacrime.
Non era questo il finale che volevo...
Io vedevo me e Azzurra, sposati, felici, innamorati e un giorno genitori.
Non vedevo me in una macchina a piangere e lei nelle braccia di quel farabutto del suo ex.
Vorrei picchiarlo, vorrei spaccare la faccia a quel coglione di Molinari, ma a cosa servirebbe? Azzurra non sarebbe di nuovo mia...
Mi volto e sul sedile vedo ancora la rosa rossa che avevo preso per Azzurra.
Non vorrei piangere, non vorrei sentirmi cosi fragile, un vero uomo non si sente cosi, ma un vero uomo che ha perso l'amore della sua vita, è liberissimo di farlo, di sentirsi cosi.
''Ero agitato come non mai...
Mi sistemavo continuamente il nodo della cravatta, sono già uscito con varie donne, ho già avuto vari primi appuntamenti, ma Azzurra è diversa, Azzurra mi ha trasmesso altro da subito.
La vedo uscire dalla sua palazzina, indossa un elegantissimo abito bianco di pizzo e sopra un cappottino leggero color rosa cipria, è bellissima, fine e delicata.
Mi arriva davanti e mi sorride.
-Sei sei sei da da da dav davvero be bel bellissima-balbetto.
-Ti ringrazio-mi regala un altro suo meraviglioso sorriso.
Le apro lo sportello dell'auto.
-Accomodati-le sorrido.
-Che gentiluomo-afferma lei.
Entra in macchina e afferra la rosa rossa.
-Per me?-domanda.
Io annuisco, entro in macchina anche io.
-Ti meriti un uomo che ti regali mille rose e che ti faccia sempre sentire importante-le dico.
-Da cosa dici questo?-mi domanda curiosa, d'altronde si può dire che nemmeno ci conoscevamo.
-Dal meraviglioso sorriso che hai-affermo e le sistemo una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Sei un' ammaliatore Alessio-afferma sorridendo maliziosa.
-Voglio ammaliarti-le sorrido.
-Vedremo se ci riuscirai-afferma.''
-Evidentemente non ci sono riuscito-affermo, apro il finestrino e lancio fuori quella dannata rosa.
Poi metto in moto e mi dirigo verso un albergo.
So che non dormirò, ma distendersi su un letto è decisamente molto meglio che restare in macchina.

POV. MATTEO
Dopo la cena quella sera decido di passare a prendere una birra in un locale, esco sempre troppo poco, faccio la vita da pensionato, quello che si chiude in casa, a guardare film steso sul divano, con sopra una copertina.
Entro nel solito baretto e ordino la solita birra.
Mi guardo un po' attorno e noto al centro pista che balla con un'altra ragazza Natalia.
E' decisamente di buon umore rispetto a due giorni fa.
Ben venga per lei, Molinari non merita tutte queste attenzioni.
Vedo che torna a sedersi al tavolo e si massaggia la caviglia, non deve essere facile ballare su quei trampoli.
La osservo meglio, Natalia è davvero una bellissima ragazza, snella e con un viso davvero delicato.
-Puoi portare da bere a quella ragazza?-domando al cameriere e gli indico Natalia.
-Certo signore-mi sorride.
-Hai un bigliettino? Dovrei scriverle una cosa-domando.
Il ragazzo mi passa un pezzo di carta e una matita.
-Cosa desidera che le porti?-mi chiede.
-Questo biglietto e un bicchiere del miglior vino bianco che avete qui-sorrido.
Qualche minuto dopo vedo il cameriere raggiungere Natalia.
Lei si volta e mi sorride.
Sorseggia il vino e mi raggiunge.
-Ciao Natalia-le sorrido.
-Ti offro il miglior vino bianco del locale, il vino bianco è per me sinonimo di eleganza e bellezza...
Te lo offro perchè ti trovo elegante e molto bella.
Buona serata Natalia.
Matteo-legge il mio bigliettino.
-Abbiamo appurato che sai leggere-scoppio a ridere.
-Due giorni fa mi hai dato della pazza-ride anche lei.
-Hai preso ad insultare ingiustamente la mia migliore amica-le dico.
-Molto bella...Ci stai provando?-mi chiede ancora ridendo.
-Fino a due giorni fa dovevi sposare Molinari, non credo che una mia lusinga possa colpirti, ma sono del parere che se una donna è bella bisogna dirglielo-le sorrido.
-Grazie per il complimento e per il vino-ricambia il mio sorriso.
-Come va?-le chiedo.-Ti trovo bene-affermo.
-Cerco di andare avanti come posso, non voglio pensarci, voglio divertirmi e piangere poco-mi dice.
-Sono perfettamente d'accordo, Molinari non merita lacrime-rispondo.
-Tu sei di parte-sorride.
-E' vero...Ha fatto piangere troppo Azzurra e io lo detesto, lo detesto con tutto me stesso-affermo stringendo i pugni.
-Vuoi davvero molto bene ad Azzurra-afferma
-E' come una sorella per me-le rispondo.
Mi sorride.
-Balli con me?-mi porge la mano.
-No sono negato, hai presente i manici delle scope?-domando.
-Vieni-Natalia mi trascina.
-No Natalia davvero ti pesterò i piedi-la avverto.
-Correrò il rischio-sorride.
Afferra le mie mani e le posa sui suoi fianchi e posa le sue braccia intorno al mio collo.
Ci guardiamo negli occhi e iniziamo a muoverci...Non so perchè ma io sono totalmente preso da lei, che non le pesto i piedi, la seguo semplicemente, ha uno sguardo cosi penetrante...
Matteo non deve piacerti. Matteo ti metterai nei guai. E' bella ma basta.
-Il tuo cervello sta pensando a cosa esattamente?-mi domanda sussurrando al mio orecchio.
-Non sto pensando-dico.
-Non sai mentire, sento quasi il casino delle rotelle del tuo cervello-mi sorride.
-Non penso a nulla di importante-le sorrido.
-Non mi hai pestato i piedi-afferma.
Due secondi dopo però accidentalmente succede.
-Hai parlato troppo presto-entrambi scoppiamo a ridere.
Matteo non ha una bella risata. Smettila, stava con Molinari. Non ti deve piacere, sottolineo il deve.
-Pensi troppo secondo me-continua lei.
-Devo andare Natalia-mi distacco da lei e senza dire altro mi allontano ed esco dal locale.
E' meglio la mia vita da pensionato, domani la riprendo, meglio avere pochi incontri.

POV. FEDERICO
Mi metto a letto, schifosamente felice...
Schifosamente si, perchè due giorni fa ho mandato a monte un matrimonio, i miei non sanno ancora nulla, ho fatto stare male Natalia, però sono felice, felice, perchè lo sento, sento che Azzurra è ancora mia.
Mia come se il tempo non fosse mai passato.
Questa è davvero una bellissima sensazione con cui addormentarsi, tanto che dormo beato.
Il mattino seguente mi sveglio presto, la prima cosa che faccio è chiamare Azzurra, so che lei è arrabbiata con me, è anche restia a fidarsi, ma con il tempo tutto si sistemerà, tutto andrà bene...
Io voglio sentire la sua voce anche se deve maledirmi.
La chiamo, ma poco dopo parte la segreteria ha il telefono spento.
Decido di lasciarle un messaggio in segreteria.
-Buongiorno antipatica, ricordi? Era cosi che ti chiamavo al liceo...
Sei stata il mio primo pensiero Azzurra, avrei tanto voluto sentire la tua voce, anche solo per farmi maledire, ma evidentemente ancora dormi.
Sono convinto che il mio messaggio, anche se non lo ammetterai mai, ti renderà di buon umore.
Buona giornata-riattacco.
Mi reco al lavoro e un infermiera m informa che c'è stato un incidente.
-Mi aspetta una mattinata frenetica-sbuffo.
-Molinari vada a visitare la signorina che si trova al pronto soccorso, è la figlia di un mio amico, conto nella sua professionalità-mi avverte il primario.
-Subito-rispondo.
Mi reco nella saletta del pronto soccorso.
-Finalmente un dannato dottore che si occupa di me-sbuffa la ragazza.
Io resto completamente folgorato dalla sua bellezza, lunghissimi capelli castani, carnagione chiarissima e occhi azzurri, più azzurri del cielo.
-Se hai smesso di contemplarmi a me fa male la caviglia-afferma acida la ragazza.
Io prendo la sua scheda.
-Manuela Benni-affermo.
-Hai vinto dieci punti, bravo-sbuffa.
-Cosi acida di prima mattina perchè?-domando.
-Senti dottorino sei anche caruccio, ma a me fa male la caviglia e voglio che tu ti occupi di quella-mi mette con una mossa svolta il piede davanti alla faccia.
Afferro la sua caviglia.
-Cosa è successo?-domando.
-Sono una ballerina, ho preso una brutta storta-afferma.
-Facendo cosa esattamente? Devo saperne di più-le dico.
Lei afferra il mio cartellino.
-Sei un tirocinante, ecco spiegato tutto-sbuffa.
-Sono laureato, laureto con 110 e lode Manuela-affermo iniziando a toccare vari punti sulla sua caviglia.-Qui ti fa male?-domando.
Lei mi indica i punti in cui sente maggior dolore.
-Ti mando a fare delle lastre e poi l'ortopedico sceglierà se immobilizzare o meno la zona-affermo.
Lei scoppia a ridere.
-Posso sapere perchè ridi?-domando.
-Ti sei offeso?-domanda scrutandomi con quegli occhioni.
-Signorina Benni buona giornata-dico.
-Se non mi immobilizzano la parte me la offri la cena dottorino?-mi domanda sorridendo.
-Sono impegnato-detto questo mi metto a cercare un infermiera, per far si che la portino in sala raggi.

POV. CRISTIANO
Mi sveglio all'alba quella mattina, mi volto e trovo accanto a me Sophia con i suoi capelli rossi completamente arruffati...
Le carezzo la guancia, lei borbotta qualcosa di indecifrato, nemmeno lo credo che io sposerò questa donna fantastica, non credo che sia possibile che lei tra tanti abbia scelto me.
Mi alzo e decido di prepararle la colazione, ogni tanto la devo viziare.
La raggiungo con un vassoio pieno di leccornie.
-Caffè-sussurra.
-Sveglia caffeinomane-sorrido.
Lei apre i suoi occhioni e mi sorride.
-Colazione a letto? Cosa devi farti perdonare?-mi domanda ridendo.
-Nulla, voglio solo viziare la donna fantastica che presto sposerò-le bacio le labbra.
Lei si tira su e osserva il vassoio afferra il bigliettino che le avevo scritto.
''Riconoscerei le tue mani in un istante, ti vedo ad occhi chiusi e sai perchè?
Fra miliardi di persone tu ad occhi chiusi hai scelto me.''
-Ti amo Cristiano-mi sorride e cattura le mie labbra.
-Anche io-la stringo a me.
-E adesso voglio fare l'amore-sorride.
-Ma la colazione?-domando.
-La facciamo dopo-afferma togliendomi la maglia.
Io scoppio a ridere e poi la bacio ancora e ancora...
Fin quando non uniamo i nostri corpi.
Angolo autrice
Salve belle mie :)
Nuovo capitolo molto triste per Alessio e Azzurra...
Vi comunico che Manuela la ragazza che incontra Federico alla fine, diventerà un personaggio importante.
Ahhhh cosa ne pensate di Matteo con Natalia? Vi ho anche inserito un dolce momento tra Cristiano e Sophia.
Al prosimmo capitolo mie belle
Tanti saluti piccola_Calliope
  
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