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Autore: FunnyYoungMe    15/06/2017    1 recensioni
C'è qualcosa che appesantisce il cuore di Yesung e una notte decide di mettere tutto per iscritto. Cos'è che lo angustia? Che lo allontana dal suo partner? Che non lo fa riposare la notte insieme al suo fidanzato? Kyuhyun lo scoprirà la mattina.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Kyuhyun, Yesung
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sono le due di notte e gli unici rumori che si sentono provenire da fuori la finestra della mia stanza sono quelli prodotti dalle auto solitarie in giro per le strade semi deserte.

Sorrido lievemente, trattenendo uno sbadiglio. Non voglio dormire e perdermi questa scena.

Davanti a me, sul letto matrimoniale, giace la persona che mi ha cambiato la vita dieci anni fa quando, appena cominciato il primo anno di università, siamo diventati compagni di stanza. Chiamatelo fato o come volete; per me, è stato un dono.

Prima di andarmene di casa, dichiarai ai miei genitori che il loro unico figlio maschio era gay. Dire che non ne furono estasiati è riduttivo; mi maledissero, si incolparono per avermi cresciuto così, e dopo uno schiaffo forte di mio padre, mi scacciarono di casa. Senza un familiare dal quale andare, cercai aiuto nel mio migliore amico, Youngwoon, che prontamente accettò, accogliendomi in casa sua e aiutandomi a trovare un lavoro part-time.

Grazie al mio duro lavoro e all'aiuto di Kangin, come voleva essere chiamato, riuscii a pagarmi i miei studi e cominciare una nuova vita, nella quale io ero Kim Yesung, non Jongwoon come mi avevano chiamato fino ad allora.

Quando entrai nella stanza del dormitorio dell'università, mi trovai faccia a faccia con un ragazzo proveniente da una famiglia benestante, dal carattere timido con gli estranei, ma che in realtà nascondeva un diavolo una volta superata la diffidenza.

Non andammo d'accordo subito. Lui era troppo pigro, giocava troppo e pure ad orari allucinanti, beveva come una spugna e per di più, non doveva lavorare per mantenersi. Insomma, era il mio opposto.

Ma dopo qualche mese, scoprimmo che ad entrambi piaceva cantare, avevamo gli stessi gusti in fatto di musica ed eravamo bravissimi negli studi. Non ci volle molto per capire che eravamo tutti e due attratti dal nostro sesso. E che soprattutto, c'era una certa chimica tra noi.

Dopo un anno esatto dal nostro incontro, compivamo sei mesi insieme ed eravamo la coppia più desiderata ed odiata allo stesso tempo.

La nostra relazione non è sempre stata rosa e fiori. Il nostro più grande problema e fonte di litigi era la nostra gelosia e possessività. Sono innumerevoli le volte che ho dovuto minacciare chiunque si avvicinasse a lui perché era mio - sono sicuro lui abbia fatto lo stesso con me, ma non me l'ha mai rivelato, a differenza mia -.

Appena finiti gli studi, dopo un periodo in cui lui tornò dai suoi genitori e io da Kangin mentre cercavamo lavoro, litigammo perché eravamo spaventati che saremmo finiti lì, che non ci sarebbe più stato un “noi”. Ma non fu così, anzi. Dopo tre mesi in cui continuavamo a litigare, entrambi trovammo lavoro e, su insistenza di Kangin che voleva la mia felicità, andammo a vivere insieme.

Ormai è da cinque anni che viviamo in una casa nostra e nonostante le nostre divergenze su questioni pratiche - chi pulisce la casa, chi si occupa dei vestiti, chi cucina -, siamo felici.

O almeno lo ero io prima che mi venisse data quella notizia, che mi ha spezzato il cuore.

Non riesco più a guardarlo negli occhi senza che mi venga voglia di piangere. Come farò? Come farà lui a vivere? Non credo se ne sia ancora accorto, di come mi stia sentendo, e se l'ha fatto, non vuole pressarmi, aspettando che sia io a dirgli cosa ho.

Prima che si addormentasse poco fa, dopo aver fatto l'amore, ero stato sul punto di dirglielo, ma lui mi aveva guardato con gli occhi pieni di amore e io… non ho avuto il cuore di farlo. Ed è per questo che sono sveglio ora, perché sto scrivendo una lettera in cui gli spiegherò tutto, così sono sicuro che la leggerà.

Appoggio la penna sul foglio in cui si vedono solo ghirigori neri e mi porto la mano sulla guancia, osservando la figura della mia metà che dorme pacifica sul letto.

Il suo respiro è lento e regolare, le goti leggermente arrossate mentre un quasi inudibile mormorio esce dalle sue labbra. I raggi lunari entrano dalla finestra aperta, accarezzando la sua pelle e facendola sembrare più pallida di quello che è in realtà. Lui è la mia creatura eterea, il mio angelo. Così calmo, così felice… e io rovinerò tutto.

Mi asciugo una lacrima e soffoco un singulto, timoroso che al minimo rumore si svegli e cominci a farmi domande alle quali non riuscirei a rispondere.

Riprendo a scrivere senza ulteriori indugi e pause, con le lacrime che cadono e vengono assorbite dal foglio.

 


Appoggio per l'ultima volta la penna sul foglio piegato in quattro prima di alzarmi e avvicinarmi a lui.

Dorme ancora indisturbato - d'altronde ci ho messo solo un'oretta per scrivere - e vorrei solamente sdraiarmi accanto a lui, dimenticandomi di tutto e lasciando che il tempo scorra, lasciandomi in balia del suo andazzo con il mio fidanzato al mio fianco.

Prima di cambiare idea e cedere a questo desiderio, gli poso un bacio sulle labbra, sulle guance e sulla fronte, mormorando ogni volta un “ti amo”.

Con il cuore appesantito dal rimorso, prendo la borsa piena di vestiti che mi sono preparato in questi giorni ed esco di casa.

“Addio… Ti amo”, mormoro contro la porta prima di allontanarmi.

 


“Mmmm”, biascico stendendo un braccio accanto a me, in cerca del corpo del mio Yeye.

Non sentendo nulla, ma soltanto l'altra metà del letto fredda e vuota, comincio ad annusare profondamente nell'aria, in cerca di un qualche profumo che indichi che si trova in cucina, ma anche in questo caso non colgo nulla.

Spalanco gli occhi e guardo la sveglia. Forse è tardi e lui è già uscito per andare a lavoro, ma l'ora mi smentisce, segnalandomi che sono solo le sette e mezzo del mattino.

Mi alzo di scatto dal letto, cercando il mio cellulare, sperando che mi abbia scritto un messaggio, ma non lo trovo sul comodino. Mi guardo intorno e noto un foglio piegato sulla mensola del camino della nostra stanza.

Prendo in mano il pezzo di carta e lo spiego, incuriosito dal fatto che mi abbia lasciato un biglietto, cosa che non faceva da anni.


Tesoro,


Mi dispiace non essere lì adesso con te, appena sveglio. Mi immagino il tuo sguardo perso e più confuso via via che vai avanti con la lettura, mentre passi una mano tra i tuoi capelli scompigliati.

Perdonami per essere talmente codardo da non averti mai detto nulla prima né di dirtelo ora faccia a faccia. Non sai quanto desideri abbracciarti e sostenerti, ma non mi è possibile.

Qualche mese fa, per l'esattezza il giorno prima del nostro anniversario, sono andato in ospedale a ritirare i risultati degli esami che abbiamo fatto insieme. Il dottore mi ha fermato e ha voluto parlarmi; a quanto pare, quello che aveva da dirmi non era nulla di piacevole. Ed infatti…

Mi è stato diagnosticato un tumore al cervello e sfortunatamente… è maligno. Ho cominciato subito il trattamento, ma non c'era molto che potesse fare.

Scusami se in questo periodo spesso ero stanco, ti mandavo fuori di testa con il mio comportamento… Adesso preferirei non essermi mai lamentato ed esserti sempre stato vicino.

Ho deciso di andare a continuare le mie cure in ospedale, ma non qui a Seoul… Vado all'estero e non voglio che tu mi segua. Il mio cuore si spezza a dirti queste cose, ma è per il tuo bene. Non voglio essere un peso per te, soprattutto sapendo che non c'è più molto da fare. 

Se il mio destino è stare con te, tornerò e voglio trovarti ad aspettarmi. Scusa per questo pensiero egoistico, ma sai che sono così con ciò che più desidero al mondo.

Se invece non… Be’, hai capito, no? Voglio che tu vada dai miei genitori e dica loro che non li odio, anzi, che li amo e che non ho mai smesso di pensare a loro. A Kangin ringrazialo dal profondo del mio cuore perché, se non fosse stato per lui, non avrei continuato con la mia vita e non ti avrei conosciuto, l'unica gioia della mia vita.

A te vorrei dire tante cose, ma sai tutto di me, e sai anche cosa provo. Sei stato la miglior cosa che mi sia potuta accadere. Non sai quanto tu mi abbia cambiato la vita. Mi hai sempre sostenuto, non mi hai mai lasciato da solo e mi hai dato l'amore che mi era stato negato dai miei genitori. Ti sono immensamente grato.

Vorrei dirti un'ultima cosa. Io ti amo, Cho Kyuhyun, e sappi che mi sono sempre considerato Cho Yesung.

Addio, KyuKyu
 

E sì, finisce così... In realtà avevo una scena da aggiungere, ma era parecchio scontata e mi è stato detto che è meglio lasciarla così. Finale aperto, scegliete voi come preferite finisca. Magari, scrivetemelo nei commenti, così forse qualcun@ indovina il mio finale ;)
   
 
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