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Autore: piccola_Calliope    15/06/2017    2 recensioni
La Bella e la Bestia è la mia favola preferita e questa storia è una mia personale rivisitazione, dove non c'è una fata, un sacrilegio o una rosa magica.
Ma c'è un ragazzo, prepotente, volgarotto, con una storia particolare dietro e una lei...
Una lei che inconsapevolmente gli insegnerà ad amare.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Due matti non fanno uno sano, alle volte però sono bravi a tenersi la mano
Coez - Chiama Me

Elettricità
POV. RICCARDO
Non so nemmeno perchè ho raggiunto Fiamma, non so perchè mi sono seduto accanto a lei, non so perchè io non riesco a starle lontano! Proprio non riesco a capirlo, Fiamma per me non è nessuno!
Fiamma apre la porta della classe entra e io dietro di lei...
-Ho fatto l'appello da più di cinque minuti, posso sapere dove eravate?-ci domanda la professoressa di letteratura.
-Mi scusi professoressa, io ero al bagno, non mi sento molto bene-risponde Fiamma, tornando al suo posto.
-Lei Gucci?-mi chiede.
-Mi facevo i cazzi miei-le sorrido, a causa sua sono stato umiliato ieri, con lei mi comporterò sempre peggio.
-Gucci non inizi cosi la prego, volevo scusarmi per l'accaduto ieri-mi dice.
-Accetto le scuse, ma sappia che non leggerò mai più!-affermo.
-Iniziamo la lezione-la professoressa mi sorride.
Secondo lei basta un sorriso e delle scuse per tenermi buono? Non ha capito nulla purtroppo.
Io invece di uscire il libro e seguire come fanno tutti, prendo il mio cellulare e inizio a giocare ad uno sciocchissimo gioco di bolle, con la suoneria, pronto a disturbare tutti.
-Gucci potrebbe posare il telefono?-domanda la professoressa con fin troppa cortesia, si vede che vuole tenermi buono.
-La lezione mi annoia-le sorrido.
-Dai Riccardo-sussurra Andrea accanto a me.
-Ma cosa vuoi che capisca?-sbotta Fiamma.
Io la fulmino con lo sguardo, odio i suoi giudizi sparati a zero su di me.
-Ragazzi vi prego, cerchiamo di avere una serena lezione-interviene la professoressa.
-Professoressa ma come? La nostra classe non dico che era una dei migliori dell'istituto, ma tutti seguivamo, andavamo discretamente bene, da quando Gucci è qui, questo non è più possibile-Fiamma è furiosa.
-Povera secchiona-rido di gusto.
-Sei un idiota! E ti disprezzo, ti disprezzo con tutto il cuore Riccardo!-Fiamma proietta i suoi occhi nei miei e sento le sue parole investirmi, è come se mi schiaffeggiasse.
-Fiamma calmati ti prego-la ammonisce l'insegnante.
-Posso andare in bagno?-domanda.
-Va bene va' pure-la professoressa le sorride.
Lei è rossa in viso, nervosa, io le faccio letteralmente perdere la pazienza.
-Carlotta va' con lei-la professoressa richiama Carlotta.
Che si alza regalandomi uno sguardo truce.
-Gucci possiamo iniziare?-mi domanda.
Io poso il telefono e poggio il libro sul banco.
-Fiamma non lo merita-mi dice Andrea.
-Cosa non merita?-domando.
-Che tu la tratti cosi-dice.
-Io tratto tutti cosi-dico io.
-Sbagli-afferma.
-Non voglio amici, quindi fatti i cazzi tuoi-lo fulmino, odio chi vuole intromettersi, già la sua amichetta mi ha stufato abbastanza.
-Professoressa posso sedermi al primo banco visto che è libero?-domanda Andrea.
-Per qualche motivo?-domanda la prof.
-Gucci non mi fa seguire-dice.
-L'avevo capito subito che eri un coglione-trattengo le risate.
-Il coglione tra i due sei tu-mi dà una pacca sulla spalla e va a sistemarsi al primo banco.
Io intanto mi metto ad elaborare la mia vendetta per la dolce Fiamma.

POV. FIAMMA
Apro la porta del bagno letteralmente furiosa, quel ragazzo è odioso, facilmente detestabile.
-Hey-Carlotta entra appresso a me.
-Lo detesto-sbotto.
-Non devi considerarlo Fiamma-ripete per la millesima volta Carlotta.
-Sempre a ripetere la stessa cosa? Si ok-sbuffo.
-Ha un cattiva influenza su di te-afferma.
-Lotta che sei venuta a fare qui?-domando acida, sono troppo nervosa, non posso sentire anche lei adesso.
-Voglio che ti tranquillizzi-mi dice.
-Fammi sbollire qualche minuto da sola-affermo.
-Ma cosa devi sbollire?-domanda.
-Cosa devo sbollire?-domando alzando notevolmente la voce.-Devo sbollire l'esistenza di Riccardo Gucci!-stringo i pugni nervosa.
-Noi altri riusciamo a sopportarlo, tu perchè no?-mi chiede.
-Lotta cosi non riesco di certo a sbollire-dico.
-Fiamma tu devi stare lontana da lui e considerarlo il meno possibile-mi dice ancora.
-Lotta sono stanca di sentire questa storia, potrò anche cavarmela da sola no?-domando.
-Non puoi salvare lui-mi dice.
-Salvarlo da cosa?-chiedo ridendo.
-Per una stranissima ragione sei attratta da lui, ma lui non fa per te...Fiamma interessarsi ad uno come lui è come correre con una Ferrari contro un muro, rischi di farti davvero male-mi dice carezzandomi una spalla.
-Io non...-mi interrompe.
-Ti arrabbi troppo per farmi davvero credere che non ti importi nulla-dice, in effetti lei mi conosce bene e io forse mi ostino a credere che non mi interessi, la realtà dei fatti è che Riccardo Gucci mi attrae per una stranissima ragione si.
-Starò attenta-le sorrido, per rassicurarla.
-Quindi adesso torniamo in classe e non cagarlo ti prego-quasi mi supplica la mia migliore amica.
-Ok-le sorrido di nuovo.
Torniamo in classe e noto che Andrea l'ha lasciato solo nel banco.
Gli do un pizzicotto sulla spalla.
-Che è successo?-domando ad Andrea.
-Nulla-mi sorride.
-Ti sei calmata?-mi sussurra Riccardo al orecchio.
Io scaccio il suo viso via come si fa con una mosca e mi metto a prendere appunti.
-Brava tesoro-Carlotta mi fa l'occhiolino.
Seguo quella lezione tesa come una corda di violino...
Non vedo l'ora che arrivi la ricreazione per scendere in cortile e prendere un po' d'aria.
-Che ne dici se stasera dormi da me?-mi domanda Carlotta.
-Oggi torna Gianmarco-le dico.
-Tuo fratello?-domanda.
-E chi sennò?-le sorrido.
Si ho un fratello,un affascinante geometra 35enne sposato con Eloisa, loro da due anni vivono a Torino, ma finalmente mio fratello ha ottenuto il trasferimento e torna a casa, mi fa piacere averlo di nuovo intorno, io e mio fratello per lo più litighiamo sarà la grande differenza d'età, ma ci vogliamo molto bene, lui certe volte è anche più protettivo di mio padre e sono felice di potermi confrontare anche con lui, mi era mancato in quei due anni.
Finalmente suona la campanella della ricreazione.
-Dio non vedevo l'ora-esclamo.
-Ci facciamo un giro in cortile?-domanda Andrea sorridendo.
-Se ci sei tu io non vengo-sbuffa Carlotta.
-Ma smettila-Andrea la spintona e vedo le guance della mia migliore amica tingersi di rosso, quei due non me l'hanno mai raccontata giusta.
-Andiamo su-sorrido ad entrambi e finalmente ci dirigiamo fuori dalla classe.
L'odioso Gucci resta al suo banco seduto.

POV. RICCARDO
Aspetto che tutti escano dalla classe per mettere in atto la mia vendetta, afferro i quaderni di Fiamma e in ogni pagina lascio una dolce dedica, si quella ragazzina impertinente avrà davvero una dolce sorpresa.
Prima che la ricreazione si concluda scendo anche io in cortile, ho un assoluto bisogno di una sigaretta si avvicina a me Lorena, quella che ha rubato il ragazzo a Fiamma.
-La signorina Fiamma non ti sta molto simpatica-mi sorride.
-Nemmeno a te immagino-ricambio il suo sorriso.
-Si è sempre sentita un gradino sopra gli altri, la tollerano solo quegli idioti dei suoi amici-mi dice.
-Tu le hai fregato il ragazzo-affermo.
-Non ho fregato nulla Joseph ha capito chi era il meglio tra le due-sorride soddisfatta.
-Tu non ti senti un gradino sopra gli altri?-domando.
-Dipende chi ho di fronte-mi carezza il petto.
-Joseph sarebbe felice?-le domando osservando le sue mani.
-Sei intrigante, non capisco perchè Fiamma si ostini a trattarti male-dice.
-L'hai detto tu, lei si sente superiore-affermo.
Lei scoppia a ridere.
Lorena è davvero una bella ragazza, la classica bionda, dal bel sorriso e dal bel culo che sa d'essere attraente.
-Fiamma non ha mai capito nulla di uomini-sorride.
-Sarà-getto il mozzone per terra.-Ci vediamo in classe-metto le sue mani apposto.
-Ti freni perchè ho un ragazzo?-mi chiede.
Questa volta sono io a scoppiare a ridere.
-Secondo te mi freno perchè hai un ragazzo? Non mi frega nulla del tuo Joseph, Lorena quando vuoi-le faccio l'occhiolino, lei sorride e io torno in classe.
Non posso mica perdermi lo spettacolo, Fiamma che darà di matto.
Entrato in classe trovo Fiamma che scherza con Carlotta, quasi quasi mi dispiace farla innervosire, ma poi penso a quel suo ti disprezzo e qualsiasi senso di colpa sparisce.
-Andrea torna seduto accanto a me dai, non rompo più-dico.
-Siamo sicuri?-domanda il biondo.
-Sicuri-sorrido e mentre lo faccio guardo Fiamma.
Lei si indispone e si gira.
-Che faccia tosta-borbotta Carlotta.
-Carlotta qualcosa non va?-domando.
-Se hai sentito non hai bisogno che io ripeta-afferma acida.
Io rido di gusto.
-Che diavolo avrà da ridere-questa volta è Fiamma che borbotta.
Entra la professoressa di matematica.
-Gucci finalmente ho l'onore di vederla a lezione anche dopo la ricreazione-afferma.
-Non vedevo l'ora di seguire la sua lezione oggi-sorrido.
-Ci credo ben poco-afferma lei.
Questa donna è l'unica professoressa che ho conosciuto, che mi ha suscitato un minimo di simpatia, schietta e diretta, non come quella di letteratura, quella è una falsa.
-Qualche problema con gli esercizi?-domanda aprendo il registro.
-Si prof ho ho avuto qualche problema in uno-dice Fiamma.
-Portami il quaderno su-dice la prof.
Io sorrido di gusto.
Fiamma afferra il quaderno e si dirige verso la cattedra.
-Ma cosa hai tanto da sorridere?-mi domanda Andrea.
-No niente-affermo.
Fiamma apre il quaderno e sbianca.
-Fiamma ma che significa?-domanda l'insegnante incredula.
-Io non ho fatto nulla-a Fiamma esce una vocetta stridula, dovuta di sicuro al nervosismo.
-Io controllerei anche il quaderno di letteratura-sorrido a Fiamma.
-Sei stato tu!-mi fulmina.
Torna verso il banco afferrando il quaderno rosso di letteratura e aprendolo.
-Tu sei...-sbatte un pugno sul mio banco.
Io mi sollevo e fronteggio il suo sguardo.
-Sono? Esprimiti-le sorrido.
-Fiamma ti prego calmati-interviene l'insegnante.
-Sei un coglione-mi spintona.
Io afferro le sue mani e le blocco.
-Non toccarmi ragazzina-la fulmino.
-Ma chi ti credi d'essere? Chi sei eh?-Fiamma alza notevolmente la voce.
-Ragazzi-l'insegnante ci ammonisce.
-Arrivi qui e vuoi comandare? Ma chi sei eh? Chi pensi d'essere ? Non vali niente Riccardo Gucci! Niente!-Fiamma ha gli occhi iniettati di rabbia.
-Ti sbatterei contro il muro te lo giuro!-le urlo contro.
-Dai smettetela-si mette in mezzo Andrea.
-Si picchia una donna! Ti fa onore Riccardo Gucci! Mostra ulteriormente che schifo sei-continua a urlare.
Io spingo Andrea e le sono di fronte.
-Non devi provocarmi-dico ad un centimetro del suo volto.
-Fuori entrambi ora!-urla la professoressa.
-Professoressa-Fiamma la chiama con tono supplichevole.
-Fiamma hai esagerato anche tu! Fuori-ci indica la porta.
Fiamma mi spinge ed esce prima di me dalla classe.
-Domani voglio che suo padre venga qui Gucci!-mi ammonisce la professoressa prima che io mi chiuda la porta alle spalle.

POV. FIAMMA
Non do nemmeno il tempo di uscire a Riccardo che riprendo a spintonarlo!
-Sei un coglione Riccardo, un coglione!-sono furiosa.
Ha preso i miei quaderni e in ogni pagina ha scritto ''Sei una stronza''.
Non ha saltato nemmeno una pagina.
-Non devi toccarmi-mi blocca nuovamente le mani.
-Non devi toccarmi, non devi parlarmi, non devi giudicarmi, cosa si può fare con te? Cosa? Non posso nemmeno ignorarti perchè tu non ti fai ignorare-urlo esasperata. Tre giorni,era tre giorni che conoscevo questo ragazzo e mi aveva già esasperato.
Lui mi lascia i polsi e si siede su un gradino.
-Perchè adesso non rispondi eh?-domando.
-Sei solo una ragazzina-sbuffa.
Io mi avvicino e lo tiro dalla maglia.
-Tu invece chi sei?-domando.
-Un caso perso-sorride amareggiato.
In questo secondo ho appena capito cosa mi attrae paurosamente di Riccardo Gucci, questo! Questo suo credere di non meritare nulla, di non meritare amore...E' come un cucciolo ferito che ha paura di stare male ancora e allora usa gli artigli.
-Perchè fai cosi?Perchè non ti fai avvicinare? Non tutti vogliono farti del male-dico.
Lui mi guarda interdetto.
-Vuoi forse capirmi tu? Non faccio per te-sorride.
-Perchè non provi?-chiedo.
-A fare cosa? A fidarmi degli altri? No grazie sto bene cosi-afferma.
-Tra me e te sarà sempre cosi?-domando.
Lo vedo riflettere qualche istante.
-Tendenzialmente mi stai terribilmente sul cazzo, ti trovo viziata e antipatica...Però...Niente lascia perdere-scende le scale e mi lascia lì interdetta.
Cos'era quel però? Cos'è il però?
Mi siedo io sul gradino in cui pochi minuti fa c'era lui.
Due secondi dopo mi raggiunge Andrea e si siede accanto a me.
-Che è successo? Dov'è?-chiede.
-E' andato in cortile credo-rispondo.
-Che pensi?-mi domanda Andrea.
Io sbuffo.
Mi volto verso Andrea e mi sorride.
-Ti piace parecchio secondo me-afferma.
-E tu sorridi?-chiedo.
-Si perchè secondo me tu piaci a lui-dice con noncuranza.
-Ma come fino a stamattina dovevo stargli lontano e bla bla...-dico.
-Non ti ho detto mica che puoi avvicinarti, però c'è qualcosa tra di voi...
Elettricità-afferma.
-Andrea che cazzate dici-alzo gli occhi al cielo.
-Sul nostro banco ha scritto il tuo nome Fiamma-dice.
-Cosa?-domando sorpresa.
-Ti ha pensato se l'ha scritto non credi?-chiede sorridendo il mio migliore amico.
-Andrea dai smettila-sbuffo.
-Riccardo è un gran casino ma tu non sei da meno eh-afferma ridendo.
-Pure ridi?-gli do un pugnetto sulla spalla.
-Io penso che con due casini cosi c'è da ridere-continua a ridere.
-Che mi nascondete tu e Carlotta?-chiedo all'improvviso.
Andrea smette di ridere e si immobilizza.
-Devo tornare in classe-si rialza.
Io afferro la sua mano.
-Andrea io devo sapere-proietto i miei occhi nei suoi.
-Non pensi che Gucci con immensa dedizione si sia messo a scrivere che sei stronza nei tuoi quaderni?-riprende a ridere.
-Fai come Carlotta, cambi discorso, non sono sciocca-dico.
-Lascia perdere ti prego-mi carezza la guancia.
-Perchè non posso saperlo?-domando.
-Abbracciami e basta-Andrea mi attira verso il suo corpo.
-Ti voglio bene-lo stringo forte forte a me.
-Che scenetta disgustosa-sento la fastidiosa voce di Gucci dietro di noi.
-E io che credevo che fossi morto-sbuffo.
-Ammettilo non vorresti vedermi morto-sorride...Di nuovo quel sorriso diverso da tutti gli altri, quel sorriso più luminoso, più allegro, meno falso.-Ti sei imbambolata?-mi schiocca le dita davanti agli occhi.
-Pagherai caro quello che hai fatto oggi-sorrido malefica.
Lui si avvicina di nuovo al mio viso...
Questa cosa mi manda letteralmente fuori testa, è cosi imponente rispetto a me e il suo profumo mi investe le narici e non mi fa respirare.
-Non vedo l'ora-afferma sollevando un sopracciglio con fare malizioso.
-Amico stai giocando con il fuoco-afferma ridendo Andrea.
-Lo so-Riccardo sorride malizioso.-Come mi hai chiamato?-domanda due secondi dopo sorpreso ad Andrea.
-Non dovevo?-domanda Andrea.
-Noi bhe noi non siamo amici-Riccardo è in imbarazzo.
Io scoppio a ridere.
-Perchè ridi strega?-domanda.
-Sei in imbarazzo-dico.
-Vado al bagno-sbuffa e si allontana di nuovo da noi.
-Stai sorridendo-mi informa Andrea.
-Guarda che io lo odio-sbuffo.
-E sei cosi simile a lui-sorride.
-Ti do un cazzotto-alzo il pugno.
-Vedi? Mi sei sembrata Riccardo Gucci-ride di gusto.

POV. RICCARDO
Cosa si prova ad essere abbracciati in quel modo? Ad essere stretti a qualcuno?
Sono tornato dal cortile dopo l'ennesima sigaretta della giornata e ho trovato Andrea stretto a Fiamma.
Nessuno ha voluto mai abbracciarmi in quel modo oltre mia madre e mia sorella, cosa si prova ad avere amici? Ad avere una ragazza che voglia starti accanto?
Sono cose che vedo cosi improbabili per me.
Domani mio padre verrà a scuola sarà di nuovo deluso da me e mi urlerà contro le peggio cose, come spesso capita...
Mio padre non ha mai provato a fare il padre tenero, presente e questa cosa mi pesa cosi tanto, mi peserà per sempre.
E' colpa sua, è colpa sua se ho paura.
Si lo ammetto io ho paura degli altri.
Ho paura di legarmi a loro e vederli andare via, vederli cambiare, vederli guardarmi con occhi diversi.
E Fiamma mi fa innervosire, perchè lei cerca di capirmi, lo vedo, vedo come mi scruta, come sta attenta alle mie espressioni...Lei vuole capirmi, ma io sono peggio di una di quelle formule tutte ingarbugliate di fisica.
E poi non voglio che mi capisca.
Non c'è nulla da capire, non c'è nulla da trovare in me.
Sono un contenitore vuoto.
E non capisco perchè lei mi sia entrata cosi nei pensieri.
E' odiosa, ma c'è qualcosa...
Un qualcosa che non posso controllare.
Fiamma è come il fuoco...Il fuoco che ti riscalda, si ti fa paura perchè se ti avvicini troppo rischi di bruciarti ma non puoi fare a meno del suo calore.
-Non pensarci più Riccardo-mi ammonisco.
Esco dal bagno e incontro Marta.
-Ric-mi sorride.
-Piccola-le carezzo la guancia.
-Sei rimasto fino alla fine oggi-sorride felice, in effetti è vero, oggi non sono fuggito prima da scuola.
-Mi hanno buttato fuori però-scoppio a ridere.
-Però sei rimasto-Marta mi sistema il mio ciuffo ribelle.
-Marta mi abbracci?-le domando.
-Vieni qui-Marta mi sorride e apre le sue braccia.
Io mi ci fiondo dentro...

POV. FIAMMA
Mi dirigo verso il bagno quando vedo Marta parlare con il fratello, mi nascondo dietro un armadietto e li osservo.
Si lo so, non bisogna spiare...
Però non resisto.
Vedo Marta carezzare i meravigliosi capelli neri del fratello, sempre scompigliati, Riccardo è proprio bello.
-Marta mi abbracci?-domanda Riccardo con uno sguardo che non gli ho mai visto, uno sguardo tenerissimo, che mi scalda il cuore e mi spinge a sorridere.
-Vieni qui-Marta sorridendo apre le braccia.
E lui stringe la sorella con foga, come se quel' abbraccio potesse salvarlo da tutto ciò che lo affligge.
Riccardo è un abisso, nasconde cosi tanto e nasconde questo suo lato.
Come vorrei poter capirci di più.

POV. ANDREA
Torno in classe e il mio sguardo si incrocia con quello di Carlotta, conosco molto bene anche lei e leggo la sua preoccupazione.
-Stanno entrambi bene-le dico.
-Non ti ho chiesto nulla-sbuffa.
Io alzo gli occhi al cielo e mi rimetto a seguire la lezione.
Poi però decido di richiamarla.
-Che diavolo vuoi?-mi risponde acida.
-Fiamma mi ha chiesto di noi-dico.
-Noi?-domanda alzando un sopracciglio.
-Sa' che nascondiamo qualcosa-le dico.
-E tu cosa le hai detto?-chiede in ansia.
-Ho sviato il discorso-rispondo.
-Non voglio che Fiamma si crei dei film inutili, montati da un bacio dato a causa della situazione, siamo giovani,eravamo vicini, in costume, era notte è stato un errore, niente di importante-dice.
Finalmente so come lei definisce il nostro bacio.
Un errore.
Niente di importante.
Io mi sono arrovellato il cervello per notti intere e lei lo definisce cosi.
-Hai ragione è stata una cazzata-rispondo da uomo ferito.
Solo per un istante vedo balenare qualcosa negli occhi di Carlotta...Ma è solo un secondo, mi regala uno sguardo truce e riprende a copiare l'esercizio.
Carlotta mi è sempre piaciuta.
E con sempre intendo sempre...
Fin dal' asilo, ho sempre avuto una mega cotta per quella bambina dai grandi occhioni azzurri.
Però da lei ho sempre ricevuto astio...
Tranne quella notte, quella notte era tutto diverso, mentre Carlotta mi baciava la sentivo cosi mia...
Ma evidentemente mi sono solo illuso.
Io devo andare avanti e non pensare più a Carlotta lei non mi vuole.
Angolo autrice
Buonasera :) Nuovo capitolo.
Si lo so questi due sono esasperanti ahahahaha, vi giuro che in qualche modo li farò avvicinare.
Spero che la storia vi piaccia.
Ahh adesso abbiamo anche il punto di vista di Andrea per quanto riguarda il bacio; a lui Carlotta è sempre piaciuta.
Ringrazio chi ha recensito finora e ringrazio chi continuerà a farlo.
Tanti saluti piccola_Calliope
  
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