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Autore: CremeAthena    16/06/2017    1 recensioni
Dopo aver eliminato Asgore e Flowey, Frisk è riuscito a superare la barriera e presumibilmente a tornare a casa, mentre le sei anime umane raccolte dal re defunto sono scomparse. Da allora regna l'Imperatrice Undyne, che come primo provvedimento ha indetto la caccia agli umani, volendo vendicare il re e la regina uccisi da Frisk, dopo aver giurato vendetta contro questo umano. Ma da allora sono passati molti anni, l'Underground è stato militarizzato, ormai l'uomo non ne sa più nulla.
Ma se una ragazzina cadesse nuovamente nelle Rovine? Quale storia si genererebbe? Cos'è cambiato intanto nel mondo dei mostri?... Scopriamolo insieme.
Genere: Fantasy, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Chara, Nuovo personaggio, Sans, Un po' tutti, Undyne
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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~ Capitolo II-3 ~ Doubt ~


«Ti ringrazio per ieri, sei stata molto brava.» Neme si complimentò subito con l'umana che si guardava attorno incuriosita, seppur appena arrivata. La dimora di  era veramente enorme vista da fuori, ora Pleya voleva solamente sapere cosa poteva esserci in un posto così grande.
«Veramente io credo chiunque avrebbe potuto farcela... Però ti ringrazio.» Rispose la bionda, mentre osservava due statuine poste su un mobiletto poco più basso di lei. Una delle due rappresentava due figure caprine antropomorfe, entrambe abbastanza imponenti e forti. Ne riconobbe una, Toriel, ex regina dell'Underground, mentre l'altra...
«King Asgore Dreemurr, suo marito. Anche lui è stato ucciso da Frisk, se ricordi cosa ti raccontai.»
La ragazzina annuì mentalmente, per poi girarsi verso la tigre umanoide. Non si aspettava di trovarsi alle sue spalle, accanto alla tigre umanoide, un ragazzo umano poco più grande di lei, un po' imbarazzato. Neme gli diede una spintarella in avanti ridacchiando. «Ti presento Mio, lui è il "mostro travestito da umano! Avanti, avanti!» L'umano avanzò impacciato e abbassò la testa, mentre la padrona di casa andava verso la porta. «Vi lascio da soli, devo parlare con un mio amico qua fuori! Poi non scappare Pleya, devo pagarti!»
«P-piacere di conoscerti, credo... Non parlo con un umano da un po', per questo mi sento un po' a disagio.» Mio aveva i capelli neri che praticamente gli coprivano gli occhi chiari, sul suo naso portava degli occhiali ed indossava vestiti simili ai suoi, ossia un maglione verde e dei pantaloni lunghi.
«Io invece sono Pleya, il piacere è mio.» La ragazzina gli rivolse un sorriso, decisamente più sciolta di lui. 
«Prova a guardare la sua anima.»
«Uh?» Il ragazzo notò presto come ella lo stesse fissando intensamente, senza dire più nulla. Inclinò il collo, fissandola a propria volta negli occhi. Rimasero così fino a quando quella compreso. «Oh, ho capito! Vuoi vedere la mia ANIMA, no? Dovevi solo chiederlo.» Le sorrise gentilmente e fece segno di porgerle qualcosa. Sul palmo aperto comparve un cuoricino pulsante fermo immobile, di colore verde.
«Verde... Significa gentilezza. Cosa aspetti? Devi mostrare la tua!»
«Ah, sì! Ecco.» Anche la bionda gli porse la mano. Su di essa si materializzò invece un cuore di colore rosso scuro, piuttosto particolare in realtà. Entrambi gli umani lo osservarono per un po', straniti dall'ingrossamento della stessa forma di colore rosso più chiaro attorno al lato sinistro. «Uhm... Non so perchè sia così, ahah.»
«Non importa.» Rispose Mio, ridendo anche lui per sciogliere la tensione. «S-saliamo in camera mia! Ho alcuni giochi! Ti va?»
La bionda accettò e salì le scale, ritrovandosi in una stanzetta abbastanza ampia, arredata proprio per un ragazzino, c'era un ampio armadio a muro dove erano messi pochi vestiti e una collezione di modellini, al centro della stanza una grande scrivania completamente bianca, su cui poggiavano un computer e un paio di libri, poi c'erano anche un divano e la televisione, in un angolo della stanza, e una scatola ripiena di giocattoli, mentre il suo letto si trovava di fronte alla porta. L'umana si avvicinò alla finestra, scostando le tende verdi con la mano. «Chissà che bel panorama da qui!» In effetti poteva vedere una piccola fetta della città, ma disegnato in maniera deliziosamente pittoresca, anche se... Guardare in alto le faceva tornare in mente quella domanda. Come faceva a nevicare sotto terra? Decise di abbassare gli occhi verso il basso, notando davanti all'edificio una figura piuttosto conosciuta, anche se rivoltale di spalle, che parlava con Neme, la quale ascoltava con le braccia incrociate sotto il seno, parendo abbastanza confusa. «Sans..?»
«Pleya! Vieni a giocare con me?» La vocina del ragazzo le si rivolse all'improvviso, ma ella si girò subito sorridendo e si avvicinò, annuendo.
«Oh sì, arrivo!»


«l'umana deve essere eliminata, buddy.» Disse lo scheletrino, era un ordine, anche se pareva più star parlando con un'amica. Come sempre, dato che la sua espressione era perennemente ferma.
La tigre rispose abbassando gli occhi e muovendo appena la sua coda. «Sì, ho capito, me l'hai già detto...»
«quello sguardo lo fai quando non sei troppo sicura di te. è raro, ma lo riconosco.»
«...» Neme rimase in silenzio, abbassando la testa.
Lo scheletro nella felpa sospirò, chiudendo le orbite. Riaprendole erano completamente vuote. Era serio, era dannatamente serio. La cavità sinistra si riempì con un occhio giallo. «ti parlo da... scheletro giusto. l'anima rossa è una minaccia e basta, s-39 aveva ragione, ma con papyrus accanto non ho potuto fare nulla. portala lontana da qui e... procedi. sai già che in caso contrario andrò direttamente da alphys.»
«Quando sarà il momento giusto...» Gli occhi della tigre si illuminarono di una luce aranciastra, che andò a contrastare quella gialla dell'interlocutore, creando un'interessante miscuglio di colori quasi omogenei. «... Sans.»
«va bene, pal. noi mostri siamo diventati davvero forti, non trovi? ci siamo evoluti e presto attaccheremo l'umanità. ehehe... rivediti, hai la pelle un po' tirata. o dovrei dire tigrata? ah ah ah.»



«Non hai un po' freddo così? Dovrei avere qualcosa, se ti va!»
La bionda annuì, alzandosi in piedi. Guardò i fogli sulla scrivania, mentre Mio andava a cercare dei vestiti nell'armadio. Il ragazzo tornò con un maglioncino degli stessi colori della sua maglia, ossia righe bianche e rosse, e dei pantaloncini, che le avrebbero comunque tenuto più caldo della sua gonna corta.
«Ti ringrazio! ... ... Uhm, dovresti uscire fuori, così posso cambiarmi.»
«OH! E'-è vero!... Scusami!» Mio corse fuori tutto imbarazzato, chiudendo la porta, seguito dalle risatine della bionda. L'umana cominciò a spogliarsi, mentre davanti a lei, appoggiata proprio alla porta chiusa, si materializzava la sagoma diafana di Chara.
«Dobbiamo allontanarci, ho bisogno di farti vedere una cosa.»
«Sì, va bene, mh...» La bionda infilò il maglione, pensierosa, per poi rivolgere un sorriso alla piccoletta. «Troveremo qualcosa dopo, te lo prometto.» Chara ricambiò il sorriso, sparendo subito dopo, mentre Pleya terminava di vestirsi. Ultima cosa, la sciarpa rossa, che avvolse un poco al collo, lasciandone il resto libero al vento, sulle sue spalle.

«Io vado allora.» Communicò ella a Mio, uscendo dalla stanza.
«Tornerai a trovarmi, vero? Non esco molto spesso... Oh, questa deve essere Neme.» La tigrotta in effetti aveva appena chiuso la porta dietro di sè, notando la biondina tirò fuori dalla tasca dei suoi pantaloni un borsellino pieno di monete e glielo lanciò. Pleya lo prese al volo.
«Ti ringrazio di nuovo per ieri.» Disse ella sorridendo, l'umana ovviamente ricambiò e salutò, andandosene col ricavato.

[[ Hai ottenuto 60G ]]

Pleya tornò presto alla casa degli skelebros, trovandovi solamente il più alto, che la aspettava sulla porta col suo tipico sorrisone fin troppo puro.
«HUMAN! ANDIAMO, IO IL GRANDE PAPYRUS TI FARO' DA TUTORE PER UN PO'! NYEHEHE!!» Le porse la mano guantata e l'umana la afferrò, così cominciarono a camminare, facendo praticamente il percorso inverso per arrivare alle Rovine. «C'E' UN TELETRASPORTO PARTICOLARE, CHE HO FATTO INSTALLARE QUI PROPRIO PER AVERE UNA SCORCIATOIA! PERCHE' SAI, QUEL LABIRINTO CHE HO INVENTATO E' UN PUZZLE... TROOOPPO COMPLESSO!»
«Eh, già, è stata una faticaccia per me!» Sì, Pleya stava assecondando Papyrus, sotto il borbottare di Chara, che ovviamente poteva sentire solo lei. «... Oh, approposito di puzzle! E quel cercaparole? Non so nemmeno dove l'ho lasciato.»
«QUELLO ERA IL PUZZLE DI SANS, HUMAN. NYEHE, UN CERCAPAROLE, QUALCOSA DI ASSOLUTAMENTE FACILE!... ECCOCI! QUESTO E' IL TELETRASPORTO!» Le due figure erano andate a sud rispetto alla porta delle rovine, costeggiandole comunque, fino a raggiungere una piattaforma metallica bianca praticamente incastrata nella terra, che si confondeva nella neve. «PER UTILIZZARLO SERVE UNA FORMULA PARTICOLARE! OSSIA "PAPYRUS IL PIU' GRANDE DELLA GUARDIA REALE"! NON RICORDO BENE COME FACCIA A RICONOSCERLA, MA... CHE NE PENSI?»
Paps era fin troppo entusiasta, come poter dire di no? «Certo, è... Fantastica come parola d'ordine. Allora provo! Ci vediamo di là? Papyrus il più grande della guardia reale!»
«NO PLEYA, MA CI VEDIAMO PIU' TARDI! CIAO CIAO! RICORDA CHE FUNZIONA ANCHE IN SENSO OPPOSTO!» I due si salutarono con la mano, mentre la biondina veniva avvolta da una luce bianca.

La bionda si ritrovò in un luogo non troppo scuro, circondata da pareti viola. Sì, era all'interno delle rovine, questo era ovvio, ma dove? Avanzò di qualche insicuro passo, sbucando tra due bancarelle, dove alcuni mostri esponevano le proprie merci. Ma certo, riconobbe il luogo, erano alla piazzetta delle Rovine! Gli occhi azzurri della ragazzina si spostarono verso l'alto, andando a cercare i raggi solari che penetravano le spaccature della parete rocciosa costituente il soffitto dell'ampia stanza. Sì, era lì... «Allora, cosa devi farmi vedere?» Pleya aveva parlato nuovamente ad alta voce, dimenticandosi che Chara sentiva direttamente i suoi pensieri. Oh beh...
«Andiamo in quell'angolo, c'è bisogno di concentrazione.»
La biondina annuì e fece come dettole, praticamente uscì dalla piazza e si ritrovò al bivio che conduceva dall'altra parte al labirinto. Andò a sedersi schiena al muro, per poi guardare lo spirito, incuriosita. «Allora?»
«Voglio farti vedere un ricordo. Sono sicura che varrà più di qualsiasi parola io possa usare...» Notando che Pleya stava annuendo, la castana riprese a parlare. «Ti avverto, non sarà piacevole, ma è necessario. Come contro la Guardiana devi rilassarti e permettermi di possederti.» La ragazza chiuse gli occhi, il suo respiro rallentò, la sua anima si scoprì a quella di Chara.

[[ Le due parti dell'Anima di Chara si sono riunite;
Chara ti possiede;
Stare
insieme vi riempe di DETERMINAZIONE ]]

La figura bionda di Pleya cominciò a mutare, assumendo caratteri peculiari al corpo di Chara, ma il corpo non si mosse comunque.

Era seduta ad un tavolo ben apparecchiato, con tanto di candela, davanti a. . . Sans. Lo scheletrino era davanti a lei con il suo sorrisetto.
* hey.
* let me tell you a story.

Iniziando così, Sans raccontò di essere stato sentinella di Snowdin, come "loro" ben sapevano, che sedeva là tutto il giorno a cercare umani, annoiandosi. Ma fortunatamente là all'interno della foresta c'era una grande porta chiusa... Perfetta per fare gli scherzi del toc toc. Un giorno, improvvisamente, una donna rispose. Con lei si divertì, ricambiava i suoi scherzi, lo fecero per tanto tempo, finchè un giorno lei non gli chiese di promettere di stare dietro e proteggere l'umano che avesse superato quella porta che li separava. Lui rispose che odiava fare, ma... Accettò.
* do you get what i'm saying?
* that promise i made to her . . .
* you know what would have happened if she hadn't said anything?

Sans chiuse le orbite, rivolto verso di lei. Inquietante.
* . . . buddy.
Quando si rigirò e le riaprì... Erano vuote.

* you'd be dead where you stand.



[[ L'Anima di Chara è stata nuovamente divisa ]]

Pleya si stringeva a sè stessa, a testa bassa. Com'era possibile sentire freddo se aveva caldo, in quel maglione e con quella sciarpa.
«Capisci? E' pericoloso, nonostante quello che sembri...»
«Già, eppure io...» La biondina sbuffò, nascondendosi col volto contro la sciarpa rossa. «Non ho fatto nulla! Perchè dovrebbe uccidermi?... O perchè non lo fa?!»
«Non ne sono sicura, però te l'ho fatto vedere per una sola motivazione. Devi stare al sicuro! Lui è molto forte, e l'unico motivo per fargli abbandonare il suo intento sarebbe ucciderlo, cosa che tu non vuoi. Capisci? Sei in trappola! Forse...»
«Non lo so, ci penserò, Chara.» Pleya si tirò su, prese un bel respiro e fece qualche passo avanti verso di lei. La bambina battè le palpebre due volte, prima di venir abbracciata. O almeno la bionda ci provò, ma come sempre le passò solamente attraverso. «Ugh, sarà per la prossima volta allora. Andiamo a mangiare qualcosa da quei simpatici ragnetti! Quelle ciambelle erano buone. ~» E poi c'era quella facenda... Perchè Mio era ancora vivo?
   
 
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