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Autore: Rebelle Fleur    16/06/2017    4 recensioni
Oneshot scritta per la seconda edizione del Caryl Fanfiction Fest ! Spero vi piaccia ;)
Enjoy it !
Sono le nostre anime che forse prima di noi hanno creato un legame.
Le carezze della mente.
Credo che siano più intime di ogni altra cosa.
Perchè possedere un pensiero è molto più che possedere un corpo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Carol Peletier, Daryl Dixon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Se potessi accarezzerei il tuo viso e tutti i tuoi dolori, per lenirli.

Ti farei spuntare un paio di ali per volare via, lontano da tutto questo, anche se significherebbe andar via da me. 

Perchè tengo di più alla tua felicità che alla mia.

Vederti stare bene di nuovo, riempirebbe il mio cuore.

 Non pensare più a niente, andiamo avanti. 

Solo tu puoi scrivere la tua storia e se vorrai io sarò al tuo fianco.

Ad un tratto mi accorgo che mi stai guardando. Mi chiedo a cosa pensi, a cosa vedi in me...

Io in te vedo forza e coraggio…

Vedo qualcosa che non so definire, che va oltre tutto. 

Non è tanto quello che vedo quando guardo te, ma quello che vedo in me quando guardo te.

Un me senza rabbia, un me migliore di quello che ero. 

Nei tuoi occhi, vedo un me felice. Felice, per quanto questo mondo adesso possa permetterlo.

Con te mi sento completamente vulnerabile, ma non indifeso. 

Perchè non mi faresti mai del male ed io mai te ne farei.

Prima di te non riuscivo a sentire nulla, poi mi hai sfiorato. 

Mi hai sfiorato con la mente. 

E quando la tua mano ha toccato la mia che é cambiato tutto.

Di tutte le cose che abbia mai potuto vedere, sei l'unica che sia mai stata in grado di distruggermi e di curarmi allo stesso tempo. 

Sai che non è facile, non lo è mai stato. 

Sei andata via...lo capisco. 

Avevi bisogno di farlo. Ma ora, lasciati andare, non ergere barriere tra di noi. 

Non voglio invaderti, voglio accompagnarti. 

Non voglio obbligarti a credere, voglio convincerti a credere che c'è differenza tra il dover fare cose orribili ed essere una cattiva persona. 

Se le tue ferite bruciano, non aver paura di mostrarle con coraggio, puoi certamente essere fiera di te stessa. 

Io lo sono sempre stato.

Devi capire che a volte si ha bisogno di qualcuno.

E che amare le persone, significa correre il rischio di perderle. Ma perderle non significa che non ci siano più. 

Chi amiamo o chi abbiamo amato, è parte di ciò che siamo. 

Il tuo volto segnato dall'inferno rimane per me il più bello di tutti. 

Io non vedo le cose che hai fatto, vedo semplicemente te.

"Hey..." sussurro. Ti volti ed il tuo sguardo triste si posa sul mio.

"Daryl..." rispondi, con voce bassa. Devi aver pianto molto, lo deduco dal tono della tua voce e dalle mani che ogni tanto sono scosse da un lieve tremore. 

Mi avvicino a te di pochi passi, afferro le tue mani e tu dolcemente mi accarezzi il viso.

"Qualunque cosa sia successa, troveremo il modo di superarla, sai che...puoi sempre contare su di me..." 

"Daryl, io non posso più contare su nessuno, ormai è finita..." rispondi bruscamente.

Mi accarezzo il mento e mi volto, quasi per andarmene, ma poi sento una rabbia improvvisa che diventa sempre più imminente, pronta ad esplodere. Quella stessa rabbia che da quando se ne era andata avevo cercare di reprimere, avevo cercato di soffocare, perchè volevo solo che lei stesse bene, più di qualsiasi altra cosa. 

"Perchè?" le sussurro.

I suoi occhi mi guardano quasi stremati e mi trasmettono tutto il peso, tutto il dolore che prova.

"Perchè non è rimasto più niente di me. Posso continuare a lottare e lo farò, è inevitabile, ma non puoi chiedermi di vivere come se nulla fosse successo. Sono successe troppe cose e ne accadranno delle altre..." 

"Non devi...non devi sempre pensare a questo..." le rispondo sempre più avvilito.

"A cosa dovrei pensare?" mi chiede, quasi seccata.

Ad un certo punto siamo così vicini che sento il suo respiro che mi accarezza il viso, mi sembra quasi di sentire i nostri cuori che battono più forte...

"Dovresti pensare che c'è qualcuno su cui puoi sempre contare..." le dico, guardandola dritta negli occhi. 

"Non è rimasto più niente..! Daryl io devo andare adesso...è meglio così". Si allontana da me a passo svelto, ma prontamente la blocco. 

"Perchè continui ad evitarmi? È più semplice così?"

Non faccio in tempo a pensare, che queste parole fuoriescono in maniera del tutto prepotente e con più durezza di quanto avrei voluto.

"Daryl, io non ti evito...non l'ho mai fatto, non potrei..."

"Lo fai da mesi ormai ed io te l'ho lasciato fare..." dico più a me stesso che a lei. 

Il suo sguardo si fa più intenso, sento che potrei perdermi in lei, più di quanto possa riuscire anche solo ad immaginare.

"Non devi più andare via, non devi più sopportare tutto questo, non devi fare sempre tutto da sola". Le rivolgo queste parole e mi rendo conto che il mio tono é davvero accigliato e sento montare ancora quella rabbia. 

"Ormai...sono già morta". Ribatte, quasi con le lacrime agli occhi.

A quelle parole, un vuoto incolmabile riempie tutto, sento che l'atmosfera intorno a noi é cambiata...è quasi come se mi avesse dato un calcio diritto in faccia, mi sento come anestetizzato...sento un dolore così forte, che senza nemmeno un minimo di controllo, sbotto tutto d'un fiato: "Tu non sei morta! Sei proprio qui, davanti a me! Devi smetterla... tu non sei sola, tu hai noi... hai me! E se questo non conta, pensa a tutto quello che ti ha portato fin qui, perchè è stato quello che abbiamo perso che ci ha resi quello che siamo, che ci ha fatto andare avanti".

Lei continua a fissarmi intensamente, senza dire una parola. 

Poi improvvisamente, ribadisce: "Non voglio più perdere nessuno...non voglio pensare che un giorno potrei doverti sotterrare con le mie mani!"

Il suo volto é pallido, nonostante le parole così forti e dure. 

"Quando accadrà, sarò felice di sapere che me ne sono andato, ma che tu sei ancora qui a combattere e a vivere".

"Ma io...io non riuscirei più ad andare avanti". Risponde, adesso in modo più pacato.

Mentre mi dice queste parole, posa il suo sguardo su di me, quasi come una carezza i suoi occhi viaggiano nei miei e si perdono in quel momento.

"Non ti permetterò ancora di farti del male". Rispondo con tono deciso.

Mi avvicino ancora di più a lei, i nostri nasi si sfiorano, riesco a percepire che nonostante tutto, lei capisca perfettamente, ci conosciamo talmente bene che parliamo tacendo. Le nostre fronti si posano l'una contro l'altra... 

Tiro un sospiro quasi di sollievo e sento la tua rabbia svanire.

Daryl...

Teniamoci così stretti l'uno all'altra e tutto avrà di nuovo senso.

Teniamoci nei pensieri, affinché niente possa mai dividerci.

Teniamoci negli abbracci, nelle carezze che la mia mente ti dona ogni volta che incrocio il tuo sguardo, ogni volta che avrei voluto...

Sono le nostre anime che forse prima di noi hanno creato un legame.

Le carezze della mente.

Credo che siano più intime di ogni altra cosa.

Perchè possedere un pensiero è molto più che possedere un corpo.

Non ti farò promesse, non ne sono in grado. Ma lasciami dire che lontano nel tempo, ricorderò l'attimo esatto in cui mi hai sfiorato e mi hai portato via, al di là dei miei limiti e delle mie debolezze. Oltre la violenza di questo mondo.

Non credevo di meritare te.

Nel bel mezzo del caos... Nelle notti d'angoscia in cui ho perso piccoli pezzi di me... Tu li hai rimessi insieme. Col tuo silenzio e con la tua pazienza.

Hai aspettato, riservandomi sempre un posto in cui poter tornare...

Hai aspettato che io fossi pronta ad entrare in quella stanza...

Hai aspettato, sopportando, forse più di quanto io avrei potuto.

Ora, sono entrata in questa stanza. 

È una stanza ancora spoglia con delle pareti bianche, senza finestre, nè porte.

Perchè insieme la dipingeremo, costruiremo porte, apriremo le finestre.

Siamo sospesi tra le infinite carezze dell'anima.

Uno di fronte all'altra, ci teniamo per mano.

 Ed io non ho assolutamente intenzione di mollare la presa.

   
 
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