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Autore: vanessie    16/06/2017    3 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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FOLLOWING A STAR

 

Capitolo 64

“Basta con i segreti”

 

 

POV Kevin

Ero a casa buttato sul letto ad ascoltare la musica dal mio IPhone con le cuffiette nelle orecchie. Stavo pensando a quanto ero stato stupido con Evelyn due giorni prima. Non solo le avevo rivelato di essere un mezzosangue, cosa che già di per sé poteva scioccarla, ma avevo decisamente spinto troppo il piede sull’acceleratore, mostrandole concretamente cosa fossi in grado di fare con i miei poteri. Era logico che una ragazza umana non la prendesse bene, ma per me la straordinarietà della mia natura era una cosa normale, visto che ero nato e cresciuto in un ambiente in cui non venivo considerato strano. Sbuffai, non volevo rovinare la nostra amicizia e quel piccolo sentimento che stava sbocciando tra noi. “Idiota, sei proprio un idiota” sussurrai a me stesso. Avevo bisogno di vederla, di chiarire, di dirle che non era mia intenzione spaventarla. Le scrissi un messaggio, da cui poi scaturì una conversazione.

 

K: Ciao, avevo voglia di sentirti…mi dispiace per l’altro giorno, non volevo impaurirti!

E: Ciao, ho tanta voglia di parlarti anch’io…

K: Potrei dire qualsiasi cosa a mia discolpa, ma il punto è che sono stato troppo affrettato e la mia voglia di farti scoprire tutto di me, è stata solo una pessima idea

E: Non devi essere tanto duro con te stesso, non ce l’ho con te, anzi…sono stata in pensiero per te, mi sei mancato!

K: Anche tu :D ti va di parlarci di persona?

E: Ok, quando?

K: Uhm…oggi pomeriggio? Forse sono presuntuoso a pensare che una ragazza non abbia già impegni il sabato pomeriggio, ma ci provo ugualmente

E: ;) Oggi va bene, verso le 15.30?

K: Perfetto, passo a prenderti?

E: Va bene :) a dopo!

 

Wow, voleva comunque vedermi ed io ne ero felice. Mancavano solo due ore all’appuntamento e già mi sentivo agitato, volevo scusarmi, volevo dirle tantissime cose, tanto da cominciare a impostarmi in testa un discorso. Ma no…in fondo la spontaneità del momento sarebbe stata migliore. Mi vestii con jeans chiari e maglia a maniche lunghe nera. Indossai le scarpe e un giubbotto di pelle nera, poi andai a salutare i miei zii. “Esco, ci vediamo più tardi” dissi “Ma torni a cena?” domandò Valerie “Non lo so…penso di sì, se cambio idea ti chiamo” la rassicurai “Buon divertimento Kevin” affermò Ethan. Uscii prendendo l’auto e mi diressi a casa di Evelyn. Avevo portato la mia chiavetta usb in cui avevo caricato delle canzoni carine da ascoltare dallo stereo della macchina. Ne cantai qualcuna mentre guidavo. Parcheggiai di fronte alla sua casa e scesi. Percorsi il vialetto che conduceva alla porta e bussai. “Ciao Kevin” “Salve signora Bàn” risposi a sua mamma “Evelyn arriva subito, è al telefono con la sua amica Thea. Vuoi entrare?” “Ehm…va bene” risposi. Mi fece accomodare in salotto “Ma che bel giubbotto di pelle!” esclamò toccandomi sul braccio “Me l’hanno regalato i miei genitori per il compleanno” spiegai “Molto bello, sembra tagliato su di te” disse sorridendo “Grazie” risposi. Evelyn ci raggiunse in fretta “Ciao” mi salutò “Ciao” “Ok mamma, a dopo” si sollecitò a dire “Arrivederci signora Bàn” la salutai mentre lei mi trascinava fuori. “Quanta fretta!” esclamai quando camminammo verso la mia auto “Scusa, ma non mi andava che ti facesse il terzo grado” si giustificò. Salimmo a bordo e misi in moto “Dove andiamo?” mi chiese “In un posto in cui possiamo parlare” “Ok” concluse. La musica che avevo scelto le piacque, ma non poteva certo piacerle quanto a me piaceva il suo vestito bianco di maglia con le calze color carne che aveva messo. Aveva il cappotto sbottonato e una sciarpa beige che lo lasciavano intravedere. Ai piedi aveva degli stivaletti neri alla caviglia senza tacchi. Mi fermai vicino alla scogliera. In Irlanda c’erano queste enormi scogliere altissime che ti mostravano il mare a strapiombo ed erano circondate da immersi prati verdi. Quel giorno inoltre c’era il sole e volevo godermi lo spettacolo della natura insieme a lei. Scendemmo e camminammo lungo i sentieri della scogliera, respirando l’aria pulita del mare. Era caldo, Evelyn si tolse il cappotto, tenendo solo la sciarpa al collo. “Non è meravigliosa l’Irlanda?” mi domandò in tono retorico “Sì, ci vuole una foto” risposi prendendo il telefono e pensando che quel paesaggio fosse sicuramente più affascinante se lei ci si stagliava contro in primo piano.  

 

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Riposi in tasca il telefono “Ascolta io…volevo chiederti di nuovo scusa per quello che è successo. Ti ho parlato di me perché siamo amici e non volevo avere segreti, ma mostrarti il mio potere credo sia stata una mossa azzardata. Sicuramente ti ho sconvolta, già non è facile accettare ciò che sono, immagino che vedere con i tuoi occhi quanto sono diverso ti abbia…decisamente fatto male” affermai. “Come ti ho scritto nel messaggio Kevin, io…scusa se me ne sono andata in quel modo. L’ho capito che le mie idee sulla stregoneria sono errate, frutto di semplici superstizioni che mia mamma mi ha tramandato raccontandomi le sue favole. Non ho paura di te e di ciò che sei. Apprezzo tantissimo la tua sincerità nel raccontarmi tutto e non voglio che tu pensi di essere…un tipo strano” “Ho sempre pensato di essere normale a dirla tutta. Quando nasci in una famiglia in cui tutti o quasi sono vampiri, mutaforma, streghe o mezzosangue, ti convinci che quella sia la normalità. La gran parte dei miei amici americani fa parte del mio branco, quindi non mi sono mai fatto problemi ad essere ciò che sono. Ma da quando sono venuto in Irlanda sto imparando a nascondere la verità, a dire bugie e non è semplice. Non volevo mentirti, per me non sei come gli altri, volevo essere me stesso fino in fondo con te” spiegai. “Non sono scappata perché avevo paura Kevin” ammise “E perché?” “Perché…tutta quell’atmosfera intorno a noi mi aveva spinta a osservarti con occhi diversi e affascinati…” affermò. Ripensai a quel preciso istante ricordando che stavamo quasi per baciarci “Quindi…è tutto risolto tra noi?” le domandai “Certo, non racconterò mai a nessuno il tuo segreto e non ti giudicherò mai per ciò che sei” “Grazie” risposi. Ci fu un momento di silenzio, poi le diedi un abbraccio “Non farò mai più niente che possa spaventarti o sconvolgerti” sussurrai. La sentii sorridere “Quanto sei premuroso!” esclamò per rompere quel clima di serietà e buttarla in simpatia. Ci staccammo e le sorrisi “Sono un bravo ragazzo, che credi!” “Ohhhhhhhh davvero?” “Sì” dissi “E allora visto che sei così attento e affettuoso ti propongo di suggellare la nostra pace con una bella ciambella ipercalorica” “Le ragazze della tua età e con la tua linea solitamente non mangiano roba ipercalorica” la presi in giro “Ma io non sono normale. Credi di essere il solo strano dei due?” chiese ridendo “I tuoi complimenti mi riempiono sempre di felicità” risposi sarcastico.

 

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Andammo a comprare due ciambelle in un locale vicino e ci fermammo a sedere per gustarcele. Parlammo di cose molto più normali e quotidiane rispetto all’argomento soprannaturalità. Riuscii a sentirmi accettato per quello che ero, il suo atteggiamento con me non era cambiato, segno che realmente per lei ero rimasto quel Kevin che aveva conosciuto. Ero felice di averle raccontato la mia storia, di poter finalmente smettere di fingere, di mostrarmi nella mia vera natura. Camminammo nel giardino del locale ricoperto di foglie colorate ormai cadute dagli alberi, l’autunno si faceva vedere, del resto era quasi fine ottobre. “Questo secondo anno di college per ora è cominciato alla grande per me” affermò “Mi fa piacere” “Sì beh…ho tanti corsi da seguire, ma non sono più una matricola!” esclamò. “Anche il mio quarto anno va bene per adesso” risposi e poi aggiunsi “Certo, sono indietro di un anno per la mia età…quell’anno che ho perso a causa della morte di Megan mi ha fatto restare un po’ indietro, ma non importa” “Un anno non cambierà le cose, sono certa che diventerai un veterinario” mi spronò. La osservai con insistenza vedendola puntare lo sguardo in un’altra direzione. “La pianti?” mi domandò “Di fare cosa?” “Di fissarmi, mi imbarazza” affermò “Scusami” “Qualcuna delle tue numerose amichette ti ha mai detto che ti dona l’abbigliamento di pelle?” “Mmmm no, a dire il vero” risposi “Ok ti dona” “Cos’è scusa? Un complimento per caso, Miss Snob?” le chiesi per farla ridere, ma lei arrossì “No, non credo che uno come te si stupisca quando si sente dire che è carino, Mr.Stati Uniti” rispose.

 

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“A dire il vero…non mi sento dire spesso che sono carino” “Ma fammi il piacere! Te l’avranno detto almeno un centinaio di ragazze” aggiunse “Beh sentirselo dire fa piacere, ma confesso che fa uno strano effetto quando me lo dici tu!” esclamai. “Ok direi che per oggi abbiamo giocato abbastanza” disse “Giocare? Chi ti dice che io stia giocando?” la punzecchiai “Vuoi per caso provare a dimostrare che sai prendermi in giro?” “Non ti sto prendendo in giro” affermai “Shhh piantala” disse mettendomi l’indice sulla bocca. La assecondai smettendo di provare a farle capire quanto lei mi piacesse e quanto mi emozionasse sentirmi dire che mi trovava carino. “Si sta facendo buio…che palle!” disse guardandosi intorno “Ti accompagno a casa?” “Ok” rispose. Salimmo in auto e guidai fino a casa sua. Una volta arrivati mi fermai per salutarla. Mi voltai e incrociai i suoi splendidi occhi azzurri “Grazie ancora per avermi considerato lo stesso Kevin” esordii alludendo al fatto che non mi avesse considerato diversamente da quando conosceva la mia vera natura “E per avermi ascoltato oggi” aggiunsi “Mi andava di vederti” “Andava anche a me” risposi. Lei sorrise “Evelyn sono realmente contento di poter essere ciò che sono senza dovermi più nascondere almeno davanti a te” “Lo sono anch’io” “Non immagini quanta ansia avessi di capire come avresti preso la notizia della mia soprannaturalità, non era facile dire ad una ragazza umana che esiste un universo parallelo fatto di creature fantastiche” “Lo immagino” rispose. Mi voltai di nuovo verso di lei e notai una sfumatura diversa nella sua espressione facciale “Stai bene?” le domandai “Sì certo, grazie per il giro” affermò iniziando a scendere. “Evy aspetta! Sono felice di aver chiarito e spero di rivederti presto, mi sono divertito oggi” “Grazie, vale lo stesso per me. Buonanotte Kevin” “Notte” risposi. Lei scese dall’auto ed io partii, salutandola con la mano (un video dell’ultimo dialogo in auto tra Evelyn e Kevin https://www.youtube.com/watch?v=hsX5acxLnuE ).

 

NOTE:

Ciao! Dopo le rivelazioni dello scorso capitolo è giunto il momento del chiarimento. Lo sconvolgimento iniziale di Evelyn è passato, il fatto che lei sia infatuata di Kevin è stato d'aiuto nel farle accettare più rapidamente la sua diversa natura, proprio come successe a Bella con Edward! Adesso Kevin non ha davvero più segreti, le ha raccontato di Megan, del suo mondo soprannaturale...e Evelyn? Sarà già stata sincera fino in fondo? Vi lascio nuovamente il video dell’ultimo dialogo in auto tra Evelyn e Kevin https://www.youtube.com/watch?v=hsX5acxLnuE

Vi aspetto venerdì!!!!

Vanessie

   
 
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