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Autore: Alexiochan    17/06/2017    6 recensioni
Tenma Matsukaze era un ragazzino assai particolare. Poteva essere definito anche "strano" o addirittura "fuori di testa" a causa della sua indole allegra che gli impediva categoricamente di considerare i lati brutti di una qualsiasi faccenda. Perchè è molto piú facile arrendersi allo sconforto anziché cercare una via d'uscita. Per questo motivo i suoi amici e le persone che lo conoscono bene lo definiscono "coraggioso" o addirittura "intrepido". Ma come ogni persona, anche la piú solare e semplice conserva in cuor suo un segreto oscuro. E quello di Tenma Matsukaze è davvero uno fra i piú terribili.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Matsukaze Tenma, Tsurugi Kyousuke, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il fatto che frequentassero il club di calcio della Raimon non era una scusante per saltare le ore di ginnastica e gli interessati lo sapevano bene. Per questo Tsurugi stava prendendo la rincorsa prima di saltare sul tappeto come aveva deciso l'insegnante. 
< Tsurugi Buono! Un metro e ottanta! > annunciò la professoressa, scribacchiando il risultato su un modulo di fogli con una matita mangiucchiata. Il ragazzo lanciò una breve occhiata a Tenma, in fila assieme a coloro che ancora non avevano provato il brivido del salto in alto. Era cresciuto parecchio dalla prima media: i capelli castani erano piú lunghi e sbarazzini, specie le ciocche della frangia che gli incorniciavano il viso. I due piccoli turbini si erano ridotti a semplici riccioli color caramello. "Peccato" si ritrovò a pensare con un sorriso malinconico. Era anche cresciuto un pò in altezza. O almeno così gli faceva credere lui. Il sorriso divenne divertito; Matsukaze si era proprio illuso di aver acquisito ben cinque centimetri. "Ma dove? Nei capelli, casomai" rise mentalmente Tsurugi, sedendosi su un tappetino in attesa che anche l'amico terminasse il salto. Lo osservò mettersi in posizione piegato a terra, l'espressione concentrata e determinata. Tenma aveva ragione, lui era un codardo. Invece Matsukaze no, i problemi li affrontava di faccia e a testa alta senza mai tirarsi indietro. Lo invidiava per questo. Seguì i suoi movimenti fino a quando non si staccò da terra, oltrepassando agilmente la sbarra ed atterrando sul tappeto con un tonfo.
< Matsukaze ottimo! Quasi due metri! > 
Tenma trotterellò allegramente verso l'amico, tutto sorridente. 
< E bravo Tenma, quasi due metri! > disse Tsurugi imitando la voce della professoressa, facendo ridere l'altro. < Ancora un pò di allenamento e supererai Shinsuke >
< No, lui è imbattibile! > 
Tsurugi sorrise, gli piaceva vederlo ridere, era contagioso. Infatti si ritrovò a sorridere a sua volta senza nemmeno accorgersene. Lo osservò; i tratti del viso erano rimasti quelli di un bambino a cominciare dai grandi occhi color argento fuso, non avevano nulla di mascolino o adulto. Anzi. Le labbra carnose perennemente piegate in un sorriso radioso gli conferivano un aspetto da ragazzino, altro che quindicenne. Per non parlare delle simpatiche ed infantili fossette che si formavano sulle sue guance quando rideva. E poi le ciglia. Quelle lunghe ciglia femminee che gli sfioravano gli zigomi quando teneva le palpebre basse. Non aveva un volto molto androgino, in effetti. Ma non glielo avrebbe mai detto, doveva proteggere l'autostima di Tenma. Si accorse di essersi incantato solo quando le guance leggermente abbronzate del castano si tinsero di rosso, risaltando i piccoli nei su di esse. Tsurugi arrossì a sua volta. Da quando pensava a Tenma e al suo aspetto fisico in modo così poetico? Da quando si soffermava così tanto sui suoi lineamenti? Lui non era gay, assolutamente no, preferiva le femmine ai maschi. Eppure Tenma aveva la capacità di attrarlo, oltre a mandarlo in bestia con niente. Si accorse di essersi incantato un'altra volta quando Tenma fuggì negli spogliatoi. Si diede una manata in faccia, doveva essergli sembrato davvero un maniaco. Insomma, si sentiva maniaco da solo per quello che pensava su di lui. Sospirò pesantemente e si diresse agli spogliatoi anche lui. 
< Ohi, Tenma? >
< S-Sì?>
< Esci dal bagno >
< Perchè? > 
< Perchè non ci devi andare >
< N-Non è vero >
< Sì che è vero. Forza, esci >
Tenma appoggiò una mano alla porta della toilette e guardò il pavimento fuorilegge alle norme igieniche. Si sentiva davvero in imbarazzo per come prima lo stava fissando l'amico, sembrava quasi volerlo assorbire con lo sguardo. Nessuno l'aveva mai guardato così, per fortuna. Conoscendosi, sarebbe potuto morire dalla vergogna. 
< Teeeeeeeeeenma? > lo chiamò Tsurugi, sbuffando esasperato. 
In tutta risposta, il castano fece scattare la serratura ed aprì la porta di scatto, centrando in pieno il naso del blu. 
< Oh Santi Kami! > Tenma si precipitò dal ferito e lo aiutò a mettersi seduto < Scusascusascusascusascusa! Non credevo che fossi proprio qua fuori! > 
< Se ho bussato vuol dire che ero qua fuori, baka! > 
Tsurugi gli tirò un pugno in testa che lo fece mugolare di dolore. Ma i lamenti di Tenma non durarono molto. 
< Tsu, ti sanguina il naso! > 
Completamente in panico, corse al suo borsone giacente sulla panchina degli spogliatoi ed estrasse un asciugamano. Tornato dall'amico, si inginocchiò davanti a lui e gli poggiò il panno sotto le narici per bloccare l'emorragia. 
< Tenma, bastava un fazzoletto, così ti sto sporcando l'asciugamano... > 
< Non importa! Mi dispiace tanto, Tsu! Io provo a migliorare, ma sono nato imbranato > disse il castano con tono amareggiato, continuando a premere piano la ferita. 
< Ed imbranato morirai > borbottò Tsurugi con voce nasale, facendo ridere l'altro per quel tono buffo. 
< Vieni, ti accompagno in infermeria >
< Non serve, sto bene >
< Sicuro che non sia rotto? > 
< Non saprei... > Tsurugi si scostò il panno dal naso ed alzò il viso in alto < Si è gonfiato? > 
Tenma lo guardò scrupolosamente da diverse angolazioni, si sentiva tremendamente in colpa per aver fatto sanguinare il suo migliore amico. 
< No, peró è rosso e continua a sanguinare... > 
< Allora passerà subito. Non ti preoccupare > 
Tsurugi si alzò barcollando e, sorretto da Tenma, si avviò verso la porta. Lì incrociarono Shindou e Kirino che stavano giusto entrando per l'ora dopo. Il primo guardava con preoccupazione i due, mentre l'altro sogghignò sadicamente. 
< Wow, sono sorpreso. Non credevo che Tenma sapesse colpire così forte >
Shindou sospirò con rassegnazione ma non poté trattenere un sorrisino divertito da quella battuta.
< Io non credevo che ti lasciassero entrare negli spogliatoi maschili > ribatté Tsurugi, spostandosi l'asciugamano dal naso per evitare di parlare con voce nasale e dare piú credibilità alle sue parole. Kirino fece schioccare la lingua sul palato e sorrise divertito.
< Touché > 
Solo Kariya poteva farlo arrabbiare.
< Ma che è successo? > si intromise Shindou, notando con apprensione che il panno era sporco di sangue, anche se dal povero naso di Tsurugi non ne usciva piú. 
< Tenma mi ha sbattuto la porta in faccia > 
< Quante volte dovrò ancora chiederti scusa? Non l'ho fatto apposta! > 
< E chi ti ha detto niente? > 
< Okay, okay > si intromise il senpai dai capelli rosa raccolti in una coda alta < Il concetto ci è chiaro. Adesso fareste meglio a tornarvene in classe, quella mandria di bisonti dei vostri compagni sta per arrivare >
Tsurugi e Tenma si guardarono per un istante. 
< Fuga tattica? > domandò Tenma. 
< Via > rispose il blu, afferrando il suo borsone contemporaneamente a Tenma e fiondandosi assieme a lui via dagli spogliatoi senza nemmeno cambiarsi. 
< Quanto li shippo >
< Kirino! > 





Tana del disagio

Shiao a tutti! 
Come penso avrete notato, non tutti i capitoli trattano della peculiarità di Tenma. Credo che se così non fosse, sarebbe alquanto pesante la lettura, no?
Il naso di Tsurugi XD, ridevo da sola mentre scrivevo quella parte. E poi c'è Kirino che shippa la Kyouten. Non ce la posso fare XD 
Va bene, mi dileguo che forse è meglio,

                           Alexiochan 
   
 
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