Anime & Manga > Haikyu!!
Segui la storia  |       
Autore: Zane    17/06/2017    3 recensioni
Oikawa, o Crappykawa, Trashykawa e Shittykawa, frequentava il dipartimento di musica, ma un giorno l'aveva accidentalmente spinto contro il muro della mensa. I libri di Tadashi si erano completamente riversati sul pavimento e Oikawa si era fermato ad aiutare. Gli aveva chiesto mille volte scusa e quando i loro occhi si erano incrociati, Oikawa gli aveva retoricamente domandato «Dimmi, Yamaguchi-Kun, tu sei gay, vero?» Dopodiché, erano diventati ottimi amici.
Genderfluid!Yamaguchi | Non-Binary!Oikawa | College!AU
[ Tsukishima Kei x Yamaguchi Tadashi & Minor or Background Relationships ]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Kei Tsukishima, Tadashi Yamaguchi, Tooru Oikawa, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I wish that I could be like the cool kids

I. Wish I'd been a prom queen

 

 

Tadashi sospirò, strofinando le mani sui jeans che gli fasciavano aderentemente le cosce. Ugh, onestamente gli veniva da piangere, ma era attualmente seduto ad un tavolo della caffetteria e fare scena solo per quello sarebbe stato patetico. Si sentiva già abbastanza patetico per conto suo. Aveva fallito uno dei suoi esami. Di nuovo. Per la seconda volta in un anno. Uno di quelli che considerava più tecnici e fuori dalla sua portata. Si era chiuso nella sua stanza per quattro settimane, per cercare di farcela. Il suo compagno di stanza l'aveva quasi cacciato fuori quando l'ansia lo teneva sveglio di notte e quindi ne approfittava per digitare riassunti e schemini al computer. Hinata era un ragazzo di buon cuore, ma i livelli di stress di Tadashi erano più alti della sua generosità. Aveva finito con l'andarsene alle due di notte nella stanza di Kageyama, infastidendo Tsukishima, il suo compagno di stanza. In una sorta di strano modo, il suo esame sembrava aver influenzato tutti e Tadashi si sentiva estremamente dispiaciuto.

Si aggiustò una ciocca di capelli castani dietro l'orecchio e poi afferrò il bicchiere di succo d'arancia dal tavolo, che aveva ordinato precedentemente. Chiuse la finestra dei risultati dell'esame e spense il laptop, mentre beveva succhiando dalla cannuccia. Si stava francamente sentendo abbastanza male e pietoso. Come avrebbe affrontato gli altri, dopo il macello che aveva combinato, quando non ce l'aveva fatta nemmeno a passare?

«Yamaguchi, ti serve altro?»

La voce del cameriere, Tanaka-Senpai, lo riportò alla realtà, attirando la sua attenzione. Aveva mentalmente usato l'onorifico, perché frequentava la sua stessa università ed era più grande di lui di qualche anno, sebbene si comportasse da stupido quando i suoi amici erano in giro. Lo stava guardando, pronto a trascrivere l'ordine sul suo blocchetto. Tadashi sorrise, scuotendo la testa.

«Uhm, no, Tanaka-Senpai. Sto bene, grazie.»

Tanaka si mostrò dubbioso ed incominciò a premere il tappo della penna contro il figlio bianco. Si avvicinò per poterlo scannerizzare meglio, assottigliando lo sguardo, poi aggiunse.

«Sei sicuro, Yamaguchi? Mi ricordi un fantasma.»

Tadashi rise, coprendosi la bocca con una mano. Si rilassò un po' contro la sedia, allungando le gambe sotto al tavolo. Mise giù il proprio bicchiere di succo.

«Assolutamente.» disse dolcemente, inclinando la testa. «Lo giuro.»

Stava ovviamente mentendo, ma era genuinamente commosso dall'interessamento di Tanaka-Senpai. Incominciò a torturare il tessuto della sua maglietta celeste, guardando altrove. I cerchi neri attorno ai suoi occhi lo tradivano.

«Certo, sicuro. Arriva subito un grande e pieno gelato.» decise per conto suo, sparendo dopodiché dalla visuale di Tadashi.

«Aspetta, cos-» Tadashi provò a ribattere, ma dopo qualche secondo di tensione decise di preservare gli sforzi, perché la giornata era ancora lunga a finire.

Sospirò. Non voleva arrecare disturbo a nessuno e la vita di Tanaka-Senpai era abbastanza complicata. Hinata era uno dei suoi preferiti, una sorta di protetto, nel loro gruppo di amici. Gli aveva detto che viveva attualmente da solo con la sorella e che entrambi lavoravano per potersi destreggiare tra le bollette e le spese personali. Era estremamente maturo per la sua età, anche se gli piaceva giocare a fare il cretino. Beh, si disse, tutti quanti mentono per cercare di sopravvivere. La vita sa essere ingiusta.

Appoggiò il mento e la guancia sinistra sul palmo della mano, mescolando il suo succo d'arancia con la cannuccia. Si mordicchiò inconsciamente il labbro inferiore, pensando a quanto effettivamente lui fosse fortunato, nonostante tutto. I suoi genitori avevano bruciato tutti i suoi vestiti femminili che aveva comprato, mai indossato e nascosto nel fondo dell'armadio, ma ancora gli pagavano il college perché aveva imparato a dire no e a fermarsi dall'amare quello che non avrebbe dovuto amare. In principio Tadashi stesso l'aveva trovato strano. Si vergognava ed era spaventato, piangeva di fronte allo specchio perché non si riconosceva nel riflesso. Suo padre gli aveva gridato «Non puoi essere una ragazza!» e in quel momento, dopo un infinito excursus mentale, Tadashi aveva realizzato. Non voleva essere una ragazza, voleva essere entrambi. Se la stava cavando bene al momento, ma non aveva ancora trovato il coraggio di andare a fare shopping di nuovo. Quando si svegliava di mattina sentendosi una ragazza, diceva a se stessa che i vestiti non definivano una persona e in qualche modo se la cavava.

Arricciò una ciocca di capelli attorno all'indice, perso nei suoi pensieri. Non si accorse di Iwaizumi che prendeva posto di fronte a lui. Iwaizumi dovette chiamarlo due volte prima che Tadashi realizzasse.

«Mh, oh, Iwaizumi-San... !» Tadashi strillò, colto di sorpresa. «Mi dispiace, ero...»

Tadashi cominciò a farfugliare nervosamente a proposito di qualcosa e Iwaizumi sollevò un dito per chiamare il cameriere. Tanaka arrivò dopo una manciata di minuti, mettendo la coppa di gelato di fronte a Tadashi e trascrivendo l'ordine di Iwaizumi.

«Va bene, Yamaguchi, calmati.» disse, grattandosi il collo. Tadashi lo guardò e sembrò come annoiato, ma quella era solamente la sua espressione tipica.

«Mh, okay... Ciao.»

Tanaka ritornò velocemente con una tazza di caffè per Iwaizumi, il quale ci mise dentro un sacco di zucchero prima di mescolare.

«Ciao di nuovo, come te la passi?»

Iwaizumi Hajime, ventitré anni, dipartimento di ingegneria. Voti perfetti, comportamento perfetto e aspetto perfetto. Era uno sportivo e una puttana per la pallavolo, esattamente come Kageyama e Hinata. Era così di bell'aspetto che il suo armadietto era sempre pieno di lettere d'amore, ma fortunatamente era già impegnato.

«Molto bene, e tu, Iwaizumi-San? Oikawa-San?»

Tadashi afferrò il proprio cucchiaio, cominciando a mangiare il grosso e appiccicoso gelato. Era consapevole del fatto che non sarebbe riuscito a finirlo tutto.

«Anch'io, grazie. E togli da mezzo l'onorifico.» disse, bevendo il suo caffè. Tadashi arrossì, sorridendo. Non ne sarebbe mai stato capace e non voleva.

«Parlando di seccature.» aggiunse «È stato Crappykawa a mandarmi qui.»

Tadashi arcuò le sopracciglia, afferrando un fazzoletto per pulirsi le labbra. Aveva fatto un pasticcio con la cioccolata. Doveva aspettarselo.

«Davvero? Cos'è successo?» Tadashi chiese, tenendosi il fazzoletto davanti la bocca. Oikawa, o Crappykawa, Trashykawa e Shittykawa, era il suo adorabile fidanzato. Aveva incontrato lui per primo. Frequentava il dipartimento di musica, ma un giorno l'aveva accidentalmente spinto contro il muro della mensa. I libri di Tadashi si erano completamente riversati sul pavimento e Oikawa si era fermato ad aiutare. Gli aveva chiesto mille volte scusa e quando i loro occhi si erano incrociati, Oikawa gli aveva retoricamente domandato «Dimmi, Yamaguchi-Kun, tu sei gay, vero?». Dopodiché, erano diventati ottimi amici.

«Vuole andare a fare compere con te. Gli serve un eyeliner e dello smalto. Probabilmente sai che ti farà comprare cose strane. Se non vuoi andare, dimmelo.»

A Tadashi servì un po' per polarizzare. Ingoiò il suo gelato e mise giù il cucchiaio. Si accorse che metà del suo dolce era ormai sciolto.

«Uhm...» farfugliò, ridendo per mascherare l'imbarazzo. Solo alcuni dei suoi amici sapevano del suo essere genderfluid, ma d'altro canto lui non faceva niente per renderlo ovvio perché era ancora un po' timido. Tadashi ovviamente voleva andare a comprare qualche gonna carina e magliette femminili, ma nel profondo di sentiva ancora spaventato. I suoi genitori non si trovavano lì, al momento, ma non gli era mai piaciuto mentire.

«Va bene lo stesso se non vuoi andare, Yamag-» Iwaizumi cercò di confortarlo, ma Tadashi lo interruppe.

«Scusami, Iwaizumi-San, ma credo che ci proverò.» disse Tadashi, guardandosi le cosce. Strinse le mani insieme. Se aveva voglia di andare, allora sarebbe andato. Non avrebbe comprato niente. O forse solo qualcosa. Ma non l'avrebbe indossato. L'avrebbe gettato via. Lo prometteva. Nessun rimpianto. Solo... Per una volta, per favore.

«Ascolta, Yamaguchi.» disse Iwaizuki dopo una pausa di silenzio. «Se vuoi andare, perché vuoi iniziare ad esplorare la tua sessualità allora sono molto felice per te.»

Iwaizumi incrociò le braccia sul tavolo, spostando la tazza di caffè vuota. Tadashi sollevò lo sguardo timidamente e si guardarono.

«Se vuoi andare solo per non deludere quel pazzo del mio fidanzato, allora non forzarti.»

Tadashi sorrise, quando si diceva relationshipgoals. Insieme erano perfetti.

«No, Iwaizumi-San, mi va davvero bene.» disse di nuovo Tadashi, un pochino più fiducioso di prima. La sua voce non stava più tremando.

«Lui è tipo come un profeta gay, hai presente? Vorrebbe solo aiutare tutti i ragazzini gay.»

«Sì, lo so... Me ne sono reso conto.» rispose Tadashi.

Iwaizumi tirò fuori il portafoglio, mettendo del denaro in contanti sul tavolo. Tadashi lo guardò e si rese subito conto che aveva intenzione di pagare per entrambi.

«Iwaizumi-San, per fav-» incominciò Tadashi, ma Iwaizumi si alzò. Si rimise il portagolio in tasca, avvicinandosi.

«Bene, allora. Dopo fai una telefonata ad Oikawa.» gli scompigliò i capelli e Tadashi non poté replicare. Ouch era l'unica cosa a cui riusciva a pensare.

«Iw-Guarda che mi arrabbio!»

«Ah, sì, certo. Come vuoi. Ciao, ci vediamo dopo.» gli rispose Iwaizumi, allontanandosi e sventolando una mano.

Tadashi mise il broncio, aggiustandosi i capelli. Erano un sacco di soldi. Era decisamente troppo. Iwaizumi-San era troppo gentile. Sospirò, massaggiandosi la fronte. Dal fondo della stanza, Tadashi sentì Tanaka urlargli contro.

«Ehi, Yamaguchi, sbrigati a mangiare il gelato! Si scioglierà entro breve!»

Tadashi sussultò, guardando il suo dolce. Era già sciolto, ma Tanaka-Senpai e Iwaizumi-San erano stati troppo buoni con lui. Buttarlo via era uno spreco di soldi e tempo. A Tadashi non interessava, l'avrebbe mangiato comunque.

«Ehi, Tanaka-Senpai, pensi sia possibile portarmelo in camera?»

 

 

Tadashi tornò nella sua stanza per trovarla vuota. Guardò il cellulare per realizzare che forse Hianta stava ancora giocando a pallavolo con Kageyama, al club. Prima di tutto mise il gelato nel congelatore, poi gettò tutta la sua roba sul letto, compreso il computer. Per un po' si era completamente scordato del suo esame fallito, ma era ancora lì. Tadashi desiderò di poter seppellire tutti i suoi problemi e le insicurezze nell'abisso della propria mente. Desiderò di essere in grado di dimenticarli e provare a diventare una persona un po' più felice. Il carico pesante dei suoi fallimenti gli gravava sulle spalle. E non importava quanto ci tentasse, Tadashi sapeva di non essere speciale o dotato abbastanza da arrivare al vertice di qualcosa.

Si sedette sul pavimento, togliendosi le scarpe e poi come un serpente provò a sfilarsi i pantaloni. Li calciò via con le gambe e dopo un po' il suo telefono vibrò. Almeno, si disse, il pavimento era fresco.
Tadashi afferrò il cellulare gettato da qualche parte tra i libri e la coperta. Lesse
Oikawa-San sullo schermo e procedette nel sbloccarlo.

A: Yamaguchi
Da: Oikawa-San

Evviva, Yama-Chaaaa! (◕ ꒳ ◕✿)
Domani ci divertiremo! Vediamoci alla caffetteria, alle quattro. ❤

I suoi SMS lo facevano sorride, perché non importava cosa, lui era sempre divertente e carino. Rispose velocemente, dicendogli grazie e augurandogli buona serata. Forse l'avrebbe incontrato in mensa, ma era venerdì sera e la maggior parte degli studenti il fine settimana lo preferivano passare fuori. E a proposito di questo, Hinata non era il tipo di ragazzo che saltava i pasti o se ne andava a girovagare in giro, quindi si chiese quando sarebbe tornato. Forse aveva abbastanza tempo per farsi una doccia.

Si alzò, sbadigliando appena. Era in procinto di afferrare un paio di biancheria intima nuova che sentì bussare alla porta. Oh, eccolo, pensò.

Tadashi aprì la porta senza pensare, tornando indietro a recuperare i suoi vestiti.

«Sei in ritardo, Hinata. Stavi giocando a pallavolo con Kageyama?»

«Sì, stanno infatti giocando a pallavolo ma dentro la mia camera e questa cosa mi sta mandando in bestia.»

Tadashi si congelò, stava per togliersi la maglietta e indossava solo i boxer.

«Oh, mio Dio, Tsukki, scusami!» strillò, tirandosi giù la maglietta e cercando di capire dove fossero finiti i suoi jeans. Dove diavolo li aveva lanciati? Dannazione.

«Non importa, è okay.» Lo era? Seriamente? Diavolo, no. «Vieni solo a riprenderti il tuo compagno di stanza.»

Tadashi non risposte subito, perché era troppo impegnato a trovare i suoi pantaloni o qualcosa dove poter infilare le sue gambe.

«Yamaguchi, adesso.» Tsukishima era mortalmente arrabbiato e Tadashi deglutì. Avevano parlato abbastanza da permettere a Tadashi di prendersi una cotta per lui, ma non erano così intimi.

«S-Sì, Tsukki, mi dispiace...» E Tsukishima aveva una ragazza, o almeno stava uscendo con qualcuno. Kageyama aveva dormito nella loro stanza un paio di volte.

«Sono fottutamente incazzato. Stai zitto e muoviti.» disse, sbattendo la porta e andandosene.

Tadashi osservò la parete. Le mensole avevano appena tremato? Era così bello e così stronzo, a volte...

«Arrivo, Tsukki. Qualsiasi cosa per te, Tsukki. Grazie, Yamaguchi. Figurati, Tsukki.» fece, prima di lasciare anch'egli la propria camera, prendendosi in giro.

 

 

 

 

 

 

Notes:

Salve a tutti, è la prima volta che provo a postare qualcosa sul fandom di Haikyuu. Volevo solo torturare un po' Yamaguchi e divertirmi a scrivere di lui e Tsukishima, perché sono il mio OTP. Ho cercato di mettere insieme i temi che più mi interessano, ma non prendete molto sul serio questa fan fiction. Ho cominciato a scriverla in inglese, quindi è una sorta di traduzione di un mio stesso lavoro. Scarno, d'altra parte, perché non riesco ad essere tanto fluente in inglese quanto lo sono in italiano. (Che perdente. °^°) Ho solamente pensato che tutti dovevano avere il diritto di leggerla e soffrire.
Grazie per essere arrivati fino a qui.
(・∀・)

 

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: Zane