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Autore: pampa98    17/06/2017    1 recensioni
SPOILER 2x12
Simon si pente del modo in cui si è comportato verso Raphael e decide di provare a riallacciare i rapporti con lui.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Isabelle Lightwood, Raphael Santiago, Simon Lewis
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quando furono di nuovo al sicuro dentro l’Hotel, Raphael fu bombardato di domande e commenti su Simon, ma era stanco e non aveva alcuna intenzione di parlare del Diurno.
Si ritirò dunque nella sua stanza, lasciando gli altri vampiri a discutere della novità, e decise che per quel giorno ne aveva avuto abbastanza della compagnia, che fosse di vampiri o di chiunque altro.
Si sedette alla scrivania, aveva ancora un paio di documenti da controllare, cose di poco conto che terminò nel giro di qualche minuto.
Mancava ancora più di un’ora al calare della sera e Raphael doveva tenersi occupato in qualche modo, perché se si fosse fermato la sua mente avrebbe cominciato a pensare e rimuginare e non era il caso che lo facesse. Non se i suoi pensieri fossero stati diretti ad un ragazzino che nel giro di qualche giorno gli aveva sconvolto l’esistenza.
Decise di chiamare Magnus, l’unico che aveva voglia di sentire in quel momento. Si era dimenticato, però, di aver il telefono ancora acceso sul messaggio di Isabelle, così si ritrovò davanti agli occhi il volto di Simon accanto a quello di sua sorella.
Chissà che se le cose fossero andate diversamente, non gliel’avrebbe presentata lui stesso.
Ma ormai era tardi per i se, erano giunti a un punto di non ritorno. Raphael lo aveva capito da ciò che gli aveva detto poche ore prima.
Se tua sorella sapesse chi sei, ti odierebbe.
In fondo, aveva sperato che Simon avesse cominciato a smettere di vederlo come un mostro, ma a quanto pare non era così. Anzi, forse paradossalmente gli era piaciuto di più quando era ancora un mondano. Eppure era convinto che ci fosse stato un momento in cui Simon l’aveva guardato in modo diverso.
Raphael scosse la testa. Doveva smetterla di rimuginarci sopra. Qualunque cosa ci fosse stata o avesse immaginato ci fosse, ormai era svanita per sempre.
Chiuse la foto e premette il nome Magnus Bane in rubrica. Dopo qualche squillo, sentì la voce di Alec dall’altra parte della linea.
-Pronto?-
-Ciao, Alec. Sono Raphael, Magnus è lì?-
Avvertì l’esitazione del ragazzo, seguita da dei passi.
-Sì, ma… Senti ha avuto una giornataccia per colpa di Azazel. Se non ti serve qualcosa urgentemente, potresti richiamare domani?-
Alec era stranamente gentile con lui.
-Ah, sì. Non era niente di importante. Ma che gli ha fatto? Sta bene?-
-Sì, sì.- rispose Alec –E’ solo un po' stanco, preferirei se restasse a riposo.-
Raphael annuì. -Certo. Allora, ci sentiamo. Se avesse bisogno di qualcosa, digli pure di chiamarmi, ok?-
Alec chiuse la chiamata con un ‘certo’ e Raphael si ritrovò di nuovo solo con i suoi pensieri.
Almeno finché non sentì il suono di un messaggio. Lo aprì subito, temendo che fosse qualcosa su Magnus, ma dovette ricredersi.
-Ehi, stanotte puoi venire al capannone?
  Simon
Quel ragazzo era bipolare o cosa? Che poteva volere da lui, dopo quello che era successo?
-Perché?
Ricevette subito una risposta.
-Credo che ci siano delle cose di cui dobbiamo parlare, no?
-Mi sembra che ci siamo detti tutto. Tranne come sei diventato un Diurno, ma tanto non parlerai, quindi posso passare la mia serata a fare di meglio che stare con te.

Era stato duro, ma tanto a Simon non importava niente di lui o di come gli si rivolgesse. Già, forse avrebbe dovuto prenderlo a esempio e smettere di soffrire ogni volta che Simon ammetteva di odiarlo.
-Per favore…
Raphael si maledì più volte mentre si dirigeva al capannone. 


Un’ora prima
-Beh, grazie per la bella giornata Simon. Ora è meglio se rientro all’Istituto.-
Simon e Izzy erano tornati al Jade’s Wolf dopo una passeggiata sotto la pioggia.
-Sì, altrimenti finisce che ti danno per dispersa. Di nuovo.-
Risero entrambi.
-Allora ci vediamo, signor Attraente.-
Si aspettava un commento alla sua battuta e invece vide Simon diventare pensieroso, mentre fissava la porta aperta del ristorante.
-Simon, va tutto bene?- chiese Izzy preoccupata.
-Non avrò esagerato con Raphael? Dirgli quelle cose…-
Izzy sospirò.
-Simon. Sì, forse è stato un po' crudele ciò che gli hai detto, ma lui era arrivato intenzionato ad impalarti…-
-Perché avevo minacciato sua sorella…-
Izzy sorrise. –Non le avresti mai fatto del male, Simon. Se Raphael non ha ancora capito che non faresti mai del male ad un essere umano, allora vuol dire che non ti conosce per niente.-
Simon annuì, poco convinto. Poi divenne risoluto in un attimo.
-Lo chiamo. Voglio scusarmi.-
-Che?!- Izzy gli afferrò la mano prima che potesse digitare il numero del vampiro. -Non mi sembra una buona idea, Simon. Se verrà, sarà di pessimo umore e direi che per oggi avete già avuto la vostra dose di odio reciproco.-
Simon si liberò dalla sua presa.
-No, Izzy. Ascolta, avevo fatto lo stesso ragionamento dopo aver liberato Camille. Mi ero detto ‘se chiamo Raphael ora, mi ammazza. Aspetterò un momento migliore’ e alla fine non l’ho mai fatto. E quando me lo sono ritrovato davanti sono andato nel pallone e mi sono comportato come mio solito, senza mai dirgli che ero dispiaciuto.-
Sospirò –Se non gli parlo adesso sento che finirà nello stesso modo. Ormai è rimasto molto poco da salvare tra di noi, ma voglio comunque provarci.-
Isabelle sorrise, addolcita dalle parole del giovane.
-D’accordo, allora. Chiamalo e cercate di chiarirvi. Però sta attento a non farlo incazzare, ok?-
Simon rise
–Ci proverò.-
Salutò Izzy ed entrò nella sua casa. Ormai l’aveva arredata del tutto, dotandola pure di un letto, visto che, come Clary gli aveva fatto notare, barche che rischiano di cadere a terra per ogni singolo movimento non sono particolarmente comode.
Tirò fuori il cellulare, ma prima di avviare la chiamata di rese conto di non avere la più pallida idea di cosa dirgli.
Era l’unica possibilità che aveva per provare a riallacciare i rapporti con lui e non poteva rischiare di mandare tutto all’aria.
Decise quindi di optare per un messaggio, in modo da avere più tempo per riflettere e prepararsi un discorso.
Dopo una buona mezz’ora si decise a scrivergli.


-R-Raphael! Che ci fai qui?-
Il vampiro lo guardò infastidito.
-Non mi avevi detto di venire? O anche stavolta è stata Isabelle?-
Simon scosse la testa.
-N-No, ho scritto io. Solo… Non pensavo ti saresti presentato appena calato il sole.-
Raphael entrò, spingendo Simon da una parte.
-Volevo togliermi il dente subito. E, a meno che tu non stessi preparando una trappola per uccidermi, direi che puoi parlare subito.-
Simon chiuse il portone, sentendosi un po' a disagio. Non aveva ancora deciso bene cosa dirgli.
-Allora?- chiese Raphael, notando che l’altro non sembrava intenzionato ad parlare.
-Sì, beh, perché non ci sediamo, eh? Vuoi un po' di sangue?-
Raphael alzò gli occhi al cielo.
-Dios, Simon, sono venuto perché mi sembrava fossi serio, ma è solo una perdita di tempo come al solito. Addio.-
Si diresse verso la porta, ma fu bloccato da una stretta al braccio.
-No, scusa. E’ una cosa seria, solo non so bene come iniziare…-
Raphael sbuffò.
-Ti do cinque minuti per chiarire le idee e formularle con un discorso coerente, poi me ne vado.-
Era già più disponibile del previsto, pensò Simon. Si prese un attimo per fare mente locale su cosa dire, ma poi si rese conto che non era bravo con i discorsi preconfezionati, se la cavava meglio parlando naturalmente.
-Mi dispiace.- disse infine.
Raphael lo guardò sorpreso, ma sospettava ci fosse altro e rimase in silenzio.
-Mi dispiace per Camille, per tutto il disturbo che ti ho arrecato, per essere andato da Rosa. Mi dispiace per… per quello che ti ho detto oggi.-
Simon non aveva mai avuto il coraggio di incrociare gli occhi di Raphael, temendo di vedervi solo odio e disprezzo. Aveva bisogno di credere che ci fosse ancora una possibilità per loro.
Alzò lo sguardo quando sentì un fruscio e vide che Raphael stava uscendo.
-Ehi, Raphael! Mi hai sentito?-
Si fermò in mezzo al piazzale, sentendo la brezza marina che gli accarezzava il volto.
Così era troppo facile.
-Sì. Sei dispiaciuto, praticamente per tutto ciò che è successo negli ultimi giorni.-
-Già. Senti, ok forse non vorresti essere qui con me. Anzi, sicuramente è così. Però io avevo bisogno di parlarti, avevo bisogno…-
-Tu hai sempre bisogno di qualcosa, vero?-
Raphael si era voltato a guardarlo. I suoi occhi erano freddi come il ghiaccio, ma dietro di essi Simon credette di scorgervi anche un po' di amarezza.
-Hai mai pensato che potrei essere io ad aver bisogno di qualcosa? Tipo, che sia tu a venirmi a cercare, non soltanto perché vuoi che risolva i tuoi casini?-
Simon deglutì.
Raphael aveva ragione, l’aveva sempre visto come colui che doveva tirarlo fuori dai guai. Sempre e comunque. Faceva affidamento su di lui per qualsiasi cosa, ma poi se ne dimenticava o, peggio, lo trattava malissimo quando le cose andavano bene.
-Raphael, io…-
-Senti, va bene. Sei perdonato, è tutto a posto. Ora devo andare.-
Fece per correre via, ma di nuovo Simon lo bloccò.
-Aspetta, Raphael, per favore. Io… vorrei che tornassimo ad essere amici.-
Dal momento che il vampiro più grande non sembrava intenzionato a restare a lungo, Simon arrivò direttamente al punto.
La sua richiesta suscitò una risata in Raphael.
-Vuoi che torniamo di nuovo amici? Scusa, esattamente quando lo siamo stati?-
Simon sospirò. Si sentiva sull’orlo delle lacrime, ma non poteva piangere di fronte a lui.
-Ok, non esattamente amici. Diciamo tornare al periodo in cui ci parlavamo tranquillamente, senza minacce di morte o cose simili.-
Poi fu assalito da un dubbio, che se fosse stato confermato avrebbe distrutto tutto quanto.
-Raphael, a te piaceva? Quelle notti, in cui siamo stati insieme a parlare di cose stupide, quando mi allenavi e mi aiutavi ad accettare questo nuovo me?-
Sentì le parole uscirgli di bocca come un flusso e si rese conto solo in quel momento di che razza di ingrato fosse stato nei confronti del vampiro.
Stava per dirgli di lasciar perdere, quando Raphael parlò.
-Onestamente? Nel giro di pochi giorni sei riuscito a rovinarmi almeno cinque giacche e già questo poteva costarti un ordine di morte. Eri (anche se in effetti lo sei ancora) fastidioso, combinaguai e il vampiro più imbranato che avessi mai conosciuto.-
Simon si preparò alla stroncata che sarebbe arrivata di lì a breve.
-E proprio per questo mi piacevi. Mi piaceva stare con te, la tua sola presenza nella stanza mi faceva stare bene. Certo, quando attaccavi a parlare dei tuoi film e serie preferite ti avrei voluto strozzare, ma preferisco quei momenti a… questo.- Concluse, indicando loro due.
-Io ci tengo a te, Simon. So che fa schifo il modo in cui te lo dimostro e che se sono particolarmente arrabbiato faccio anche cose di cui poi mi pento, ma devi credermi quando dico che sei importante per me.-
Rimasero un momento in silenzio, poi Simon corse ad abbracciare Raphael, che rimase interdetto per il gesto inatteso.
-Anche tu sei importante per me, Raphael. Scusa, scusa se sono un disastro!-
Stava piangendo, ma erano lacrime di gioia, perciò poteva anche permetterselo.
Raphael non era abituato ai contatti fisici, ma con Simon si lasciò andare, circondandogli le spalle con le braccia forti e stringendolo a sé.
-Scusami tu, Simon. Ti prometto che d’ora mi prenderò meglio cura di te.-
Restarono così, uno tra le braccia dell’altro, per quella che parve loro un’eternità.
Quando si staccarono, Simon si passò la manica della felpa sul viso per asciugare le lacrime.
-Bene, ci siamo appena riappacificati e tu mi hai già rovinato un’altra giacca.-
-Ma che rovinata! Ok, ci sono delle macchie di sangue su una spalla, ma la metti in lavatrice ed è come nuova. E comunque, io ti ho rovinato due giacche sole, le altre te le sei immaginate. Oppure sono state rovinate, ma non per colpa mia.- -Punto primo: le macchie delle lacrime di sangue non vanno via. Punto secondo: le ho contate, sono cinque e con questa sei. Punto terzo: i miei completi hanno cominciato a soffrire da quando sei comparso tu.-
-Sì, sì, va bene…- ribatté Simon, facendogli il verso –Beh, se continueranno a rovinarsi, vuol dire che noi saremo insieme, no?-
Suo malgrado Raphael si ritrovò a sorridere. Quel ragazzo riusciva sempre a sorprenderlo.





Angolo Autrice
Rieccomi con un’altra Saphael, anche se questa volta è più indirizzata alla loro amicizia che ad una relazione amorosa. Non mi è piaciuto come Simon ha trattato Raphael nella 2x12 :/, perciò ho pensato di scrivere qualcosa per risolvere la situazione. ‘Sti due sono proprio impossibili XD
Spero vi sia piaciuta, i commenti sono molto apprezzati ^^
   
 
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