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Autore: Dio_dei_Fluff    17/06/2017    0 recensioni
Quando lo vide fu troppo tardi, stava abbracciato alla mora che gli sorrideva innamorata. E neanche Lauren, pur essendo molto cattiva, decise che non poteva rovinare la loro bella favola. Arrivata in macchina pianse tutte le lacrime che aveva in corpo prima di partire.
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Lauren, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO TRENTADUE
 
Ah ya ya ya ya I keep on hoping we'll eat cake by the ocean

23.05.2016, Hotel “El Mar” Spagna, Sera

Era stata preparata una festa grandiosa, diciamo che Lauren quando voleva che qualcosa sembrasse il top ci riusciva sempre. L’unico obbligo era di vestirsi di bianco perché… non si sa perché, neanche Lauren sapeva effettivamente come ami, diceva solo che era un “must” quando si facevano feste sulla spiaggia, vestirsi di bianco con capi di lino come se fossero una allegra combriccola di hippie che ha deciso di vestirsi di fiori e bere linfa.
“Allora, allora, allora????” chiese Magdalene con gli occhi a cuoricini  quando vide che Jerome e Francoise arrivavano mano nella mano e ridevano fra di loro.
“Ecco che arriva la figlia di Satana.” disse Francoise quando la vide.
“Eddai… non fare come al tuo solito.” Gli rispose Jerome.
“E il mio solito sarebbe?”
“Beh, così.” E poi decise di baciarlo in mezzo a tutta l’allegra combriccola. Tutti che facevano e fischi e dicevano “Vai così!” oppure “Qualcuno che è riuscita a farlo stare zitto almeno una volta!”. Tutti sembravano felici di essere assieme, di fare parte di un bellissimo gruppo di persone che si volevano bene e che ora avevano anche appianato ogni tipo di divergenze fra coppie erano anche tutti felicemente accoppiati e speravano di vivere il loro adorato “e vissero felici e contenti”, quindi tutti erano felici tranne tre persone: Alecu, che non era felice neanche se avesse vinto tutte le medaglie del mondo e se avesse vinto un miliardo al lotto, Stephan, il quale era estremamente triste perché la sua finta fidanzata aveva già deciso quale sarebbe stata la data del matrimonio, i fiori e i colori prevalenti, e aveva anche detto che non avrebbe avuto voce in capitolo per la lista degli invitati  e che quindi nessuno dei suoi compagni di ginnasti sarebbe potuto venire, cosa molto interessante visto che due di loro sarebbero stati addirittura i suoi testimoni (Cesare e Daniel); a completare il quadro di infelici c’era Amelie la quale era triste perché aveva sentito la conversazione fra Stephan e che quindi era triste per lui e perché aveva avuto la conferma del fatto che lui non sarebbe mai stato con lei. Due di loro si ubriacavano e una no, era un problema non essere maggiorenne assieme a tutte persone che 18 anni li avevano già compiuti da almeno un anno.
“Carina, eh la festa?” chiese Adele,  la quale nonostante fosse una delle poche persone non accoppiate si stava divertendo molto perché era diventata molto amica delle ragazza e anche di Jerome, con il quale fino alla sera prima aveva condiviso anche la stanza, solo che dopo, per ovvie ragioni aveva deciso di cambiare e di andare con Francoise.
“Cosa c’è di carino in questa dannata festa?” le rispose la ragazza.
“Scusa? C’è un falò, tanto cibo, una torta gigante per festeggiare Rio,  musica e anche una deliziosa coppia gay che si bacia, cosa c’è di meglio?” la giovane ogni tanto non aveva alcun freno.
 “C’è che sono una stupida.”
“Vuoi spiegarti oppure lasciarmi nell’ignoto fino a che io con le mie tecniche di lettura del pensiero riuscirò a tirarti fuori ciò che ti strugge?”
“Puoi non parlarmi?”
“Tranquilla, me ne vado, prima che con la tua negatività contagi anche me oltre che Stephan e Alecu.”
“Non sono stata io a contagiarli. Loro hanno contagiato me!”
“E allora divertiti!” le disse prendendola e cominciando a ballare con lei.
***

“Se non vai da lei ora farò in modo che la tua ragazza scopra cose molto interessanti della tua vita privata.”
 “Lauren, cosa inventerai su di me per dirlo alla mia amata ragazza?”
“Tante tante tante cose. Sai sono un mago di inventiva.”
“sei solo una stronza in questi casi.”
“Anche un uomo che  non prova emozioni perché troppo cattivo capirebbe che ti piace, quindi…”
“Quindi cosa?”
“Vai da lei e dille che ti piace.”
“Il mio matrimonio combinato non me lo permette.”
“Gesù! Il padre di mio figlio si sta per sposare con una mia amica e pensa che io sia morta gettata da un burrone, che poi io, chi può avere anche solo pensato che la macchina messa lì fosse messa sul serio… sono Lauren, mancherei troppo al mondo.”
“Questo piccolo discorse serve a?”
“A non farti perdere le occasioni che hai. Non è possibile che tu non sappia cogliere ciò che arriva senza pensare al domani!! La piccola è cotta di te, quindi perché non vai e le dici che la tua allenatrice ti ha obbligato a parlare con il cuore in mano e a dire ciò che provi per lei, magari solo parlando e queste cose pensandole sole. Ti farò anche un favore, farò finta di non sentire gli insulti che mi lancerai mentalmente. Ho un amico in Italia che ha messo in pericolo il fidanzamento della sua migliore amica perché voleva stare con lei, quindi, vai!” Gli urlò mentre lo lanciava letteralmente nella mischia di gente che ballava. Non che fosse proprio andata così la storia fra Francesca e Francesco del Nero, ma per far capire quello che intendeva bastava.
E mentre lei aveva questi pensieri, finalmente il club di musoni si era trasformato in un solitario, povero Alecu, era veramente triste.
***
 
Stephan, dopo che aveva incontrato Magdalene che gli aveva detto quanto fosse felice che lui si fosse finalmente svegliato e non vedeva l’ora di mandare al diavolo la sua cara fidanzata, visto che si ricordava ancora quando i suoi capelli sono diventati con sfumature rosa solo perché lo aveva accompagnato in macchina, aveva deciso che doveva darsi da fare perché si erano avvicinati alcuni ragazzi e ragazze (tra cui le due che avevano detto a Lauren quanto fosse figo Francoise e che erano praticamente svenute quando lo avevano visto con Jerome) che si stavano divertendo un mondo con la giovane e  che stavano facendole venire quello stupendo sorriso che arrivava sul suo volto solo quando sapeva di avere fatto una routine particolarmente perfetta.  Quando le si avvicinò molte delle persone che aveva attorno scomparvero come richiamate dal buio e lui le poté parlare con il cuore in mano e dire ciò che provava per lei.
“Senti Ame…” non riuscì neanche a finire la frase che le sue labbra erano sulle sue, che cosa strana… perché sapevano di vodka? Lauren aveva espressamente vietato gli alcolici dopo la figura del cavolo che avevano fatto quella sera dove erano tutti ubriachi, quindi… perché? Era complicato capire come mai lei sapesse di vodka mentre le sue labbra erano sulle sue e sembravano così perfette e soffici. Quando si staccarono lui le chiese “Come mai sai di vodka anche se Lauren ha espressamente vietato gli alcolici?”
“Perché ho un amico di qui che mi ha fatto un piccolo favore.” Sembrava particolarmente lucida anche se probabilmente aveva bevuto molto.
“E perché l’hai fatto?”
“Semplice perché voglio stare con te e so che se non ti sembro una povera e triste ragazza con problemi di alcolismo tu non farai nulla. Diamine, non dovevo dirlo.”
“E chi ti ha dato questa idea geniale? Potevi finire in coma etilico!”
“So benissimo quanto ho bevuto! Ora vieni e divertiti con me!” lo stava praticamente supplicando, cosa che non succedeva di solito.
“NO!”
“Perché?”
“Perché sei piccola e ubriaca!”
“Mi hai appena baciata!”
“Ma…”
“Ma cosa?”
“Te lo prometto, metterò a rischio il mio fidanzamento, se di fidanzamento si può chiamare solo se vincerò alle olimpiadi, cosa molto utile perché per quel momento avrei anche compiuto 18  anni e quindi non avrò paura della galera.”
“Sempre così fiscale.. però baciarci… quello possiamo? Non infrangi nessuna legge.”
“Un legislatore non direbbe la stessa cosa, ma qui non c’è nessuno che mi denuncerebbe…” Alecu se ne era andato, aveva controllato.
E Lauren era felice. Possiamo continuare a festeggiare.
***
24.05.2016, Hotel “El Mar” Spagna

Si ripartiva, ma non era una fine, solo  un grandioso inizio. Il conto alla rovescia era iniziato.
 
  
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