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Autore: Annabeth_    18/06/2017    1 recensioni
[...] Doveva calmarsi, sapeva che stava facendo la figura della stupida, ma non le importava, non voleva pensare a ciò che era appena successo. [...]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Erano entrambi seduti per terra. 

Il silenzio, sceso tra  loro, era  carico di tensione. Occhi che si specchiavano gli uni negli altri.  

Poi, ad un certo punto —Ti amo.— Quelle due parole che lei non si sarebbe mai sognata di sentire pronunciare da lui l’avevano letteralmente investita come una doccia di acqua gelata. Non riuscì a trattenersi, si alzò di scatto, indietreggiando  come se fosse stata scottata. Scuoteva la testa in maniera forsennata, le lacrime si stavano facendo strada sul suo volto —Non puoi farmi questo, non ora…— non gli diede tempo di rispondere che era già scappata via. Si era rinchiusa in bagno, accasciandosi contro la porta, le gambe strette al petto,  rannicchiata, le lacrime sgorgavano copiose seguite da singhiozzi. Doveva calmarsi, sapeva che stava facendo la figura della stupida, ma non le importava, non voleva pensare a ciò che era appena successo.

 Le aveva aspettate per così tanto tempo, quelle due paroline, che ormai non ci sperava più.  Semplicemente era  contenta di quella ritrovata amicizia che era  riuscita ad instaurare con  lui. Non voleva che qualcosa la  potesse rovinare. E, invece, quella frase, in un istante aveva fatto crollare tutto ciò che si era creato. 

Non poteva complicare le cose, perché lo aveva fatto?  I singhiozzi non accennavano a diminuire. 

—Elsa, cosa ti prende? — nessuna risposta — … è per quello che ho detto ? Io… non pensavo che potesse farti reagire così, non volevo spaventarti— ancora niente. 

Si accucciò anche lui davanti alla porta chiusa, sospirando appoggiò  la testa contro il legno.  Un sussurro. —Mi hai preso alla sprovvista— lui alzò gli occhi, ma restò in silenzio. —  Ero così felice di aver ritrovato la tua amicizia, di poterti stare vicino. Ero finalmente riuscita ad  uscire da quell’orrendo tunnel in cui ero caduta, non volevo nient’altro… perché?—     —Io…non lo so, l’ho solo sentito, non l’ho programmato. Sei sempre stata una presenza che aleggiava nella mia vita da quando ti ho lasciato, e oggi ho capito perché. Non ho intenzione di ritirare quello che ti ho detto. So che tu non provi più quello che provavi un tempo, non ti chiedo questo, non pretendo nulla, volevo solo dirtelo.- 

—Ti amo— fu il sussurro  che gli giunse dall’altra parte della porta. Credeva di esserselo solo immaginato — Allora apri la porta—  —Non posso—   —Non puoi o non vuoi?— gli fece eco lui tenendo gli occhi fissi sul legno. — E’ la stessa cosa— — No, non lo è. Ti prego guardami negli occhi— il silenzio. Riccardo si alzò. Passarono pochi minuti, stava per perdere le speranze quando sentì la chiave girare lentamente  e  la maniglia abbassarsi  . Si ritrovò davanti una ragazza con gli occhi gonfi e rossi — Allora qual è il problema?—  —Che si rovinerà tutto e io non sono in grado di sopportarlo— —Perchè dici così, perché dici che si dovrà rovinare  tutto per forza?!— — Perché succederà, è logico. Presto ti sveglierai e capirai che hai bisogno dei tuoi spazi, delle tue esperienza; che l’amore è una cosa troppo grande, che forse neanche mi ami, ma lo scambi con un affetto troppo forte, e io non posso reggere di nuovo, non sono forte come persona e non mi interessa neanche diventarlo,    ho accettato da tempo i miei difetti. — —Tu metti indubbio quello che provo per te, non mi credi vero? Lo so e non posso costringerti, ma te lo dimostrerò. Io non mi tirerò indietro, ti conquisterò di nuovo e ti dimostrerò la mia serietà, ritienila pure una sfida e   tu  lo sai che   non mi tiro mai indietro— fece due passi verso di lei che si irrigidì all’istante, l’abbracciò e baciò in fronte — Non ho fretta, aspetterò che tu ti fidi di nuovo di me.— le sussurrò nell’orecchio, e in cuor suo lei sapeva già che sarebbe stata sua per sempre.

  
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