Capitolo Tre: Punto di rottura
I.
Tecna
si torturò le mani, indecisa sul da farsi e quasi incapace
di
ragionare in un simile momento critico. Erano state scoperte, e
l'unica ad esser rimasta al di là della grande porta di
legno che
ora stava sprangata davanti a lei, era stata Bloom.
Il
cambio improvviso che aveva destabilizzato profondamente il Quarto
Ritorno stava volgendo tutto al peggiore delle ipotesi; nella
condizione in cui erano non potevano ancora permettersi di affrontare
le streghe, le probabilità di sopravvivenza allo scontro
erano
piuttosto basse. Se le Trix avessero deciso di agire in fretta e
prendere possesso della Dimensione Magica, nessuno sarebbe riuscito a
fermarle.
Non
poteva finire così. Ma del resto, cosa poteva fare per
impedire ciò?
I
suoi poteri erano ancora profondamente incompleti rispetto alla sua
forma di quando un Loop giungeva alla propria conclusione. Ogni
incantesimo che lei e le sue compagne lanciavano contro la porta
sembrava appena scalfirla. Ci sarebbero voluti secoli a distruggerla.
Era dunque inutile struggersi a quel modo: per quando fosse terribile
da ammettere, Bloom era spacciata.
All'interno
della stanza la Fata della Fiamma del drago non staccava gli occhi di
dosso dalla sua rivale. D'altra parte la calma e la
moderazione
con cui quest'ultima compiva i suoi movimenti – come espirare
un'eterea nuvola di fumo che si liberava lentamente dalle sue labbra,
o tirarsi indietro i lunghi capelli bianchi, al momento sciolti
–
contribuiva ad aumentare l'inquietudine che pareva stringere il petto
della fata dai capelli rossi in una morsa atta a toglierle il fiato.
Non aveva mai visto qualcuno che le incuteva tanto timore quanto la
strega; ma ora era una fata, e non doveva avere paura.
Aveva
la magia dalla sua parte.
Appena
Icy si chinò verso il posacenere a spegnere la sigaretta,
Bloom non
perse tempo ed indirizzò un attacco nella sua direzione; la
sfera di
fuoco acquistava volume bruciando l'ossigeno intorno a sé,
mentre
sfrecciava verso il corpo chiaro della strega, ed
ormai
era
talmente
vicina da quasi
ustionarle
la pelle.
Già preparata all'eventuale impatto, la
fata, era
pronta a trasformarsi per sferrare un altro attacco a sorpresa,
questa volta con più potenza; non l'avrebbe uccisa, ma
stordita
forse si.
Ciò
che non
prese in considerazione fu
che il primo
colpo,
invece di andare a segno, venne soffocato da un semplice gesto della
mano.
“Devi
imparare come attaccare, prima di farlo, fatina.”
La
rossa prese qualche passo indietro, mentre la sua nemica cominciava
ad avvicinarsi pericolosamente a passi leggeri.
Neanche
lei osava distogliere lo sguardo, nemmeno per un attimo.
“Faresti
prima ad arrenderti.”
disse, convinta di avere in pugno la fata, che
al momento era tesa e quasi paralizzata dalla paura. L'ultima volta
non era finita bene per
lei.
Ma,
seppur
la sua magia non fosse abbastanza, non avrebbe ceduto agli attacchi
delle strega.
Non
si sarebbe arresa senza combattere. Mai.
Lasciò
perdere gli attacchi magici e la
caricò,
schivando di lato delle lance di ghiaccio che tagliarono l'aria a
sinistra del suo corpo;
poteva
risultare una tattica inefficace e sembrava stesse andando all'arma
bianca contro uno schieramento di mitragliatrici, ma usare le
conoscenze – anche se limitate – che aveva appreso
sulla Terra
voleva dire giocare di anticipo rispetto a chi era abituato alla
magia.
Non
che potesse fare molto altro, del resto.
Contrariamente
alle sue aspettative di fallimento, tale tattica risultò
essere
abbastanza efficace. Icy non si sarebbe mai aspettata un attacco del
genere, e quando alzò nuovamente la mano per colpirla con
una magia,
Bloom l'aveva già placcata ed atterrata.
Anche
lei stessa dovette riprendersi un attimo dalla botta, ma si
apprestò
ad assicurarsi che la strega del ghiaccio restasse contro il
pavimento.
Tuttavia,
nonostante i suoi sforzi,
non
ci
restò per molto;
dopo che nella testa della strega aveva finito di rimbombare il colpo
subito, questa liberò una gamba e scalciò con
forza la fata da
sopra di sé. La rossa si ritrovò poco lontano ad
annaspare in
cerca
di aria, lo stomaco contratto ed una smorfia di dolore a deformarle
leggermente il viso.
Pensava
che la
rivale, attaccando a distanza, facesse completamente schifo nel corpo
a corpo. E
la suddetta,
invece, era già in piedi, con l'indice ed il medio della
mano destra
leggermente sporchi del sangue, che stava
colando
lento lungo il suo
sottile e marmoreo collo. Probabilmente la botta aveva rotto qualche
capillare, nulla di troppo preoccupante, se non il fastidio di un
liquido tiepido che usciva dalla sua nuca.
Ma,
nonostante la ferita fosse lieve e di poca importanza, decise che la
fatina avrebbe pagato molto caro il suo gesto, era
pronta a giurarlo sulla propria testa.
E
quando giurava era certa che niente le avrebbe fatto rompere il suo
giuramento.
II.
Era
forse la prima volta in cui Flora si era trovata in un tale stato di
agitazione. Picchiettava con l'unghia dell'indice sul legno della
sedia, sulla quale era seduta da una buona mezz'ora.
Il
rumore non la calmava, né la faceva sfogare; restava in una
situazione precaria, il respiro ed il battito accelerati, gli occhi
fissi verso la grande tenda viola davanti a sé.
Il
mondo aveva preso una piega tanto strana tutto ad un tratto, che si
era stupita di non essersene accorta nell'immediato. L'angoscia che
l'attanagliava era
intensa,
ed
era certa di
non aver mai provato una sensazione così forte
in vita sua.
A
ridurla in tale condizione era stata una massacrante attesa, che
sembrava protrarsi ancora nel tempo, la quale riguardava l'esclusione
di una delle due opzioni che andavano formandosi nella sua mente,
soggiogata dal terrore: Bloom sarebbe sopravvissuta, oppure sarebbe
morta.
L'una
annullava l'altra, e non c'era possibilità di tornare
indietro.
Continuando a picchiettare sulla sedia, pensò che
infiltrarsi a
Torrenuvola era stata una pessima idea. Non avrebbero dovuto sfidare
la sorte a tale modo, Stella avrebbe potuto accettare la tisana e
rilassare i nervi, invece di inasprirsi ed agire d'impulso.
Ma,
nonostante la catena di eventi
fosse partita da quell'avvenimento, Flora non se la sentiva di
accollare le colpe all'amica.
Musa,
dal canto suo, se la sentiva eccome:
intervallava
ogni occhiataccia alla fata del Sole e della Luna con uno sguardo al
quadrante dell'orologio appeso al muro. Del
resto, se la principessina non si fosse messa in testa di andare a
riprendere il suo anello da
sola
nella stanza di quelle tre psicopatiche, nessuno avrebbe rischiato di
essere fatto a pezzi.
Trovava
tale gigantesco capriccio talmente inutile ed
infantile
– poteva aspettare anche solo dieci minuti e si sarebbero
organizzate un po' meglio – che quasi non credeva alla
conseguente
situazione in cui si
erano
trovate.
Bloom non rischiava la vita, non le sembrava il caso di fare la
disfattista date le circostanze, ma, una volta sfondata la
maledetta porta della
camera delle streghe,
non l'avevano certamente trovata fresca come una rosa.
Stella,
per nascondere l'enorme senso di colpa che l'avrebbe schiacciata
definitivamente da un momento all'altro, rispondeva ad ogni accusa
della fata della musica con un “Che ne sapevo io che Elsa
dei poveri fosse
una tipa talmente inquietante da non dormire mai”.
'Avresti
dovuto saperlo' aggiungeva
al seguito una martellante voce della sua testa. In fondo aveva messo
in pericolo la sua migliore amica per nulla; aveva recuperato il suo
anello, ma tutta quella confusione si sarebbe potuta evitare se fosse
stata meno impaziente.
Quindi
si limitava a ribattere con quell'unica frase, per poi annegare nel
rimpianto delle azioni che aveva compiuto e nella propria
colpevolezza, in
silenzio.
Tecna,
vista la gravità della situazione e l'atmosfera pesante che
andava
creandosi nel gruppo, aveva optato per ritirarsi in camera propria a
cercare di saperne di più sulla profonda falda che ora
scuoteva il
Loop come un terremoto. Com'era
stato possibile per le Trix piegare il corso degli eventi per fare in
modo che volgesse a loro favore?
Anche
l'ipotesi che fosse stato un caso non era da escludere; le incognite
erano talmente tante che non sarebbe mai arrivata ad una soluzione,
nemmeno alla fine del Quarto Ritorno, sempre che questo non decidesse
di implodere prima dei suoi canonici quattro anni.
Per
la prima volta, segno che il sistema stesse
cedendo neanche troppo lentamente, Tecna si trovò ad essere
irrimediabilmente bloccata su un calcolo.
Questa
volta, senza alcuna via d'uscita.
“Tecna?”
le arrivò una voce dolce, che le fece alzare la testa dal
foglio
bianco sul quale stava per più di mezz'ora.
Flora
chiuse la porta dietro di sé, avvicinandosi
silenziosamente fino a sedersi vicino alla fata della tecnologia.
Mantenne un religioso silenzio per tutto il tempo.
“Vi
hanno fatto entrare?” cominciò allora Tecna, per
farle dire
qualcosa. L'assenza di rumori non piaceva neanche a lei al momento.
“No,
sta riposando. Ma hanno detto che sta bene e si sta già
riprendendo
in fretta, probabilmente merito della Fiamma del Drago. Bloom ci ha
fatto sempre preoccupare, eh?”
“Come
sempre?
Conosci Bloom solo da due giorni. E
come sai tutto ciò sui suoi poteri?”
A
tali taglienti domande la fata della natura si sottrasse leggermente.
Le ci vollero almeno venti secondi per vincere la soggezione che la
compagna le metteva ed elaborare una risposta.
“Non
lo so, probabilmente non mi crederai… Ma è come
se avessi già
vissuto tutto questo. Tutto, tranne ciò che è
successo oggi.”
“Com'è
possibile? Mi stai dicendo che ricordi tutto?!” chiese la
fata
della tecnologia incredula, sporgendosi
leggermente verso l'amica. Lasciò che i fogli caddero, se
fossero
stati pieni di calcoli, sarebbero stati tutti sbagliati.
Aveva
il risultato di una delle incognite: non era l'unica a poter
ricordare e forse, anche se personalmente pensava di starsi
allargando un po' troppo, il Loop non era stata
colpa
loro.
“Che
ricordo tutto? Io mi ricordo di voi, di quando le Trix sono fuggite
da Roccaluce, di Aisha...” Flora si sentiva più
confusa ad ogni
parola che pronunciava. Dov'era Aisha?
In
effetti non la vedeva. Non sapeva nemmeno
il motivo dell'assenza delle Pixie.
“Aisha!
– esclamò Tecna, evitando così che
l'amica andasse in paranoia –
Flora, ora calmati ed ascoltami attentamente. Ho bisogno che tu
continui a ricordare, devi cercare di mantenere un contatto con la
tua attività cerebrale. Sarà difficile da capire,
ma sto per
spiegarti cosa sta succedendo al nostro mondo.”
La
fata della natura esitò; non seppe di preciso
perché, ma era
profondamente indecisa sul da farsi. Oscillava come un pendolo fra la
sua curiosità e il fatto che, forse, non avrebbe
voluto conoscere affatto la verità.
Il suo ottimismo in quell'attimo era sfumato ed aveva lasciato il
posto alla pura ansia.
Incapace
di sbilanciarsi, si limitò al silenzio.
“Siamo
bloccate in un Loop – iniziò comunque Tecna,
credendo fermamente
che fosse inutile indorare la pillola inventando qualche bugia
inconsistente – Un Eterno Ritorno: tutto ciò che
abbiamo vissuto
in vent'anni della nostra vita ha cominciato a ripetersi in un ciclo
infinito. Questo in cui siamo è il Quarto Ritorno; tuttavia
ho
notato che, nei ritorni precedenti, mi accorgevo di essere vittima di
un Loop solo nei quattro anni che ho passato ad Alfea. Prima lo
ritenevo un indizio trascurabile, ma ora che anche tu hai ricordato
in questo periodo, direi di cominciare a prenderlo in considerazione.
Qualche evento accaduto in tale lasso di tempo dev'essere la causa,
ed il pilastro, che permette al Loop di reggersi. Dimmi se ti
è
chiaro.”
Flora
la guardò un po' smarrita, la sua mente stava ancora
metabolizzando
il pesante pacchetto di informazioni che aveva appena ricevuto.
“Perché
ho ricordato solo adesso allora? Perché io?” le
domande le vennero
spontanee, anche se, una volta pronunciatale ad alta voce e non solo
nella propria testa, si accorse che le possibilità di
trovarvi una
risposta certa erano veramente basse.
“Non
lo so per certo, Flora. Ma potrei cominciare a formulare delle
ipotesi. Hai avuto esperienze traumatiche fin'ora?”
“No,
no, io non… Non credo sia successo qualcosa da considerarsi
traumatico.”
“Neanche
io.” disse la fata di Zenith, distogliendo lo sguardo dagli
occhi
verde smeraldo della compagna per rivolgerli, in modo pensieroso,
verso la finestra. Si potevano quasi sentire gli ingranaggi lavorare
all'interno del suo cervello, concentrata com'era non si accorse dei
tentativi di Flora di attirare nuovamente la sua attenzione.
“E'
proprio questo.” disse infine, sbattendo più volte
le palpebre,
quasi fosse incredula della sua stessa teoria.
“Questo
cosa?”
“Noi
sfuggiamo al Loop perché non vi siamo legate in modo
indissolubile.
In sostanza, non abbiamo alcun motivo per cui il tempo debba
ripetersi da prima della nostra nascita alla sconfitta degli Stregoni
del Cerchio nero. – vedendo che la fata della natura faticava
ancora a capire, Tecna decise di moderare i termini e fornire una
spiegazione più pratica – Prendiamo Aisha come
esempio; lei non
potrà mai ricordare. Il dolore dato
dalla
morte di Nabu è stato troppo grande da sopportare e non
credo che
rinuncerebbe a poterlo rivedere vivo di nuovo. A noi non è
successo
nulla di tutto ciò.”
La
castana inclinò la testa da un lato, sentendosi come
trascinare in
un mondo troppo complicato a cui non apparteneva. Il fatto difficile
da metabolizzare era che tutto ciò che la sua amica
spiegava,
risultava essere indubbiamente vero.
Come
temeva, sapere la verità non avrebbe allentato la morsa che
l'angoscia teneva su di lei.
“E
le altre?” chiese sottovoce, quasi sperando che la diretta
interessate non l'avesse sentita parlare affatto.
“Bloom
aveva il suo scopo, nel quale si era immersa per tre intensi anni:
cercare le sue origini, regno e genitori compresi. Dedicava parecchio
tempo a tale ricerca, e la felicità per aver ottenuto ottimi
risultati era sfumata dopo poco, se ricordi. Non era ancora riuscita
a trovare un nuovo obiettivo al pari di quello, probabilmente nella
sua condizione sarebbe arrivata perfino al desiderio illogico di un
ritorno delle Trix, per movimentare un po' la condizione di calma in
cui si era trovata; la situazione dei genitori di Stella era
destinata a peggiorare con il corso degli anni, a confortarla era
solo un procedere a ritroso degli eventi che li riguardavano. Credo
che per il suo caso non ci sia il bisogno di ulteriori informazioni;
Musa perse sua madre quando era bambina. Un trauma che non aveva mai
superato veramente: alla Festa della Rosa usava passare del tempo con
una sua foto a rimpiangere i tempi passati. Con lei vale lo stesso
motivo di Aisha.”
Ci
fu qualche attimo di silenzio, in cui le pesanti parole di Tecna
sembravano scendere verso il suolo, a costituire una coltre di nebbia
che impediva ad entrambe di vedere ancora, con gli stessi occhi, tale
mondo illusorio e ricreato dal Quarto Ritorno.
“Tecna…
Potresti essere meno tecnica?” sussurrò poi
l'altra, confusa, ma
quando la fata della tecnologia si ritenne pronta ad un'ulteriore
spiegazione, la porta si aprì piano una seconda volta.
Questa
volta ad entrare fu Stella, tacita come non era mai stata. Le
guardò
per un lungo attimo – gli occhi e le gote visibilmente
arrossati
dal pianto – come se non si aspettasse di trovarle
lì, quando si
era introdotta nella stanza appositamente per cercarle.
“Bloom
si è svegliata, ora sta bene – vide che Flora
stava per alzarsi
con un accenno di sorriso sul volto, allora si apprestò ad
aggiungere ciò che avrebbe dovuto dire fin dal principio
–
Aspetta, deve riposare. Non siamo entrate nemmeno noi, è
successa
una cosa ed ha bisogno di assoluto riposo, quindi...”
“Quale
cosa.” chiese Tecna, interrompendola bruscamente ed alzandosi
in
piedi a sua volta.
“… Le
Trix le hanno preso la Fiamma del Drago.”
Avvertenze
e condizioni per l'uso: Per ogni azione si paga una
conseguenza.
E le fate l'hanno scoperto a loro spese. Almeno, grazie a questo
trauma, Tecna non è l'unica ad essersi accorta del Loop e
può
contare su un aiuto in più, invece che fare tutto da sola,
povera. O
almeno ha qualcuno con cui sfogarsi, per non impazzire e pensare che
sia solo lei a notare un insolito comportamento dello spazio tempo.
Spero
che questo capitolo vi sia piaciuto, ringrazio Vlad123
per
aver recensito lo scorso capitolo, _LestrangeMills_ per
aver
recensito lo scorso capitolo ed aver inserito la storia fra le
seguite, faymorgana e TheSeventhHeaven
per averla
inserita fra le preferite.
Inoltre
ringrazio tutti i lettori silenziosi che, viaggiando fra le storie di
questo fandom, hanno trovato un po' di svago nella mia.
Mary