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Autore: violet_w90    18/06/2017    2 recensioni
Serie di One-Shots in cui racconto alcune scene mancanti tra Mark e Lexie a partire dall'inizio della quinta stagione. Ho sempre voluto vedere qualche momento in più durante la loro storia, che indipendentemente da com'è andata a finire, per me resta la migliore di Grey's Anatomy.
Mark ha cominciato ad accorgesi di Lexie dopo che Derek gli ha chiesto di starle alla larga o oramai era già troppo tardi? Leggete la storia per scoprirlo.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Callie Torres, Lexie Grey, Mark Sloan, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Note Autore: Lo so, lo so è da una vita che non aggiorno questa storia e mi scuso con tutti, ma semplicemente avevo perso l'ispirazione e ​mi dispiaceva pure. Perché mi piace questa mia storia. Comunque dopo tanto tempo, ecco un altro capito. Spero che vi piaccia. Ancora mille scuse. Questo momento mancante si colloca alle fine della puntata 5x17.

Ti seguirò nell'oscurità: La prima cena ufficiale.

"Facciamo un'altra volta Jhonny." Disse Mark, allontanandosi insieme a Lexie. Il suo braccio intorno alle sue spalle.
"Sai non credo che il suo nome sia Jhonny, ma in questo momento mi sfugge qual è." I due si diressero verso il parcheggio dell'ospedale senza mai staccarsi l'uno dall'altro. Solo quando arrivarono davanti alla macchina di Mark furono costretti a farlo.
"Allora, dove vuoi andare questa sera? Al tuo hotel, nella mia soffitta o vuoi prima passare a bere qualcosa da Joe?" Chiese Lexie mentre saliva in macchina.
"Veramente pensavo di andare finalmente a mangiare da Grandinetti. Sarà una settimana che ne parliamo e alla fine non ci siamo ancora andati."
"Non è colpa mia. Sei tu quello che ha voluto recuperare il tempo perduto, passando ogni instante libero a fare... beh diciamo semplicemente qualcos'altro."
"Può anche darsi, ma non mi sembra che tu abbia protestato poi così tanto."

"Pensi che avrei dovuto?" Chiese lei con un finto sorriso.
"No affatto." Disse subito lui. "ma ora siamo finalmente una coppia normale e credo che sia arrivato il momento di cominciare a comportarci come tale."
"Sei sicuro?"
"Più che sicuro e poi oggi dobbiamo festeggiare." Lexie lo guardò interrogativamente.
"Davvero non te lo ricordi? Oggi sono ufficialmente..."
"Quattro mesi da quando la nostra storia è cominciata." Concluse lei per lui. Mark annuì. "Me lo ricordo, ma dato che nel mezzo c'è stata quella piccola pausa non sono proprio quattro mesi effetivi."
"Lo sono per me." Lexie si sporse a dargli un leggero bacio.
"D'accordo allora lo sono anche per me."

"Quindi è deciso per Grandinetti?" Chiese ancora lui girando la chiave e mettendo in moto.
"Si, è deciso, ma di certo non possiamo andare in un ristorante del genere conciati così. Quello è un posto di lusso." Così prima passarono all'Archfield hotel e poi a casa di Meredith e Derek, dove Mark si rifiutò di salire, finendo con l'aspettarla in macchina. La lite tra lui e Derek era ancora troppo fresca e i due ancora non si erano chiariti. Quando Lexie finalmente uscì dalla porta d'ingresso, Mark dovette chiudere e riaprire gli occhi un paio di volte, per essere sicuro che fosse davvero Lexie la ragazza che stesse scendendo le scale. Essendo la loro storia stata per lo più clandestina, egli non l'aveva ancora mia vista vestita così elegante. Non che stesse male con indosso le sue magliette della Columbia University, ma così era davvero uno schianto. Indossava un vestito bianco con dei ricami neri, ne troppo corto ne troppo scollato, che le faceva risaltare tutto.
"Sei bellissima." Disse Mark quando lei salì in macchina. Lei le sorrise arrossendo appena un poco ed egli dovette ricordasi che avevano deciso di andare a cena.
"Grazie. Anche tu non sei niente male in giacca e camicia."

"Che ha detto Meredith quando ti ha vista uscire vestita così?" Chiese mentre metteva in moto.
"Niente, in questo momento è molto preoccupata per Derek. Sai non sta passando un bel momento. Ha perso una paziente a cui teneva molto e continuo a pensare che dovresti parlare con lui." Mark si voltò per lanciarle un'occhiataccia prima di tornare a osservare la strada. I due non dissero più niente fino a che non arrivarono davanti all'entrata del ristorante che però aveva le luci spente e la porta chiusa.
"Merda è chiuso. E adesso dove andiamo?"
"Beh, in effetti è lunedì, c'era da aspettarselo. Aspetta che controllo una cosa." Lexie tirò fuori il cellulare dalla sua borsetta e si mise a digitare qualcosa. "No, anche Campari è chiuso il lunedì."
"Quindi altre idee?" Lexie si guardò intorno.
"Quel ristorante indiano là è aperto." Disse lei indicando un locale poco più avanti.
"Cibo indiano al nostro primo vero appuntamento? Passo grazie."
"Che ne dici del ristorante del tuo hotel?"
"Assolutamente no." Esclamò subito lui.
"Perché no? Qualche volta abbiamo ordinato il cibo in camera e mi sembrava ottimo."
"Si lo è, ma la mia stanza sarebbe troppo vicina e potremmo finire col non mangiare." Lexie, sogghignò, sapendo bene che lui avesse ragione.
"Beh, senti, io sto morendo di fame. Perciò metti in moto, mi è venuta un'idea." Mark fece come le chiese e una ventina di minuti dopo arrivarono ad una piazzola abbastanza isolata, dove egli non vide nient'altro se non un piccolo furgone che vendeva panini, con davanti cinque o sei tavoli in legno con delle panche.

"Ehm, e questo posto cosa diavolo sarebbe?" Chiese perplesso.
"Probabilmente la migliore Hamburgheria di Seattle."
"Dubito fortemente." Lexie alzò gli occhi al cielo.
"Invece ti dico di sì. Dai posteggia lì, ti assicuro che non te ne pentirai." Mark sembrava ancora decisamente perplesso mentre ordinavano i loro panini da un tizio con bandada in testa e giubbotto nero in pelle stile Fonzie, ma dovette ricredersi poco dopo.
"Ok questo è decisamente il miglior panino che io abbia mai mangiato. Come hai scoperto questo chiosco?" Lexie arrossì violentemente a tale domanda.
"Ecco, lo sai no, si insomma qui dietro c'è un ottimo posto per appartarsi con la macchina." Disse lei quasi balbettando.
"Ti prego dimmi solo che non ci sei venuta con Karev." Disse lui.
"No, non l'ho fatto. Ho scoperto questo posto ancora prima che andassi a studiare a Boston. Forza brindiamo." Disse lei per chiudere il discorso. Entrambi alzarono le loro birre brindando a questi quattro mesi.

"A noi." Mark si guardò intorno. Non era proprio così che avrebbe voluto festeggiare questo loro traguardo, ma alla fine un posto valeva l'altro. Non era forse più importante che loro fossero felici? E in questo momento egli lo era davvero. Un ragazzo ad un tavolo vicino osservava Lexie con un po' troppo interesse, ma d'altronde vestita in quel modo, persino da Grandinetti avrebbe attirato gli sguardi degli altri commensali, figuriamoci in un luogo come quello. Lexie però non sembrò nemmeno farci caso. Sorridente si girò verso di lui e lo baciò. Mark intensificò il baciò attirandola più vicino a sé, quasi a voler marcare il territorio. Il ragazzo smise di guardare
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