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Autore: KuroNekw    18/06/2017    1 recensioni
Personale rivisitazione del già noto anime sul videogioco Power Stone!
Cito:
"Anche se ormai la storia pare dimenticata, viene ancora tramandata come una leggenda, in verità da quei giorni passati sono ormai trascorsi più di 500 anni."
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mentre la nave guidata dalla giovane Ayame si dirigeva veloce verso l’isola del fuoco, Edward andò vicino ad Alexia che se ne stava in disparte ad osservare il mare..
-Senti- Le fece lui, e Alexia lo guardò
-Dimmi, qualcosa ti preoccupa?- le domandò lei
-No e che mi chiedevo- Edward pareva insicuro, quindi ci mise un po’ a formulare la domanda. –se hai conosciuto mio padre, e sai che mi ha mandato la mappa, allora è stata la volta in cui partì senza più tornare- Alexia guardò intensamente Edward –tu sai dov’era diretto?- concluse lui
Alexia scosse il capo
-Mi dispiace…no-
Edward volse lo sguardo al cielo pensieroso
-Ti manca?- le chiese lei un po’ intimorita
Ma lui fece una smorfia
-Figuriamoci, è stato solo un irresponsabile-
Rimasero in silenzio qualche minuto, finchè a largo non iniziò ad intravedersi un isola.
Era proprio come Ayame aveva detto, l’isola del fuoco era perennemente avvolta da una nube di pioggia. I Ragazzi riuscirono a sbarcare approfittando di un momento più tranquillo, ma quando arrivarono in città il forte vento e la pioggia impediva quasi loro di camminare, rendendogli difficile anche vedere davanti loro.
Edward fortunatamente sapeva dove andare, conosceva il guardiano a protezione dell’altare del fuoco.
Arrivarono quindi fino all’abitazione della bellissima Rouge
Ad accoglierli infatti vi era la giovane ragazza dai lunghi capelli castani
-Edward, ti aspettavo-
i 4 erano completamente fradici
-Chissà perché lo immaginavo- rispose il giovane
La ragazza scrutò il gruppo soffermandosi maggiormente su Ryoma, che aveva tutti i capelli zuppi alcuni dei quali gli coprivano la vista.
-Entrate dai-
Quando finalmente il gruppo riuscì a riscaldarsi i ragazzi poterono ringraziare Rouge per l’ospitalità
-Figurati Edward, lo sapevo che sareste venuti, anche se non precisamente quando-
La giovane era molto avvenente, aveva dei capelli molto lunghi che le scendevano raccolti da un cerchio dorato, lungo tutta la schiena, i suoi occhi penetranti avrebbero incantato chiunque, e la sua carnagione scura si sposava molto bene con degli abiti molto semplici che aveva indosso.
Il ragazzo sembrava quasi incantato nel guardarla, come dargli torto, forse era di lei che era preoccupato quando Ayame aveva avvertito il gruppo dei disagi sull’isola del fuoco. Ayame vicino a lui lo guardava con un pizzico di gelosia
-Anche tu percepisci le cose?- chiese Alexia quasi sbalordita dall’affermazione della ragazza
Rouge scosse il capo
-Io prevedo, più o meno il futuro, è un dono che ho dalla nascita-
-Rouge è anche una bravissima ballerina sai, dovresti vederla quando indossa il suo abito e danza con le fiamme….- Edward era totalmente in un altro mondo, e lo si notava dal suo sguardo ormai non più presente nella discussione
Ayame gli diede un colpetto al fianco, tanto da farlo trasalire
-Si! Insomma, ma non siamo venuti per questo- disse poi in tutta fretta massaggiandosi il punto colpito dalla giovane
Rouge fece una piccola risata
-Ma no dai presentami i tuoi nuovi amici- gli chiese infine
-Bhe- Edward guardò tutti- lei è la piccola Ayame- e mise una mano sulla testa della ragazza
-Non sono piccola, ho 16 anni- Ayame gonfiò le guance a quell’affermazione
-Poi c’è Alexia, di cui ora ti racconto- Alexia fece un cenno di saluto con la mano
-E infine il samurai da strapazzo Ryoma- e indicò l’amico
-Hei bada a come parli damerino- intervenne il samurai
Edward sorrise sotto i baffi
-Quindi lui è il famoso Ryoma!- chiese entusiasta Rouge, e si andò a sedere vicino a lui –è diverso da come me lo avevi descritto-
-Si bhe, è solo apparenza-
-Perché come mi avevi descritto!?- chiese lui visibilmente turbato, mentre Rouge non la smetteva di fissarlo
-Va bene cerchiamo di trattare gli argomenti per cui siamo venuti qui- Alexia ancora una volta cercò di portare la calma, e in fine raccontò anche a Rouge di tutto quello che era successo e del perché la stavano cercando.

-Ok credo di aver capito tutto e penso anche di sapere dove si trovi l’origine dell’anomalia che si è abbattuta sulla mia isola-
-Davvero?- disse Alexia entusiasta da quella notizia
Rouge annuì
-Il Vulcano del nostro paese è completamente avvolto da una nube nera, ed è impossibile avvicinarsi-
i ragazzi si lanciarono un occhiata di intesa
-Bhe purtroppo non ci resta che trovare un modo per farlo- aggiunse Edward
-Se questo aiuterà la mia gente, allora mi unirò anche io- disse Rouge senza pensarci due volte
-Coraggiosa- bisbigliò Ryoma, ma Rouge lo aveva sentito bene, tanto che gli si avvicinò ancora di più
-Bhe la mia famiglia è qui da secoli, ed io sono l’ultima rimasta a guardia del Vulcano- Gli disse in tono provocante e lo guardò negli occhi ad un palmo dal naso
Il ragazzo sgranò gli occhi e si fece indietro visibilmente imbarazzato
Lei iniziò a gattonargli vicino, ma in quel momento Edward si parò davanti ad entrambi
-Va bene va bene, basta chiacchiere, meglio sbrigarsi!-
Rouge fece l’occhiolino a Ryoma che deglutì. Poi tutti insieme lasciarono la casa.

Raggiungere il vulcano non era compito facile, il vento si era alzato e anche se la pioggia aveva cessato di cadere, detriti di vario genere impedivano ugualmente la vista.
-Quanto manca?- urlò Edward sperando di farsi sentire –Con questo vento nemmeno vedo dove stiamo andando-
-Rimanete attaccati a me, non manca molto- li rassicurò Rouge
Si tenevano tutti per mano, e intanto a piccoli passi si facevano sempre più avanti sulla montagna. Quando all’improvviso il vento cessò
-Ma che?- esclamò Ryoma dalle retrovie
-Il vento, non soffia più forte…- fece notare subito Alexia
-Ti sbagli Alexia…- puntualizzò Edward –il vento non soffia proprio più!-
Dinanzi a loro l’imponente Vulcano, e come aveva detto Rouge un enorme nube nera lo avvolgeva.
-è inquietante…- disse Ayame
-Hai ucciso senza scrupolo un gigantesco ragno nero, e questo ti sembra inquietante?- la riprese Ryoma
Ma la ragazza non sembrava ugualmente convinta.
L’entrata è da quella parte, ma bisognerebbe attraversare il fumo…e non so cosa ci aspetta dall’altra parte- disse Rouge
-Davvero strano…ad un passo indietro una bufera, qui invece non soffia nemmeno il vento…- osservò Edward
-E davanti a noi una minacciosa nube nera…che per quanto ne sappiamo potrebbe nascondere migliaia di ragni giganti…- concluse Ryoma, ancora provato dalla loro scorsa avventura
Edward gli rivolse uno sguardo pronto a dire qualcosa ma in quel momento, notò che Alexia non cera più
-Hei dov’è Alexia!?- fece quindi rivolto agli amici
Tutti iniziarono a guardarsi intorno
-Li!- Ayame indicò in alto
due tizi, diversi da quelli dell’ultima volta, avevano Alexia stretta fra le loro braccia e le coprivano la bocca con una mano
-Dannazione!- fece Edward
-Aspetta è quelli chi sono!- chiese Ayame
-Mi sono dimenticato di dirlo anche a voi, ma ci sono dei tizi che vogliono rapire Alexia!-
-Questo ormai l’avevamo capito!- disse Rouge
-Hei voi lasciatela stare subito- gli intimò Edward
-Hei Falcon hai notato che quelli….sono sospesi in aria?-
In effetti si, Ryoma aveva ragione, i tizi che avevano rapito Alexia erano letteralmente….sospesi in aria
Uno di loro fece una smorfia e scese a terra
-quindi siete voi, che state tenendo con la forza Alexia-
i ragazzi guardarono Edward
-Con la forza? Ma cosa dici! Al massimo siete voi che l’avete rapita!- disse il giovane
-Rapita?- ribattè lui –non diciamo sciocchezze, abbiamo l’ordine di riportarla a casa, dopo che lei a pensato bene di scappare-
Quindi è così, pensò Edward, Alexia era scappata di casa, ma perché?
-Bhe sta di fatto che lei non ha voglia di tornare, quindi non vedo perché obbligarla- continuò
l’uomo si scoprì finalmente il viso, anche lui aveva dei grandi occhi verdi e i suoi capelli argentati gli arrivavano sino alle spalle.
-Alexia….è un tributo importante-
Ayame si portò le mani vicino la bocca
-Un….tributo…vuol dire che la ucciderete- disse inorridita
-Per una giusta causa- disse l’uomo senza alcuno scrupolo nel pronunciare quelle parole
Ma in quel momento Ryoma aveva già sfoderato la sua spada ed Edward si era già scagliato su di lui senza pensarci due volte.
L’uomo però prima evitò il fendente del samurai e infine bloccò senza problemi il colpo di Edward, poi tirò un calcio dall’apparenza debole verso Ryoma, che appunto riuscì a pararlo ma una forza sconosciuta spinse all’indietro il ragazzo facendolo rotolare per terra. Poi successe una cosa simile con Edward, l’uomo fece uno scatto all’indietro e tirò un pungo a vuoto ma in direzione del giovane che rimase in un primo momento spiazzato, infine la stessa forza che aveva colpito Ryoma si abbatté su Edward impedendogli di capire cosa fosse successo, e lo spinse all’indietro.
Ayame e Rouge erano rimaste in retroguardia, ma nel vedere quello che era successo non sapevano come comportarsi contro quell’uomo.
Ryoma si rialzò ed Edward si mise seduto massaggiandosi la testa
-Che diavolo e successo- fece il samurai
-Non lo so….non ne ho idea, era come subire un contraccolpo in ritardo-
-GHYHAAAAAA-
Un terribile verso intanto venne udito dalla montagna
-E adesso che succede!- Disse Ryoma
GHYHAAAAAA-
Ancora e sempre più forte
-Che sia l’essere ad opera dell’anomalia?- fece Ayame
-Ti prego fa che non sia un ragno gigante volante- pregò Ryoma ad occhi chiusi
Edward si alzò e diede un colpo all’amico
-Ma ti pare?- gli fece
-Bhe noi togliamo il disturbo!- disse intanto l’uomo approfittando della situazione
-Hei aspettate non abbiamo finito!- Edward gli corse incontro
-Scherzi?- fece l’uomo mentre si librava di nuovo in cielo –non potreste battermi nemmeno fra 100 anni!-
Edward lo guardò minaccioso, poi rivolse il suo sguardo ad Alexia che era ormai in lacrime
Infine i due uomini sparirono nel nulla, come se si fossero teletrasportati altrove
-Maledizione dobbiamo seguirli!-
Non è il momento Edward….dobbiamo prima pensare a quello?!- Rouge aveva visto qualcosa uscire dalla montagna avvicinarsi a tutta velocità
Man mano che si avvicinava l’essere diventava sempre più grande, aveva l’aspetto di un enorme Viverna alata
-UN UN DRAGO!?- disse Ayame
Il drago avvolto dalla nube nera scese a terra e il suolo iniziò a tremare sotto i piedi di tutti
-E tu ti chiedevi come sconfiggere un ragno eh?- fece Ryoma all’amico che lo guardò torvo
Il drago però non attese nessuno caricò le sue fiamme e senza lasciar modo di scappare avvolse tutti con il fuoco
La prima cosa che videro quando le fiamme si dissiparono fu Rouge dinanzi a loro
-Appena in tempo…Rouge- Gli fece Edward
E davanti agli occhi esterrefatti di Ryoma e Ayame c'era Rouge avvolta dalle fiamme che guardò indietro verso di loro ammiccando un sorriso
-Non vi preoccupate, il fuoco è mio amico- 

  
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