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Autore: AllisonHermioneEverdeen    19/06/2017    3 recensioni
"Pensa a qualcosa di certo. Concentrati sull'ambiente attorno a te. Non lasciare che l'abisso ti inghiottisca".
Queste sono le parole che rimbombano nelle orecchie di Daphne quando lascia Arkham. Parole dette, secondo il suo parere, da un dottore sociopatico che si diverte ad avere a che fare con i matti e ad irritarli con la sua voce soave e persuasiva.
Dopo cinque anni passati ad Arkham, è dichiarata sana di mente. Ma Daphne non si sente affatto sana: si sente spezzata.
Adesso è libera, e non potrebbe essere più spaventata: non conosce nessuno a Gotham. Nessuno, tranne un amico di famiglia di cui le ha parlato suo padre prima di tirare le cuoia: James Gordon.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno



Una ragazzina con uno zainetto rosso entrò nella caserma

- Ha bisogno di qualcosa? -. Un poliziotto si fece avanti, l'espressione tra il seccato e il finto amichevole.
Aveva una cascata di capelli biondi sulle spalle e due brillanti occhi blu, più profondi del mare in tempesta, più brillanti del sole del mattino

- Signorina? -. Il poliziotto cominciava a spazientirsi: aveva quasi finito il turno, non voleva seccature.
Il suo cuore era in tumulto, le mani sudavano, le arrivavano zaffate di caldo e freddo nello stesso momento

- Signorina?! - la chiamò per la terza volta il poliziotto. Finalmente, i due pozzi blu si alzarono dalle scarpe da ginnastica e si posarono su di lui.
I dettagli. Doveva concentrarsi sui dettagli.

- Allora, cosa desidera? -.
La divisa mezza stropicciata: non la lavava da una settimana. Occhiaie vecchie due giorni: due notti insonni. Pallido: non lasciava Gotham da mesi. Segno mezzo sbiadito dell'anello attorno al dito: la moglie lo aveva lasciato due mesi prima.

- Sto cercando una persona, - rispose Daphne, finalmente ritrovando il respiro. Il cuore si quietò e la ragazzina smise di sudare freddo. Doveva calmarsi. Era in una stazione di polizia, stava per incontrare l'uomo che l'avrebbe aiutata. Adesso-doveva-solo-calmarsi.
- Il nome? - chiese il poliziotto, pregustando la fine del turno.
- Gordon. James Gordon -.


- Gordon, ti cercano! -. Jim scambiò uno sguardo preoccupato con Harvey: la lista di persone che potevano cercarlo includeva pazzi, assassini, ex fidanzate folli o vendicative.
- Un consiglio: scappa dal retro, - gli disse Bullock. Jim scosse la testa.
- Allora buona fortuna, ti auguro di non incontrare un folle maniaco, - scrollò le spalle Harvey. Gordon lo salutò e scese le scale fino al piano di sotto della caserma.
Quando arrivò all'ingresso, osservò stupito la persona che lo cercava: era una ragazzina, più o meno dell'età di Bruce, esile e con una cascata di capelli biondi. Appena le arrivò vicino, due pozzi blu lo scrutarono.
- Sei tu James Gordon? - chiese. Aveva una voce delicata.
- Si -
- Io... -
Calmati, spiegagli la situazione con tranquillità
- Mi chiamo Daphne, Daphne Becker, mio padre era un militare, mi ha detto che se avessi avuto bisogno d'aiuto avrei dovuto cercarti -. Gordon rimase per un attimo paralizzato: quella ragazzina era la figlia di Becker?Quel Becker? Il vecchio Bill?
- Si sente bene? - gli arrivò la voce incerta della ragazzina. Jim si scosse.
- Certo, - affermò - Di cosa hai bisogno? -
- Per ora solo di un posto dove stare, - rispose sollevata Daphne. Parte di lei credeva che Gordon l'avrebbe cacciata senza tante cerimonie.
- Non hai una casa? -
- No... io... - esitò: doveva dirglielo? Non avrebbe acquistato molti punti ai suoi occhi... D'altro canto, Gordon doveva sapere a cosa andava incontro.
- Sono appena uscita da... - fece un respiro profondo - Da Arkham. Ma sono sana di mente, adesso! - si affrettò ad aggiungere. Come per avvalorare la sua tesi, tirò fuori dalla tasca dei jeans un certificato. Jim gli diede un'occhiata: era firmato da Hugo Strange.
Daphne rimase immobile a fissare Gordon: lo sapeva, avrebbe dovuto tenere la bocca chiusa! Adesso si che l'avrebbe cacciata senza cerimonie!
Gordon era tentato di voltare le spalle a quella ragazzina e tornare alla sua vita incasinata: non aveva bisogno di qualche altro pazzo a scombussolargli le giornate! Così decise: avrebbe detto a Daphne che purtroppo non poteva aiutarla.
Ma poi alzò lo sguardo: gli occhi blu della ragazzina erano lucidi, la mano che stringeva il certificato tremava. Era solo una bambina, spaventata e disorientata: come poteva cacciarla via?
- Ti aiuterò -. Le parole sembravano uscite da sole, ma non si pentì di averle pronunciate quando vide gli occhi di Daphne illuminarsi.
- Davvero? - chiese questa. Gordon annuì, e fu allora che vide il primo, vero sorriso di Daphne.
No, decisamente non si sarebbe pentito dell'aiuto che stava offrendo.

- Ma ti sei ammattito? -. Per fortuna aveva mandato Daphne ad aspettarlo in auto: i toni soavi di Harvey non sarebbero stati d'aiuto.
- Harvey... -
- No, Jim! Non ci posso credere: ogni volta che riesci, per miracolo, ad uscire da un guaio terribile in cui ti sei cacciato, ti ributti a capofitto in uno ancora peggiore! - replicò Bullock. Non aveva tutti i torti, ma Jim non poteva semplicemente cacciare via qualcuno in cerca d'aiuto.
- E' solo una ragazzina... - cercò di spiegare.
- Appena uscita da Arkham! Sia io che te sappiamo benissimo cosa combina Strange in quel manicomio! - ribattè Harvey.
- Non posso cacciarla, e non solo per il mio buon cuore: ho fatto una promessa a suo padre, - disse Jim. Harvey scosse la testa.
- Maledizione Jim, - sospirò. Ma alla fine si arrese.
- Cerca solo di non farti ammazzare, - disse.
- Mi conosci, non preoccuparti! - sorrise Gordon scendendo le scale. Bullock lo guardò uscire dalla caserma.
- Proprio perchè ti conosco mi preoccupo... -

ANGOLO MALATA DI MENTE
Ed ecco il primo, vero capitolo!
Lo ammetto: credevo che questa storia non sarebbe interessata a nessuno. E invece le visite crescevano ed è spuntata anche una recensione!!
Grazie, grazie davvero!
So che questo primo capitolo è solo di passaggio e anche un po' corto, ma allungarlo era una forzatura. Prometto che il prossimo, però, sarà più lungo!
Grazie a tutti i lettori silenziosi, e un grazie speciale a Evie Frances Free per la sua recensione ed i suoi complimenti! Mi hai dato la spinta finale a pubblicare questo primo capitolo, dichiarando ufficialmente aperta questa storia!
A presto!
AllisonHermioneEverdeen
P.S. A breve cercherò di inserire una copertina alla storia, ma per il momento il sito non collabora.

   
 
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